RASSEGNA SETTIMANALE 4 MAGGIO - 11 MAGGIO: AFRICA SUB-SAHARIANA

RASSEGNA SETTIMANALE 4 MAGGIO – 11 MAGGIO: AFRICA SUB-SAHARIANA

5 maggio – Nigeria: è stato Boko Haram a reclamare il rapimento delle 200 studentesse scomparse.

Il gruppo islamista di Boko Haram ha ufficialmente rivendicato la responsabilità del rapimento delle 276 studentesse rapite qualche giorno fa. Sono state sequestrate mentre preparavano i loro esami nel dormitorio di Chibok. Il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, ha dichiarato di averle rapite per poter metter fine all’educazione scolastica delle donne. Nel video di 57 minuti dichiara «le venderemo al mercato in nome di Allah» e aggiunge in lingua hausa che le prigioniere saranno appunto «trattate come schiave», «vendute» o «maritate a forza».

Boko Haram, il cui nome significa “l’istruzione Occidentale è peccaminosa”, è un’organizzazione estremista fondata tra il 2001 e il 2002 con l’obiettivo di abolire il sistema secolare e imporre la sharia nel nord del ricco paese africano. Solo nell’ultimo anno sono state 1500 le vittime dei Boko Haram. La sfida stavolta, sembra quindi esser rivolta alle famiglie delle ragazze ma anche al governo centrale, contro il quale si oppongono da anni per negare il sistema scolastico alle donne.

Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201405052216.html?aa_source=mf-hdlns

 

Etiopia: brutale giro di vite sulle proteste

Negli otto campus universitari della regione di Oromia, in Etiopia, sono scoppiate violente proteste antigovernative, in cui sono rimasti uccisi almeno undici studenti e altri settanta sono stati feriti. Le manifestazioni studentesche, riporta l’Ap, sono cominciate il 28 aprile, in una regione dove dall’inizio degli anni settanta è attivo un movimento secessionista, il Fronte di liberazione oromo, che chiede l’autodeterminazione per la popolazione di etnia oromo.
In breve tempo le proteste hanno attirato in piazza migliaia di persone e si sono diffuse ad alcune città, tra cui Ambo. La polizia regionale ha giustificato la dura repressione con il timore che le manifestazioni siano state strumentalizzate dall’opposizione politica – che in realtà è estremamente ridotta in Etiopia.

Le proteste sono scoppiate dopo l’annuncio, a inizio aprile, di un nuovo piano di sviluppo urbanistico per la capitale, Addis Abeba, che conta quasi quattro milioni di abitanti ed è in continua crescita. Il progetto prevede l’espansione della città su territori che attualmente sono sotto la giurisdizione della regione federale di Oromia. L’ampliamento avrà portata enorme e viene stimato in 20 volte la grandezza attuale della città. Gli studenti, gli attivisti e i politici oromo sostengono che il questo progetto finirà per dissestare l’economia, la coesione e l’equilibrio sociale della zona Oromia, che rischia di perdere i diritti territoriali difesi dalla costituzione etiope.

Fonte: Human Rights Watch
Link: http://www.hrw.org/news/2014/05/05/ethiopia-brutal-crackdown-protests

 

Congo-Kinshasa: Speranza per i bambini a Kinshasa

Nonostante gli orribili abusi che continuano ad esser perpetrati sui bambini e sulle donne, le atrocità che accadono nella Repubblica Democratica del Congo compaiono raramente sulle prime pagine delle testate internazionali. Eppure secondo il report di Save the Children, State of the World’s Mothers, risulta che sia più pericoloso esser un bambino o una madre in Repubblica Democratica del Congo che diventare un bambino soldato. Il motivo risiede nell’aggressività di malattie che altrove sono curabili ma che lì diventano vere e proprie epidemie, fra le quali malaria, diarrea, malnutrizione e polmonite.

La RDC presenta tutti i problemi che una nazione postbellica deve affrontare. Uno dei fardelli ereditati è l’alto tasso di mortalità, dovuto essenzialmente ad un sistema sanitario inefficiente e inadeguato. A mancare è persino l’accesso alle cure mediche basilari, così come uno staff medico adeguatamente preparato alla situazione contingente o acqua ed elettricità in alcune strutture.

Tuttavia, qualche segnale positivo è emerso e deriva soprattutto dalle organizzazioni non governative stanziate sul territorio. Sono esse a provvedere cure mediche e supporto psicologico alle vittime che hanno subito violenza durante il conflitto. Nella provincia di Kivu le organizzazioni umanitarie hanno sostenuto il ministro della salute nel garantire le cure mediche primarie, secondarie, vaccinazioni e programmi medici per le giovani madri. Ma sono ancora tante le cose da fare. A Kinshasa Save the Children sta lottando anche per cercare di restituire alle famiglie in difficoltà la coesione sociale e solidale di cui hanno bisogno per superare l’emergenza.

Fonte: All Africa                                                                                                                                                                                                                                            Link: http://allafrica.com/stories/201405052216.html

Cameroon: la cooperazione fra Africa e Giappone in una fase di stallo

Si è aperto il 4 maggio il primo incontro ministeriale riguardante i Tokyo International Conference on African Development, TICAD, gli accordi fra Africa e Giappone previsti per il periodo compreso fra il 2013 e il 2017. La dichiarazione di Yokohama emersa dagli accordi, si basava su tre pilastri fondamentali: una robusta sostenibilità economica, una società inclusiva e resiliente, un contesto stabile e pacifico.

Durante la riunione sono stati analizzati i progressi compiuti nel primo anno e molte sono state le criticità emerse. Esse riguardano essenzialmente le politiche in grado di promuovere il settore privato e la crescita, il potenziamento delle competenze degli agricoltori in quanto attori economici, la promozione di modelli di sviluppo sostenibili e adeguati alle specificità del territorio e l’esigenza di una maggiore inclusione della società civile in questo processo di ricostruzione.

Il ministro degli esteri giapponese Kishida Fumio, ha per questo affermato che presto si discuterà sulle sorti degli accordi fra Africa e Giappone, poiché nonostante i miglioramenti ottenuti sono ancora tanti i problemi da risolvere, soprattutto nei settori sanitario, dell’istruzione e di riduzione della povertà.

Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201405050842.html?aa_source=acrdn-f0

 

6 maggio – La Cina prolunga il suo aiuto all’ Africa con una cifra ari a più di 12 milioni di dollari

Il premier cinese Li Keqiang ha svelato, durante un discorso all’Organizzazione dell’Unione Africana ad Addis Adeba, di voler destinar all’Africa un aiuto extra di circa 12 miliardi di dollari.

L’intento è quello di condividere maggiore sapere tecnologico in modo da offrire agli africani la possibilità di migliorare tutti i mezzi di comunicazione necessari al loro sviluppo, spaziando dalla costruzione di una rete ferroviaria ad alta velocità al monitoraggio dello stato dei media e della diffusione di informazioni. Attenzione particolare sarà data inoltre alla salvaguardia del patrimonio selvatico africano, che ha visto molte specie in estinzione proprio a causa dell’appetito cinese per l’avorio.
Le posizioni a riguardo si dividono. Gli scettici non credono nella benevolenza cinese e temono per la minaccia di un aumento dello sfruttamento minerario dell’Africa. Altri, alla luce del peso che hanno le importazioni africane verso la Cina hanno sul pil, chiedono al governo degli accordi più chiari e bilanciati, in grado di favorire davvero uno sviluppo sostenibile del continente africano.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140505105455-n2jss/?source=fiOtherNews2

 

07 maggio – Sierra Leone: scoperto traffico di ragazze in cambio di cellulari

E’ stato scoperto a Freetown, un traffico sessuale di adolescenti, secondo uno studio di Save the Children.
“I cellulari rappresentano tutto quello che un adolescente associa alla giovinezza, all’essere alla moda e hip. Questi rientrano in parte nell’idea di tutto quello che vogliono diventare, e per farlo adottano anche comportamenti sessuali a rischio, con altissime percentuali di gravidanze, infezioni, malattie sessualmente trasmissibili” dice Krystle Lai, l’autrice della ricerca.

“Le giovani ragazze sono orientate verso gli uomini ricchi e anziani, verso quindi coloro che sono in grado di comprar loro un cellulare all’ultima moda, ma al tempo stesso, non hanno il potere, e spesso l’educazione sessuale adeguata, per imporre l’uso del condom”.

La ricerca di Freetown rispecchia tuttavia un trend globale. In genre in cambio di favori sessuali si ottengono vestiti alla moda, buoni risultati negli esami – chiamati “voti trasmessi sessualmente”- cibo e fondi per ricerche. In genere le ragazze hanno partner differenti a seconda dei bisogni da soddisfare.

Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201405080845.html?aa_source=mf-hdlns

 

Uganda – processo storico per due uomini con l’accusa di omosessualità

Due uomini si sono presentati oggi di fronte a un tribunale ugandese con l’accusa di essere omosessuali, in quello che e’ il primo processo dall’adozione della controversa legge anti-gay. Kim Mukisa e Jackson Mukasa hanno comunque dichiarato ai giudici del tribunale di Kampala di considerarsi innocenti. Alcuni casi precedenti erano stati abbandonati per mancanza di prove, ma l’avvocato difensore Fridah Mutesi ha affermato che l’accusa puo’ contare su testimoni ed e’ percio’ intenzionata a procedere.

Il presidente Yoweri Museveni aveva approvato a febbraio una legge che prevede l’ergastolo per le coppie omosessuali, incitando tutti i cittadini a denunciarli alle autorita’.

Fonte: Thomson Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140508094258-lbvvq/?source=jtPlaylistVideo

 

08 maggio : Sud Africa – l’ANC sembra rimanere il primo partito

I primi risultati delle elezioni nazionali del Sud Africa sembrano dare in vantaggio l’attuale primo partito, l’African National Congress. Le elezioni hanno registrato un’affluenza pari al 70 per cento.
Gli exit poll sembrano dare l’ANC circa al 58% mentre l’opposizione, la Democratic Alliance, dovrebbe attestarsi a malapena intorno al 28.5%. L’Economic Freedom Party, il nuovo partito di estrema sinistra e di stampo rivoluzionario, capitanato da Jiulius Malema, l’ex leader (espulso nel 2012) dell’Anc Youth League, l’ala giovanile dell’African National Congress (Anc) dovrebbe invece restare intorno al 4%.

Il voto di mercoledì è stata la quinta tornata elettorale dopo la fine dell’apartheid nel 1994. L’African National Congress è il partito di Nelson Mandela ed il partito dell’attuale presidente Jacob Zuma. In questi anni sono stati compiuti numerosi progressi, ma sono ancora molti gli obiettivi da raggiungere. Al primo posto c’è la risoluzione della pro¬fonda diseguaglianza tra le classi sociali dei bianchi, il cui potere economico non ha conosciuto alcuna incrinazione dai tempi dell’apartheid, l’emergere di una ricca middle classe nera e la stragrande maggioranza degli esclusi dalla partecipazione attiva alle decisioni politico-economiche e affaristiche, e quindi ai margini delle agende politiche. Ad ora è un flusso travolgente di rabbia quello che rischia di minare i labili equilibri sociali della giovane democrazia sudafricana. Rabbia diventata quasi un rituale nel suo scalare di esplosione quotidiana che da mesi mette a ferro e fuoco le township intorno a Johannesburg, Pretoria e Cape Town. Con orde di giovani che tra lanci di pietre, pneumatici bruciati e saccheggi di negozi reclamano il diritto al lavoro, alla fornitura di energia elettrica nelle case, e fondamentalmente un radicale cambiamento politico.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201405080544.html?aa_source=acrdn-f0

 

Sud Sudan: Onu accusa ribelli e governo di crimini contro umanita’

Entrambe le parti coinvolte nel conflitto nel Sud Sudan possono essere accusate di crimini contro l’umanita’. Lo denunciano le Nazioni Unite, dopo aver lanciato un avvertimento circa le “innumerevoli e perpetrate violazioni dei diritti umani” nel Paese.
Secondo le forze di peacekeeping dell’Onu presenti sul territorio, “ci sono abbastanza elementi per credere che si tratti di crimini contro l’umanita’, commessi sia dai ribelli che dalle forze governative. Le conseguenze per la popolazione civile saranno devastanti. Sono stati colpiti e distrutti ospedali, chiese, moschee e case. Il numero di civili rimasto coinvolto accidentalmente è altissimo, anche se non si conoscono ancora le cifre esatte”.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140508182609-gh5lw/?source=fiHeadlineStory

 

Zimbabwe: tagliato fuori dal partito Tendai Biti

È di almeno 18 feriti il bilancio di tafferugli avvenuti ad Harare tra sostenitori del presidente Robert Mugabe e quelli del suo rivale Morgan Tsvangirai. I disordini si sono verificati poco dopo un comizio tenuto dal leader del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc) in un quartiere popolare della capitale.

Tsvangirai ha accusato il partito di maggioranza Zanu Pf di aver istigato le violenze, che avvengono in un momento di divisioni all’interno del Mdc. La scorsa settimana una fazione del movimento ha chiesto le dimissioni di Tsvangirai accusato di aver fallito nello sconfiggere Mugabe alle urne. In risposta Tsvangirai ha espulso dal partito il segretario generale Tendai Biti e un gruppo di alti esponenti.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201405081225.html

 

09 maggio – Nigeria: Cina e Nigeria verso una più profonda pragmatica cooperazione

Cina e Nigeria hanno appena firmato l’accordo che pone le basi per una cooperazione molto più profonda e pragmatica, che va verso il consolidamento di una partnership strategica tra i due.

L’accordo firmato durante la visita ufficiale del premier cinese Li Keqiang’s in Nigeria, prevede da un lato, l’aumento degli investimenti nelle infrastrutture, soprattutto ferrovie e aeroporti, dall’altro la promozione di un commercio bilaterale sempre più bilanciato fra i due attori.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201405092001.html

 

Nigeria: due ragazze arrestate perché protestavano

Gli agenti del Nigerian State Security Service hanno arrestato due ragazze, Saratu Angus Ndirpaya e Naomi Mutah Nyadar. Il crimine commesso sarebbe stato quello di protestare per il rapimento delle studentesse. La critica è stata mossa alle modalità di gestione della questione, ma per il presidente Goodluck Jonathan essa rappresenta un vero e proprio attacco al suo governo.

La reazione del governo alla notizia del rapimento delle studentesse da parte del gruppo di Boko Haram è stata infatti confusa, debole e altalenante. I primi provvedimenti sono stati presi, o quantomeno resi pubblichi, solo dopo la diffusione della notizia da parte dei social network e di tutte le testate internazionali.
Questi arresti aggiungono ulteriore imbarazzo al governo nigeriano.

Fonte: Human Rights Watch

Link: http://www.hrw.org/news/2014/05/09/best-dispatches-top-news-posts-week

 

Sud Sudan: Il Presidente accetta la tregua con il leader dei ribelli

Il mediatore regionale afferma che il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir ed il comandante dei ribelli, Riek Machar, hanno accettato la tregua, dopo le crescenti pressioni internazionali ricevute negli ultimi giorni, per porre fine allo scontro etnico che si stava irrimediabilmente trasformando in un genocidio.

I due leader hanno inoltre accettato la proposta di un governo di transizione, in grado di traghettare il Paese fino alle elezioni dell’anno successivo senza ulteriori scontri. La proposta è stata avanzata dalla comunità internazionale e considerata come la soluzione migliore al momento.

Fonte: Thomson Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140509203011-ymt33/?source=fiHeadlineStory

 

10 maggio – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite minaccia azioni per il rapimento delle ragazze in Nigeria

Il consiglio di Sicurezza ha espresso oggi la volontà di considerare delle misure punitive contro il gruppo Boko Haram e la minaccia di designarlo come gruppo terroristico da un momento all’altro. Ha inoltre richiesto “l’immediato ed incondizionato rilascio di tutte le ragazze rapite e tenute in cattività ed esprime il suo più profondo sgomento per le azioni compiute dal leader di Boko Haram”.

Numerose nazioni, inclusi gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina, hanno offerto supporto al governo nigeriano per il ritrovamento delle ragazze. Esperti inglesi, inclusi diplomatici, cooperanti e ufficiali del Ministero della Difesa sono arrivati in Nigeria venerdì per aiutare il governo locale nelle ricerche.

Fonte: Thomson Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140509200909-wekmi/?source=jtOtherNews1