Rassegna settimanale 12 - 18 gennaio: Sud-Est Asiatico

Rassegna settimanale 12 – 18 gennaio: Sud-Est Asiatico

12 gennaio – Tailandia: traffico di esseri umani e le vittime Rohingya
La polizia ha intercettato 5 veicoli, a 435 miglia da Bangkok, nella provincia di Nakhon Si Thammarat, che trasportavano persone, di cui 42 erano bambini con meno di 14 anni. Appartenevano alla comunità Rohingya, la minoranza musulmana non riconosciuta, proveniente dal Myanmar occidentale. Le vittime sono state trattenute in un rifugio a Hua Sai. Non è stato ancora deciso se verranno rimandate in Myanmar o se resteranno ancora nel rifugio.

Decine di migliaia di Rohingya sono fuggiti dal Myanmar dal 2012, quando violenti scontri tra l’etnia Rakhine Buddista ha ucciso centinaia di Rohingya e creato più di 140,000 senzatetto.

Nonostante siano aumentati i controlli, il traffico di esseri umani resta ancora un dramma per centinaia di migliaia di persone ogni anno in Tailandia.

Fonte: Thomas Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20150112083730-2fwfy/?source=fiOtherNews3

13 gennaio – Sri Lanka: Sirisena promette di difendere le minoranze e la libertà di espressione
Il nuovo governo dello Sri Lanka ha promesso di voler metter in atto una nuova era di armonia e libertà, dopo anni di continue repressioni e vittime. Nel discorso di domenica il nuovo presidente Maithripala Sirisena, ha parlato della sua volontà di metter fine alla corruzione e al nepotismo che caratterizzavano i governi del suo predecessore Mahinda Rajapkasa, e di proteggere le minoranze religiose che lo hanno aiutato a vincere le elezioni.

Rajapaksa era diventato per molti un eroe, dopo aver contribuito a metter fine alla guerre civile nel 2009. Ma i critici lo hanno accusato di brutali crimini commessi durante la fine della guerra civile e di aver perseguitato minoranze, oppositori politici e giornalisti.

Fonte: Thomas Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20150111190513-riegd/?source=fiOtherNews3

15 gennaio – Tailandia: A difesa dei diritti di gay e transgender
Nella bozza della nuova Costituzione tailandese è presente una clausola volta a proteggere i diritti di gay e transgender. La Tailandia era già conosciuta per la sua tolleranza verso le persone transgender ma non c’era prima d’ora, il riconoscimento legale e formale dei loro diritti. L’attivista per i diritti di genere, Natee Teerarojjanapongs, ha definito questo passo “encomiabile” ed ha affermato che potrebbe condurre verso altri traguardi nella difesa dei diritti LGBT.

Le critiche ricordano come, l’inclusione nella carta costituzionale non implichi una traduzione effettiva nella realtà. La bozza costituzionale deve infatti esser sottoposta ad ulteriori revisioni prima di entrare in vigore.

Fonte: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/129873/thailand-lgbt-community-welcomes-draft-constitution/

16 gennaio – Myanmar – Di nuovo scontri nello stato Kachin
Sono quasi 100,000 gli abitanti di alcuni villaggi dello Stato Kachin, nel nord del Myanmar, al confine con la Cina, in fuga dalle nuove violenze fra esercito birmano e i ribelli locali del Kachin Independence Army (KIA). Il nuovo esodo è iniziato nelle prime ore della mattinata di ieri.

Dietro gli scontri, il rapimento avvenuto il 14 gennaio del ministro dei Trasporti dello Stato Kachin, Kamann Du Naw, da parte delle milizie ribelli; l’uomo è stato liberato il giorno successivo. L’esercito birmano ha in seguito ignorato la notizia di rilascio dell’ostaggio ed ha sferrato un nuovo attacco contro il Kia, colpendo al contempo civili inermi. Non vi sono ancora notizie certe sulla sorte di tre poliziotti, che si trovavano in compagnia del politico al momento del rapimento. Al momento non vi sono notizie di morti o feriti, ma restano migliaia le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case e ora sono state accolte in chiese e monasteri.

Il Myanmar è composto da oltre 135 etnie, che hanno sempre faticato a convivere in maniera pacifica, in particolare con il governo centrale e la sua componente di maggioranza birmana. In passato la giunta militare ha usato il pugno di ferro contro i più riottosi, fra cui i Kachin nell’omonimo territorio a nord, lungo il confine con la Cina. Divampata nel giugno 2011, la guerra nello Stato Kachin ha causato decine di vittime civili e almeno 200 mila sfollati.

Fonte: Al Jazeera
Link:http://www.aljazeera.com/news/asia/2015/01/hundreds-flee-new-fighting-myanmar-north-201511645143663107.html

Myanmar: I monaci buddisti protestano contro l’inviato dell’ONU Yanghee Lee
Concludendo la sua seconda visita ufficiale in Myanmar, Yanghee Lee, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, ha esortato il governo a raddoppiare gli sforzi per migliorare la preoccupante situazione dei diritti umani nel paese. “Sulla base di tutte le informazioni che ho raccolto, mi sento sicura di poter dire che in alcune aree il governo continua a progredire nel suo programma di riforme. Tuttavia, in altre non ho osservato alcun progresso dalla mia ultima visita, in materia di libertà di espressione e di riunione, i guadagni positivi rischiano di essere persi” ha detto Lee.

Nella mattinata, un gruppo di circa 500 monaci e laici, guidati dai monaci radicali Wirathu e Parmaukkha, hanno manifestato marciando dalla pagoda Kyay Thon al centro della città, tenendo cartelli con scritto: ” Le decisioni Onu causano problemi in Birmania. Noi questo non lo vogliamo”. Tra i manifestanti vi erano membri della Rete nazionale Arakan che ha condannato l’invito delle Nazioni Unite al Myanmar di concedere la cittadinanza ai membri della minoranza Rohingya, a maggioranza islamica. I dimostranti rifiuterebbero il termine “Rohingya” poiché gli appartenenti a quella comunità sarebbero per loro solo degli “immigrati clandestini del Bangladesh”.

“I diritti fondamentali non sono gerarchici. Non sono subordinati l’uno all’altro. Sono inalienabili” ha sottolineato Lee, riferendosi alla comunità musulmana Rohingya perseguitata dal 2011.

Fonte: Thomas Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20150116123230-9nop1/?source=reOtherNews3

17 gennaio – Indonesia: ancora esecuzioni capitali
Le autorità indonesiane hanno dichiarato che sei trafficanti di droga, di cui cinque stranieri, dichiarati colpevoli, saranno giustiziati, una volta esperite tutte le opzioni legali.

Nonostante le proteste internazionali e le richieste da parte dei governi danese e brasiliano, il governo indonesiano non ha intenzione di ritardare o cancellare l’esecuzione. I plotoni d’esecuzione sono previsti per domenica.

Fonte: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/129884/indonesia-prepares-to-execute-5-foreign-drug-smugglers/

18 gennaio – Filippine: i bambini e la famiglia al centro del discorso del Papa
Davanti alla piazza più gremita di sempre, 3 milioni di persone, Papa Francesco ha insistito sull’importanza di proteggere i bambini e la famiglia. “Abbiamo bisogno di proteggere i bambini e i giovani, per non permettere che vengano derubati della speranza o condannati ad una vita in strada.”

Fonte: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/129905/in-front-of-massive-crowd-pope-urges-philippines-to-protect-children/