Rassegna settimanale 21 – 27 novembre: Africa Sub sahariana

Rassegna settimanale 21 – 27 novembre: Africa Sub sahariana

21 novembre – Rwanda: Nuovi diritti per le donne con il prolungamento della maternità

Da novembre in Rwanda le donne non dovranno più scegliere se tornare a lavoro dopo solo 6 settimane dal parto o restar a casa con il neonato e rischiar di perder il posto di lavoro. La maternità è stata prolungata fino a 12 settimane con uno stipendio pieno, così le mamme potranno godersi i loro bimbi un mese senza rischiar di perder il lavoro o di guadagnar meno.

Secondo il  Rwanda Social Security Board (RSSB), il nuovo pacchetto di benefit rientra nell’impegno del governo di garantire maggiori opportunità di realizzazione delle donne e di diminuire gli ostacoli che tutte le donne devono superare nel mondo del lavoro.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201611220103.html

Africa: Vaccinazione di massa contro la malaria

A partire dal 2018 avrà luogo una vaccinazione di massa contro la malaria. Grazie al primo vaccino contro la temutissima malattia, verranno vaccinati 15.000 bambini provenienti da Tanzania e da sei altri Paesi africani. La World Health Organisation (WHO) ha dichiarato la scorsa settimana che, il vaccino è stato brevettato dalla GlaxoSmithKline attraverso un network di centri di ricerca africani, e che verrà distribuito con progetti piloti in tutta l’Africa sub-Sahariana.

Fonte: All Africa

Link:http://allafrica.com/stories/201611210557.html?utm_campaign=allafrica%3Aeditor&utm_medium=social&utm_source=facebook&utm_content=promote%3Aaans%3Aabonoo

 24 novembre – Nigeria: Forze di sicurezza uccidono dimostranti ed oppositori politici

Le autorità nigeriane hanno negato le dichiarazioni riportate da Amnesty International, secondo le quali le forze di sicurezza avrebbero ucciso almeno 150 persone tra attivisti e dimostranti, che hanno supportato la secessione del Biafra, area a sud est del Paese. Secondo il governo la campagna di Amnesty mirerebbe solo a screditare la sua reputazione, negando le accuse. Amnesty ha dichiarato inoltre che le forze militare hanno aperto il fuoco senza nemmeno avvisare i dimostranti e il gruppo Indigenous People of Biafra (IPOB) e quindi senza permetter loro di scappare. Episodi come questi si sono ripetuti dall’agosto 2015 all’agosto dell’anno successivo.

Fonte: The Guardian

Link: https://www.theguardian.com/world/2016/nov/24/nigeria-army-denies-killing-150-at-biafra-demonstrations

25 novembre – Africa – Francia: Incontro per combattere il terrorismo

Si è tenuto ieri a Parigi un incontro, voluto dal ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, con i rappresentanti di 11 paesi dell’Africa francofona sul tema della cooperazione per la sicurezza e la lotta al terrorismo. Il piano d’azione prevede la realizzazione di una “guida pratica” per il rilevamento della radicalizzazione e la moltiplicazione delle esercitazioni sul campo.

La Francia è già impegnata nell’addestramento delle forze di sicurezza nella maggior parte dei paesi dell’Africa Occidentale, dei quali è stata potenza coloniale. Manca però la consultazione, ha evidenziato il ministro, e la cooperazione esistente a livello militare dovrebbe essere allargata a polizia e gendarmeria, evidenzia il ministro.

La Francia ha chiesto inoltre di omologare tutti i documenti d’identità della regione per riuscire a lottare contro l’industria dei falsi in maniera più efficace, anche estendendo le funzionalità di identificazione biometrica. La creazione di una carta d’identità comune per i paesi dell’Ecowas (Comunità economica dell’Africa occidentale) per rafforzare i controlli frontalieri è un’iniziativa che sarà discussa, insieme ad altre, al vertice Africa-Francia a Bamako, in Mali, previsto per il prossimo gennaio.

Fonte: France Diplomatie

Link: http://basedoc.diplomatie.gouv.fr/vues/Kiosque/FranceDiplomatie/kiosque.php?fichier=baen2016-11-25.html

27 novembre – Malawi: Malnutrizione e vittime

Il Malawi è uno dei sette Paesi del Sud Africa i cui abitanti risultano esser sul punto di morire di fame. É causata da una combinazione di fattori quali la siccità causata da El Niño e dal cambiamento climatico. I raccolti di mais sono andati male, lasciando intere comunità in Zambia, Congo, Zimbabwe, Mozambique senza cibo.

Il Madagascar è il più critico, ha dichiarato David Phiri, coordinatore del cibo e dell’agricoltura UN. Ha continuato affermando “Vediamo quotidianemente gente che muore di fame, non ossiamo più sopportare tutto questo”.

Fonte: The Guardian

Link: https://www.theguardian.com/global-development/2016/nov/27/southern-africa-climate-change-drought-crop-failure

https://www.theguardian.com/global-development/2016/nov/25/madagascar-drought-330000-one-step-from-famine-un-food-and-agriculture-organisation