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Rassegna settimanale 22-28 Giugno 2020: Giappone e Corea del Sud

22 giugno, Corea del Sud – Cheong Wa Dae dichiara che molto dei resoconti nel libro di Bolton è stato “distorto”

L’ufficio del Presidente Moon ha rigettato la maggior parte del resoconto fornito dall’ex Consigliere per la Sicurezza alla Casa Bianca, John Bolton, circa l’organizzazione del summit con la Nord Corea dello scorso anno definendolo “distorto”. Chung Eui-yong, direttore della sicurezza nazionale a Cheong Wa Dae, ha dichiarato che questo riflette solo ciò che Bolton ha visto “dal suo punto di vista” e non “un resoconto accurato dei fatti”.

Secondo Bolton, il Presidente Trump non avrebbe voluto che il Presidente Moon partecipasse al terzo incontro con il leader nordcoreano Kim a Panmunjom nel giugno 2019 ma, su insistenza di Moon, avrebbe accettato. “Trump non voleva Moon intorno ma Moon era determinato ad essere presente affinché il meeting fosse trilaterale”.

L’ufficio ha già presentato al Consiglio USA per la sicurezza nazionale la sua posizione ufficiale in merito. Si è trattata della risposta ufficiale alle notizie riportate in merito alla pubblicazione della biografia di John Bolton intitolata “The Room Where It Happened.”

Fonte: the Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/06/356_291608.html

 

23 giugno, Giappone – 75° anniversario dalla Battaglia di Okinawa della Seconda guerra mondiale

Martedì a Okinawa si è tenuta la cerimonia per ricordare il 75° anniversario dalla fine della grande battaglia che durante la Seconda guerra mondiale provocò oltre 200000 vittime, tra cui molti civili locali e soldati giapponesi e statunitensi. La cerimonia annuale si è svolta in scala ridotta al Peace Memorial Park di Itoman, luogo della parte finale della battaglia, senza la presenza del Primo ministro Abe o di altri ufficiali a causa della pandemia di coronavirus.

“I nostri cuori cercano pace per il mondo e chiediamo alle persone di fare lo stesso”, ha dichiarato il governatore Tamaki durante la sua “dichiarazione di pace” alla cerimonia. Ha anche aggiunto che Okinawa condivide questo desiderio di pace con Hiroshima e Nagasaki.

Il tutto mentre continua lo scontro tra la prefettura di Okinawa e il governo centrale circa la presenza della basi militari statunitensi sull’isola. Abe, che ha inviato un video messaggio, ha riconosciuto “il peso tremendo” che gli abitanti di Okinawa stanno sopportando per via della concentrazione di basi americane. “Sono determinato ad ottenere risultati progressivi per lavorare al fine di alleviare questo peso”.

Fonte: the Japan Times

Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/23/national/7th-anniversary-okinawa/#.Xvmf0GgzbIU

 

24 giugno, Giappone – La Cina chiede che il Giappone mantenga una politica “esclusivamente orientata alla difesa”

Mercoledì la Cina ha chiesto che il Giappone mantenga una politica “esclusivamente orientata alla difesa” secondo la Costituzione giapponese di rinuncia alla guerra, mentre alcuni parlamentari del partito al governo hanno chiesto che Tokyo acquisisca anche il diritto di attaccare le basi straniere.

“Chiediamo che il Giappone impari le lezioni del passato onestamente”, ha dichiarato il portavoce del Ministro degli esteri cinese, aggiungendo che la nazione dovrebbe “continuare a seguire il percorso di sviluppo pacifico con azioni concrete”.

Mercoledì il governo Abe ha tenuto un incontro del Consiglio di sicurezza nazionale per rivedere la politica di difesa del Paese. Il Chief Cabinet Secretary Yoshihide Suga, massimo portavoce del governo, ha dichiarato che secondo la Costituzione vigente attaccare una base nemica è permesso solo a scopo di auto-difesa nel caso in cui non vi siano altre alternative.

Fonte: the Japan Times

Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/24/national/china-asks-japan-maintain-exclusively-defense-oriented-policy/#.XvmgjWgzbIU

 

25 giugno, Giappone/Corea del Sud – Il Giappone risponde alle critiche sudcoreane sui suoi siti Patrimonio dell’umanità

Il governo giapponese ha reagito alla richiesta sudcoreana di far rimuovere alcuni siti storici giapponesi dalla lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO rigettando le accuse secondo cui non avrebbe riconosciuto le sofferenze dei molti coreani che furono forzati a lavorare in alcuni di quei luoghi durante la Seconda guerra mondiale. Durante una videoconferenza, Shigeki Takizaki, capo dell’Ufficio affari Asia e Oceania del Ministero degli esteri, ha detto alla sua controparte sudcoreana, Kim Jung-han, che il Giappone sta mantenendo gli impegni presi con l’UNESCO e che le critiche sudcoreane sono “inaccettabili”.

23 siti sono stati iscritti nella lista UNESCO nel 2015 con il nome di “Siti della rivoluzione industriale Meiji in Giappone: ferro e acciaio, industria navale e miniere di carbone”. La Sud Corea si era inizialmente opposta al progetto visti i molti cittadini coreani che erano stati costretti a lavorare in queste strutture. Aveva poi accettato alla luce della promessa giapponese di adottare misure affinché presso questi siti fosse riconosciuto il fatto che molti Coreani vi erano stati “portati contro la loro volontà e costretti a lavorare in durissime condizioni”.

La Sud Corea ha ora criticato fortemente il Giappone per non aver rispettato questa promessa alla luce della recente mostra inaugurata la scorsa settimana e che “distorce completamente i fatti storici”. La mostra presso l’Industrial Heritage Information Center a Tokyo include delle descrizioni di alcuni Coreani che erano stati rapiti durante la guerra ma raccoglie anche dichiarazioni di Coreani di seconda generazione che vivono in Giappone e secondo cui non ci fu alcuna discriminazione nelle miniere di carbone.

Il Ministro degli esteri sudcoreano ha formalmente inviato la richiesta lunedì affinché i siti siano rimossi dalla lista UNESCO in una lettera inviata al Direttore generale UNESCO Audrey Azoulay.

Fonte: the Japan times

Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/25/national/japan-decries-south-koreas-push-world-heritage-sites-delisted/

 

26 giugno, Giappone – Proteste giapponesi contro le rilevazioni russe nelle isole al largo di Hokkaido

Il Giappone ha espresso la sua contrarietà alle rilevazioni geologiche che la Russia sta conducendo intorno alle isole controllate dalla Russia e che il Giappone chiama Territori del Nord. Il Chief Cabinet Secretary Yoshihide Suga ha dichiarato che le rilevazioni russe sono “inaccettabili perché contrarie alla posizione del nostro Paese”. La Russia, che chiama le isole Curili del Sud, continua a sostenere di averle acquisite legittimamente alla fine della Seconda Guerra mondiale.

Secondo il Ministro degli esteri giapponese, le autorità russe avevano notificato alla Guardia Costiera giapponese in data 17 giugno la loro intenzione di condurre le rilevazioni nel Mare di Okhotsk tra il 18 giugno e il 18 settembre. Questo mare è conosciuto per essere ricco di risorse naturali tra cui petrolio e gas. Lo stesso giorno il ministero aveva chiesto che queste attività venissero cancellate.

Durante la conferenza stampa, Suga ha sottolineato che il governo “controlla sempre con attenzione gli sviluppi sul fronte russo circa i Territori del Nord”. Ha poi aggiunto che il governo spera di procedere con le negoziazioni con la Russia per risolvere i conflitti territoriali e raggiungere un accordo di pace.

Fonte: the Japan Times

Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/26/national/japan-protests-russian-survey-isles/#.XvmjHaRxfIU

 

27 giugno, Giappone – Continua la battaglia per far riconoscere i matrimoni tra coppie dello stesso sesso

29 Paesi nel mondo riconoscono i matrimoni dello stesso sesso ma il Giappone non è uno di questi. Il Giappone resta l’unico tra i Paesi del G7 a non concedere alcun riconoscimento legale alle coppie dello stesso sesso e il governo mostra pochissima volontà di cambiare la situazione.

Lo scorso giugno i partiti all’opposizione avevano presentato un disegno di legge per legalizzare i matrimoni dello stesso sesso ma il governo si era rifiutato di discuterlo. Il Partito Liberal Democratico di Abe continua a sostenere che il matrimonio tra coppie dello stesso sesso sia proibito ai sensi dell’articolo 24 della Costituzione secondo cui “il matrimonio si basa sul consenso reciproco di entrambi i sessi”.

Fuori dal Parlamento, tuttavia, il fatto che l’opinione pubblica sostenga sempre di più la comunità LGBTQ fa sperare che le cose possano cambiare. Secondo un sondaggio dell’ottobre 2018, oltre il 78% degli intervistati tra 20 e 59 anni dicono di approvare i matrimoni dello stesso sesso.

Il 14 febbraio 13 coppie hanno intentato una causa contro il governo giapponese sostenendo che rifiutarsi di riconoscere la loro possibilità di sposarsi è contrario al diritto all’uguaglianza sancito dalla Costituzione.

Un ulteriore cambiamento sulla questione viene anche dai governi locali. Alcune municipalità e prefetture offrono “certificati di partnership” alle coppie dello stesso sesso che, pur non essendo legalmente vincolanti, sono stati pensati per aiutarle con i problemi legati alle visite in ospedale o all’affitto di case.  Nonostante l’altissimo valore simbolico, tuttavia, solo il matrimonio può assicurare i diritti legali necessari per le questioni legate alle tasse, all’eredità, allo status di immigrato, all’assicurazione, alla custodia e ad una serie di altri problemi che riguardano la vita quotidiana di queste coppie.

Gli attivisti sperano poi che il governo accolga le istanze provenienti dal mondo dell’industria. Nel settembre 2018 la Camera di commercio americana in Giappone ha raccomandato al governo giapponese di riconoscere il matrimonio dello stesso sesso perché riconoscerlo aiuterebbe il Giappone ad attrarre più talenti dall’estero e a trattenere i lavoratori LGBTQ che potrebbero essere tentati ad andare via dal Paese. Questa dichiarazione è stata sottoscritta da 87 multinazionali che operano in Giappone, incluse società nazionali come Panasonic, Lixil e SoftBank.

Fonte: the Japan times

Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/27/national/social-issues/lgbt-same-sex-marriage-japan/#.XvmkXqRxfIU

 

28 giugno, Giappone/Corea del Sud – Il Giappone è contrario alla partecipazione della Corea del Sud al G7

Secondo la stampa, un alto ufficiale del governo giapponese avrebbe comunicato ufficialmente agli Stati Uniti che si opporrà alla partecipazione della Corea del Sud al G7 nel quadro della proposta del Presidente Trump di allargare il summit anche a Corea, Australia, India e Russia nel tentativo di creare una coalizione anti-Cina.

Il Presidente Moon ha già accettato l’invito durante una conversazione telefonica con Trump che ha precisato di voler allargare il summit a questi Paesi in misura permanente.

Il governo giapponese ha invece chiesto che i partecipanti restino quelli attuali perché sostiene che la posizione diplomatica coreana nei confronti della Cina e della Nord Corea sia differente da quella del G7.

La contrarietà giapponese alla partecipazione della Sud Corea si inserisce nel quadro più ampio della disputa storica e commerciale in corso tra i due Paesi e che rischia di inasprirsi ancora di più alla luce della biografia pubblicata dall’ex Consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca, John Bolton, secondo cui Abe avrebbe persuaso Trump a non dichiarare ufficialmente la fine della Guerra Coreana prima del summit tra Usa e Nord Corea a Singapore nel giugno 2018.

Fonte: the Korea Times

Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/06/120_291939.html

 

(Featured Image Source: Flickr)