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Rassegna settimanale 22-28 giugno 2020: Cina e Corea del Nord

22 giugno, Corea del Nord – La Corea del Nord promette di scaricare milioni di volantini e rifiuti nel Sud.

“Si avvicina il momento di una ritorsione punitiva”, la risposta minacciosa della Corea del Nord dopo il lancio di palloncini di propaganda inviati da attivisti e disertori anti-nordcoreani nella Corea del Sud. Le copisterie nordcoreane sono rimaste aperte in over time per preparare i volantini minatori da lanciare nei cieli del Sud. Il Nord, sempre più insofferente a causa dei rapporti tra il Sud e gli USA, è rimasto notevolmente infastidito dagli opuscoli che i disertori del Nord hanno inviato dal Sud al loro paese di origine comunista negli ultimi mesi, ha innescato un sentimento di vendetta da parte di Pyongyang.

La Corea del Nord sta preparando 3.000 palloncini per trasportare i volantini attraverso il confine, insieme a mozziconi di sigarette e altri rifiuti. I disertori hanno continuato i loro sforzi di propaganda nonostante le proteste di Pyongyang e gli accordi inter-coreani per fermarli. Quella in atto è una crescente guerra psicologica che potrebbe sfociare in un terribile scontro, ora che la relazione tra le due Coree è stata destabilizzata da nuovi attacchi.

Fonte: The New York Times

Link: https://www.nytimes.com/2020/06/22/world/asia/north-korea-leaflets-south-korea.html

23 giugno 2020, Cina – La Cina promette di rispondere agli USA che hanno preso di mira altre testate statali

La Cina ha promesso una risposta necessaria e legittima dopo che gli USA hanno preso di mira altre testate statali cinesi, definendole canali di propaganda del governo di Pechino. L’amministrazione Trump ha infatti dichiarato che tratterà la China Central Television (CCTV), la China News Service, il People’s Daily and il Global Times alla stregua di armi del PCC. Zhao Lijian, portavoce del dipartimento informazioni del Ministero degli affari esteri cinese, esprime disappunto per l’atteggiamento statunitense e invita gli USA ad abbandonare la mentalità da Guerra Fredda. Da quando gli USA hanno cominciato a bersagliare i media cinesi, a partire dallo scorso febbraio, la Cina ha espulso diversi giornalisti dalle sedi cinesi del New York Times, The Wall Street Journal e Washington Post. Il governo americano, di contro, ha imposto che ai giornalisti cinesi di testate giornalistiche non americane, sia imposto un visto di un massimo di 90 giorni.

Fonte: CNN
Link: https://edition.cnn.com/2020/06/23/media/china-us-media-response/index.html

24 giugno 2020, Cina – Trudeau si scaglia contro la detenzione “politica” di due canadesi da parte della Cina, mentre vengono pubblicate le lettere dalla prigione inviate da Pechino

Il PM canadese Justin Trudeau afferma che la decisione di accusare i due cittadini canadesi di spionaggio è una decisione di carattere politico. Michael Kovrig e Michael Spavor sono stati accusati di spionaggio e di detenere segreti di stato cinesi. Alla fine del 2018, dopo l’arresto di Meng Wanzhou di Huawei a Vancouver, i due sono stati arrestati e portati in carcere. Zhao Lijian, portavoce del governo, ha affermato che la Cina condanna i commenti statunitensi e canadesi sull’accaduto e invita il leader canadese a rispettare la rule of law cinese. Sarà preso in considerazione uno scambio di prigionieri? Se Trudeau lo volesse, potrebbe intervenire sul caso Meng e negoziare la liberazione dei due canadesi. Ma la domanda pare essere un’altra: dovrebbe farlo? Il Canada si trova tra due fuochi – Cina e USA – in un gioco geopolitico più ampio. Il precedente vice PM, John Manley, non ha dubbi e opterebbe per lo scambio di prigionieri, soprattutto considerate le condizioni fisiche e psicologiche in cui i due Michael si trovano in Cina.

Fonte: CNN

Link: https://edition.cnn.com/2020/06/24/asia/canada-trudeau-kovrig-spavor-china-intl-hnk/index.html

25 giugno 2020, Cina – Il “Re dell’aragosta” degli Stati Uniti vuole proteggere i pescatori dalla Cina”

Occhio per occhio: gli USA minacciano l’imposizione di nuove tariffe sui frutti di mare dalla Cina se Pechino non acquista 150 milioni di dollari all’interno della fase 1 dell’accordo commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti.
Trump ha firmato un accordo per la protezione dei pescatori americani di aragoste danneggiati dal calo dell’export, come afferma un membro della Casa Bianca soprannominato “re dell’aragosta”. Nel memorandum, Trump ha anche ordinato al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti di fornire ai pescatori di aragoste lo stesso tipo di assistenza che altre parti del settore agricolo stanno ricevendo per proteggerli dalle pratiche commerciali dannose. Il bilancio economico dell’epidemia da coronavirus sta accentuando il responso degli Stati Uniti alla Cina, con la quale è in corso un’aspra guerra commerciale da quando Trump ha accusato Pechino di pratiche commerciali sleali e furti di proprietà intellettuale nel 2018.

L’amministrazione Trump a maggio ha dichiarato di voler debellare le catene di approvvigionamento industriali globali dalla Cina perché ha elaborato nuove tariffe per punire Pechino per la sua gestione dell’epidemia di coronavirus.

Trump, che ha intensificato gli attacchi alla Cina in vista delle elezioni presidenziali statunitensi del 3 novembre, si è impegnato a lungo per riportare la produzione dall’estero negli USA.

La distruzione economica causata da misure per frenare la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti sta innescando delle pressioni a livello governativo per ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dalle fabbriche cinesi anche se – invece – le filiere produttive vanno in altre nazioni.

Fonte: Aljazeera
Link: https://www.aljazeera.com/ajimpact/lobster-king-shield-fishermen-china-200625031710096.html

26 giugno 2020, Corea del Nord – Perché la sorella di Kim Jong-un è diventata il volto della Corea del Nord?

Kim Yo-jong, unica sorella di Kim Jong-un, più giovane e guerrafondaia del fratello, sta ora ridefinendo la linea della politica estera della Corea del Nord.

Dopo che il Sud ha lanciato i palloncini con messaggi anti Corea del Nord, Yo-jong ha incolpato il Presidente Moon Jae-in di non essere stato in grado di fermare i disertori nordcoreani. Le sue minacce di far saltare in aria l’ufficio di collegamento con il Sud non hanno fatto attendere troppo il passaggio all’azione e dopo pochi giorni l’ufficio non c’era più. Negli anni, seppur in maniera informale, Kim Yo-jong è stata la portavoce del fratello e consigliera di sicurezza nazionale. Ora che si vocifera addirittura la possibile morte di Kim, la sorella sembrerebbe divenire la  figura preponderante alla guida del paese.

Fonte: The New York Times
Link: https://www.nytimes.com/2020/06/26/opinion/kim-yo-jong-north-korea.html

27 giugno 2020, Cina – Spiata. Licenziata. Umiliata in pubblico. Per molti l’inasprimento sui professori ricorda l’era di Mao

La professoressa Sun Peidong, storica cinese, era entrata nel mondo accademico della Fudan nel 2013, nel dipartimento di storia.

I suoi corsi davano spazio alla confutazione delle narrazioni storiche convenzionali per trovare nuove chiavi di lettura e modi di comprendere a fondo la storia della Cina e le travagliate storie del passato delle famiglie cinesi.

Dopo un breve “periodo d’oro”, nel 2015 le cose hanno iniziato a cambiare: molti dei suoi articoli sulla Rivoluzione Culturale sono stati respinti dalle riviste accademiche e la polizia segreta ha iniziato interrogatori serrati sulla sua ricerca e sui suoi collegamenti con l’Occidente.

Trascorsi due anni di studio alle prestigiose Harvard e Stanford, nel 2018 fa ritorno a Shanghai, dove però non trova quello che spera: le viene impedito di tenere lezioni pubbliche ed imposto di cambiare i contenuti delle sue materie.

Lei rifiuta.

Nell’aprile 2019, accade forse la cosa peggiore: dopo aver tempestato la sua porta di volantini accusatori e i suoi profili social di insulti, i suoi ex studenti la consegnano alla polizia sotto l’accusa di voler sovvertire il potere statale.

È un incubo che riporta indietro alle denunce politiche scritte a mano che Mao incoraggiava gli studenti ad usare come “arma” durante la Rivoluzione Culturale, spesso preludio alle umiliazioni e ai pestaggi in pubblico.

“È stato molto doloroso”, ha detto Sun, “perché amo davvero insegnare. Mi importa davvero molto dei miei studenti”.

A dicembre è scoppiata una protesta alla Fudan perché l’Università aveva apportato delle modifiche al proprio regolamento, rimuovendo la “libertà di pensiero” e inserendo dei paragrafi specifici sulla lealtà al PCC. Nella mensa universitaria, tra gli studenti c’era chi protestava cantando ad alta voce, chi li guardava e li filmava senza fiatare e chi preferiva abbassare la testa e continuare a mangiare in silenzio.

Purtroppo, la lista dei perseguitati dal PCC è lunga. La storia di Sun Peidong è la stessa di tanti altri professori, intellettuali e professionisti cinesi.

“Se le persone vogliono svegliarsi ed essere consapevoli, sapere in quale tipo di società vivono o desiderano realizzare per i loro figli, sanno benissimo cosa fare. Altrimenti, stanno solo zitti “, ha detto Sun al Times. “Non puoi svegliare un popolo che finge di dormire”.

La segretaria del dipartimento dell’Università ha ordinato a Sun di scrivere una dichiarazione personale affermando che avrebbe smesso di interloquire con i media stranieri e ha minacciato di impedirle di viaggiare all’estero se non si fosse adeguata alle condizioni imposte.

Né la Fudan University né la Tsinghua University né il Ministero della Pubblica Istruzione si sono espresse in alcun modo a riguardo.

Quest’anno Sun ha lasciato il lavoro la Cina. “Non c’è più spazio libero”, ha detto.

“Questo è quello che vuole il partito: o lode o silenzio”, ha detto Sun.

Per Fang Fang, pseudonimo di Wang Fang, romanziere di Wuhan, l’inasprimento nei confronti dei professori è una prosecuzione dell’ideologia che ha guidato la Rivoluzione culturale cinese – un periodo di violenza radicale sotto la guida di Mao, quando le milizie giovanili vagavano per la nazione denunciando e spesso uccidendo intellettuali, figure di autorità e chiunque fosse stato etichettato come un “nemico di classe”.

I cinesi hanno vissuto generazioni di rivoluzioni, guerre, carestie, massacri e altri traumi dal 1949. Il COVID-19 ai aggiunge al resto. Eppure non è mai stato loro permesso di confrontarsi con la propria storia o di parlarne liberamente ai propri figli. Il frutto di tutto ciò è una società con una memoria compromessa, ha detto Wang in una e-mail al Times, che ripete cicli di devastazione e dimenticanza senza affrontare le cicatrici più profonde.

“Le persone non sanno che forma può assumere la società in cui vivono”, ha detto Wang.

“Nascondere la storia e la verità influisce sulle visioni del mondo di innumerevoli persone e sui giudizi di valore più elementari”.

“Le persone non sanno che forma può assumere la società in cui vivono”, ha detto Wang. “Nascondere la storia e la verità influisce sulle visioni del mondo di innumerevoli persone e sui giudizi di valore più elementari”.

Fonte: Los Angeles Times
Link: https://www.latimes.com/world-nation/story/2020-06-27/in-chinas-universities-targeted-attacks-on-intellectuals-raise-memories-of-the-cultural-revolution

28 giugno 2020, Cina – La Cina ha inviato lottatori di arti marziali nel LAC prima degli scontri mortali: Report

La Cina rafforza le sue truppe militari nei territori di confine con l’India: cinque nuove milizie hanno reclutato lottatori professionisti di MMA e membri della squadra della fiaccola olimpica sul Monte Everest. China National Defence News riporta che il comandante del Tibet, Wang Haijiang, ha detto alla  che le reclute dell’Enbo Fight Club “aumenterebbero notevolmente l’organizzazione e la forza di mobilitazione” delle truppe e la loro “celere capacità di risposta e supporto”.
La Cina rivendica circa 90.000 chilometri quadrati (35.000 miglia quadrate) di territorio nel nord-est dell’India, mentre l’India afferma che la Cina occupa 38.000 chilometri quadrati (15.000 miglia quadrate) del suo territorio nell’Altopiano di Aksai Chin in Himalaya, una parte contigua della regione del Ladakh.

L’India ha dichiarato unilateralmente il Ladakh come territorio federale, ritagliandolo dal Kashmir amministrato dall’India nell’agosto 2019. La Cina è stata tra i paesi a condannare la mossa, sollevandola nei forum tra cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Lo scontro del 15 giugno è stato il conflitto più sanguinoso in 45 anni. Le truppe indiane e cinesi si sono scontrate per diverse ore nella valle di Galwan, nel Ladakh, usando pietre e mazze tempestate di chiodi come armi – un accordo bilaterale impedisce l’uso di armi da fuoco – uccidendo 20 soldati indiani e ferendone almeno altri 76. La Cina non ha ancora confermato di aver subito perdite. Nel frattempo, però, le due nazioni continuano a puntarsi il dito a vicenda per stabilire le – gravi – responsabilità di ciascuna a seguito del conflitto.

Fonte: Aljazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/06/china-martial-artists-lac-deadly-clash-report-200628073902603.html

Kim Yo-Jong diventa il nuovo volto della Corea del Nord e tornano i sospetti sulla salute precaria del fratello. Pyongyang si prepara a lanciare palloncini con rifiuti e volantini nei cieli del Sud. Cresce la tensione nei territori di confine, nella valle di Galwan e nel Ladakh, dove la Cina invia  lottatori professionisti di MMA e membri della fiaccola olimpica reclutati per rafforzare cinque nuove milizie contro le truppe indiane. Queste e altre notizie nella nostra rassegna.

 

(Featured image source: Flickr hdurnin)