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Rassegna settimanale 13-19 Luglio 2020: Giappone e Corea del Sud

13 luglio, Giappone – La base militare statunitense di Okinawa riporta altri 32 casi di COVID-19

La base americana dei Marines di Futenma nella prefettura di Okinawa ha confermato 32 nuovi casi di coronavirus, ha comunicato il governo prefetturale lunedì, portando il totale della settimana scorsa a più di 90 casi nelle tre strutture collocate laggiù.

Il governo di Okinawa ha affermato di essere stato informato dalle forze statunitensi riguardo alla cifra più recente. Sabato aveva annunciato poi che Futenma e Camp Hansen, un’altra base dei Marines, sono state poste in lockdown dall’esercito con 61 nuovi casi di coronavirus. Un altro caso è stato rilevato a Camp Kinser.

Il Giappone e gli Stati Uniti stanno condividendo le informazioni riguardo ai contagi di coronavirus presso le basi militari americane dopo che l’epidemia ha provocato la rabbia della prefettura più meridionale del Giappone, ha spiegato un alto funzionario giapponese lunedì.

Okinawa ospita la maggior parte delle forze statunitensi stanziate in Giappone, la cui alleanza con Washington è fondamentale per la sua sicurezza. In realtà, molti residenti locali associano le basi con problemi di crimine e incidenti, tanto da desiderare che i Marines riducano la loro presenza o lascino del tutto l’area.

Nel weekend, il governatore di Okinawa Denny Tamaki si è detto estremamente dispiaciuto per il grande numero di contagi che si sono verificati in così breve tempo, aggiungendo che i cittadini sono rimasti “sconvolti” dalla notizia.

“Non posso fare a meno di nutrire grossi dubbi riguardo alle misure dell’esercito statunitense nella prevenzione contro i contagi”, ha affermato, aggiungendo che, secondo alcuni report, lo staff avrebbe lasciato la base per feste in spiaggia e per visitare i distretti della vita notturna intorno al giorno dell’indipendenza il 4 di luglio. Tamaki ha quindi chiesto alle forze statunitensi di arrestare l’arrivo delle truppe in rotazione nel Paese e di aumentare le misure anti-contagio.

Non è ancora chiara l’origine del contagio nelle basi, ma il portavoce statunitense Ken Kunze ha parlato di un’indagine in corso.

I media locali hanno espresso la propria preoccupazione riguardo alle truppe in arrivo e alle loro famiglie, che si trovano in quarantena negli hotel del luogo fuori dalle basi. Sulla pagina Facebook dedicata alle basi nel Pacifico, il Corpo dei Marines ha comunicato di aver proibito le attività all’esterno delle basi per tutte le strutture ad Okinawa, ad eccezione delle necessità essenziali come appuntamenti medici approvati da un ufficiale comandante.

Escludendo le basi, i contagi ad Okinawa rimangono 148, con sette decessi, come si può vedere dal sito ufficiale della prefettura, mentre a livello nazionale si registrano circa 22.000 casi e 1.000 decessi.

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/07/13/national/japan-us-coronavirus-military-bases-okinawa/

14 luglio, Corea del Sud – Un diplomatico giapponese è stato convocato per la disputa delle Dokdo

Il Ministro degli Esteri ha convocato un alto diplomatico giapponese martedì per presentare una protesta dopo che Tokyo ha rinnovato le sue rivendicazioni sulle isolette più ad est della Corea del Sud, le Dokdo, nel suo più recente white paper.

Kim Jung-han, il direttore generale per l’Asia e gli affari del Pacifico presso il ministero degli esteri di Seoul, ha convocato Hirohisa Soma, un alto funzionario dell’ambasciata giapponese a Seoul, per esprimere il grande rammarico riguardo al report annuale ed esortare Tokyo a ritirare le sue affermazioni.

Soma è entrato nell’edificio ministeriale intorno alle 11 del mattino, senza parlare con i giornalisti. Il Libro Bianco sulla difesa, precedentemente approvato dal Gabinetto Giapponese lo stesso giorno, descrive la questione delle Dokdo come “irrisolta”, insieme alla disputa territoriale di lunga data con la Russia sulle Isole Curili.

Tokyo ha rivendicato le isole Dokdo, conosciute come Takeshima in Giappone, ogni anno nel suo Libro Blu diplomatico e sul Libro bianco sulla difesa fin dal 2005, causando tensioni con Seoul.

Le rinnovate dichiarazioni riguardo agli isolotti si inseriscono in quadro di tensioni nei rapporti bilaterali per via delle compensazioni alle vittime coreane dei lavori forzati e agli ostacoli posti su Seoul per le esportazioni da parte di Tokyo.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/07/120_292797.html

15 luglio, Giappone – Tokyo alza al massimo il livello di allerta per il coronavirus

Tokyo è sotto massima allerta, al livello quattro, dopo un picco di nuovi casi di coronavirus che gli esperti hanno definito un chiaro segno di “bandiera rossa”.

Tuttavia, questo non significa che la città chiederà ad attività commerciali o eventi di fermarsi, considerando che neppure durante lo stato d’emergenza nazionale di aprile il Giappone ha imposto lockdown come quelli visti in Europa.

“Gli esperti ci hanno appena detto che la situazione dei contagi è al quarto livello del sistema a quattro livelli, e ciò significa che i contagi sembrano espandersi”, Yuriko Koike, governatore di Tokyo, ha affermato durante un incontro dedicato al virus. Durante una conferenza stampa mercoledì sera, Koike ha descritto la situazione come “piuttosto grave”.

Koike ha anche esortato i cittadini ad evitare viaggi non indispensabili e ha chiesto di aumentare i test per il virus utilizzando la strumentazione delle università. I suoi commenti fanno seguito alle affermazioni di un panel di esperti, secondo cui la città ha visto un aumento di contagi tra i più giovani, con casi nelle aree della vita notturna ma anche nei luoghi di lavoro e nelle famiglie.

Il primo ministro Shinzo Abe ha rimosso lo stato di emergenza alla fine di maggio e sembra restio a reintrodurlo, visto il contraccolpo subito dall’economia del Paese. I nuovi casi sono però aumentati ogni giorno dopo la rimozione, raggiungendo il nuovo record di 243 casi a Tokyo la settimana scorsa. Ormai epicentro dell’epidemia più recente, Tokyo ha riportato 165 nuovi casi mercoledì.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/Tokyo-to-lift-coronavirus-alert-to-highest-level-165-new-cases-reported

16 luglio, Corea del Sud – La Corea comunica 61 nuovi contagi da coronavirus

I casi del nuovo virus in Corea del Sud sono aumentati all’improvviso superando ancora una volta i 60 contagi giovedì, a causa della crescita di casi di importazione in mezzo al rallentamento di quelli locali.

Il Paese vede così un’aggiunta di 61 casi, inclusi 47 importati, portando il totale a 13.612, secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC). Si tratta della seconda volta questa settimana che i contagi giornalieri superano i 60, dopo i 62 casi confermati lunedì.

I contagi risalenti all’estero proseguono da settimane, con doppie cifre da 21 giorni consecutivi. Dei 47 casi importati, 20 sono stati identificati nei punti di controllo per la quarantena negli aeroporti e porti marittimi, per un totale di 1.966 casi ad oggi.

Per ostacolare l’aumento dei casi importati, la Corea del Sud da lunedì ha stabilito che gli arrivi da quattro Stati ad alto rischio – Bangladesh, Pakistan, Kazakhstan and Kyrgyzstan – presentino un certificato che mostri di essere risultati negativi al test per il virus. Lunedì prossimo saranno aggiunti altri due Paesi alla lista, non ancora rivelati per questioni diplomatiche.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/07/119_292903.html

17 luglio, Giappone – Tokyo registra un nuovo record con 293 casi di COVID-19

Tokyo – Tokyo ha registrato in un solo giorno 293 nuovi casi di coronavirus venerdì, superando il record di giovedì con 286 casi, ha comunicato il governatore Yuriko Koike. Aumentano, quindi le preoccupazioni riguardo a una seconda ondata di contagi.

Da quando lo stato d’emergenza è stato sollevato a fine maggio, Tokyo e altre aree urbane del Giappone hanno visto un aumento significativo nei casi confermati di COVID-19. La cifra media quotidiana di nuovi contagi confermati nella capitale negli scorsi sette giorni supera i 200. Koike ha affermato che l’aumento di casi confermati riflette un aumento dei test effettuati nella capitale, ora più di 4.000 al giorno.

In tutto il Giappone, 622 nuovi casi di coronavirus sono stati confermati giovedì, il numero più alto dall’11 di aprile, quando il contagio si è esteso al di fuori di Tokyo. Il numero di nuovi contagi nelle prefetture intorno alla capitale di Kanagawa, Saitama e Chiba, così come in altre aree come Osaka e Hyogo, è stato il più alto dalla fine dello stato di emergenza il 25 maggio.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/Tokyo-reports-record-293-new-COVID-19-cases

18 luglio, Giappone – Il personale dell’esercito degli Stati Uniti dovrà fare il test PCR all’arrivo

Tutti i membri del personale dell’esercito statunitense saranno obbligati a sottoporsi a un test sulla reazione a catena della polimerasi (in inglese polymerase chain reaction, PCR) al loro arrivo in Giappone, un protocollo richiesto ai viaggiatori dallo scoppio della pandemia del nuovo coronavirus. Il motivo è da rintracciare nella preoccupazione sollevata dal nuovo focolaio di contagi nelle basi americane, in particolare nella Prefettura di Okinawa, fatto che ha spinto il governo giapponese a richiedere alle autorità dell’esercito degli Stati Uniti di prendere misure più concrete per ostacolare la diffusione del contagio da COVID-19.

Il Ministro della Difesa Taro Kono ha rivelato durante una conferenza stampa del 17 luglio che il governo giapponese è in trattativa con le autorità statunitensi per implementare dei test obbligatori per tutto il personale militare al momento della partenza dagli Stati Uniti e all’arrivo in Giappone.

Attualmente, gli Stati Uniti compaiono nella lunga lista di Paesi per i quali i viaggi in Giappone rimangono limitati, ma il personale militare ne era escluso per via dell’accordo sullo status delle Forze armate tra i due Stati.

Ai militari viene, quindi, richiesto di rimanere in auto-quarantena per due settimane prima della partenza e dopo l’arrivo in Giappone. Devono, inoltre, sottoporsi al test PCR quando arrivano con un volo commerciale, una procedura imposta a ogni passeggero per via della pandemia. Tuttavia, il test non è previsto quando arrivano in Giappone con un aereo militare e atterrano presso una struttura dell’esercito americano ed è proprio questa la lacuna che Kono vuole colmare.

Fonte: Asahi Shimbun
Link: http://www.asahi.com/ajw/articles/13556753

19 luglio, Corea del Sud – Un’indagine governativa rileva insetti nell’acqua corrente di Incheon

Altri cittadini hanno riportato la presenza di insetti nell’acqua del rubinetto, anche dopo l’indagine avviata in loco dal governo di Incheon sul sistema di distribuzione idrica della città per rispondere alle recenti lamentele.

I rapporti supplementari, 15 da Seo-gu e uno dal distretto di Ganghwa, sono stati consegnati tra venerdì e sabato. Nel frattempo, altre 24 relazioni sono pervenute dalle due regioni. Dopo la prima segnalazione della presenza del chironomus plumosus, anche noto come moscerino “buzzer”, nell’acqua corrente il 9 di luglio, il numero delle denunce è arrivato a 55 mercoledì, con rapporti in arrivo da Incheon e Siheung. La cifra giornaliera è poi calata a 16 fino a sabato scorso.

Secondo le autorità, gli insetti avrebbero avuto origine da un impianto di depurazione nell’area di Gongchon-dong a Seo-gu, dove sono state deposte le uova. Le larve sarebbero poi state trasmesse alle tubature dell’acqua che si collegano alle case nella regione. La città ha, infatti, comunicato domenica che gli insetti trovati nell’impianto di Gongchon e quelli trovati nelle case sono della “stessa specie” a supporto di questa teoria. Inoltre, Seo-gu e Ganghwa condividono lo stesso impianto come fornitori di acqua corrente.

Le autorità locali hanno aggiunto che le larve potrebbero essersi schiuse in una piscina di filtraggio a carbone attivo granulare (GAC) connessa alle tubature di distribuzione dell’acqua. Il GAC viene utilizzato in un processo di depurazione “avanzato” in otto passaggi, utilizzato in 44 delle 484 delle strutture depurazione in tutta la nazione, mentre le altre ricorrono un metodo “standard” in sei step.

L’impianto di depurazione di Gongchon ha introdotto il metodo avanzato nel 2019, ma a seguito delle segnalazioni sugli insetti la struttura ha chiuso la sua piscina GAC ed è tornata alla procedura standard.

Gli avvistamenti degli insetti hanno costretto il Ministero dell’Ambiente a tenere una conferenza video d’emergenza il 17 luglio con i direttori delle aree di approvvigionamento idrico delle città e dei governi provinciali di tutta la nazione, con gli alti dirigenti degli uffici dedicati alla gestione dei bacini fluviali e funzionari della Korea Water Resources Corporation. Durante la riunione, il Viceministro Hong Jung-ki ha commissionato controlli sulla sicurezza degli impianti di depurazione e dei bacini di distribuzione artificiale del Paese.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/07/371_293055.html

 

(Featured Image Source: Wikimedia)