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Rassegna 7-13 dicembre 2020: Cina e Corea del Nord

7 dicembre, Corea del Nord e Cina – Il commercio segreto cinese con la Corea del Nord si sposta allo scoperto.

Secondo i funzionari statunitensi, la Cina non sta più cercando di nascondere l’attività di contrabbando con la Corea del Nord, messa in atto in risposta alle sanzioni su Pyongyang.

Per anni, l’abolizione delle sanzioni è stato un gioco al gatto e al topo per Pyongyang: le navi che operavano sotto bandiere straniere da nazioni lontane hanno spento i loro segnali di rilevamento e hanno preso percorsi tortuosi per cercare di evitare il rilevamento.

Durante lo scorso anno, tuttavia, le navi battenti bandiera della Corea del Nord hanno trasportato centinaia di spedizioni di carbone nell’area cinese di Ningbo-Zhoushan, secondo le interviste con i funzionari statunitensi e le foto satellitari del governo degli Stati Uniti fornite al Wall Street Journal.

Le navi da carico battenti bandiera cinese, nel frattempo, si sono recate in Corea del Nord per caricare il carbone nel porto di Nampo.
Questi fatti sono stati riportati dai funzionari statunitensi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma la Cina ha respinto le accuse di attività illecite, sottolineando che gli USA dovrebbero supportare la Corea del Nord durante la pandemia anziché muovere false accuse.

La Cina ha a lungo sostenuto un approccio graduale verso la diplomazia con la Corea del Nord con lo scopo di alleviare il Paese dal peso delle sanzioni in cambio di passi effettivi da parte di Pyongyang per limitare, ridurre e infine eliminare il suo arsenale nucleare.

L’amministrazione Trump, al contrario, aveva affermato che non dovrebbero essere fornite importanti misure di alleggerimento delle sanzioni prima che Pyongyang dimostri di trovarsi sulla buona strada per eliminare tutte le sue testate nucleari e le strutture per produrle.
I colloqui diplomatici tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, nel frattempo, si sono interrotti nonostante due incontri al vertice tra il presidente Trump e Kim Jong-un. L’ultimo incontro tra i negoziatori degli Stati Uniti e della Corea del Nord è stato a Stoccolma nell’ottobre 2019. Secondo Joseph DeTrani, un ex funzionario dell’intelligence statunitense, la Cina è preoccupata per la stabilità nella Corea del Nord e vorrebbe mediare con Kim Jong-un provvedendo a fornire al Paese una certa redditività economica per raggiungere l’obbiettivo principale di eliminare gradualmente l’arsenale nucleare nordcoreano.

La Corea del Nord ha esportato 4,1 milioni di tonnellate di carbone tra gennaio e settembre 2020, secondo le stime del governo degli Stati Uniti. Queste esportazioni di carbone sono circa un quinto di ciò che la Corea del Nord ha venduto in un periodo simile prima della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2017 che ha vietato le spedizioni di carbone dal paese, secondo un funzionario degli Stati Uniti.

Le esportazioni di carbone sono cresciute in modo significativo dal divieto delle Nazioni Unite, con accordi intermediati da individui legati all’industria delle munizioni della Corea del Nord, ha aggiunto il funzionario statunitense.

Supponendo che il carbone sia stato venduto per $80 a $100 la tonnellata nel 2020, il valore delle esportazioni della Corea del Nord sarebbe compreso tra $ 330 milioni e $ 410 milioni. Le entrate sono particolarmente significative data la decisione della Corea del Nord di tagliare il commercio transfrontaliero con la Cina per cercare di isolarsi dalla pandemia globale.

Fonte: The Wall Street Journal
Link: https://www.wsj.com/articles/covert-chinese-trade-with-north-korea-moves-into-the-open-11607345372

8 dicembre, Hong Kong – La polizia di Hong Kong ha arrestato altri 8 dell’opposizione, tra cui ‘Long Hair’, Eddie Chu, Figo Chan e Wu Chi-wai

La polizia di Hong Kong ha arrestato otto attivisti dell’opposizione per aver partecipato ad un’assemblea non autorizzata lo scorso 1 luglio.
Leung Kwok-hung, Figo Chan e Tang Sai-lai della Lega dei socialdemocratici e i consiglieri del distretto orientale Tsang Kin-sing, Andy Chui e Lancelot Chan rientrano tra gli arrestati martedì mattina dagli ufficiali dell’unità criminale regionale dell’isola di Hong Kong. L’ex legislatore Eddie Chu è stato arrestato presso la sua residenza per aver organizzato e partecipato all’assemblea.
In un comunicato stampa, la Lega dei socialdemocratici ha affermato che la polizia sta cercando di dissuadere i democratici, i cittadini e gli studenti dal partecipare alle manifestazioni: “l’arresto di massa dei democratici è senza dubbio una rappresaglia contro la sanzione statunitense dei 14 vicepresidenti del Congresso nazionale del popolo per la squalifica [da parte di Pechino] dei legislatori democratici “.

La scorsa settimana, un tribunale ha incarcerato tre ex attivisti di Demosisto con l’accusa di assemblea non autorizzata. Gli attivisti Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam sono stati condannati rispettivamente a 13,5 mesi, 10 mesi e sette mesi dietro le sbarre.

Giovedì scorso, a Jimmy Lai, fondatore del pro-democratico Apple Daily, è stata negata la libertà su cauzione ed è stato rinviato in custodia cautelare dopo essere stato denunciato a una stazione di polizia.

Fonte: The Hong Kong Free Press
Link: https://hongkongfp.com/2020/12/08/breaking-hong-kong-police-arrest-more-top-opposition-figures-inc-long-hair-eddie-chu-figo-chan-wu-chi-wai/

9 dicembre, Cina e Hong Kong – La Cina impone restrizioni sui viaggi degli ufficiali USA a Hong Kong

La Cina sta imponendo restrizioni sui viaggi verso Hong Kong da parte di alcuni funzionari statunitensi come rappresaglia per misure simili imposte a cittadini cinesi da Washington, ha detto giovedì il ministero degli Esteri. I titolari di passaporto diplomatico statunitense in visita a Hong Kong e Macao per il momento non riceveranno più i privilegi di ingresso senza il visto, come riferito dal portavoce Hua Chunying. I funzionari dell’amministrazione degli Stati Uniti, gli operatori congressuali, i dipendenti di organizzazioni non governative e i loro parenti stretti dovranno affrontare “sanzioni reciproche”, ha continuato Hua,

riferendosi con tutta probabilità alle sanzioni statunitensi che impediscono ad alcuni funzionari cinesi e di Hong Kong di recarsi negli Stati Uniti o di stabilire degli accordi con il sistema finanziario degli Stati Uniti sul loro ruolo nell’imposizione della radicale legge sulla sicurezza nazionale approvata quest’estate, che ha gravato sulla libertà di parola e attività politica dell’opposizione a Hong Kong. Hua ha specificato che le misure adottate dalla Cina nei confronti degli ufficiali USA sono la conseguenza del tentativo degli Stati Uniti di sfruttare la questione di Hong Kong per interferire nelle questioni interne cinesi e minare gli interessi di Pechino. L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha dichiarato che il declino delle relazioni sino-americane iniziato con l’amministrazione Trump rischia di aggravarsi con Biden il quale, nel tentativo di ritrovare un equilibrio con la Cina, rischierebbe di scatenare le accuse dei repubblicani di ammorbidire la posizione di Washington su Pechino.

Fonte: AP News
Link: https://apnews.com/article/joe-biden-beijing-china-asia-pacific-b7af8697ca1d61f3d347fe1c64e392e5

10 dicembre, Corea del Nord – La sorella di Kim Jong-un minaccia la Corea del Sud per le bugie sul Covid-19

La sorella di Kim Jong-un, Yo-jong, ha avvisato la Ministra degli Esteri sudcoreana Kang Kyung-wha che la Corea del Sud pagherà caro il fatto di aver dubitato delle dichiarazioni del governo di Pyongyang sulla totale assenza di contagi da COVID-19 nel Paese.

Fonte: Chosun
Link: http://english.chosun.com/site/data/html_dir/2020/12/10/2020121001425.html

11 dicembre, Cina – Il Tribunale Penale Internazionale richiede ulteriori prove sulla questione del genocidio degli uiguri

La Corte Penale Internazionale ha richiesto che pervenga una maggiore evidenza di prove riguardo alla questione uigura. Pechino non rientra tra i firmatari della Corte Penale Internazionale, ma coloro che sostengono l’accusa contro Pechino hanno indicato come prove il trasferimento forzato di uiguri dal Tajikistan e dalla Cambodia – entrambi firmatari dello Statuto di Roma – in Cina. Per il Tribunale Penale Internazionale mancano ancora le prove necessarie all’apertura di un’indagine. Alcune delle prove corrisposte al tribunale dell’Aia sono giunte con forte ritardo a causa dell’impossibilità di viaggiare durante la pandemia di coronavirus, un aspetto che concorre al ritardo degli eventuali provvedimenti. Il Tribunale, già sotto accusa USA, dovrà soppesare la politica di effettuare una denuncia contro la seconda super potenza al mondo. Si tratterebbe infatti della prima denuncia del suo genere a costituire l’unico modo attraverso il quale la Cina potrebbe essere indagata ed incriminata a livello internazionale per gli abusi sulla popolazione uigura. La Cina, intanto, continua a respingere ogni tipo di accusa, richiamando l’attenzione sul fatto di aver tolto un miliardo di persone dalla condizione di povertà, perseguendo una visione dei diritti umani incentrata sulle persone.

Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2020/dec/11/international-criminal-icc-china-uighur-genocide-claims

12 dicembre, Cina e Hong Kong – Negata la libertà su cauzione a Jimmy Lai, attivista per la democrazia a Hong Kong

In seguito alle accuse di collusione con entità straniere, l’applicazione della nuova legge sulla sicurezza a nazionale a Hong Kong ha implicato la negazione della libertà su cauzione a Jimmy Lai, magnate dei media e attivista per la democrazia a Hong Kong.

Lai, che questa settimana ha festeggiato il suo 72esimo compleanno in carcere, sabato è comparso in tribunale ammanettato a una catena intorno alla vita e guidato da un agente di polizia.

È stato accusato di chiedere ai paesi stranieri di imporre sanzioni a Hong Kong o alla Cina, e aver intrapreso altre “azioni ostili”, hanno riferito fonti dei media locali – inclusa l’attività del suo quotidiano, Apple Daily. Secondo quanto riferito, le accuse si basano su cose che ha twittato e commenti che ha pubblicato, nonché su interviste con i media stranieri.

Alcuni degli atti segnalati dalla polizia sono stati commessi prima dell’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale. Includono un tweet di maggio che chiede a Donald Trump di sanzionare i funzionari cinesi e la sua decisione a giugno di lanciare un’edizione in lingua inglese di Apple Daily.

Dopo che venerdì Lai è stato accusato, il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, ha twittato il suo sostegno, definendolo un “eroe” e riferendosi alle accuse come “un affronto alle persone che amano la libertà”. Il segretario di stato americano, Mike Pompeo, ha chiesto l’immediato rilascio di Lai.

Lai è la figura di più alto profilo presa di mira dalla radicale legge sulla sicurezza nazionale approvata quest’estate da Pechino, dopo più di un anno di proteste che si erano trasformate in un ampio movimento democratico.

La legge consente alle forze di sicurezza cinesi di operare da Hong Kong e ha effettivamente ridotto la limitata autonomia di cui la città avrebbe dovuto godere fino al 2047, in base ai termini stabiliti nel 1997 tra il Regno Unito e la Cina.

Le dure sanzioni previste dalla legge sulla sicurezza nazionale potrebbero implicare l’ergastolo per Lai, con le accuse di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere.

Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2020/dec/12/hong-kong-democracy-campaigner-jimmy-lai-denied-bail

13 dicembre, Cina – Dazi cinesi compensati dall’aumento dei prezzi del ferro australiano a causa della “tassa della paura”

Le perdite dell’Australia dovute alle tensioni commerciali con la Cina sono compensate dall’aumento dei prezzi del ferro, secondo una nuova analisi, che prevede anche che il governo Morrison annuncerà un deficit di bilancio inferiore a quanto originariamente previsto.

Deloitte Access Economics ha affermato che le azioni del governo cinese contro vino, carne bovina, orzo, aragoste e carbone termico sono costate caro all’Australia, le esportazioni di ferro hanno permesso un netto recupero.

Chris Richardson, un partner di Deloitte e uno dei principali economisti, ha detto che i prezzi spot sono aumentati di 18 dollari a tonnellata dal 30 novembre e si teme che la Cina possa prendere in considerazione la possibilità di intraprendere qualche azione contro il ferro australiano, con il risultato che i mercati “aumentano nervosamente i prezzi”.

La Cina è il principale acquirente di ferro australiano e l’Australia è il maggiore rifornitore di ferro al mondo, ecco perché il rischio che Pechino attui manovre ancor più rigide a danno del ferro è piuttosto basso. Tuttavia, il governo australiano ha lanciato l’allarme per una serie di azioni intraprese dalle autorità cinesi e ha esortato gli esportatori a diversificare verso altri mercati.

L’Australia, come anche il Vietnam, sta cercando di ridurre la sua eccessiva dipendenza economica dalla Cina come partner commerciale dominante e si impegna a sostenere il ruolo permanente degli Stati Uniti nella regione come fattore di bilanciamento.

Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/australia-news/2020/dec/14/china-tariffs-offset-by-rising-australian-iron-ore-prices-due-to-fear-tax

 

(Featured image source: Unsplash Tingey Injury Law Firm)