giappone-strada

Rassegna settimanale 7-13 dicembre 2020: Giappone e Corea del Sud

7 dicembre, Giappone – Nomura introduce il lavoro flessibile permanente per lo staff giapponese

La Nomura Holdings Inc. ha intenzione di rendere il lavoro flessibile permanente per i suoi impiegati in Giappone dopo la fine della pandemia di coronavirus, evidenziando come la crisi sanitaria potrebbe velocizzare i cambiamenti nel mondo del lavoro nella nazione.
Il CEO Kentaro Okuda ha comunicato giovedì che sono in atto gli ultimi preparativi per rafforzare il programma per il lavoro da casa del più grande gruppo di brokeraggio del Paese. L’azienda potrebbe arrivare a introdurre un minimo del 40% delle ore in ufficio ogni mese e le divisioni avrebbero libertà decisionale nell’ambito di questo limite, ha affermato durante una presentazione.
In Giappone si stanno considerando altri aspetti, tra cui ore flessibili di lavoro per alcuni impiegati – per esempio per chi lavora a contatto con persone oltreoceano, secondo la presentazione. Nomura sta studiando anche la necessità di aprire sedi secondarie nell’era post-pandemia.
Nomura sta anche considerando la possibilità del lavoro flessibile nei suoi uffici fuori dal Giappone, ha riportato Bloomberg il mese scorso, ipotizzando il lavoro da remoto per il 50% dei suoi dipendenti all’estero.

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/12/02/business/corporate-business/nomura-flexible-work-japan/

8 dicembre, Corea del Sud – La Corea si assicura vaccini anti Covid-19 per 44 milioni di persone

La Corea del Sud si è assicurata l’accesso anticipato ai vaccini contro Covid-19 sviluppati da quattro aziende farmaceutiche e da un progetto globale per 44 milioni di persone, ha comunicato martedì il Ministero della Sanità.
Il Ministero della Sanità e del Benessere ha ordinato 64 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca Inc., Pfizer, Janssen di Johnson & Johnson e Moderna per 34 milioni di persone. Il governo acquisterà 20 milioni di dosi da AstraZeneca, Pfizer e Moderna, che richiedono due iniezioni, e 4 milioni di dosi da Janssen, che ne richiede una.
La spedizione dei vaccini, che riusciranno a coprire l’88% della popolazione nazionale, è prevista per febbraio, ma il ministero non ha ancora deciso quando avviare il programma di vaccinazione. L’idea delle autorità sanitarie è di partire con la campagna di vaccinazione nella seconda metà dell’anno per preparare il processo e monitorare i potenziali effetti collaterali dei vaccini in altri Paesi.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/12/119_300543.html

9 dicembre, Giappone – Uno studio collega la campagna Go To Travel all’aumento dei sintomi di Covid-19

Tokyo – Alcuni ricercatori giapponesi hanno scoperto una più alta incidenza di sintomi di Covid-19 tra le persone che hanno partecipato alla campagna di turismo nazionale promossa dal governo, suggerendo quindi che si tratti di un fattore che ha contribuito a diffondere il virus.
È stato riportato che il 4,8% degli utenti di Go To Travel hanno avuto febbre alta rispetto al 3,7% di chi non ha aderito, secondo lo studio che ha preso in esame i dati di più di 25.000 adulti. I partecipanti hanno riscontrato anche più spesso mal di gola, tosse, mal di testa e perdita gusto e olfatto.
Anche se la campagna turistica era iniziata prima dell’inizio del mandato di Yoshihide Suga, l’attuale Primo Ministro si è dimostrato un grande sostenitore dell’iniziativa. Gli esperti avevano però parlato dei rischi che avrebbe comportato l’incoraggiare il turismo interno, con una diffusione dei contagi dalle grandi alle zone rurali.
Il Giappone sta affrontando ora la terza ondata di Covid-19, con cifre da record di nuovi casi a Tokyo e nuovi focolai che stanno mettendo in difficoltà il sistema sanitario in Hokkaido e Osaka.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/study-links-japan’s-domestic-travel-campaign-to-increased-covid-19-symptoms

10 dicembre, Giappone – Riuscirà il Giappone ad eliminare le automobili a gasolio entro il 2035?

L’amministrazione del Primo Ministro Yoshihide Suga ha annunciato un programma estremamente ambizioso per raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione. Il governo ha, infatti, intenzione di eliminare progressivamente i veicoli alimentati a benzina e gasolio nuovi entro il 2035, come hanno divulgato i media locali, ma sorgono anche diversi interrogativi riguardo alla riuscita di questa impresa e delle conseguenze sul settore automobilistico.
Giovedì, il Ministero dell’Industria ha condotto un incontro a porte chiuse per discutere del passaggio alle autovetture elettriche, durante il quale alcuni membri hanno sottolineato l’importanza di stabilire delle scadenze precise, stando a quanto detto da un funzionario che ha esposto i contenuti del meeting ai giornalisti. Il ministro dell’Industria Hiroshi Kajiyama ha riferito che il ministero redigerà un nuovo piano entro la fine del mese.
Portandosi avanti rispetto alla mossa del governo centrale, il Governo Metropolitano di Tokyo aveva annunciato già il suo obiettivo di mettere fine alla vendita di nuove automobili a benzina, tranne gli ibridi, entro il 2030.
Se il Giappone dovesse riuscire a vietare la vendita di nuovi veicoli a benzina entro il 2035, si raggiungerebbe un passaggio significativo rispetto al precedente obiettivo del Paese. Nel 2010, la nazione si era prefissata una riduzione della vendita delle vetture a benzina tra il 30% e il 50% e un aumento delle automobili eco-friendly tra il 50% e il 70% entro il 2030.
Il raggiungimento di questo nuovo obiettivo per i produttori di auto dipenderà dal fatto che il governo permetta o meno le ibride elettriche-benzina, secondo gli esperti. Le indagini dei media hanno mostrato che il piano probabilmente permetterà alle case automobilistiche di continuare a vendere le automobili ibride, a evidenziare il fatto che il governo voglia evitare un cambiamento di rotta troppo repentino per non mettere in crisi l’industria automobilistica. Questa scelta implica però il rischio inverso di non raggiungere il livello di impegno adottato da altre nazioni per ridurre le emissioni di gas serra.
Secondo la Japan Automobile Manufacturers Association, nel 2019 il 60% delle vetture vendute erano a benzina, il 34% erano ibride e meno dell’1% elettriche. È importante ricordare anche che nell’ esercizio finanziario 2018, conclusosi a marzo 2019, l’industria automobilistica è stata responsabile del 15,9% delle emissioni di biossido di carbonio in Giappone.
Yoshihisa Noro, direttore di ricerca presso il Mobility and Smart City Group dell’Istituto di ricerca di Mitsubishi, ha affermato che la riduzione progressiva delle nuove automobili a benzina sarà “una sfida”, ma è chiaro che il governo sta cercando di non accelerare questa variazione per ledere gli interessi dell’intero settore, soprattutto per quanto riguarda le fabbriche che producono parti di ricambio.
Secondo Tsubasa Hirai, ricercatore presso l’Istituto di ricerca di Mitsubishi, si tratta di una sfida che punta a raggiungere dei compromessi tra i tre principali stakeholder – il governo, l’industria automobilistica e i consumatori – per creare una situazione in cui vincono tutti.

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2020/12/10/business/ban-gas-cars-2035/

11 dicembre 2020, Corea del Sud – -Gli Stati Uniti restituiscono 12 basi militari alla Corea della Sud

Gli Stati Uniti hanno restituito dodici siti militari alla Corea del Sud venerdì, in un passaggio di consegne significativo che ha incluso la base di Yongsan per la prima volta. A seguito di un lento processo di restituzione per via di dispute sulle operazioni di risanamento ambientale e altri problemi, il passaggio è stato finalizzato durante un incontro sull’accordo sullo status delle Forze armate, che regola la responsabilità legale per i 28.500 militari stazionati in Corea del Sud.
Le parti, tuttavia, non sono riuscite a trovare un accordo per stabilire su chi ricadranno le spese per risanamento ambientale del suolo contaminato e l’inquinamento prodotto dall’esercito, né su chi dovrà implementare queste operazioni. L’accordo di restituzione prevede, quindi, che le parti continuino la discussione riguardo alla divisione dei compiti per la bonifica dei siti.
In totale, l’area restituito è di circa 1,45 milioni di metri quadrati. Choi Chang-won, primo viceministro per il coordinamento della policy governativa, ha affermato che ci sono trattative in atto per un potenziale ritorno dei rimanenti 12 siti, che comprendono la maggior parte del presidio di Yongsan.

Fonte: The Korea Herald
Link: http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20201211000707

12 dicembre, Giappone – Tokyo registra 621 nuovi casi di coronavirus, con un totale di 3.041 in tutta la nazione

Tokyo – Il governo metropolitano di Tokyo ha comunicato sabato un record di 621 nuovi casi di coronavirus. Il numero è il risultato di 8.398 test condotti il 9 di dicembre. Il record precedente per Tokyo era di 602 casi il 10 di dicembre.
Il totale per Tokyo raggiunge così i 46.745 e la fascia d’età maggiormente colpita è quella dei ventenni (181), seguita dai trentenni (119) e con 89 casi tra i quarantenni e 80 tra i cinquantenni. Il numero di ricoverati con sintomi gravi a Tokyo è di 68 persone.
In tutta la nazione, si sono registrati 3.041 casi e le prefetture con più casi sono Osaka (429), Kanagawa (223), Aichi (206), Saitama (199), Hokkaido (189), Hyogo (137), Chiba (121), Hiroshima (104), Fukuoka (86), Kyoto (75), Gifu (55), Okinawa (51) e Iwate (43).
Sono stati riportati altri 21 decessi legati al virus.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/Tokyo-reports-record-high-621-new-coronavirus-cases

13 dicembre, Corea del Sud- La Corea offrirà test gratuiti presso 150 nuovi siti dedicati visto l’aumento di casi

Le autorità sanitarie inizieranno ad offrire gratuitamente test per il coronavirus presso 150 nuovi siti dedicati a Seoul e nelle aree circostanti come parte della nuova campagna di contenimento di tre settimane, dato che il conteggio giornaliero di casi ha superato il limite dei mille.
Da lunedì fino al 3 gennaio, i test saranno disponibili presso strutture a Seoul e Yongsan, nei principali distretti universitari e altre aree ad alto rischio nella zona metropolitana di Seoul. Rimarranno aperte dalle 9 a.m. alle 6 p.m. e si mobiliteranno 810 persone, che comprendono personale militare e della polizia, per supportare la campagna, lanciata proprio perché il virus non dà segni di rallentamento.
Gli esperti hanno chiesto un’espansione dei siti per test, sottolineando l’importanza dell’individuazione dei pazienti asintomatici.
Per convenienza di chi svolgerà i test, le autorità utilizzeranno test antigenici rapidi e test salivari, noti per essere più sicuri e facili rispetto al metodo PCR più comune, che raccoglie materiale dalle narici.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/12/119_300796.html

 

(Featured image source: Pixabay – MashashiWakui)