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Rassegna settimanale 4-10 gennaio 2021: Giappone e Corea del Sud

4 gennaio – Giappone: Più di 4200 persone vivono ancora in abitazioni di fortuna dopo le inondazioni di Kumamoto

Più di 4200 persone vivono ancora in abitazioni di fortuna nella prefettura di Kumamoto, sud-ovest del Giappone, circa sei mesi dopo le piogge mortali che hanno colpito il sud della prefettura. I governi locali si sono sforzati per fornire sostegno alle persone, inviando personale in ogni casa per prevenire l’isolamento e dare assistenza nella ricostruzione.

Il governatore della prefettura ha dichiarato che il consiglio della regione ha approvato il progetto del governo centrale per la costruzione di una diga sul fiume Kawabe, a cui si era precedentemente opposto per i danni all’ambiente che avrebbe potuto causare. “Ho ascolto la volontà dei cittadini di proteggere sia la vita che l’ambiente”.

Kabashima ha suggerito che il governo costruisca una diga per contenere le inondazioni che sia eco-friendly e che riesca a contenere l’acqua in caso di inondazioni.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2021/01/04/national/temporary-housing-kumamoto-rain/

5 gennaio, Corea del Sud – Gli USA richiedono il “rilascio immediato” della petroliera coreana sequestrata dall’Iran

Il Dipartimento di Stato USA ha chiesto che l’Iran rilasci immediatamente una petroliera battente bandiera sudcoreana che ha posto sotto sequestro. Il Dipartimento sostiene che questo sequestro sia un tentativo dell’Iran di forzare la comunità internazionale a rimuovere le sanzioni sul Paese.

Queste dichiarazioni sono seguite a quelle del governatore di Seoul che aveva fatto sapere che la petroliera era stata sequestrata dalle Guardie del corpo della Rivoluzione islamica iraniana secondo cui la nave avrebbe inquinato le acque al largo dell’Iran. L’Iran ha risposto che il sequestro è puramente “tecnico” e che la questione sarebbe stata rimessa agli ufficiali giudiziari iraniani.

L’armatore sudcoreano ha dichiarato che la nave stava navigando in acque internazionali quanto è stata sequestrata.

Fonte : the Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/120_301937.html

6 gennaio, Corea del Sud – La Corea blocca i voli dal Regno Unito per altre due settimane

Il governo ha deciso di bloccare l’arrivo dei voli dal Regno Unito per altre due settimane, fino al 21 gennaio, per fermare la diffusione della variante inglese del coronavirus.

Le autorità sanitarie sudcoreane hanno rintracciato 11 casi di questa nuova variante in Corea.

La curva dei contagi nel Paese sembra in diminuzione mentre le case di riposo e le chiese continuano ad essere luoghi di focolai del virus nonostante le misure di contenimento adottate.

Fonte : the Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/119_302073.html

7 gennaio, Corea del Sud – Il sequestro della petroliera sudcoreana potrebbe essere prolungato

Nonostante gli sforzi del governo per ottenere il rilascio immediato della petroliera battente bandiera sudcoreana e del suo equipaggio sequestrati dall’Iran, non sembra che la visita dei diplomatici sudcoreani nel Paese porterà ad un avanzamento nello stallo visto che Teheran continua ad insistere che il sequestro è stato motivato dall’inquinamento marittimo che la nave stava causando.

Sempre poi che la questione sia legata alle sanzioni imposte dagli USA all’Iran a causa delle quali la Sud Corea non ha potuto scongelare i 7 miliardi di dollari di asset iraniani depositati in due banche coreane, il che lascia poco spazio a Seoul di agire sa sola; si ipotizza che il dissequestro non avverrà prima dell’insediamento del nuovo Presidente USA Joe Biden, che ha dichiarato di essere aperto al dialogo con il Medio Oriente.

Il governo Moon ha inviato una delegazione in Iran che sarà seguita da una visita del Vice-Ministro degli esteri sudcoreano, già programmata prima del sequestro, che spera di poter negoziare il rilascio dell’equipaggio e della nave.

Fonte: Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/120_302109.html

8 gennaio, Giappone/Corea del Sud – Sentenza storica di compensazioni a favore delle vittime sudcoreane di schiavitù sessuale

La Corte del distretto centrale di Seoul ha ordinato al Giappone di versare un risarcimento di 100 milioni di won (91300 dollari) ad ognuna delle 12 comfort women che furono portate via dalle loro case in Sud Corea e costrette a prostituirsi in bordelli militari per i soldati giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.

“Le prove, i materiali e le testimonianze mostrano che le vittime hanno sofferto pene estreme, inimmaginabili, sia mentali che fisiche, a causa delle attività illegali perpetrate dagli accusati. Tuttavia, nessuna compensazione è stata ancora versata per la loro sofferenza”, è quanto è riportato nella sentenza.

La Corte ha respinto la visione del Giappone secondo cui vige il principio dell’immunità sovrana che permette agli Stati di usufruire dell’immunità da condanne civili in tribunali esteri. Ha invece accolto l’obiezione delle vittime secondo cui questo principio non si applica ai crimini sistematici contro l’umanità e ai crimini di guerra.

Subito dopo la sentenza, il vice-Ministro degli esteri giapponese ha convocato l’ambasciatore a Seoul per esprimere la sua contrarietà alla sentenza. Il portavoce del governo ha però già fatto sapere che Tokyo non si appellerà.

Il Giappone continua a sostenere che la questione si stata completamente e definitivamente risolta con l’accordo bilaterale del 2015, che le vittime hanno però definito inadeguato perché privo di scuse sincere da parte di Tokyo, sottolineando come questo fosse stato redatto senza averle prima consultate.

La Corte ha stabilito che questo accordo, così come il trattato Seoul-Tokyo del 1965, non annulla il diritto delle vittime a cercare una compensazione dal Giappone per le sofferenze subite.

Questa sentenza rischia di aggravare ulteriormente le relazioni già deteriorate tra i due Paesi.

Fonte: Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/120_302153.html

9 gennaio, Giappone/Corea del Sud – La Sud Corea chiede al Giappone di non reagire in maniera spropositata alla sentenza sulle comfort women

Il Ministro degli esteri sudcoreano Kang ha chiesto al Giappone di evitare reazioni eccessive alla sentenza del tribunale sudcoreano che ha ordinato a Tokyo il pagamento delle compensazioni per le vittime sudcoreane di schiavitù sessuale durante la Guerra del Pacifico. Kang si sarebbe così rivolta alla sua controparte giapponese durante una chiamata telefonica.

Il giorno precedente il Ministro aveva dichiarato che rispettava la decisione della corte e che il governo non si sarebbe risparmiato affinché fosse ristabilito l’onore e la dignità delle cosiddette comfort women.

Fonte: Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/120_302203.html

10 gennaio, Giappone/Corea del Sud – La sentenza sulle comfort women mette a rischio il piano diplomatico di Moon per le prossime Olimpiadi di Tokyo

La sentenza con cui un tribunale sudcoreano ha imposto al Giappone il versamento di compensazioni per le schiave sessuali della Seconda guerra mondiale pone un nuovo ostacolo al progetto del presidente Moon di sfruttare le prossime Olimpiadi come una piattaforma per restaurare le relazioni diplomatiche con il Giappone.

Il governo giapponese ha infatti reagito con le dichiarazioni del Primo ministro Suga: “La questione delle comfort women tra Giappone e Sud Corea è già stata risolta totalmente e definitivamente”. Suga ha già fatto sapere, inoltre, che non parteciperà al summit tra Corea, Giappone e Cina a meno che Seoul non risolverà un’altra questione, quella legata al lavoro forzato.

Moon sperava che i Giochi fossero l’occasione di migliorare i rapporti reciproci attraverso la cooperazione in ambito sportivo, ad esempio creando team unificati e facendo un’entrata congiunta durante la cerimonia di apertura.

Moon dovrebbe tenere una conferenza stampa nelle prossime settimane per inaugurare il Nuovo Anno e potrebbe esprimersi in proposito.

Fonte: Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/01/356_302237.html

 

(Featured image source: Flickr Melissa Wall)