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Rassegna settimanale 8-14 febbraio 2021: Africa Subsahariana

8 Febbraio, Somalia – L’opposizione non riconosce più l’autorità del presidente Mohamed

I leader dell’opposizione somali hanno dichiarato di non riconoscere più il presidente Mohamed Abdullahi Mohamed, noto come Farmaajo. La decisione dell’opposizione è nata dopo che il mandato dell’attuale leader è giunto al termine di scadenza senza il raggiungimento di un accordo sulla sua successione. Le nuove elezioni, che si sarebbero dovute tenere prima dell’8 febbraio, non si sono svolte a causa del mancato raggiungimento di un accordo tra il governo centrale e gli stati federali sulla procedura da adottare per procedere alle votazioni. I principali oppositori di Farmaajo, riuniti in una coalizione, hanno invitato l’attuale presidente a “rispettare la Costituzione” e “assicurare un pacifico passaggio di potere in una Nazione già martoriata da problemi di natura politica e disastri naturali di diverso tipo.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2021/2/8/somali-opposition-leaders-no-longer-recognise-president

9 Febbraio, Eswatini – A causa della diffusione della variante sudafricana, il Paese non utilizzerà il vaccino AstraZeneca

Eswatini ha dichiarato che, in seguito ai risultati registrati in Sud Africa, non impiegherà il vaccino AstraZeneca per portare avanti la propria campagna di immunizzazione contro il Covid-19. Il vaccino prodotto a Cambridge si è infatti rivelato poco efficace contro la variante sudafricana del virus, di gran lunga la più diffusa nella regione meridionale del continente. Eswatini, che avrebbe dovuto ricevere le dosi tramite il programma COVAX dell’OMS, studiato per favorire la distribuzione dei vaccini nei Paesi del sud del mondo, ha bloccato l’ordine delle dosi. Il Ministro Lizzie Nkosi ha dichiarato che “in considerazione della prossimità con il Sud Africa e data l’alta probabilità che la variante locale del virus sia già diffusa nel Paese, Eswatini non ritiene opportuno utilizzare il vaccino AstraZeneca-Oxford.” Ciò significa che rimarranno comunque aperti canali di negoziazione con altri fornitori, tra cui l’americana Pfizer.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-eswatini/eswatini-will-not-use-astrazeneca-vaccine-after-south-africa-trial-data-idUSKBN2A92OA

10 Febbraio, Tanzania – Secondo l’Ambasciata americana il numero di contagi sta crescendo velocemente

La Tanzania del presidente Magufuli, che ha più volte attirato l’attenzione dei media a causa delle sue controverse dichiarazioni sull’inutilità dei vaccini, sta vedendo un vertiginoso aumenti dei casi di Covid-19. Secondo l’Ambasciata americana a Dar es-Salaam, a partire da gennaio il numero di contagi sarebbe in continuo aumento, nonostante “le misure di prevenzione e contenimento del virus rimangano notevolmente limitate”. Sin dallo scorso aprile, la Tanzania ha deciso di non rilasciare più dati ufficiali riguardanti i numeri del contagio, ma l’Ambasciata americana nel Paese ha comunque avvertito che le carenze del sistema sanitario nazionale potrebbero risultare in gravi ritardi nel trattamento della malattia e causare in questo modo un alto numero di vittime. Dal canto suo, Magufuli ha più volte ribadito la sua sfiducia nei confronti dei lockdown e dei vaccini, invitando la popolazione a fare ricorso a rimedi casalinghi per curare la malattia e ad affidarsi a Dio per superare la pandemia.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-tanzania/tanzania-experiencing-surge-in-covid-19-cases-says-u-s-idUSKBN2AA2BA

11 Febbraio, Repubblica Democratica del Congo – Confermati due casi di Ebola nel Nord Kivu

In un comunicato, l’OMS ha confermato la seconda vittima di Ebola nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). La vittima, una donna di 60 anni residente nel distretto di Biena, era entrata in contatto con un’altra donna, anche lei rimasta vittima della stessa malattia. In risposta a quelli che sembrano chiari segnali di un ritorno dell’epidemia nella zona, il Ministero della Salute della RDC ha incaricato un team di esperti con il compito di rintracciare tutti i contatti delle donne nelle zone di Biena e Katwa. I due casi sono stati rilevati a distanza di tre mesi dalla fine dell’undicesimo scoppio dell’epidemia nella RDC, che aveva infettato un totale di 130 persone, causando 55 vittime. Uno delle principali preoccupazioni al momento è che un ritorno di ebola potrebbe rendere ancora più complicata la lotta contro il Covid-19, che, fino ad ora, ha ucciso 681 persone su un totale di più di 23’000 contagiati. Tuttavia, secondo Peter Piot, direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicines, non ci sarebbero particolari condizioni che impediscono la distribuzione e la somministrazione di vaccini contro Covid-19 e Ebola nel Paese.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2021/2/11/drc-confirms-two-ebola-deaths-in-resurgence-of-outbreak

12 Febbraio, Uganda – Nonostante le numerose difficoltà, il Paese è sulla strada per diventare un modello di integrazione per i rifugiati

Secondo l’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, quasi un milione e mezzo di rifugiati avrebbero trovato asilo in Uganda, Paese da tempo considerato tra i più ospitali per le persone in cerca di rifugio e riconosciuto a livello internazionale per le politiche di integrazione promosse dal governo. Grazie ai numerosi meccanismi per la gestione del flusso di rifugiati messi a punto nella capitale Kampala, gran parte dei nuovi arrivati nel Paese ha l’occasione di diventare parte integrante della società ugandese. In particolare, i giovani che varcano il confine vengono molto spesso istruiti all’interno delle scuole locali, in cui viene favorita la fusione della cultura ugandese con le numerose culture d’origine dei rifugiati e si costruiscono le basi per un perfetto inserimento dell’individuo nel nuovo contesto. Tuttavia, nonostante i numerosi aspetti positivi, permangono numerose difficoltà legate all’approvvigionamento di acqua e viveri nonché all’accesso ai servizi igienici e all’elettricità nei campi, dove le condizioni di vita rischiano di peggiorare notevolmente a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19. In particolare, uno dei principali problemi rimane la completa dipendenza dei rifugiati dagli aiuti internazionali, che, soprattutto in un simile momento di crisi sanitaria e insicurezza economica, chiedono al governo di avere a disposizione più terra arabile per raggiungere la completa autosufficienza.

Fonte: AfricaNews
Link: https://www.africanews.com/2021/02/12/thousands-of-refugees-are-stranded-at-uganda-s-border/

13 Febbraio, Nigeria – La polizia ha arrestato un gruppo di manifestanti a Lagos

A Lagos, le autorità hanno picchiato e arrestato un piccolo gruppo di manifestanti (in tutto diciassette) che stavano protestando contro la riapertura del casello autostradale di Lekki, che lo scorso ottobre era diventato l’epicentro delle proteste del movimento contro gli abusi della SARS, l’unità speciale della polizia nigeriana. Molti manifestanti hanno visto la riapertura del casello, dove decine di persone hanno perso la vita, come una forte mancanza di rispetto nei confronti delle vittime delle sparatorie. Nonostante siano passati più di cento giorni dai giorni più intesti e violenti delle proteste nella città di Lagos, numerosi quesiti rimangono irrisolti, tra cui la mancata comparsa dei poliziotti accusati di fronte ad un tribunale. Amnesty International, che ha seguito da vicino le vicende sin dall’inizio delle proteste, ha dichiarato di essere in attesa che “le autorità nigeriani dimostrino impegno nei confronti della protezione del diritto a manifestare”.

Fonte: AfricaNews
Link: https://www.africanews.com/2021/02/13/nigeria-arrests-protesters-at-tollgate-that-sparked-endsars-movement/

14 Febbraio, Guinea Equatoriale – Anche in Guinea le autorità hanno confermato nuovi casi di Ebola

Dopo la Repubblica Democratica del Congo, anche la Guinea Equatoriale ha registrano nuovi casi di Ebola. Alcuni test effettuati in seguito alla morte di tre persone e il sospetto contagio di altre quattro, sono infatti risultati positivi e hanno confermato che il Paese si trova di fronte ad un ritorno della malattia, a distanza di diversi anni dall’epidemia scoppiata tra il 2013 e il 2016. Durante i tre anni di epidemia, che aveva direttamente interessato diversi Paesi dell’Africa occidentale, sono state registrate più di 11’000 vittime, soprattutto in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Il pericolo principale, secondo le autorità del Paese, è legato al fatto che un ritorno dell’epidemia di Ebola potrebbe rendere ancora più difficile il contenimento della diffusione del Covid-19, in un Paese in cui il virus ha contagiato quasi 15’000 e causato più di 80 decessi. Il Ministero della Salute ha dichiarato che gli operatori sanitari hanno già iniziato il lavoro di tracciamento e isolamento dei contatti, mentre si provvederà al più presto ad aprire un centro per il trattamento della malattia a Goueke.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-health-ebola-guinea/guinea-declares-new-ebola-outbreak-idUSKBN2AE08L

 

(Featured image source: Flickr United Nations Photo)