
Il caso del disastro della centrale nucleare di Fukushima è esemplificativo per dimostrare l’importanza delle strategie di comunicazione e il peso che la percezione dell’opinione pubblica sulla sicurezza alimentare dei prodotti di una regione o di un Paese possono ricoprire sulle dinamiche di consumo a livello nazionale ed internazionale. Tutto ciò assume particolare rilievo alla luce della recente decisione del Giappone di smaltire le acque reflue conservate nella centrale, versandole nell’oceano dopo il loro trattamento per rendere il processo sicuro per l’ambiente e per le persone.

Kishida sostiene che il rilascio delle acque reflue di Fukushima non può essere rimandato, nonostante le preoccupazioni dei residenti locali. Nei pressi di Seoul una perdita di sostanze chimiche sul sito di costruzione di un grattacielo provoca due morti e nove feriti. La città metropolitana di Seoul inoltre ha deciso di favorire l’uso dei mezzi pubblici, ridotto a causa della pandemia, aumentando le corse anche nelle fasce orarie serali.

La Corte Distrettuale Centrale di Seoul ha respinto la richiesta di compensazione nel caso delle “comfort women”. In Giappone, la prefettura di Osaka ha richiesto l’inizio di un nuovo stato d’emergenza a fronte della crescita di contagi da Covid-19. L’azienda Fujifilm ha invece avviato una nuova fase di test sul farmaco Avigan per il trattamento dei pazienti Covid. Corea e Giappone si scontrano sulla condivisione di informazioni riguardo alle acque contaminate di Fukushima.
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