Rassegna settimanale 9-15 febbraio: Africa sub-sahariana

Rassegna settimanale 9-15 febbraio: Africa sub-sahariana

15 febbraio: 16 morti in un attentato suicida a Damaturu, Nigeria. 

Domenica una ragazza si è fatta esplodere in una affollata stazione delle autocorriere, uccidendo almeno 16 e ferendone 30.

Secondo le testimonianze raccolte, le vittime sono quasi tutti bambini che vendevano noccioline o chiedevano la carità.

La ragazza è riuscita a eludere i controlli di sicurezza all’entrata della stazione delle autocorriere della città di Damaturu, la capitale dello Stato di Yobe, e si è fatta detonare alle ore 13.00. La ragazza aveva all’incirca 16 anni.

Almeno otto persone sono state portate all’ospedale di Damaturu.

Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, ma esso rientra nella strategia del terrore messa in atto dai Boko Haram, il gruppo islamista che, fino ad oggi, ha provocato oltre 10.000 morti nel tentativo di imporre la sharia in tutto il Paese.

Di recente i Boko Haram hanno iniziato a usare le ragazze negli attacchi suicidi, probabilmente perché possono saltare i controlli di sicurezza nascondendo l’esplosivo sotto il hijab.

Questo è stato il primo attacco suicida a Damaturu, sebbene la città di 90.000 abitanti sia da tre anni sotto assedio. Il 1 dicembre, i Boko Haram hanno tentato di occupare la città, ma sono stati respinti dopo una lunga battaglia.

Nelle ultime settimane, i Boko Haram hanno lanciato attacchi anche nelle zone di confine con Niger, Camerun e Chad.

Fonte: The Guardian http://www.theguardian.com/world/2015/feb/15/teenage-suicide-bomber-kills-16-nigerian-bus-station-damaturu-boko-haram

 

14 Febbraio: I Boko Haram assaltano la città di Gombe e invitano al boicotaggio delle elezioni 

Centinaia di guerriglieri dei Boko Haram hanno invaso la città di Gombe nel nord est della Nigeria, distribuendo volantini alla popolazione per invitarla a boicottare le elezioni presidenziali, posticipate al 28 di marzo.

Il gruppo islamista, secondo le fonti locali, non ha trovato alcuna resistenza da parte dell’esercito. Un aereo avrebbe sorvolato la città durante l’attacco senza intervenire.

La città di Gombe è stata più volte teatro di attacchi suicidi negli ultimi anni. L’esercito nigeriano ha lanciato una offensiva aerea e terreste nella foresta di Galda, dove si presume gli islamisti stiano pianificando i loro attacchi.

Nelle ultime settimane, il gruppo ha intensificato la propria lotta sia dentro la Nigeria sia nelle città di confine con Niger, Camerun e Chad, segnando un’escalation nella loro azione volta a costituire un califfato nel nord est del Paese.

Fonte: The Guardian http://www.theguardian.com/world/2015/feb/14/boko-haram-launches-first-attack-in-chad

 

13 Febbraio: Non rendicontati gran parte dei fondi destinati alla lotta all’Ebola

Secondo un rapporto pubblicato in Sierra Leone, il 30% dei fondi destinati a combattere l’Ebola non sono stati correttamente spesi.

Secondo il documento pubblicato venerdì, i soldi spesi non sono stati correttamente rendicontati e documentati, si tratta di circa 5,7 milioni di dollari, di cui circa metà non sono mai stati rendicontati e l’altra parte soltanto parzialmente documentati.

L’audit pubblicato in Sierra Leone non si occupa dei fondi arrivati dalle organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, ma soltanto dei fondi governativi e di quelli arrivati da privati da maggio a ottobre 2014. Afferma che il ministero della sanità ha mostrato una “completa inosservanza” della legge nella distribuzione dei fondi emergenziali.

L’audit, ad esempio, dichiara che non è stata portata documentazione per l’acquisto di cinquanta veicoli e ambulanze e nel pagamento degli stipendi di molti operati sanitari.

Fonte BBC Africa: http://www.bbc.com/news/world-africa-31461564

 

12 Febbraio: Le truppe americane si ritirano dalla Liberia alla fine di Aprile 

Il Presidente americano Barack Obama ha annunciato che gran parte delle truppe americane, impegnate in Libera per gestire l’emergenza Ebola, lascerà il Paese entro la fine di Aprile.

Al culmine dell’epidemia, vi erano circa 2800 soldati impegnati nell’Africa Occidentale.

L’annuncio del Presidente Obama sul ritiro delle truppe americane dalla Liberia segue la notizia che il numero di nuovi casi di Ebola è aumentato per la seconda settimana consecutiva, dopo un  periodo di relativo declino.

L’Organizzazione mondiale della Sanità afferma che la Sierra Leone ha registrato 76 su 144 casi, mentre in Guinea 65 e in Liberia 3.

La presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, ha affermato alla BBC di essere molto ottimista sulla fine dell’epidemia di Ebola.

Secondo la Presidente, la riduzione della pandemia di Ebola è sicuramente dovuta al contributo dell’intera comunità internazionale. La Liberia ha un sistema sanitario poco efficace e chiede aiuto affinché la comunità internazionale contribuisca a migliorarlo.

“Le nostre risorse sono scarse, abbiamo bisogno di formare il nostro personale medico e non abbiamo attrezzature sufficienti negli ospedali.”

Con il ritiro delle truppe, Obama ha dichiarato inizia la seconda fase della lotta all’Ebola.

Il Presidente ha, infatti, sostenuto che il governo americano continuerà il sostegno ai Paesi colpiti con l’impegno di 10.000 civili.

Circa 1500 soldati sono già rientrati negli Stati Uniti, e sono stati sottoposti a un periodo di 21 giorni di quarantena per ridurre al minino i rischi di un contagio.

Fonte BBC Africa : http://www.bbc.com/news/world-africa-31437991

 

11 Febbraio: L’esercito Sudanese respinge le accuse di stupri di massa 

Il governo del Sudan continua a negare che vi siano state violenze sessuali a Tabit nell’ottobre del 2014. Un rapporto di Human Rights Watch, presentato oggi, denuncia, invece, numerosi stupri commessi da membri dell’esercito a danno di più di 200 donne e giovani ragazze.

Il portavoce dell’esercito del Sudan, ha rigettato le accuse, definendole assolutamente false. Ha affermato alla Reuters che si tratta di un tentativo per fare pressione sul Sudan affinché mantenga la missione di pace (Unamid) in Darfur. “Tutte le accuse sono arrivate come reazione alla decisione del governo del Sudan di chiedere alla missione Unamid di lasciare il Paese”

Il primo report sulle violenze di massa a Tabit è arrivato il 2 novembre.

Inizialmente, il capo locale dell’esercito ha confermato le accuse ma subito dopo il governo ha negato tutto e ha impedito l’accesso a Tabit.  Secondo Human Rights Watch, le autorità della zona minacciano i civili di non parlare dei crimini commessi.

Il 24 novembre, il Sudan ha chiuso l’ufficio dei diritti umani della missione Unamid, a seguito delle dichiarazioni del Segretario Generale dell’ONU che chiedevano di fare chiarezza su quanto accaduto nell’area di Tabit.

Alcuni giorni dopo, il Ministro degli Esteri del Sudan ha invitato pubblicamente l’Unamid a lasciare il Paese e a dicembre sono stati espulsi due alti ufficiali dell’ONU.

Fonte. All Africa: http://allafrica.com/stories/201502120430.html

 

10  Febbraio: Il Niger manda l’esercito in Nigeria contro i Boko Haram 

Il Parlamento del Niger ha dato il via libera all’invio di truppe in Nigeria per contribuire alla lotta contro i Boko Haram.

Il voto del Parlamento è arrivato dopo che il gruppo islamista ha attaccato una prigione e ha fatto detonare una macchina nella zona del mercato nel centro della città di Diffa, al confine fra Niger e Nigeria, dove, secondo fonti giornalistiche, una persona è stata uccisa e almeno 15 sono rimaste ferite.

Il conflitto in atto in Nigeria sta progressivamente allarmando tutta la regione.

Sabato Nigeria, Camerun, Niger e Benin hanno deciso di costituire una forza unitaria composta da 7800 uomini per combattere gli estremisti islamici.

Il Niger contribuirà con circa 750 militari.

Il conflitto ha costretto allo slittamento delle elezioni presidenziali nigeriane dal 14 febbraio al 28 marzo.

Almeno 3 milioni e 200 mila persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni a seguito dell’offensiva lanciata dai Boko Haran nel nord est del Paese.

Fonte: BBC AFRICA http://www.bbc.com/news/world-africa-31351614

 

9 Febbraio:  Coppa D’Africa 2015 –  vince la Costa D’Avorio 

La Costa d’Avorio si aggiudica per la seconda volta la Coppa d’Africa, dopo la vittoria ai rigori per 9 a 8 nella notte di domenica contro il Ghana. Aveva già vinto la competizione nel 1992.

Dopo la vittoria sono iniziati i festeggiamenti nella città di Abidjan e sono durati tutta la notte.

La Costa d’Avorio è tornata alla vittoria dopo 22 anni durante i quali ha perso due volte ai rigori.

Il Presidente Alassane Ouattara ha annunciato alla radio e alla televisione un giorno di festa nazionale.

La squadra tornerà nel Paese lunedì pomeriggio e festeggerà la vittoria allo stadio Felix Houphouet-Boigny, dopo si prevede il tutto esaurito.

Il capitano della nazionale ivoriana, Yaya Toure,  che ha vinto nella scorsa stagione la Premier League con il Manchester City, ha descritto la vittoria come “incredibile”.

La competizione è stata organizzata in due mesi dalla Guinea Equatoriale, dopo che il Marocco ha rinunciato per il timore di un incremento della pandemia d’Ebola.

Il Marocco di conseguenza è stato escluso dalle prossime competizioni, 2017 e 2109 e dovrà pagare  i danni  per diversi milioni di dollari alla Confederazione del Calcio Africano.

Fonte: BBC Africa http://www.bbc.com/news/world-africa-31296298

(Featured Image Source: BBC)