Rassegna settimanale 30 dicembre -5 gennaio 2019/20: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 30 dicembre -5 gennaio 2019/20: Giappone e Corea del Sud

30 dicembre, Corea del Sud – L’Assemblea Nazionale sudcoreana approva un controverso progetto di legge

Nonostante le numerose proteste avanzate dal partito conservatore ‘Liberty Korea Party’ (LKP), l’Assemblea Nazionale sudcoreana ha approvato un progetto di legge che prevede l’istituzione di una speciale unità investigativa.
Operativa da luglio 2020, la nuova agenzia investigativa avrà l’incarico di indagare eventuali episodi di corruzione in cui potrebbero essere coinvolti alti funzionari del Governo e loro famigliari. Il nuovo organo investigativo avrà l’autorità legale di accusare e perseguire direttamente le alte cariche parlamentari e giudiziarie – tra gli altri: il Presidente della Repubblica, i membri della Corte Suprema sudcoreana, i giudici della Corte costituzionale, il Primo Ministro e gli alti ufficiali di polizia.
Questa proposta di legge fa parte di un corpus di progetti legislativo-economici che il partito di maggioranza ‘Democratic Party of Korea’ (DPK) – guidato dal Presidente in carica Moon Jae-in – ha presentato in Parlamento nel corso delle ultime settimane. In questo modo, il Presidente sudcoreano spera di operare una strategica revisione dei sistemi giuridico-economici del Paese prima delle elezioni politiche previste per il mese di aprile 2020.

Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/12/356_281139.html

31 dicembre, Corea del Sud – Troppo giovane per essere processata?

La polizia sudcoreana ha arrestato una ragazzina di quinta elementare colpevole di aver accoltellato a morte una sua coetanea che a suo dire aveva osato denigrare la sua famiglia. La giovanissima omicida si trova ora in riformatorio sotto stretta osservazione medica.
Attualmente per la legge coreana la responsabile del terribile fatto non può essere processata a causa della sua giovane età. Infatti, il sistema giudiziario sudcoreano vieta il processo a minori di 14 anni di età poiché ritenuti “incapaci di comprendere la piena gravità del reato commesso”.
Tuttavia, quest’ultimo episodio ha spinto molti sudcoreani a firmare una petizione pubblica per chiedere alle autorità sudcoreane l’introduzione di provvedimenti più severi nei confronti di reati commessi da minori.
Negli ultimi anni, le statistiche pubblicate dall’Agenzia di Politiche Nazionali sudcoreana hanno documentato un allarmante incremento del numero di giovani sudcoreani (oltre 7,000 sotto i 14 anni) rinchiusi in centri di detenzione giovanile (+12.4% dal 2015) per aver commesso crimini molto gravi: in particolare, omicidi, molestie (+ 32% di aggressioni sessuali), rapine e furti.
Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/12/251_281159.html

1° gennaio, Giappone- Il governo giapponese alle prese con il preoccupante tasso di natalità nel Paese

Nel 2019 in Giappone sono nati meno di 87,000 bambini. Questo dato conferma il preoccupante calo del tasso di natalità che ha interessato il Paese nel corso dell’ultimo decennio.
Il Governo centrale giapponese, per contrastare questo declino, ha elaborato alcuni disegni di legge relativi alla sfera infantile. Tra questi, per proteggere l’infanzia, il Ministero giapponese della Salute, del Lavoro e del Benessere ha presentato l’‘Amended Child Prevention Act’ (rivisitazione della legislazione contro l’Abuso di Minori) che proibisce l’utilizzo di punizioni corporali come strumento disciplinare per i figli.
Infatti, un’indagine nazionale ha documentato che oltre il 70% dei genitori giapponesi ritiene necessario ricorrere a punizioni corporali nell’educazione dei figli.
Interrogati quindi circa le nuove linee guida esposte nell’ ‘Amended Child Prevention Act’, più del 50% dei genitori giapponesi ha affermato di non avere un’opinione precisa al riguardo, mentre il 66% degli intervistati ha ammesso che le attuali sanzioni per i genitori colpevoli di violenza sui minori non sono sufficientemente severe. Infatti, in caso di abuso infantile, il sistema legislativo giapponese condanna l’imputato ai lavori forzati (un anno) o al pagamento di una multa (un milione di yen), mentre non prevede l’ergastolo né la condanna a morte.
In merito ai possibili provvedimenti per impedire il reato di abuso di minore, quasi il 60% degli interpellati concorda sulla necessità di istituire un numero maggiore di centri per consulenze parentali, mentre solo il 20% suggerisce di rivedere i tradizionali parametri di genere (i.e. campagne di sensibilizzazione per il congedo di paternità).

Fonte: Japan Today https://japantoday.com/category/national/survey-reveals-70-of-japanese-adults-believe-corporal-punishment-is-necessary

2 gennaio, Corea del Sud – Seoul e Washington diminuiscono il numero di esercitazioni militari congiunte

I governi sudcoreano e statunitense hanno deciso di rivedere le modalità con le quali negli ultimi decenni si sono svolte le esercitazioni militari congiunte dei due Paesi. Di comune accordo, le due Nazioni hanno ritenuto necessario diminuire il numero di esercitazioni militari congiunte al fine di favorire il processo di denuclearizzazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Con l’adozione di una politica estera ‘più aperta’ e attendista nei confronti del leader nordcoreano Kim Jong-un, dal 2018 la Corea del Sud e gli USA hanno infatti ridimensionato o addirittura annullato alcune manovre militari congiunte (le esercitazioni ‘Key Resolve’ e ‘’Foal Eagle’ sono state cancellate e sostituite dalla simulazione ‘Dong Maeng’).
Interrogata circa la possibilità di ripristinare le tradizionali esercitazioni primaverili ROK-US, la portavoce del Ministero della Difesa coreana Choi Hyun-soo ha risposto che l’eventuale ripresa delle manovre congiunte tra i due Paesi “dipenderà soltanto dall’evolversi della situazione”.

Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/205_281264.html

3 gennaio, Giappone – Il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe promette importanti riforme socioeconomiche

In vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ha promesso di introdurre nel Paese una serie di riforme socioeconomiche. Shinzo Abe spera inoltre di operare anche una profonda revisione della Costituzione giapponese, progetto fino ad oggi ostacolato dai partiti di opposizione.
In particolare, le riforme socioeconomiche proposte dovrebbero aiutare a risolvere alcune gravi problematiche che hanno afflitto il Paese nel corso dell’ultimo decennio. Tra queste: il continuo calo del tasso di natalità, l’allarmante invecchiamento demografico e il contestato aumento delle imposte sui consumi (+10%).
Durante uno dei suoi discorsi di inizio anno, il Primo Ministro giapponese ha infatti dichiarato di “avere intenzione di dare vita a un sistema di previdenza sociale capace di aiutare le persone a vivere senza preoccupazioni”.
Fonte: Japan Today https://japantoday.com/category/politics/abe-pledges-reforms-successful-olympics-in-new-year’s-statement

4 gennaio, Giappone- Giappone e India collaborano alla realizzazione di importanti infrastrutture digitali

Giappone e India hanno reso nota la decisione dei due Paesi di cooperare per lo sviluppo di importanti infrastrutture digitali. La collaborazione tra i due governi dovrebbe migliorare l’efficienza dei servizi sociali nazionali dei rispettivi Paesi e aiutare a risolvere gravi deficienze sociali regionali e globali.
Il primo ‘gradino’ della collaborazione tra Giappone e India prevede la realizzazione di uno studio congiunto relativo ai benefici che tale sviluppo di infrastrutture digitali potrebbe portare ai sistemi socioeconomici nazionali.
Il progetto in questione nasce da una Digital Partnership tra i due Paesi iniziata nell’ottobre 2018: questa ‘collaborazione digitale’ oltre a uno scambio di dati informatici, affronterà anche questioni di sicurezza informatica e di diffusione delle reti di ultima generazione.
Fonte: the Japan Times https://www.japantimes.co.jp/news/2020/01/04/business/japan-india-boost-cooperation-digital-infrastructure-new-technology-era/#.XhBFwEdKhPY

5 gennaio, Corea del Sud – La liquidazione ‘forzata’ di parte dei capitali giapponesi minaccia la stabilità dei rapporti politico-economici tra la Corea del Sud e il Giappone

La Corte Suprema sudcoreana ha ordinato la liquidazione ‘forzata’ di parte dei capitali delle compagnie giapponesi presenti nel Paese. La decisione del tribunale di Seoul è un continuum di quanto già deliberato con una sentenza nello scorso ottobre 2018, i.e. l’obbligo per le industrie giapponesi di risarcire i cittadini sudcoreani costretti ai lavori forzati durante il periodo di occupazione giapponese nella Seconda guerra mondiale.
Secondo Yang Ki-ho – professore presso la Sungkonghoe University, “il governo giapponese potrebbe però approvare una serie di contromisure molto severe nei confronti dei beni di esportazione sudcoreani”. E questo nonostante il clima di forte intesa con cui si è concluso il summit trilaterale Cina-Corea del Sud-Giappone lo scorso dicembre 2019.
Il Capo-segretario di Gabinetto giapponese Yoshihide Suga ha infatti minacciato di ostacolare la libera circolazione dei lavoratori sudcoreani in Giappone qualora la Corea del Sud decida effettivamente di procedere nei prossimi mesi con la liquidazione dei capitali giapponesi.
Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/356_281376.html

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