Rassegna settimanale 7-13 giugno: Africa sub-sahariana

Rassegna settimanale 7-13 giugno: Africa sub-sahariana

13 GIUGNO: ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSEMBELA GENERALE DELL’ONU: IL MINISTRO DEGLI ESTERI UGANDESE, KUTESA.

L’elezione del Ministro degli Esteri, Sam Kutesa, come 69°Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU ha sollevato numerose reazioni in Uganda e nella comunità internazionale. Kutese assumerà ufficialmente il suo incarico annuale a settembre quando si aprirà la 69° Assemblea Generale, sostituendo l’attuale presidente John W. Ashe di Antigua e Barbuda.

La designazione del Presidente dell’Assemblea avviene a rotazione; questa volta l’incarico toccava all’Africa che ha presentato il Ministro degli esteri ugandese come unico candidato.

Sam Kahamba Kutesa, 65 anni, è stato eletto nonostante un movimento di protesta guidato da attivisti che hanno evidenziato lo scarso rispetto dei diritti umani in Uganda.

La ragione principale delle proteste va individuata nella legge più omofobica al mondo, approvata ad inizio anno dal parlamento ugandese che prevede l’ergastolo per rapporti omosessuali (recidivi).

Il Segretario Generale dell’ONU ha invece espresso le sue congratulazioni per l’elezione di Mr. Kutesa, “che potrà portare all’Assemblea la sua ampia esperienza lavorativa come avvocato, parlamentare, Ministro degli Esteri e delle Finanze”.

Molti leader africani hanno anch’essi espresso soddisfazione per l’elezione di Kutesa.

Fonte: http://allafrica.com/view/group/main/main/id/00030870.html?aa_source=ri-headline

12 GIUGNO: SUD SUDAN: ACCORDO PER UN GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE

Il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, e il suo ex vice, ora capo dei ribelli, Riek Machar, lavoreranno insieme per dar vita, entro due mesi, a un governo transitorio di unità nazionale. L’accordo di pace è stato firmato ad Addis Abeba, dove si sono incontrati i leader regionali per discutere del conflitto in Sud Sudan e trovare una soluzione.

Kiir e Machar si sono incontrati per la seconda volta dall’inizio del conflitto scoppiato a dicembre. A metà maggio era già stato raggiunto un primo accordo sul cessate il fuoco, ma era stato ripetutamente violato da entrambe le parti.

Il Primo ministro etiope Hailè Mariam Desalegn ha affermato che entrambe le parti hanno mostrato la volontà di concludere il conflitto in corso e di dar vita al governo entro sessanta giorni.

Il commissario dell’Unione Africana per la pace e la sicurezza, Ismail Chergui, auspica che le due parti mostrino serietà nelle trattative in corso.

“E’ la speranza e l’attesa di tutta l’Unione Africana che da lungo tempo spera che le parti in conflitto ascoltino gli appelli della comunità internazionale e che si propongano delle soluzioni concrete per porre fine agli scontri”, afferma Chergui.

Il conflitto nel Sud Sudan si è trasformato in una grave crisi umanitaria con più di 1.3 milioni di rifugiati. Incombe sul Paese anche una grave scarsità di cibo, che potrebbe colpire gran parte della popolazione.

Fonte: http://allafrica.com/stories/201406120364.html

11 GIUGNO: SCONTRI AL CONFINE FRA RWANDA E CONGO

Si sono registrati scontri al confine fra Rwanda e Repubblica Democratica del Congo (RDP) che hanno visto coinvolti gli eserciti dei due Paesi.

Il Rwanda accusa la RDP di entrare nel territorio ruandese e attaccare i villaggi, mentre il Congo sostiene di subire costanti provocazioni da parte dell’esercito rwandese nell’aree di confine.

Il nuovo conflitto è soltanto uno dei tanti episodi di una disputa che dura ormai da decenni; l’ultimo scontro e’ scoppiato ieri quando l’esercito congolese ha denunciato il rapimento di un proprio soldato da parte delle truppe rwandesi che avevano passato il confine nella regione di Kivu

Il responsabile della Minusco, la missione dell’Onu nella Repubblica Democratica del Congo, ha fatto appello ai due governi affinché si ripristini il prima possibile la pace nelle zone di confine fra i due Paesi

Fonte: http://allafrica.com/stories/201406120226.html?aa_source=useful-column

10 GIUGNO: NIGERIA, MADUEKE CANDIDATA ALL’OPEC

Secondo fonti dell’Agenzia Reuters, il Presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan, ha candidato il suo Ministro del Petrolio, Diezani Alison Madueke, come Segretario Regionale dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC).

La candidatura di Alison Madueke mira a rompere lo stallo fra i candidati proposti da Iraq, Arabia Saudita e Iran, sui quali non si è ancora giunti a una mediazione.

La carica è ora coperta da Abdullah Al Bradri, ma è in scadenza a dicembre. L’OPEC si incontrerà nelle prossime settimane ma non è ancora chiaro se si arriverà a un accordo sulla nomina.

Fonte: http://allafrica.com/view/group/main/main/id/00030839.html

9 GIUGNO: NIGERIA : NUOVO RAPIMENTO DI DONNE VICINO A CHIBOK

Il gruppo di Boko Haram è tornato a colpire nell’area di Chibok nel nordest della Nigeria, negli stessi luoghi dove sono state rapite due mesi fa le oltre 300 studentesse, oggi ancora nelle mani dei sequestratori. Un gruppo di uomini armati ha rapito venti donne e ha sequestrato tre giovani uomini che avevano provato a bloccare il sequestro.

Secondo alcuni testimoni, le donne sono state caricate su furgoni e portate in una zona isolata dello Stato di Borno. Una fonte del gruppo di vigilantes, istituito per cercare di prevenire gli attacchi, ha riferito che le donne sono state rapite nell’accampamento nomade di Garkin Fulani

Negli ultimi mesi gli attacchi degli integralisti di Boko Haram sono diventati frequenti e difficili da tenere sotto controllo.

Fonte: http://www.bbc.com/news/world-africa-27774239

8 GIUGNO: REPUBBLICA CENTRAFRICANA – RITIRO DELLE TRUPPE FRANCESI A SETTEMBRE

Le truppe francesi, lo afferma il comandate in capo dell’operazione Sangaris, potrebbero ritirarsi dalla Repubblica Centrafricana a partire da metà settembre.

La missione Sangaris è iniziata il 5 dicembre 2013 con l’invio da parte della Francia di oltre 2000 uomini. L’obiettivo dell’ex potenza coloniale era quello sostenere il Paese africano nel periodo di transizione dopo la fine del regime corrotto e autoritario di François Bozizé. L’esercito francese si è , tuttavia, trovato di fronte alle violenze degli ex ribelli della Séléka, al potere, alle quali risponde altrettanta violenza delle milizie “cristiane” anti-Balakas (anti-machete), tra le cui fila ci sono molti sostenitori di Bozizé.

Le forze inviate da Parigi non sono ancora in grado di garantire la sicurezza, sebbene nel Paese sia presente da mesi anche una missione dell’Unione africana, la Misca, composta da circa 6.000 soldati.

Il 1 aprile l’Unione europea ha annunciato l’avvio di un’operazione militare europea nella Repubblica Centrafricana. L’Ue manderà a Bangui circa mille militari sotto la guida del generale francese Philippe Pontiès; la missione durerà sei mesi.

Le milizie di autodifesa anti-balaka si scontrano da mesi con i Séléka e prendono di mira la minoranza musulmana, che accusano di essere complice dei ribelli. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case per paura delle milizie e negli scontri tra le due fazioni sono morte centinaia di persone.

Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, a Bangui 16mila persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa delle violenze.

Un rapporto preliminare del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha affermato che è presto per parlare di pulizia etnica o genocidio nella Repubblica Centrafricana ma sicuramente le parti coinvolte hanno commesso crimini contro l’umanità.

Fonte: http://allafrica.com/stories/201406091495.html

7 GIUGNO – SUD AFRICA: RICOVERATO IL PRESIDENTE ZUMA

Il presidente sudafricano Jacob Zuma, 72 anni, è stato ricoverato in ospedale per accertamenti a “causa di una grande stanchezza”.

Al Presidente è stato consigliato di trascorrere un periodo di riposo dopo le fatiche della campagna elettorale che lo hanno portato, nel mese di maggio, alla rielezione, per altri cinque anni, come Presidente del Sud Africa e alla vittoria del suo partito l’African National Congress.

L’ufficio di Presidenza ha riferito che “i dottori sono soddisfatti delle condizioni di salute di Zuma”, senza, tuttavia, precisare le cause precise del ricovero.

Fonte: http://www.bbc.com/news/world-africa-27747860

(Featured Image Source: allafrica.com)