Rassegna settimanale 5 - 11 novembre 2018: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 5 – 11 novembre 2018: Giappone e Corea del Sud

5 novembre, Corea del Sud – Seoul viene esentata dalle sanzioni iraniane

La Sud Corea è stata esentata dalle sanzioni sulle importazioni di petrolio dall’Iran. Washington ha imposto tali nuove sanzioni su Teheran per contrastare le attività nucleari e missilistiche iraniane dopo che gli Stati Uniti sono usciti dall’accordo sul nucleare con il Paese a maggio.

Seoul è stata esentata a patto che diminuisca significativamente la portata delle importazioni, ha dichiarato il Ministro degli Esteri. La deroga durerà sei mesi ma può essere prolungata.

La Sud Corea è uno dei massimi importatori asiatici di petrolio iraniano. Il Ministro ha detto che il governo ha chiesto tale deroga visto che “il petrolio e le aziende chimiche sono fondamentali per l’economia della nazione. Se queste attività venissero colpite dalle sanzioni sull’Iran, danneggerebbero la nazione nella sua totalità”.

La Sud Corea è uno degli otto Paesi a cui è stata concessa tale deroga. Gli altri sono Cina, India, Giappone, Italia, Grecia, Turchia e Taiwan, come dichiarato dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo durante una conferenza stampa.

Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/356_258217.html

6 novembre, Giappone – Il tasso di suicidi tra i bambini giapponesi raggiunge il massimo degli ultimi trent’anni

Secondo i dati resi noti dal governo, il tasso di suicidi tra i giovani giapponesi ha raggiunto il massimo livello da tre decenni nel 2017. In Giappone il problema dei suicidi è sempre presente anche se il loro numero totale sta diminuendo. Tuttavia, i suicidi giovanili sono aumentati recentemente e gli esperti puntano il dito sulla pressione scolastica e il bullismo come probabili cause.

Lo scorso anno 250 bambini di elementari, medie e scuole superiori hanno commesso suicidio, il numero più alto dal 1986, secondo i dati riportati lo scorso mese dal Ministero dell’Educazione. Sempre in base a queste ricerche, la maggior parte degli studenti non ha lasciato nessuna spiegazione per il proprio gesto. Tra quelli che l’hanno fatto, la maggior parte ha citato come motivazione le preoccupazioni sul percorso da intraprendere dopo il diploma. Altri motivi includono problemi familiari e il bullismo.

Anche se il suicidio giovanile non è un problema circoscritto solo al Giappone, la malattia mentale non è ancora un tema di discussione affrontato apertamente ed è difficile per bambini e adolescenti che sono depressi o ansiosi cercare aiuto.

Alcuni esperti dicono che i bambini non ricevono così tanto supporto dalle famiglie come in passato e le scuole non sono generalmente ben equipaggiate per affrontare la malattia mentale tra gli studenti e l’educazione su questi problemi manca.

Fonte: the New York Times
Link: https://www.nytimes.com/2018/11/06/world/asia/japan-suicide-children.html?rref=collection%2Fsectioncollection%2Fasia&action=click&contentCollection=asia&region=stream&module=stream_unit&version=latest&contentPlacement=31&pgtype=sectionfront

7 novembre, Corea del Sud – Il Ministro si scusa per le violenze sessuali delle truppe sudcoreane nel 1980 durante le rivolte a Gwangju

Il Ministro della difesa Jeong Kyeong-doo si è scusato mercoledì per le violenze sessuali delle truppe sudcoreane durante la brutale repressione delle proteste del 1980 a favore della democrazia nella città sudoccidentale di Gwangju. Durante una conferenza stampa trasmessa in diretta nazionale, il Ministro ha dichiarato: “A nome del governo e delle Forze armate, chino il capo e offro le mie scuse per le ferite inspiegabili e il dolore causati a donne innocenti. Ci pentiamo profondamente per il danno insopportabile inflitto a queste donne dalla repressione spietata dei capi delle Forze armate che ordinarono la legge marziale”.

Le scuse sono arrivate una settimana dopo che il team investigativo del governo ha annunciato di aver scoperto 17 casi di violenza sessuale delle truppe durante la repressione delle rivolte del 1980. Il team era formato da ufficiali dei ministeri della parità di genere e della difesa e dalla Commissione dei Diritti umani nazionali. Era stato creato in giugno nel quadro degli sforzi del governo di fare luce sui presunti crimini dell’esercito durante la repressione.

Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/356_258285.html

8 novembre, Giappone – Il Vicepresidente americano USA incontrerà Abe durante la sua visita a Tokyo la prossima settimana

Il Segretario Suga ha fatto sapere che il Vicepresidente americano Pence si fermerà in Giappone prima di presenziare ai summit regionali a Singapore e in Papua Nuova Guinea e incontrerà Shinzo Abe martedì. I due dovrebbero discutere di varie tematiche inclusa la questione della Nord Corea.

Il Giappone cerca la cooperazione americana per risolvere la questione dei rapimenti dei suoi connazionali in Nord Corea negli anni ’70 e ’80 e che è una delle priorità dell’amministrazione Abe.

Non è in programma un incontro tra Pence e il Ministro delle Finanze Taro Aso sul commercio, gli investimenti e la cooperazione economica. I due si erano già incontrati a Washington nell’ottobre dello scorso anno.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2018/11/08/national/politics-diplomacy/u-s-vice-president-mike-pence-hold-talks-prime-minister-shinzo-abe-tokyo-visit-next-week/#.W-go1JNKjIU

9 novembre, Giappone – Il Giappone sta pensando di richiamare l’ambasciatore da Seoul

Secondo fonti ufficiali il governo giapponese starebbe pensando di richiamare il suo ambasciatore a Seoul in segno di protesta contro la sentenza della Corte suprema sudcoreana per la quale la società giapponese Nippon Steel e la Sumitomo Metal dovranno pagare 100 milioni di yen a ciascuna delle vittime ai lavori forzati durante l’occupazione giapponese dal 1910 al 1945.

Una fonte dell’Assemblea nazionale ha rivelato al The Korea Times che il governo sudcoreano è “consapevole delle mosse giapponesi per cercare di richiamare temporaneamente l’ambasciatore giapponese in Sud Corea Yasumasa Nagamine come una delle possibili opzioni delle forte protesta giapponese contro la decisione del tribunale”. Non si conosco altri dettagli; il Ministro degli esteri non ha per ora commentato.

Già nel 2017 il Giappone aveva richiamato i suoi diplomatici, Yasumasa e Yasuhiro Morimoto, il console generale a Busan, per protestare contro la statua di una ragazza che commemora la schiavitù sessuale in tempo di guerra e che gli attivisti sudcoreani avevano posizionato fuori dal consolato a Busan.

Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/356_258442.html

10 novembre, Giappone – Si riaccende il dibattito Giappone-USA sul disarmo nucleare

Sono emerse delle chiare divergenze tra il Giappone e gli Stati Uniti durante le consultazioni bilaterali prima che il pannello ONU adottasse la risoluzione giapponese per l’eliminazione totale delle armi nucleari. La risoluzione intitolata “Azione unita con rinnovata determinazione per la totale eliminazione delle armi nucleari” è stata adottata il 1° novembre dalla Prima Commissione sul problema del disarmo all’Assemblea generale ONU.

L’alleato chiave del Giappone, tuttavia, si è astenuto definendola un passo indietro rispetto al documento approvato lo scorso anno che aveva invece sostenuto. L’opposizione dei diplomatici riflette la riluttanza dell’amministrazione Trump a fare proprio l’obbligo di disarmo nucleare secondo il Trattato sul disarmo nucleare.

Secondo le fonti, gli Stati Uniti hanno anche chiesto ai diplomatici giapponesi di cancellare dalla bozza della risoluzione la frase che chiedeva urgentemente alla Nord Corea di “firmare e ratificare il Trattato complessivo sulla messa al bando dei test nucleari”, perché l’amministrazione Trump stessa ha già deciso di non ratificare il trattato.

Il Giappone però ha rifiutato sostenendo di essere stato l’unico Paese ad aver sofferto la devastazione delle bombe atomiche e non può accettare un compromesso su tali principi fondamentali.

Tuttavia, questa differenza di vedute indica che ci potrebbero essere difficoltà tra Giappone e Stati Uniti nel cooperare sul disarmo nucleare visto che il Trattato sul disarmo nucleare celebrerà il 50° anniversario nel 2020 dalla sua entrata in vigore.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2018/11/10/national/politics-diplomacy/spat-npt-reference-japan-sponsored-u-n-resolution-expands-nuclear-disarmament-rift-u-s/#.W-gmmJNKjIU

11 novembre, Corea del Sud – Le due Coree completano il ritiro delle armi da fuoco dai posti di guardia

Il Ministro della difesa ha dichiarato domenica che le due Coree hanno completato il ritiro delle armi da fuoco e dei soldati da 11 posti di guardia, rispettivamente da ogni lato, nel quadro degli sforzi congiunti per il disarmo inter-coreano della zona di confine.

Le due Coree hanno in programma di distruggere 20 delle 22 guardiole entro la fine del mese. Manterranno un posto di guardia per ciascun lato.

Quest’ultimo sviluppo è arrivato poche settimane dopo che le due Coree hanno portato a termine il disarmo dell’Area di Sicurezza congiunta al confine allo scopo di allentare la tensione militare e implementare il trattato congiunto firmato durante il terzo incontro inter-coreano a settembre.

Domenica anche Robert Abrams, il nuovo capo delle United States Forces Korea, ha visitato la zona.

Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/356_258518.html

Featured Image Source: Flick.org