Rassegna settimanale 18-24 novembre 2019: Sudest Asiatico

Rassegna settimanale 18-24 novembre 2019: Sudest Asiatico

23 novembre 2019, SUDEST ASIATICO – Tattiche terroriste Isis esportate in Sudest Asiatico
Nonostante la caduta del Califfato e l’incoraggiamento, da parte del gruppo Isis ai suoi combattenti, di esportare la lotta verso nuove regioni, i combattenti Isis non stanno riversandosi in massa nel Sudest asiatico; tuttavia, Nathan Sales, l’ufficiale per l’antiterrorismo del Dipartimento di Stato USA, ha rilevato nell’area un aumento di piani terroristi ispirati alle loro tattiche, tra cui attentati suicidi tramite autobombe, che costituiscono una novità nella regione.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/week-asia/politics/article/3039037/isis-terror-tactics-being-exported-southeast-asia-us-official

22 novembre 2019, CAMBOGIA – Trump esorta la Cambogia a tornare sulla “via democratica” dopo il crackdown
Il primo di novembre, il Presidente americano Trump aveva scritto al Primo Ministro cambogiano Hun Sen, esortandolo a riportare il Paese sulla via della democrazia. Hun Sen, al comando della Cambogia da più di 34 anni, si trova infatti sotto pressione costante da parte dei Paesi occidentali per migliorare la situazione dei diritti umani nel suo Paese: l’Unione Europea minaccia addirittura di ritirare importanti benefit commerciali. Le relazioni con gli Stati Uniti, in particolare, sono difficili da quando la Cambogia li aveva accusati di complottare contro Hun Sen: i critici americani hanno definito la Cambogia uno Stato a partito dopo che la Corte Suprema ha dissolto il partito di opposizione, il Cambodian National Rescue Party (CNRP), nel 2017. Hun Sen ha quindi accusato gli Stati Uniti di supportare il CNRP e di pianificare una “rivoluzione colorata” per deporre il Governo. Nella sua lettera, però, Trump aveva chiarito che gli Stati Uniti rispettano la volontà della popolazione cambogiana, e che non cercheranno di rovesciare il Governo. Tuttavia, ha continuato Trump nella lettera, “certe decisioni prese dal Governo cambogiano dovrebbero essere rivalutate”. La lettera non faceva direttamente riferimento alla Cina, ma gli Stati Uniti avevano dato voce alla loro preoccupazione per i crescenti rapporti militari della Cambogia con la Cina. Il 9 novembre, la Cambogia aveva ordinato il rilascio del leader di opposizone Kem Sokha dagli arresti domiciliari, cui era stato confinato per tradimento due anni fa. L’accusa però rimane, e Kem Sokha non può partecipare alla vita politica, né lasciare il Paese.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-cambodia-usa/trump-urges-cambodia-to-return-to-democratic-path-after-crackdown-idUSKBN1XW0GC

21 novembre 2019, BIRMANIA – La Birmania a processo per il genocidio dei Rohingya: i casi legali
Diversi Paesi, in diverse parti del mondo, stanno intentando delle cause legali per porre la Birmania sotto pressione e forzarla a dare risposte riguardo le atrocità commesse nei confronti dei musulmani Rohingya durante il crackdown militare di due anni fa. Centinaia di migliaia di Rohingya sono fuggiti nel vicino Bangladesh per sfuggire all’offensiva militare lanciata nell’agosto 2017, in quella che una campagna di indagine dell’ONU aveva definito “un esempio da libro di testo di pulizia etnica”: soldati, polizia e paesani buddisti sono accusati di aver razziato centinaia di villaggi nel remoto Stato del Rakhine, torturandone i residenti e macchiandosi di crimini quali uccisioni di massa e stupri di gruppo. La Birmania respinge le accuse, ma al momento più di un milione di rifugiati vive nello squallore in campi profughi in Bangladesh. All’inizio di novembre, la piccola nazione africana del Gambia, a maggioranza musulmana, aveva presentato un’istanza all’Aja accusando la Birmania di genocidio e di violazione della Convenzione contro il Genocidio del 1948, in rappresentanza dei 57 Stati membri della Organisation of Islamic Cooperation. Le udienze inizieranno a dicembre, e la leader birmana Aung San Suu Kyi ha dichiarato che vi parteciperà di persona.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-myanmar-rohingya-justice-factbox/factbox-myanmar-on-trial-for-rohingya-genocide-the-legal-cases-idUSKBN1XV0MU

20 novembre 2019, VIETNAM – Gli USA forniranno una nave al Vietnam per incrementare i pattugliamenti nel Mar Cinese Meridionale
La decisione, annunciata dal Segretario della Difesa americana Mark Esper, aumenterà la capacità vietnamita di pattugliamento, nel mezzo delle crescenti tensioni con la Cina nel Mar Cinese Meridionale. Nel suo discorso, Esper ha accusato la Cina di comportarsi da “bulla” nei confronti dei suoi vicini, come appunto il Vietnam. “Gli sforzi unilaterali della Cina per affermare le proprie rivendicazioni marittime minacciano l’accesso delle altre nazioni a risorse naturali di vitali importanza, minano la stabilità dei mercati energetici regionali, e aumentano il rischio di conflitto”.
Più di quattro decenni dopo la fine della Guerra del Vietnam, le relazioni tra Stati Uniti e Vietnam sono sempre più incentrate sulle preoccupazioni condivise nei confronti dell’espansione cinese: la Cina rivendica il 90% del Mar Cinese Meridionale, ricco di fonti energetiche.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-vietnam-usa-military/u-s-to-provide-ship-to-vietnam-to-boost-south-china-sea-patrols-idUSKBN1XU0UP

19 novembre 2019, SINGAPORE – Anche Singapore vulnerabile alle proteste che stanno portando Hong Kong al punto di rottura
Il Ministro del Commercio e dell’Industria, Chan Chun Sing, ha messo in guardia contro la possibilità che una situazione simile succeda anche a Singapore, se il governo diventasse compiacente.
Chan ha spiegato che i leader politici dovrebbero mettere al primo posto gli interessi della popolazione, e non quelli del Partito, mentre i governi dovrebbero concentrarsi su questioni di lungo termine. Singapore dovrebbe annunciare delle elezioni generali, da tenersi entro l’aprile 2021. Ci si aspetta che le elezioni vengano vinte dal People’s Action Party, che ha dominato la politica di Singapore per quasi sei decenni.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3038376/singapore-also-vulnerable-protests-have-left-hong-kong

18 novembre 2019, INDONESIA – Polizia collega la bomba suicida a un gruppo vicino allo Stato Islamico
Durante un raid, gli ufficiali per l’antiterrorismo hanno ucciso due persone sospettate di aver costruito bombe e arrestato più di una dozzina di persone, mentre le autorità hanno collegato la bomba suicida della scorsa settimana a un network che si ispira allo Stato Islamico, lo Jamaah Ansharut Daulah. Lo scorso mercoledì uno studente ventiquattrenne si era fatto esplodere fuori da una stazione di polizia nella città di Medan, nella provincia del Nord Sumatra, uccidendo se stesso e ferendo sei persone. Inizialmente, le autorità l’avevano considerato il gesto di un lupo solitario.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-indonesia-security/indonesia-police-link-suicide-bombing-to-islamic-state-inspired-group-idUSKBN1XS0ZT

 

(Featured Image Source: Wikimedia Commons)