Rassegna settimanale 10-14 aprile: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 10-14 aprile: Giappone e Corea del Sud

10 aprile, Corea del Sud – Gli Stati Uniti aumentano la pressione sulla Corea del Nord

Funzionari di alto grado degli Stati Uniti stanno aumentando la pressione sulla Corea del Nord facendo allusione a un possibile attacco preventivo contro Pyongyang per eliminare definitivamente la minaccia nucleare e missilistica.

Le loro minacce sono state seguite dalla notizia che Pyongyang sarebbe pronta a un nuovo test nucleare e al lancio di un missile balistico intercontinentale.

Il Consigliere americano per la Sicurezza Nazionale H.R. McMaster domenica ha rivelato che il Presidente Trump gli ha ordinato di prepararsi a “diverse opzioni”; secondo gli esperti questo includerebbe azioni militari, sanzioni economiche e diplomatiche.

McMaster ha aggiunto che è stato “prudente” inviare un gruppo d’assalto della Marina americana, guidato dalla portaerei a propulsione atomica Carl Vinson, nelle acque vicino la Penisola Coreana per tenere sotto controllo la crescente minaccia nucleare del Nord.

Il Gruppo d’Assalto della Carl Vinson si sta spostando verso la regione occidentale del Pacifico dopo essersi fermata a Singapore. Il Comando Americano del Pacifico ha cambiato la sua rotta originale dall’Australia al Pacifico occidentale.

Secondo il Segretario di Stato Rex Tillerson, l’attacco americano alla base aerea siriana – lanciato in risposta all’utilizzo della Siria di armi chimiche contro i civili – è stato un avvertimento agli altri paesi, inclusa la Corea del Nord: “c’è da aspettarsi una risposta” ogni qualvolta che una nazione diventa una minaccia.

I due delegati americani hanno esposto le loro opinioni ai media americani durante delle interviste che hanno seguito l’incontro, tra giovedì e venerdì, del Presidente Donald Trump con il Presidente cinese Xin Jinping, durante il quale i due leader hanno discusso della serietà della questione nucleare nord coreana.

“La Corea del Nord sta seguendo un modello di comportamento provocatorio,” ha dichiarato McMaster a FOX News questa domenica. “Si tratta di uno stato canaglia che adesso ha capacità nucleari, e il presidente (cinese) Xi (Jinping) e il Presidente Trump concordano che tutto ciò sia inaccettabile, che ciò che dovrebbe accadere è la denuclearizzazione della Penisola Coreana.”

McMaster ha continuato così: “Quindi, il presidente ci ha chiesto di essere preparati a proporgli diverse opzioni per rimuovere la minaccia al popolo americano e ai nostri alleati e partner nella regione.”

Il Segretario Tillerson, riferendosi all’attacco in Siria, ha dichiarato ad ABC This Week: “Il messaggio a tutti i paesi del mondo è che se si violano le leggi internazionali e/o gli accordi internazionali, se si fallisce nell’essere all’altezza dei propri obblighi, se si diventa una minaccia per gli altri, ad un certo punto è necessario prendere dei provvedimenti.”

Per quanto riguarda la dittatura di Kim Jong-un, Tillerson ha dichiarato che Washington è stata molto chiara sul suo obiettivo di denuclearizzazione della Penisola Coreana, esprimendo la propria preoccupazione per i “significativi progressi” che il Nord ha compiuto nello sviluppo missilistico.

“Stanno per raggiungere l’obiettivo di testare un missile balistico internazionale,” ha dichiarato. “Questi sono i progressi di cui ci preoccupiamo maggiormente. Quindi siamo stati molto chiari con Pyongyang, devono fermarsi subito.”

Tillerson ha anche aggiunto che il suo paese non ha alcuna intenzione di rovesciare il regime nord coreano, e che le ragioni sulla base delle quali Pyongyang sta sviluppando le armi nucleari non sono credibili.

Lunedì, anche la Corea del Sud e la Cina hanno promesso pesanti ritorsioni in caso Pyongyang conduca “provocazioni strategiche” come altri test nucleari o il lancio di un missile balistico intercontinentale.

Secondo il Ministero degli Esteri, il delegato sul nucleare della Cina, Wu Dawei, e la sua controparte sud coreana Kim Hong-kyun hanno raggiunto l’accordo durante un incontro a Seul.

“Condividiamo la necessità di rafforzare costantemente la pressione e le sanzioni sul Nord, inclusa l’implementazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, se Pyongyang continua con le sue provocazioni,” ha dichiarato Kim ai giornalisti dopo l’incontro.

Secondo gli osservatori, i continui duri commenti di Washington sul Nord sono apparentemente indirizzati al Nord ma anche alla Cina, l’unico grande alleato nord coreano.

Cheong Seong-chang, ricercatore anziano all’Istituto Sejong, lunedì ha dichiarato che c’è la possibilità che il Nord conduca un “ultimo” test nucleare prima dell’85esimo anniversario dalla fondazione dell’Armata Popolare Coreana, il 25 aprile, e prima delle elezioni presidenziali sud coreane del 9 maggio.

“Dopo, è probabile che il Nord ricerchi un miglioramento delle relazioni intra-coreane offrendo al nuovo governo sud coreano di sospendere i test nucleari,” ha aggiunto.

Commentando il dispiegamento del Gruppo di Assalto della Carl Vinson, il Ministro per la Difesa Nazionale di Seul ha detto che così si rafforza la posizione di difesa degli alleati in vista della crescente probabilità di provocazioni da parte del Nord.

“Ci sono diversi eventi importanti ad aprile, come il 105esimo anniversario della nascita del fondatore del Nord Kim Il-sung, e l’85esimo anniversario della fondazione dell’Armata Popolare Coreana,” ha dichiarato il portavoce Moon Sang-gyun. “Stiamo facendo le dovute preparazioni per essere pronti militarmente.”

Il portavoce del Ministero dell’Unificazione Lee Duck-hang, tuttavia, minimizza la possibilità di un attacco preventivo americano contro il Nord affermando che “il governo continua a voler risolvere la questione nord coreana pacificamente, e gli Stati Uniti lo sostengono.”

Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/04/205_227270.html

11 aprile, Giappone –  Si prevede un calo della popolazione giapponese del 30% entro il 2065

Secondo una stima rilasciata questo lunedì dal governo, la popolazione giapponese subirà un calo del 30% rispetto ai numeri del 2015 fino ad arrivare a 88.08 milioni entro il 2065; inoltre, continuerà a crescere il numero di persone anziane.

Nonostante le ultime stime mostrino una diminuzione meno drastica rispetto a quella stimata nel 2012, i dati non sono favorevoli all’obbiettivo del governo, deciso nel 2014, di mantenere la popolazione nazionale sui 100 milioni dopo 50 anni.

Il tasso di fertilità stimato, ovvero il numero di bambini nati per donna durante i suoi anni fertili, per il 2065 è leggermente più alto – 1.44 – rispetto a quello previsto per 2060 nel 2012 – 1.35 – almeno secondo la squadra di ricercatori del ministero della salute, l’Istituto Nazionale di Ricerca sulla Popolazione e la Previdenza Sociale.

L’istituto, che più o meno ogni cinque anni rilascia una stima demografica per i seguenti 50 anni, ha rivelato che la popolazione diminuirà oltre i 100 milioni nel 2053, qualche anno dopo rispetto alla stima precedente (l’anno individuato era il 2048).

Ci si aspetta che l’aumento della popolazione anziana sarà sempre più veloce; nel 2065 si prevede che la popolazione degli over 65 sarà il 38.4% di quella totale, un aumento del 26.6% rispetto al 2015. Questo potrebbe indicare un aumento dei costi di previdenza sociale.

Le ultime previsioni indicano che 1.2 persone di età compresa tra i 20 e i 65 anni contribuiranno a mantenere un individuo di 65 o più anni, molte meno delle 2.1 persone previste nel 2015.

La previsione, basata su dati pubblici come i censimenti e le statistiche demografiche, indica la necessità di revisionare il sistema pensionistico e sanitario del Giappone.

Dopo aver toccato un picco di 128.08 milioni di persone nel 2008, la popolazione nazionale ha subito una ricaduta dovuta a un basso numero di nascite. Nel 2015 si contavano 127.09 milioni di persone.

L’aspettativa di vita delle donne raggiungerà i 91.35 anni nel 2065, rispetto ai 86.98 anni del 2015; gli uomini, invece, aumenteranno a 84.95 anni dal precedente 80.75

Il tasso di fertilità calerà, secondo le aspettative, fino a 1.24 nel 2024 rispetto al livello di 1.45 del 2015 prima di risalire a 1.44 nel 2065. Tuttavia, sembra che i dati rimarranno ben al di sotto del 2.07 che servirebbe per mantenere la popolazione.

Dopo aver toccato il record peggiore di 1.26 nel 2005, il tasso di nascite aumenterà moderatamente ma rimarrà comunque ben al di sotto dell’obbiettivo posto dal governo di 1.8.

Fonte: Japan Today, https://www.japantoday.com/category/national/view/japans-population-projected-to-shrink-30-by-2065

12 aprile, Corea del Sud  – Moon fatica a provare la sua lealtà al Sud e non al Nord

Secondo gli osservatori, il candidato presidenziale favorito Moon Jae-in continua a sostenere e giurare il suo impegno verso la sicurezza nazionale, mentre in realtà desidera provare la sua lealtà alla nazione e non alla Corea del Nord.

Il candidato presidenziale del più grande Partito Democratico ha subito una serie di attacchi e accuse da parte dei conservatori e dei liberali, e secondo gli osservatori l’accusa di cui vuole liberarsi di più è di essere un sostenitore del Nord.

Non è la prima volta che nei suoi 15 anni di carriera politica l’ex leader dell’opposizione ha subito accuse di questo genere. I suoi sforzi precedenti per provare la sua innocenza include anche la sua controversa citazione militare che il suo ex comandante Chun Doo-hwan, che poi avrebbe inscenato un colpo di stato per diventare presidente, gli aveva detto decenni fa.

La rivelazione, apparentemente mirata a provare la sua precedente e attuale lealtà alla sicurezza nazionale, gli si è ritorta contro anche tra i suoi più agguerriti sostenitori – la base tradizionalista del partito liberale di Moon – visto che Chun è stato imprigionato per aver ordinato il massacro di Gwangju nel 1979 durante una rivolta democratica.

E quando il capo eletto di un piccolo ufficio distrettuale di Seul lo ha di nuovo accusato di essere un “comunista”, Moon ha reagito con prontezza e rabbia presentando una denuncia formale, portando a un’indagine da parte della polizia sul capo dell’ufficio distrettuale.

Una reazione del genere, fanno notare gli osservatori, dimostra come il candidato presidenziale sia consapevole di quanto possa essere esplosivo questo argomento nella politica sud coreana, soprattutto nell’anno delle elezioni.

La Corea del Sud e la Corea del Nord sono tecnicamente ancora in guerra visto che la Guerra di Corea del 1950 – 1953 si è conclusa con un armistizio e non un trattato di pace.

Moon non poteva nemmeno permettersi di perdere troppo tempo; il suo diretto rivale, Ahn Cheol-soo, è ora a pochi punti di distanza da Moon.

Alcuni dei sondaggi più recenti hanno addirittura messo il candidato del partito di centro sinistra davanti a Moon.

In un sondaggio condotto dal Centro di Ricerca della Corea, rilasciato domenica, in un’ipotetica corsa presidenziale a cinque, Ahn avrebbe un tasso di approvazione del 36.8% rispetto al 32.7% di Moon.

Gli osservatori notano come a meno di quattro settimane dalle elezioni, Ahn e gli altri stiano persistentemente, e abbastanza intelligentemente, attaccando il candidato favorito nei suoi punti deboli.

Hong Joon-pyo, candidato presidenziale conservatore del Partito Liberale di Corea, ha addirittura ipotizzato che, in caso Moon o qualsiasi altro candidato liberale venisse eletto, gli Stati Uniti potrebbero attaccare la Corea del Nord senza prima notificarlo a Seul.

“Se si instaurasse un governo di sinistra, gli Stati Uniti notificherebbero il nostro governo prima di attaccare la Corea del Nord se (il nostro governo di sinistra) lo dirà alla Corea del Nord?”, ha detto Hong martedì, accusando sia Moon sia Ahn di essere dei “sostenitori” del Nord.

Le persistenti e rinnovate accuse di Hong sembrano voler sfruttare le recenti tensioni che circondano la Penisola Coreana nate dalla possibilità di un nuovo test nucleare da parte di Pyongyang.

Washington ha prontamente annunciato il dispiegamento della portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson nella zona, aumentando le preoccupazioni e anche i sospetti di un possibile tentativo di colpire il Nord.

Moon ha messo in guardia Pyongyang, affermando che un qualsiasi conflitto armato iniziato dalla Corea del Nord gli costerebbe la sua stessa esistenza.

“Preverrò una guerra sulla Penisola Coreana con qualsiasi mezzo a mio disposizione,” ha dichiarato luendì, lo stesso giorno in cui Washington ha annunciato il dispiegamento del gruppo d’attacco della Carl Vinson nella regione dalla sua destinazione originaria in Australia.

Il candidato liberale ha addirittura rivisto la sua posizione sull’attuale dispiegamento del THAAD, il cui destino, aveva precedentemente dichiarato, doveva essere deciso dalla nuova amministrazione.

Martedì, invece, Moon ha dichiarato: “Dobbiamo affrontare il fatto che, in caso di continue provocazioni nucleari da parte della Corea del Nord, il dispiegamento del THAAD sarà inevitabile.”

“Se mai dovesse scoppiare nuovamente una guerra sulla Penisola Coreana, sarò il primo a prendere un’arma e combattere per le vite della nostra gente e per la salvezza della nostra nazione,” ha aggiunto.

Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/04/356_227386.html

13 aprile, Corea del Sud – Un gruppo civico afferma che il comandante dell’Esercito ha ordinato una caccia ai soldati omosessuali

Giovedì un gruppo civico ha accusato il comandante dell’Esercito di aver ordinato ai suoi uomini una caccia ai soldati omosessuali, violando così i diritti umani.

Il Centro per i Diritti Umani dei Militari della Corea ha dichiarato che all’inizio dell’anno hanno iniziato a ricevere diversi rapporti dalle vittime in cui rivelavano che il Capo di Stato Maggiore, il Generale Jang Jun-gyu, ha ordinato che venissero puniti per aver violato la Legge Penale Militare.

Secondo la legge, un soldato che commette “sodomia” o “altre condotte disonorevoli” può essere condannato fino a due anni di prigione.

Secondo il Centro, l’Esercito ha condotto delle indagini e ha messo tra i 40 e i 50 soldati nella lista degli omosessuali.

“Iniziare un’indagine basata semplicemente sull’orientamento sessuale di un individuo è una discriminazione e un atto contro l’umanità”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato stampa. “L’Esercito ha creato la lista senza avere prove dell’esistenza di veri e propri atti sessuali tra i soldati.”

Il centro ha anche sostenuto il fatto che la squadra investigativa ha chiesto alle vittime quando avessero avuto il loro primo rapporto e se avessero usato i preservativi, domande che sono ben lontane dal costituire una violazione della legge che citano, e che costituiscono umiliazione sessuale.

“Questo caso dimostra l’obsoleta concezione dell’orientamento sessuale che ha l’Esercito e che si possa abusare di quella clausola, di cui viene messa in discussione la costituzionalità, per iniziare una caccia agli omosessuali.”

L’Esercito ha immediatamente rilasciato una dichiarazione e negato tutte le accuse.

“L’indagine è iniziata dopo che è stato riconosciuto un soldato attivo in un video postato sui social media in cui lo si vedeva avere un rapporto sessuale con un altro individuo,” si legge.

L’Esercito ha dichiarato che l’indagine è ancora in corso, si basa su procedure legali, e che sta proteggendo i diritti umani e le informazioni private delle persone coinvolte.

Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/04/251_227486.html

14 aprile, Giappone – Il Giappone discute su come evacuare i cittadini della Corea del Sud in caso di crisi

Un funzionario governativo venerdì ha rivelato che, data la crescente preoccupazione per il programma di sviluppo nucleare nord coreano, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale (CSN) del Giappone ha discusso come evacuare i circa 60,000 cittadini della Corea del Sud.

Venerdì la Corea del Nord ha denunciato gli Stati Uniti per aver portato “risorse nucleari ingenti” nella Penisola Coreana attraverso il dispiegamento nella regione, per via delle preoccupazioni su un eventuale sesto test nucleare, di un gruppo di portaerei americane.

Il funzionario, ben informato sulla discussione, ha aggiunto che oltre a navi e aerei commerciali, il Giappone vorrebbe inviare, in caso il governo sud coreano fosse d’accordo, anche portaerei militari e navi per assistere nell’evacuazione. Il funzionario ha espresso il desiderio di rimanere anonimo data la delicatezza dell’argomento.

I media riportano che il CSN ha anche discusso la reazione ad un’eventuale ondata di rifugiati nord coreani in Giappone, tra i quali potrebbero anche nascondersi spie e agenti nord coreani.

La tensione è salita dopo che la scorsa settimana la Marina americana ha lanciato 56 missili Tomahwak su una base aerea siriana, rispondendo così all’utilizzo di armi chimiche, e aumentando le preoccupazioni su cosa il Presidente americano Donald Trump abbia intenzione di fare con la Corea del Nord, che ha compiuto dei test missilistici e nucleari nonostante le sanzioni unilaterali e quelle delle Nazioni Unite.

Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che la loro “strategia della pazienza” è conclusa.

Il Capo di Gabinetto del Giappone Yoshihide Suga ha dichiarato durante una conferenza stampa di venerdì, che il governo ha continuativamente raccolto e analizzato informazioni sulle mosse della Corea del Nord ma si è rifiutato di commentarne i dettagli.

“Al momento, siamo in stretto contatto con gli Stati Uniti e la Corea del Sud e in aggiunta al chiedere (al Nord) di non avviare alcuna azione provocatoria e di osservare le importanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, prenderemo tutte le misure necessarie per proteggere la vita della nostra gente e le loro proprietà,” ha dichiarato Suga.

Secondo l’agenzia d’informazione Kyodo, il Giappone ha iniziato a pensare a un piano per rispondere ad un’eventuale crisi nella penisola coreana a febbraio, dopo che il Primo Ministro Shinzo Abe si è incontrato con Trump negli Stati Uniti.

I partecipanti all’incontro del CSN del 23 febbraio prevedono che un’eventuale crisi nella penisola coreana potrebbe spingere un grande numero di rifugiati a costeggiare con delle navi le coste del Mar del Giappone, ha aggiunto Kyodo.

I partecipanti richiedono di prepararsi a una risposta umanitaria che vada di pari passo con un rafforzamento della sicurezza visto che i soldati nord coreani potrebbero entrare in Giappone fingendosi rifugiati, ha riportato Kyodo citando fonti anonime del governo.

Un parlamentare del partito di governo e una fonte governativa questa settimana hanno dichiarato a Reuters che affrontare un possibile arrivo di rifugiati nord coreani è tra le questioni a cui il Giappone deve prepararsi.

Tuttavia hanno anche aggiunto che ci sono preoccupazioni sul fatto che delle effettive misure in tal senso possano scatenare il panico nell’opinione pubblica.

Fonte: Japan Today, https://www.japantoday.com/category/national/view/japan-discusses-how-to-evacuate-citizens-from-s-korea-if-crisis-hits

Featured Image Source: http://img.koreatimes.co.kr/upload/thumbnailV2/170410_p01_US_th590.jpg (dall’articolo del 10/4)