Rassegna settimanale 8-14 marzo: Cina

Rassegna settimanale 8-14 marzo: Cina

8 marzo 2014, La Cina e le questioni territoriali

La Cina ha adottato un atteggiamento di sfida nei confronti dei vicini per quanto riguarda il tema delle questioni territoriali e ha affermato che i buoni rapporti con Washington dipendono da rispetto reciproco.

Wang Yi ha affermato che non è intenzione della Cina intimidire i vicini riguardo alle dispute territoriali, però, non è nemmeno disposta a accettare richieste assurde da parte di Paesi come le Filippine o il Giappone.

Per quanto riguarda i rapporti con Washington ha affermato che dipendono dal rispetto nei confronti della sovranità, il sistema sociale e altre questioni cinesi.

Fonti: Asian correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/120378/china-defiant-on-territory-claims-demands-respect/

Crollo esportazioni del 18%

Le esportazioni cinesi del mese di Febbraio sono crollate di un 18.1% rispetto all’anno scorso. Questo dimostra un indebolimento della domanda globale e si scontra con l’aumento delle importazioni.

Dimostra anche come la Cina non può affidare la sua economia che sta rallentando al commercio estero mentre i leader del partito comunista stanno mettendo mano alle profonde riforme promesse.

Fonte: Asian correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/120364/chinas-february-exports-down-18-percent/

Si indaga sull’aereo scomparso della Malaysia airlines

Sabato 8 marzo è scomparso un aereo della Malaysia airlines, un Boeing 777-200 con a bordo 239 passeggeri.

Il volo era diretto da Kuala Lumpur a Beijing, l’ultimo contatto risale a quando stava sorvolando il mar cinese meridionale.

Sono state avviate ricerche, per ora senza nessun risultato.

Fonti: Asian correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/120365/china-vietnam-detects-signals-from-missing-malaysia-airlines-plane/

9 marzo 2014,  La Cina vuole rendere più rigide le misure contro l’inquinamento

La Cina ha affermato che irrigidirà la legislazione sull’ambiente e obbligherà chi inquina a pagare per le emissioni tossiche prodotte.

Questo sembra un passo importante per un paese che è sempre stato riluttante ai controlli e che vedeva il rispetto delle norme ambientali come un freno alla sua economica.

Fonti: Asian correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/120401/china-to-tighten-rules-against-pollution/

10 marzo 2014, Taiwan ha ricevuto avvisi di possibili attacchi alla Cina

In Cina si terrà a breve la sessione annuale del Parlamento. In questa occasione Taiwan ha ricevuto l’avviso di possibili attacchi alla parte continentale della Cina, soprattutto agli aeroporti e alla linea metro di Beijing.

Taiwan, pertanto, dovrà attivare misure di sicurezza negli aeroporti che hanno connessioni con continente.

Fonti: Asian correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/120438/taiwan-warning-received-on-planned-china-attacks/

La crisi ucraina e il coinvolgimento cinese

La Cina, per ora, è rimasta abbastanza in disparte per quanto riguarda la crisi ucraina.

Si tratta, infatti, di un Paese lontano e con cui ha pochi contatti (non rappresenta, per il momento, un importante mercato per le esportazioni cinesi, inoltre, la Cina possiede poche delle materie prime ucraine). Per capire la relazione tra questi due Paesi ci si dovrebbe rifare all’idea di Neville Chamberlain che parlava di conflitti di “paesi lontani di cui non si conosce nulla”.

Tuttavia, questa poca partecipazione potrebbe non essere così positiva per la Cina stessa. Avrebbe, infatti, più possibilità di ottenere qualcosa dalla situazione provando a fare qualcosa piuttosto che non intervenire.

La Cina non dovrebbe agire direttamente sola, dovrebbe cercare infatti l’aiuto e l’appoggio di altri Paesi BRIC come l’India o il Brasile. Inoltre, dovrebbe anche continuare ad appoggiare la Russia, che da sempre è un suo partner importante .

Sempre mantenendo un buon rapporto con la Russia la Cina dovrebbe cercare di:

  1. l’attuale amministrazione di Kiev giungerà a una fine. È quindi probabile che la parte pro-Russia abbia la meglio.
  2. Lo status della Crimea è più problematico. Non è chiaro se la Russia voglia occupare o meno la zona. La cosa migliore sarebbe che si supporti l’autonomia della regione. La conquista della regione da parte della Russia è esclusa dal punto 1 e non sembra possa rientrare in un accordo SCO (Shanghai Cooperation Organisation) e BRIC.
  3. La questione dell’Ucraina dell’Est. La Russia potrebbe indire un plebiscito che voti l’indipendenza o l’annessione alla Russia. Per la Cina sarebbe più utile se si realizzasse quello stabilito dal punto 1, che eviterebbe la votazione e aumenterebbe l’impegno agli investimenti BRIC nella zona.

Solo così facendo potrebbe affermarsi nella zona, con i vantaggi che ne derivano.

Fonti: The Diplomat

Link: http://thediplomat.com/2014/03/ukraine-a-case-for-chinese-involvement/

La Cina disegna una linea rossa sugli U.S.A. non sulla Corea del Nord

In occasione della conferenza stampa annuale dell’Assemblea Nazionale del popolo cinese il ministro degli esteri Wang Yi ha tirato una “linea rossa” sulla questione della Corea del Nord.

Secondo Reuters La Corea del Nord rappresenta costituisce, infatti, una delle porte d’ingresso alla Cina, per questo Wang ha affermato che non si tollereranno guerre o instabilità nella zona.

Sempre secondo Reuters la Cina voleva tracciare la linea rossa verso la Corea del Nord e verso il suo programma nucleare.

Anche gli Stati Uniti concordano con la Cina sulla necessità di porre fine al  programma nucleare e, per questo, hanno studiato diversi modi per esercitare pressioni sulla Nord Corea.

La “linea rossa” cinese, tuttavia, ha finito con spostarsi verso gli U.S.A. e , in parte verso la Corea dl Sud, dato che sono loro che hanno rifiutato di ricominciare le Six-Party Talks sul programma nucleare di Pyongyang.

Secondo Wang la denuclearizzazione è il primo passo verso una pace duratura in Corea del Nord. È proprio su questo versante che gli Stati Uniti mostrano la sfiducia nei confronti della Corea del Nord e questa mancanza di fiducia, secondo la Cina, genera l’instabilità del suo vicino. L’unico modo per risolvere la situazione è con il dialogo e il confronto che gli U.S.A. hanno più volte rifiutato.

Gli U.S.A. e la Corea del Sud dovrebbero comunque ignorare le accuse cinesi e dovrebbero insistere affinché la Corea del Nord dimostri la sua serietà prima che si ritorni alle Six-Party Talks.

Se l’obiettivo della Cina è la denuclearizzazione, dovrebbe infatti sapere che le discussioni senza stabilire prerequisiti non raggiungono mai l’obiettivo prestabilito.

Fonti: The Diplomat

Link: http://thediplomat.com/2014/03/china-draws-red-line-on-us-not-north-korea/

Cina e Germania potrebbero collaborare per risolvere la crisi ucraina?

Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato di aver ricevuto una chiamata da Angela Merkel per discutere le relazioni sino-tedesche in occasione della crisi ucraina. La Germania crede nell’importanza del dialogo per risolvere la situazione e sostiene anche l’importanza del ruolo che potrebbe giocare la Cina.

Sembra che i  due Paesi siano arrivati a un accordo, di collaborazione per supportare il dialogo, cosa che non ha fatto invece la Russia.

Germania e Russia sono i due attori fondamentali della scena europea e per questo giocano un ruolo fondamentale nella crisi ucraina. La Germania, inoltre, si trova sempre più nella posizione di “mediatrice” tra la Russia e gli Stati Uniti. Sembra anche che la Germania abbia le carte per convincere la Cina a partecipare alla questione della crisi ucraina. La Cina, ovviamente, sta dalla parte della Russia più che degli Stati Uniti, però, allo stesso tempo, non può mostrasi troppo sostenitrice dei separatismi e dell’autodeterminazione di vari gruppi etnici, date le questioni interne del Tibet e dello Xinjiang.

La Germania, quindi, grazie alle sue buone relazioni economiche con la Cina e alla stima reciproca, potrebbe avvicinare la potenza orientale agli Stati Uniti.

La Cina potrebbe partecipare al dialogo con l’Ucraina, evitando, in ogni modo, di criticare la Russia. Questo atteggiamento potrebbe risultare vincente per la Cina che potrebbe mostrare un atteggiamento maturo a livello internazionale.

Fonti: The Diplomat

Link: http://thediplomat.com/2014/03/could-china-work-with-germany-to-solve-ukraine-crisis/

12 marzo 2014, I media cinesi sono preoccupati per l’informazione “contraddittoria” riguardo alla ricerca dell’aereo scomparso

La ricerca dell’aereo scomparso continua, per ora senza successo.

I media cinesi hanno iniziato a denunciare la contraddittorietà delle informazioni fornite sul caso dell’aereo della Malaysia airlines scomparso l’8 marzo, con a bordo un numero molto elevato di passeggeri cinesi.

Accusano, infatti, le autorità malesi di trattare il caso come una “questione domestica” e di non collaborare con la Cina.

Sorgono quindi i dubbi se l’esercito malese stia nascondendo qualcosa o se si tratti semplicemente di un problema di coordinazione tra il dipartimento militare e quello degli affari civili.

Un esperto di diritto aeronautico ha anche affermato che la Cina potrebbe multare la Malaysia airlines per ritardi nel salvataggio.

Fonti: BBC

Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-china-26540815

13 marzo 2014, Google inizia a criptare le ricerche fatte in Cina

Google ha iniziato a criptare le ricerche effettuate dalle persone in Cina.

Sembra inoltre anche essere una reazione alle continue rivelazioni del livello di controllo delle abitudini di navigazione da parte della National Security Agency (NSA).

Google ha infatti iniziato a criptare le ricerche in tutto il mondo. I documenti resi pubblici da Snowden hanno dimostrato come la NSA ha accesso ai dati di Google e di altre imprese web.

Google, nonostante tutto, è ancora debole in Cina, rappresentando il 5% delle ricerche, soprattutto dopo lo scontro del 2010 sulla censura operata dal governo cinese.

La maggior parte delle persone utilizzano infatti Baidu.

In Europa Google è stato accusato di non proteggere abbastanza la privacy dei suoi utenti.

Fonti. BBC

Link:  http://www.bbc.com/news/technology-25261597

14 marzo 2014, La Cina decanta i progressi del Tibet

In un mese critico dal punto di vista politico, la Cina vuole controbattere all’opinione pubblica internazionale in relazione ai suoi rapporti con il Tibet.

Negli ultimi 4 anni si sono verificati 127 incidenti di auto-immolazione come protesta all’oppressione cinese.

Dato che si avvicinano gli anniversari di diversi eventi che hanno segnato la lotta tibetana contro l’occupazione cinese, la Cina ha deciso di rendere note le statistiche che dimostrano il progresso degli ultimi anni della regione tibetana.

L’economia nel 2013 è cresciuta del 12.1% secondo i dati ufficiali della State Ethnic Affairs Commission. Il tasso di crescita risulta 4,4% maggiore rispetto alla media del Paese, mentre il PIL ha raggiunto i 80.767 bilioni di Yuan, quasi il doppio rispetto al 2009.

Questo report è stato citato da Liu Baicheng, il capo dell’agenzia delle statistiche regionali, che ha affermato che  è la prima volta che il Tibet rientra tra le province che hanno registrato la crescita maggiore. Questa dichiarazione è stata fatta proprio in concomitanza della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo che vede per la prima volta alla presidenza Xi Jinping.

Sono stati anche sottolineati i progressi fatti nell’ambito del turismo, si è infatti registrato un record di 12.91 milioni di turisti nel 2013.

Beijing ha notato inoltre l’aumento di utenti di internet nella regione, secondo l’ufficio delle comunicazioni del Tibet il 67,5% della popolazione ha accesso a internet.

Il Tibet è una delle zone più delicate della Cina e maggiormente prese di mira dai media occidentali. Marzo, inoltre, è un mese importante per questa regione, dato che si sommano anniversari di ribellioni anti-governative e il Capodanno tibetano.

I dati positivi presentati dalla Cina servono, quindi, a cambiare e fortificare l’immagine che ha la Cina a livello internazionale.

Nel frattempo continuano le proteste degli esiliati tibetani in Nepal e India, che affermano che i dati positivi presentati dalla Cina sono solo una tattica per nascondere la realtà, un paese dove la libertà di religione e movimento sono piegati agli interessi economici.

Non si tratta più infatti di una “lotta Cina-Tibet” ma Cina e arroganza e egoismo cinese contro il resto del mondo.

Alcuni studiosi, inoltre, sostengono che i dati presentati siano poco credibili.

Nonostante tutto sembra infatti che le relazioni sino-tibetane continueranno a essere tese, come ha confermato anche il recente incontro tra Obama e il Dalai Lama e l’opinione pubblica internazionale continuerà a giocare un ruolo importante e la Cina ne è sempre più cosciente.

Fonti: The Diplomat

Link: http://thediplomat.com/2014/03/in-a-sensitive-month-china-touts-progress-in-tibet/

(Featured image source: Flickr hunxue-er)