Rassegna settimanale 12-18 gennaio: Africa subsahariana

Rassegna settimanale 12-18 gennaio: Africa subsahariana

17 GENNAIO: Assalto al Campo Onu in Mali  

Uomini armati hanno lanciato un attacco alla base delle Nazioni Unite in Mali, uccidendo un militare e alcuni residenti.

L’assalto è avvenuto alle sei del mattino nel nord della città di Kidal. Secondo i residenti, almeno due  uomini si sono fatti saltare in aria e una macchina è stata fatta esplodere.

Un soldato del Ciad è stato ucciso e un altro gravemente ferito.

La missione ONU , conosciuta come Minusma e composta da 9000 soldati, è responsabile del mantenimento della pace in Mali  ed è iniziata nel luglio 2013. Regolarmente è sottoposta ad attacchi armati.

Nel gennaio 2013 truppe francesi e africane sono intervenute in Mali per fermare l’avanzata meridionale dei combattenti di Al Qaeda diretti verso la capitale, Bamako.

I guerriglieri sono stati respinti ma hanno continuato ad attaccare i membri della forza ONU, che hanno preso il posto dei francesi e si occupano ora di garantire la sicurezza nel Paese.

Fonte:  BBC Africa http://www.bbc.com/news/world-africa-30861982

16 GENNAIO:  Contro i Boko Haram una forza multinazionale dell’Unione Africana ?

Il Presidente del Ghana, John Mahama, ha affermato che, insieme ad altri leader africani, discuterà la prossima settimana di un piano efficace e permanente per  affrontare  la questione dei militanti di Boko Haram.

Egli sostiene che l’Unione dei Paesi Africani (UA)  potrebbe adottare uno ‘specifico piano di azione’ per  combattere insieme le basi del gruppo islamista in Nigeria.

“Deve finire. Dobbiamo impegnarci affinché questi atti di terrore finiscano”.

I Boko Haram, in sei anni di rivolta, hanno preso il controllo di molte città e villaggi nel nord est della Nigeria.

Ora, le loro azioni hanno preso di mira anche i Paesi confinanti con la Nigeria, all’inizio della settimana scorsa è stato lanciato un attacco armato a una base militare nel nord del Camerun.

Il Presidente Mahama ha dichiarato che: “Dobbiamo trovare un modo per muoverci insieme per condividere informazioni, per coordinare le nostre strategie e mettere insieme le  risorse per liberare l’intero continente africano dal terrorismo”.

“Non possiamo stare in silenzio, pigramente in attesa che la comunità internazionale intervenga al posto nostro”. Egli afferma, inoltre, “la crisi dei Boko Haram è arriva a un punto per cui l’intervento di  una forza regionale e multinazionale dovrà essere tenuta in considerazione”.

In precedenza, il Ciad aveva offerto aiuto al Camerun con l’invio di truppe per aiutare a fermare le incursioni dei Boko Haram, tre giorni dopo l’attacco alla base militare nel nord del Camerun dove sono stati uccisi 143 guerriglieri.

È stato il primo importante attacco militare dei Boko Haram In Camerun.

FONTE:  BBC Africa http://www.bbc.com/news/world-africa-30854145

15 GENNAIO – Ebola: diminuiscono i casi di contagio nell’Africa Occidentale.

Secondo i dati forniti delle Nazioni Unite, nuovi casi di contagio di Ebola, nei tre Paesi dell’Africa Occidentali più colpiti, sono in diminuzione.

In Sierra Leone e Guinea si è registrato il numero più basso di contagi in una settimana da quando il virus è stato scoperto ad agosto.

Così in Liberia non sono stati registrati nuovi contagi negli ultimi  due giorni della scorsa settimana. È il dato più basso dallo scorso giugno.

Il bilancio di morti della peggior pandemia di Ebola ha raggiunto quota  ha 8.429  su 21.296 contagiati.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Guinea, Liberia e Sierra Leone hanno ora  la capacità di  seppellire le persone morte a causa dell’Ebola, sebbene non tutte le sepolture avvengono in piena sicurezza.

Se i casi di nuovi contagi stanno diminuendo, la Sierra Leone rimane il Paese più colpito, soprattutto nelle regioni orientali, dove si registrano  ancora nuovi casi.

Nell’ultima settimana, ci sono stati 59 nuovi casi nella capitale, Freetown.

FONTE: BBC Africa  http://www.bbc.com/news/world-africa-30830129

 

14 GENNAIO –  Tanzania: task force per fermare le uccisioni di albini

Il governo ha bandito tutte le attività di stregoneria nel  Paese come parte di un piano nazionale per fermare l’uccisione di persone albine.

Similmente, il governo e la Società Tanzaniana degli Albini stanno lavorando insieme per formare una task force che conduca delle operazioni speciali in tutto il territorio nazionale, cominciando dalle regioni dove gli omicidi e i rapimenti di persone albine sono numerosi. Il Ministro degli interni Mathias Chikawe ha affermato che la task force comincerà a lavorare nelle due prossime settimane e inizierà le sue attività nelle regioni di Mwanza, Simiyu, Geita, Tabora and Shinyanga, conosciute per le pratiche contro gli albini.

Il Ministro ha aggiunto che successivamente la task force sarà impegnata in altre regioni tra le quali Mbeya, Sumbawanga, Kagera, Mara, sottolinenado, inoltre, che coloro che saranno arrestati, verranno processati.

“Noi vogliamo affrontare a fondo  la questione dei rapimenti e delle uccisioni degli albini  e bandire tutte le attività di persone spregiudicate, i cosidetti “wapiga ramil” (stregoni), che truffano la gente sostenendo che, con queste pratiche, possano diventare ricchi o membri del Parlamento”.

Chikawe ha spiegato che gli stregoni coinvolti in queste operazioni non sono coloro che offrono trattamenti medici alternativi.

La  Task Force sarà formata da due membri della Società Tanzaniana degli Albini, quattro membri della polizia e alcuni funzionari del Ministero degli Affari Regionali.

La Società Tanzania degli Albini è una organizzazione non profit, fondata nel 1978 per proteggere le persone albine. Il Presidente, Ernest Kimaya, ha fatto appello alla comunità internazionale affinché la assista con fondi per rintracciare facilmente le persone coinvolte nei rapimenti. Ha chiesto, inoltre, alle Nazioni Unite di istituire una commissione di inchiesta indipendente per investigare le uccisioni degli albini, poiché molti politici e altre personalità influenti sono coinvolte, ed è, pertanto, necessaria massima trasparenza e indipendenza.

FONTE :  ALL AFRICA http://allafrica.com/stories/201501140467.html

 

13 GENNAIO – Camerun: 143  soldati di Boko Haram uccisi a Kolofata.  

” Almeno 143 militanti di Boko Haram sono stati uccisi lunedì in un attacco alla base militare in Camerun” lo afferma il Ministro delle Comunicazione del Camerun, Issa Tchiroma Bakary, aggiungendo che si tratta della perdita più grave per le forze del gruppo islamista nigeriano.

“I terroristi sono morti in 143 e hanno perso importanti equipaggiamenti  fra cui armi pesanti e proiettili di vario calibro”

“Un nostro militare è stato ucciso e quattro sono rimasti feriti.”

Secondo il Ministro, gli scontri sono durati cinque ore e si tratta del più importante assalto dei Boko Haram in Camerun.

I Boko Haram, che hanno ucciso migliaia di persone nel tentativo di costruire uno Stato Islamico nel Nord della Nigeria, nell’ultimo anno hanno iniziato a prendere di mira il territorio del Camerun.  All’inizio di questo mese, un uomo, che si è professato il leader del gruppo islamista, ha minacciato di incrementare la violenza in Camerun, a meno che il Paese non aboliscano la propria Costituzione e abbracci l’Islam.

FONTE:  REUTERS http://www.reuters.com/article/2015/01/13/us-nigeria-violence-cameroon-idUSKBN0KM0TD20150113

12 Gennaio – Le violenze dei Boko Haram: gli arcivescovi nigeriani accusano l’Occidente 

L’Arcivescovo cattolico di Jos in Nigeria, Ignatius Kaigama, ha accusato l’Occidente di ignorare la minaccia rappresentata dal gruppo islamita, Boko Haram.

Kaigama  ha affermato che il mondo deve mostrare maggior determinazione nel fermare l’avanzata del gruppo in Nigeria; la comunità internazionale deve manifestare lo stesso spirito di solidarietà e volontà di intervento, come è avvenuto dopo gli attacchi in Francia a Charlie Hebdo.

La sue affermazioni arrivano dopo la morte di 23 persone uccise da ragazzine suicide, di cui una sembra avesse appena dieci anni, e dopo che è giunta la notizia di centinaia di persone uccise la scorsa settimana durante l’occupazione da parte dei Boko Haram della citta di Baga, nello stato del Borno.

L’Arcivescovo ha dichiarato alla BBC che il massacro nella città di Baga dimostra come l’esercito nigeriano sia incapace di respingere i Boko Haram.

“E’ una tragedia enorme che sta amareggiando tutto il Paese, ma sembra che siamo senza aiuto. I Boko Haram continuano a organizzare attacchi armati, a saccheggiare, uccidere e fare prigionieri.. e rimangono impuniti”.

La violenza nel Nord Est della Nigeria è ormai inarrestabile.

Il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha pesantemente condannato le azioni dei Boko Haram accadute nella città di Baga.

L’esercito nigeriano cerca di riprendere  il controllo della Nigeria, ma ha fornito pochi dettagli sull’operazione.  I Boko Haram, invece, stanno tentando di catturare un’altra città nel nord est, Damaturu.

Fonte: BBC AFRICA http://www.bbc.com/news/world-africa-30777066

 

(Featured Image Source: AllAfrica.com)