Rassegna settimanale 29 gennaio-4 febbraio 2018: Cina e Corea del Nord
30 gennaio, COREA DEL NORD – Il fratello di Kim Jong-un “incontrò agente USA” alcuni giorni prima dell’attacco
Secondo nuove rivelazioni, il fratello di Kim Jong-un assassinato a Kuala Lumpur nel febbraio 2017, Kim Jong-nam, si sarebbe incontrato con un agente dell’intelligence statunitense alcuni giorni prima di essere ucciso.
Toshimitsu Shigemura, professore dell’Università Waseda di Tokyo ed esperto della famiglia al potere in Corea del Nord, ha spiegato come sia risaputo che, in passato, Kim abbia avuto contatti con l’intelligence sudcoreana e come fosse sotto la protezione cinese quando si trovava in Cina e a Macao. Non sarebbe una sorpresa, quindi, se anche i suoi legami con l’intelligence americana fossero confermati. Kim avrebbe potuto scambiare informazioni sul regime con denaro.
Nelle settimane precedenti, erano circolate voci riguardanti presunto subbuglio all’interno dell’esercito nordcoreano; gli analisti ritengono che una rivolta interna potrebbe costituire la forma più “legittimata” di rimuovere Kim Jong-un dalla sua posizione, e pare che la Cina considerasse Kim Jong-nam come un possibile erede della dinastia.
Intanto, il processo a Doan Thi Huong e Siti Aisyah continua: entrambe le donne si sono dichiarate non colpevoli dell’assassinio di Kim Jong-nam.
Fonte: Telegraph
31 gennaio, COREA DEL NORD – Nel “White Paper” la Corea del Nord accusa gli USA di violazione dei diritti umani nei confronti dei loro stessi cittadini
Discriminazione razziale, lesione della libertà di stampa e disuguaglianze di genere nei confronti dei loro stessi cittadini: queste alcune delle accuse lanciate dalla Corea del Nord agli Stati Uniti nel suo “White Paper”. L’Istituto per gli Studi Internazionali della DPRK accusa l’amministrazione americana anche per l’innalzamento del livello di disoccupazione e per l’impennata nei costi medici.
Fonte: Telegraph
1 febbraio, REPUBBLICA POPOLARE CINESE – Congresso USA irrita la Cina candidando gli attivisti di Hong Kong al Nobel per la Pace
Una dozzina di membri del Congresso Statunitense ha nominato il movimento pro-democrazia di Hong Kong, e i suoi principali leader, per la candidatura al Nobel per la Pace, scatenando le ire cinesi, che vedono la mossa come un’ingerenza negli affari interni della RPC. Nominando Joshua Wong, Nathan Law e Alex Chow, i legislatori hanno voluto dare riconoscimento ai loro “sforzi pacifici per portare alla riforma politica e all’autodeterminazione di Hong Kong”.
Il principio della “One country, two systems” dovrebbe garantire a Hong Kong un alto grado di autonomia e libertà, oltre alla libertà di parola e a un sistema giudiziario indipendente. Tuttavia, molti osservatori hanno notato una progressiva erosione di queste libertà.
Fonte: Reuters
3 febbraio, COREA DEL NORD – Secondo il capo delle spie tedesche, la Corea del Nord usa l’Ambasciata di Berlino per procacciamenti
Secondo il capo dell’intelligence tedesca, Hans-Georg Maassen, la Corea del Nord usa la sua Ambasciata di Berlino per procacciarsi parti e materiali per lo sviluppo del suo programma missilistico. Al momento, nessuno alla suddetta Ambasciata si è ancora reso disponibile a commentare le accuse.
Fonte: Reuters
4 febbraio, REPUBBLICA POPOLARE CINESE – Cina lancia indagini sulle importazioni di sorgo dagli Stati Uniti, mentre crescono le tensioni nel commercio
La Cina è il principale acquirente di sorgo e germogli di soia per gli USA, e la sua azione, arrivata meno di due settimane dopo l’aumento delle tariffe sulle importazioni negli Stati Uniti, avrà ripercussioni immediate sul settore agricolo statunitense.
Le prime indagini rivelerebbero come il sorgo importato dagli USA sarebbe stato esportato a un prezzo inferiore al suo valore normale, danneggiando così i produttori locali cinesi. Anche l’esportazione di germogli di soia dagli USA verso la Cina è sotto pressione, a causa della competizione del Brasile.
Fonte: Reuters
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