Rassegna settimanale 2-8 luglio 2018: Sudest asiatico

Rassegna settimanale 2-8 luglio 2018: Sudest asiatico

2 luglio, Filippine – Un sindaco ucciso durante l’alzabandiera

Il sindaco della città di Tanauan, noto per far sfilare in tutta la città i narcotrafficanti è stato ucciso da un cecchino durante una cerimonia di alzabandiera. Antonio Halili, a capo di una città a 66 chilometri di Manila, è morto durante il viaggio per l’ospedale. Il direttore generale della polizia Oscar Albayalde, ha dichiarato che gli investigatori non hanno ancora nessuna pista concreta, ma una task force è stata creata per investigare il caso.

Halili era stato privato di alcuni poteri sulle forze di polizia locale per via del proliferare della droga nella sua città. Il sindaco era stato accusato di esser complice dei trafficanti di droga, un’accusa che ha sempre duramente respinto. Halili ha sostenuto sin dall’inizio la guerra alla droga del presidente Duterte ed era solito organizzare delle “walk of shame” per i trafficanti.

Harry Roque, portavoce del presidente, ha dichiarato che l’uomo era “un forte sostenitore della guerra alla droga. Un sindaco esemplare. Un grande perdita.” Successivamente il presidente ha contraddetto il suo portavoce dichiarando che Halili era un sospetto trafficante e che le sue “walk of shame” erano solo una “pretesa”.

Il sindaco è il quarto politico locale ad essere assassinato in una guerra alla droga che ha già fatto, ufficialmente, 5 000 morti da giugno 2016. A luglio del 2017 la polizia uccise Reynaldo Parojinog, sindaco di Ozamiz, assieme a sua moglie e 10 dei suoi sostenitori. A novembre del 2016 invece la polizia uccise Rolando Espinosa, un altro sindaco, sparandogli mentre era in prigione, questo solo una settimana dopo aver ucciso un altro sindaco, Samsudin Dimaukom, durante un raid della squadra antinarcotici.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/narco-politician-mayor-shot-dead-during-flag-raising-ceremony

3 luglio, Malesia – Najib arrestato

La Malaysian Anti-Corruption Agency (MACC) ha arrestato l’ex primo ministro Najib Razak nel quadro dell’inchiesta 1MDB, un gigantesco scandalo finanziario e di corruzione. “Najib verrà incolpato il 4 luglio 2018 nel tribunale di Kuala Lumpur” si può leggere nella dichiarazione rilasciata dalla MACC. Gli investigatori si sarebbero concentrati sul versamento di 10 milioni di dollari, provenienti da una sussidiaria del fondo 1MDB e depositati sul conto personale di Najib.

Una task force era stata creata nel 2015 per investigare una serie di strani movimenti da parte del fondo sovrano 1MDB. Secondo numerosi fonti, sarebbero scomparsi 681 milioni di dollari, provenienti direttamente dallo stato malese. Negli anni successivi Najib spiegò che i soldi erano una donazione da parte di un principe saudita e l’investigazione venne rallentata e poi fermata.

Tuttavia, dopo la clamorosa sconfitta di Najib alle elezioni nazionali del mese scorso, e il ritorno al potere di Mahathir Mohamad, le investigazioni sono state rilanciate. Mahathir aveva fatto della lotta alla corruzione un suo cavallo da battagli durante la campagna elettorale. Nei giorni successivi alle elezioni sono stati sequestrati beni di lusso per decine di milioni di euro in una serie di appartamenti collegati all’ex premier Najib.

Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/07/former-malaysian-pm-najib-arrested-to-be-charged-tomorrow/#fWJLyH8lVU8jIsX5.97

4 luglio, Malesia – Najib ufficialmente incolpato

L’ex primo ministro Najib Razak si è dichiarato non colpevole dopo essere stato incolpato sotto quattro diverse accuse.

L’uomo dovrà far fronte a tre accuse di abuso di fiducia e una per abuso di potere – tutte legate allo scandalo 1Malaysia Development Berhad che ha causato la sua sconfitta politica. Il suo team di avvocati, composta da ben 7 persone, è capeggiato da Muhammad Shafee Abdullah.

La cauzione è stata fissata ad 1 milione di Ringgit Malesi (circa 250 000 dollari) e gli è stato richiesto di lasciare i suoi due passaporti – uno personale e uno diplomatico – in corte. Najib ha poi lasciato il tribunale dopo aver pagato la cauzione e giurando di ripulire il proprio nome.

L’accusa può risultare in 20 di carcere, con l’aggiunta di possibili multe e frustate. Tuttavia, la legge malese vieta che vengano frustate persone di più di 50 anni e Najib compirà 65 anni a fine mese.

Il nuovo procuratore generale, il generale Tommy Thomas guida un team di 12 uomini. Non si è opposto al pagamento della cauzione da parte di Najib, ma aveva inizialmente richiesto che fosse fissata a 4 milioni di RM (quasi 1 milione di dollari). L’avvocato di Najib è riuscito a far scendere la somma facendo valere l’illustre carriera del suo cliente.

Inoltre, la difesa è riuscita a convincere il giudice Mohamad Sofian Abdul Razak a vietare momentaneamente che vengano discussi gli elementi del processo al di fuori dal tribunale, specialmente nei media.

L’ordine sarà valido fino all’8 agosto, data entra la quale dovranno essere decise alcune questioni procedurali. Il processo di svolgerà il prossimo anno, dal 18 al 28 febbraio, dal 4 al 8 marzo e dal 11 al 15 dello stesso mese.

Najib è stato incolpato per abuso di fiducia per una serie di versamenti di 27 milioni di RM, 5 milioni di RM e 10 milioni di RM appartenenti al SRC International, affidata a Najib tra dicembre 2014 e marzo 2015, periodo nel quale è stato consigliere della compagnia. In quel periodo era anche primo ministro e ministro delle finanze.

SRC, una compagnia energetica sussidiaria del fondo sovrano 1MDB era stato piazzato sotto la giurisdizione del ministero delle finanze del 2012.

Najib è stato anche accusato di abuso di potere per aver accettato una ‘mazzetta’ da 42 milioni di RM (10 milioni di dollari) al momento di accettare che lo stato garantisca un prestito di 4 miliardi di RM (990 milioni di dollari) provenienti dal fondo per le pensioni Kumpulan Wang Persaraan al SRC.

Najib ha fatto un cenno con la testa quando il giudice ha letto l’accusa. Il suo sguardo si è fatto cupo e ha stretto la mascella. Mentre lasciava il tribunale il politico ha dichiarato ai giornalisti “Sono fiducioso nella mia innocenza, credo nella mia innocenza e farò del mio meglio per ripulire il mio nome”. Ha poi aggiunto “Se questo è il prezzo che devo pagare per aver servito le persone ed il mio paese per 42 anni… Sono pronto a farlo”.

In una conferenza stampa dopo l’udienza, Thomas non ha voluto dichiarare se ci potessero essere altre accuse contro Najib, “Questo (caso) è venuto fuori dopo una prima investigazione del MACC circa tre settimane fa”.

Kumaraendran, l’avvocato della moglie di Najib Rosmah Mansor, ha dichiarato ai giornalisti in mattinata di aver consigliato alla moglie di non comparire in corte. È stata però avvistata più tardi nel pomeriggio, lasciare il luogo con suo marito.

L’arrivo di Najib ha causato una notevole confusione tra le centinaia di giornalisti presenti e i sostenitori dell’ex primo ministro che si erano radunati dalle 6 del mattino. Alcuni hanno cantato “Dio salvi Najib”.

Alcuni leader del partito di Najib, Umno, erano presenti per dimostrare il proprio supporto all’ex primo ministro. Tra questi il vicepresidente Ismail Sabri, un membro del consiglio supremo Noh Omar, il capo del gruppo delle donne Noraini Ahmad ed il capo del movimento dei giovani Asyraf Wajdi.

Secondo la dichiarazione rilasciata dalla task force che indaga sul caso, Najib è stato arrestato nella sua villa Jalan Langgak Duta di Kuala Lumpur. E’ stato presunto che tra I miliardi di Ringgit trovati sul suo conto personale, 42 milioni provengano da un trasferimento da parte del SRC International.

L’arresto è arrivato esattamente tre anni dopo la prima segnalazione che i 700 milioni di dollari legati al caso 1MDB, siano comparsi sul conto personale di Najib.

Najib ha sempre negato le accuse, dichiarando che i soldi provenivano da donazioni da parte della monarchia Saudita e che non ha mai utilizzato fondi pubblici per il proprio arricchimento. Ha inoltre detto aver restituito i soldi.

Questo scandalo ha causato un forte scontento in tutto il paese e ha portato gli elettori a mettere fino al mandato di Najib così come ai 61 anni di potere della coalizione Barisan Nasional.

In una dichiarazione rilasciata Martedì, il portavoce di Najib ha dichiarato che queste accuse “sono politicamente motivate ed il risultato di una vendetta politica” condotta dal leader del Pakatan Harapan, Mahathir Mohamad, nonché nuovo primo ministro.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/malaysias-former-pm-najib-razak-arrives-in-court-to-face-graft-charges-linked-to-1mdb

5 luglio, Filippine – L’esercito affronta dei ribelli dell’ISIS

Le forze di sicurezza filippine hanno dichiarato aver sventato in tentativo da parte di militanti pro-ISIS di occupare una città nella provincia di Maguindanao. L’assedio sarebbe durato 12 ore e sarebbero morti 4 ribelli. Questi scontri non sono senza ricordare l’assedio della città di Marawi dove circa 1 000 ribelli hanno lottato fino alla morte per oltre 5 mesi contro l’esercito filippino.

Le truppe governative stanno cercando di mantenere la pressione sulle truppe del Bangsamoro Islamic Freedom Fighters, gruppo ribelle che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico. L’esercito ha dichiarato che questo attacco potrebbe essere stato ideato per provare le capacità e la determinazione dell’esercito.

Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/07/philippines-troops-retake-besieged-town-after-clash-with-pro-is-militia/

6 luglio, Tailandia – Alla ricerca di metodi alternativi per salvare i ragazzi imprigionati in una caverna

I soccorritori tailandesi stanno attivamente cercando strade alternative per salvare i 12 ragazzi e l’allenatore di calcio intrappolati in una caverna da 13 giorni. “Stiamo cercando tecniche alternative per raggiungere i 13 (intrappolati)” ha dichiarato il governatore Chiang Rai, “abbiamo considerato molte alternative così da ritenere le più fattibili”. Le opzioni considerate sarebbero di insegnare ai ragazzi come usare attrezzature subacquee, lasciare i ragazzi nella grotta fino alla fine della stagione umida o scavare una nuova uscita.

Il gruppo è composto da ragazzi dagli 11 ai 16 anni e l’assistente allenatore. Il gruppo è stato ritrovato al nono giorno dopo la scomparsa, affamato ma ottimista sulle proprie possibilità. Le operazioni di salvataggio sono estremamente complicate per via delle caverne sotterranee e delle abbondanti piogge che le hanno parzialmente allagate.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/rescuers-consider-alternative-routes-to-save-thailands-trapped-boysn

7 luglio, Malesia – Congelati i conti della famiglia di Najib

Datuk Lokman Noor Adam, presidente di una ONG pro-Umno, ex partito di maggioranza nonché partito di Najib, ha dichiarato che i conti bancari dei figli di Najib sarebbero stati congelati. Secondo gli investigatori questi conti bancari potrebbero essere implicati nello scandalo 1MDB. In totale sarebbero quindi 400 i conti bancari bloccati da parte delle autorità.

“Questo è disumano, e ciò che rendono le cose più gravi è che mi è stato riferito che Puteri Norlisa (figli di Najib) non sta bene e deve accedere al proprio conto per pagare i propri trattamenti medici” ha dichiarato Lokman. La cerchia di Najib ha dichiarato che tutte queste azioni non sarebbero altro che atti di vendetta contro la sua persona. Mahathir ha vigorosamente respinto queste accuse “Su cosa mi devo vendicare? Ciò che ha fatto in passato è stato peggiore e non ci siamo lamentati. I miei amici mi sono stati strappati via, non avevano neanche il diritto di vedermi. I loro conti sono stati bloccati. Ma non ci siamo lamentati”. Mahathir ha concluso dichiarando “Se questo è davvero illegale allora potete andare in tribunale”.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/bank-accounts-of-malaysian-ex-pm-najibs-other-children-also-frozen

8 luglio, Cambogia – Al via le elezioni cambogiane

I partiti politici cambogiani hanno inaugurato l’inizio di una campagna elettorale di 3 settimane per convincere gli elettori prima della controversa elezione generale del 29 luglio. Il premier uscente, Hun Sen, alla guida del paese da ormai 33 anni è ovviamente il grande, e l’unico, favorito. L’unico vero partito di opposizione è stato sciolto nel mese di novembre ed i suoi leader sono stati imprigionati o si trovano attualmente in esilio.

Durante un primo raduno, Hun Sen ha dichiarato che il suo partito, il Partito Popolare Cambogiano è l’unico capace di promuovere la pace e la crescita economica. “Ho guidato questo paese attraverso situazioni pericolose… malgrado i tentativi da parte di alcuni gruppi ostili all’interno e all’esterno del paese di creare tutti i tipi di difficoltà per impedirci di costruire, proteggere e sviluppare la nostra nazione” ha dichiarato il premier.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/cambodia-kicks-off-one-sided-election-campaign