Rassegna settimanale 3-9 settembre: Giappone e Corea del Sud
3 Settembre, Giappone/Corea del Sud – Un ex comfort woman di 92 anni scende in strada per chiedere lo smantellamento della fondazione creata dal Giappone
La pioggia battente non ha fermato la protesta solitaria di Kim Bok-dong, 92 anni, sulla sua sedia a rotelle di fronte al Ministero degli Esteri all’ora di punta di lunedì.
La vittima della schiavitù forzata del Giappone è la prima di una serie di donne che protesteranno contro la creazione della Reconciliation and Healing Foundation, una controversa Fondazione gestita dallo Stato a favore delle vittime coreane della schiavitù sessuale istituita con un contributo giapponese pari a un miliardo di yen ($9,2 milioni).
“Sono stata operata di cancro da solo cinque giorni”, ha detto Kim, “ma ero più arrabbiata stando a letto e dovevo uscire e dire qualcosa”. Ha rimproverato l’ex governo coreano di Park Geun-hye per aver permesso la creazione di questa fondazione in Corea sulla base dell’accordo tra Seoul e Tokyo nel 2015. Tokyo aveva promesso di fornire i fondi.
L’accordo raggiunto tra la presidentessa Park e il Primo ministro Shinzo Abe era stato fortemente criticato dalle vittime coreane e dagli oppositori politici di Park. Aveva inoltre sollevato la collera tra i connazionali. Kim è una delle 27 vittime coreane sopravvissute ai reclutamenti forzati dell’esercito giapponese per servire i soldati nei bordello durante la Guerra. La Corea è stata colonia giapponese dal 1910 al 1945.
“Non ci siamo battute solo per ricevere una compensazione. Ci offrono 100 miliardi di won e noi non li accettiamo”, ha dichiarato la donna. “Abbiamo detto al governo di restituire il denaro, e lo stanno ancora facendo”.
Ha esortato il governo liberale di Moon Jae-in a smantellare la fondazione che ha effettivamente smesso di essere operativa a causa delle proteste crescenti.
Chiedendo ad un corrispondente giapponese presente di “trasmettere il messaggio ad Abe”, la donna ha richiesto le scuse sincere del Giappone per le sue azioni durante il governo coloniale.
I protestanti hanno in programma di restare a manifestare davanti al quartier generale del ministero fino alla fine del mese.
Fonte: The Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/09/120_254956.html
4 Settembre, Giappone – Il tifone Jebi, il più potente ad aver colpito il Giappone negli ultimi 25 anni, lascia una scia di distruzione nella regione del Kansai
Il tifone Jebi, il più potente ad aver colpito il Giappone da 25 anni, si è abbattuto sull’ovest del Paese martedì uccidendo almeno sette persone e ferendone più di 200, bloccando i trasporti, danneggiando gravemente il ponte che porta all’Aeroporto internazionale del Kansai e obbligando le autorità a ordinare l’evacuazione delle aree lungo il suo cammino. I gravi allagamenti hanno spinto il Ministro dei trasporti a chiudere l’aeroporto. Più di 320 voli nazionali e internazionali della Nippon Airways sono stati cancellati e la Japan Airlines ha cancellato più di 270 voli nazionali martedì, con un danno per circa 57000 passeggeri in totale.
L’Agenzia metereologica aveva lanciato l’allarme contro le piogge abbondanti, il vento forte e le frane in tutto l’ovest e il nord-est del Paese dal momento in cui il tifone si sarebbe abbattuto sul Giappone nella zona sud della prefettura di Tokushima verso mezzogiorno. La tempesta ha colpito nuovamente intorno alle 14 vicino a Kobe.
Più di 1.61 milioni di case nelle prefetture di Fukui, Shiga, Kyoto, Osaka, Hyogo, Nara e Wakayama sono rimaste senza elettricità martedì, aggiungendosi alle 95000 abitazioni della regione del Shikoku.
Gli ordini di evacuazione erano già stati emessi in alcune regioni delle prefetture di Osaka, Kyoto, Nara, Hyogo, Kagawa, Ehime e Wakayama. In Giappone non è obbligatorio rispettare questi ordini e le persone spesso rimangono nelle loro abitazioni con il solo risultato di restare intrappolate dall’acqua e dalle frane improvvise. Il portavoce del governo Yoshihide Suga aveva incoraggiato i cittadini ad “evacuare con anticipo” e durante una conferenza stampa martedì mattina ha dichiarato che il governo prenderà “tutte le misure possibili” per prepararsi ad una crisi.
Il Primo ministro Shinzo Abe, che sta viaggiando in tutto il Paese per cercare di assicurarsi il supporto alla sua candidatura alle elezioni alla guida del Partito liberal democratico a fine mese, ha cancellato il suo viaggio nella regione del Kyushu per occuparsi della calamità.
Anche i centri commerciali e le attrazioni turistiche nell’ovest del Giappone sono caduti vittime del tifone e molti hanno dovuto chiudere per tutta la giornata. Il tifone ha colpito anche alcune attività produttive e fabbriche.
Nelle 24 ore fino alle 6 del mattino di mercoledì, si stima che cadranno fino a 500 mm di pioggia nel Giappone centrale e fino a 400 mm nell’ovest del Giappone.
Fonte: The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2018/09/04/national/strong-typhoon-poised-make-landfall-shikoku-kii-peninsula-afternoon/#.W47lA-QnbIU
5 Settembre, Corea del Sud – Moon e Trump si incontreranno a fine settembre
La Casa Bianca ha dichiarato che il Presidente Moon Jae-in e la sua controparte americana Donald Trump hanno in programma di incontrarsi alla fine di questo mese a New York.
I leader si sono accordati durante una conversazione telefonica martedì per incontrarsi mentre entrambi saranno impegnati all’incontro annuale dell’Assemblea generale ONU. “Hanno concordato di incontrarsi a fine mese a margine dell’Assemblea generale ONU a New York”, ha dichiarato l’addetta stampa della Casa Bianca Sarah Sanders.
Ha aggiunto che i due leader hanno parlato degli sviluppi relativi alla Penisola coreana, inclusi gli sforzi per realizzare la “denuclearizzazione finale e completamente verificata” della Nord Corea. La Nord Corea ha accettato di denuclearizzare a seguito del summit di giungo con Trump a Singapore, ma i progressi sono lenti se non del tutto inesistenti.
Fonte: The Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/09/120_255054.html
6 settembre, Giappone – Un terremoto di magnitudo 6.7 ha scosso Hokkaido causando gravi frane, 9 morti e 31 dispersi
Almeno nove persone sono morte e 31 risultano disperse a Hokkaido dopo che giovedì mattina un terremoto di magnitudo 6,7 (raggiungendo anche livello 7 sulla scala di intensità giapponese in alcune regioni) ha causato frane che hanno sommerso le case. Il terremoto delle 3:08 del mattino ha anche causato la sospensione della fornitura elettrica in circa 3 milioni di case nella prefettura; molti treni sono stati soppressi e molti voli sono rimasti a terra. Non è stato annunciato nessun rischio tsunami.
Il Primo ministro Shinzo Abe ha annunciato nove morti mentre il governo della prefettura di Hokkaido ha detto che circa 300 persone sono rimaste ferrite a Sapporo e in altre città.
Una serie di scosse più deboli hanno seguito il terremoto iniziale. Durante una conferenza stampa della mattina presto, l’ufficiale dell’agenzia giapponese Toshiyuki Matsumori ha avvertito i residenti di prendere precauzioni per le potenziali scosse di assestamento più forti nei giorni a venire.
Abe ha detto ai giornalisti che il suo governi ha predisposto un centro di controllo per coordinare le ricerche e i soccorsi.
L’impianto nucleare Tomari ha subito un blackout ma l’impianto di raffreddamento ha tenuto sotto controllo l’emergenza, ha dichiarato il Chief Cabinet Secretary Yoshihide Suga. Non è stato riportato alcun rilascio irregolare di radiazioni.
A Tokyo il governo centrale ha dichiarato che le Forze di Autodifesa dispiegheranno 25000 soccorritori su richiesta del governatore di Hokkaido.
Alcuni esperti hanno detto che il terremoto è stato causato probabilmente da una serie di scivolamenti della faglia attiva sottoterra. Il Giappone, situato sull’”Anello di fuoco” di vulcani e faglie oceaniche che circondano in parte il bacino del Pacifico, conta circa il 20% dei terremoti mondiali di magnitudo 6 o superiore.
Fonte: The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2018/09/06/national/powerful-m6-7-earthquake-hits-hokkaido-no-tsunami-alert-issued/#.W5O-v-gzbIU
7 settembre, Giappone – Gli ufficiali della Corea del Nord dichiarano “nullo” l’accordo per riaprire le indagini sui rapimenti di cittadini giapponesi
È stato appreso venerdì che ufficiali del governo nordcoreano responsabili degli affari diplomatici con il Giappone hanno dichiarato “nullo” l’accordo bilaterale del 2014 con cui Pyongyang si impegnava a riaprire le indagini sulle circostanze nelle quali alcuni cittadini giapponesi erano stati rapiti dalla Nord Corea.
Sembra che con questa dichiarazione Pyongyang voglia far sapere a Tokyo che non ha nessuna intenzione di fare concessioni sulla questione dei rapimenti. Gli ufficiali hanno rimarcato la volontà di ripristinare la dichiarazione firmata nel settembre 2002 dall’allora Primo ministro Junichiro Koizumi e dal leader nordcoreano Kim Jong-un. Hanno anche sottolineato nuovamente la posizione nordcoreana per la quale la questione è già stata risolta.
Con l’accordo di Stoccolma del 2014 la Nord Corea si era impegnata a creare un proprio comitato d’indagine per investigare sul destino di quei giapponesi che erano stati rapiti dal Nord decenni prima. Gli ufficiali hanno dichiarato che il Comitato investigativo speciale ha fatto totale chiarezza sulle vittime dei rapimenti, sui giapponesi rimasti sulla penisola coreana dopo la Seconda guerra mondiale, sulle mogli giapponesi e sui resti dei cittadini giapponesi, notificando tutti i risultati delle indagini al governo di Tokyo. “Il governo giapponese non ha comunicato in maniera appropriata i risultati di queste indagini ai suoi cittadini”, ha dichiarato uno degli ufficiali.
Secondo la Nord Corea, inoltre, il Giappone ha violato l’accordo di Stoccolma, ad esempio ripristinando le sanzioni in risposta ai test nucleari e missilistici nordcoreani.
Il Giappone continua a sostenere che, senza aver risolto la questione dei rapimenti, non ci potrà essere la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. La Nord Corea, d’altro canto, insiste che il Giappone debba “risolvere il passato” o compensare le vittime coreane per le sofferenze causate durante il governo coloniale tra il 1910 e il 1945 prima che i due Paesi possano risolvere la questione dei rapimenti.
Il Giappone ha individuato ufficialmente 17 connazionali rapiti dagli agenti nordcoreani tra gli anni ’70 e ’80 ma sostiene il coinvolgimento di questi in molte altre sparizioni. Cinque di questi 17 sono stati rimpatriati nel 2002.
Fonte: The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2018/09/07/national/north-korean-officials-say-accord-reopen-probe-japanese-abductees-invalid/#.W5TVPugzbIU
8 settembre, Giappone – Mentre i soccorritori continuano a scavare sotto le frane, il bilancio delle vittime del terremoto di Hokkaido sale a 35
Il bilancio delle vittime del forte terremoto che ha scosso Hokkaido giovedì è salito a 35 nella giornata di sabato, mentre altre due persone sono cerebralmente morte dopo che il loro cuore i loro polmoni hanno smesso di funzionare. Secondo gli ufficiali del governo della prefettura di Hokkaido altri tre risultano ancora dispersi nella città di Atsuma dopo che il lato di una montagna è interamente franato sulle loro case.
La regione ha lentamente ripristinato i collegamenti e l’energia elettrica è stata riallacciata per il 99,3% delle 29,5 milioni di case colpite dal blackout dopo il terremoto. Il governo ha dichiarato che nel frattempo l’Aeroporto New Chitose vicino a Sapporo, la principale via d’uscita dall’isola, ha ripristinato i voli internazionali sabato mattina. L’acqua potabile, assente in circa 30000 abitazioni in 22 località, metà delle quali a Sapporo, dovrebbe essere ripristinata entro domenica.
I soccorritori hanno usato cani, escavatori e pale per scavare tra le tonnellate di fango e detriti portati dalle frane provocate dal terremoto.
Il terremoto si è aggiunto a una serie di disastri naturali che hanno flagellato il Giappone in questi mesi. Ultimo in ordine di tempo il tifone Jebi che ha causato gravi inondazioni e ha danneggiato l’Aeroporto internazionale del Kansai, costruito su di un’isola artificiale nella baia di Osaka. Questa estate si sono verificate altre inondazioni e frane devastanti a seguito delle piogge torrenziali nell’ovest del Paese aggiuntesi al caldo mortale in tutto il Giappone.
Fonte: The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2018/09/08/national/rescuers-dig-landslides-hokkaido-quake-toll-rises-20-another-11-presumed-dead/#.W5TflOgzbIU
9 Settembre, Corea del Sud – Kim accetta di “collaborare a stretto contatto” con gli USA e la Sud Corea per la denuclearizzazione
Gli ufficiali del governo sudcoreano hanno dichiarato che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha accettato di “cooperare a stretto contatto” con gli USA, disposto anche a essere sottoposto a misure per la denuclearizzazione “più forti”.
Il capo della sicurezza nazionale del Presidente Moon, Chung Eui-yong, che ha guidato una delegazione in Nord Corea, ha dichiarato alla televisione che le due parti hanno anche fissato la data della visita di Moon a Pyongyang dal 18 al 20 settembre. Durante il loro terzo summit, i due leader hanno in programma di discutere le misure per la denuclearizzazione, la pace sulla penisola e i passi dettagliati per allentare le tensioni militari, ha aggiunto Chung.
“Kim Jong-un ha ribadito il suo fermo impegno per la denuclearizzazione totale della Penisola coreana e ha espresso la volontà di cooperare a stretto contatto non solo con la Sud Corea ma anche con gli Stati Uniti”, ha detto Chung aggiungendo che lo stesso Kim gli ha chiesto di trasmettere un messaggio agli USA,messaggio di cui non ha rivelato il contenuto.
Kim si è anche detto preoccupato che la comunità internazionale non riconosca a pieno la “buona volontà” delle sue azioni. Azioni spesso giudicate simboliche ma poco concrete e lente, soprattutto dagli USA. Trump ha anche deciso di cancellare il viaggio a Pyongyang del suo segretario di Stato Mike Pompeo qualche ora prima della sua partenza.
L’impasse tra i due Paesi è forse dovuta alla richiesta nordcoreana di una dichiarazione che sancisca la fine della Guerra coreana, una dichiarazione che, secondo il sito di informazione Vox, Trump avrebbe accettato di firmare durante il loro incontro di giugno. La Casa Bianca, tuttavia, continua a chiedere che la Nord Corea smantelli il suo arsenale nucleare prima che questa dichiarazione sia firmata.
Chung ha dichiarato che Kim gli ha ribadito che la sua “fiducia in Trump rimane invariata” nonostante le attuali difficoltà e desidera porre fine a settant’anni di relazioni ostili tra Washington e Pyongyang prima della fine della prima presidenza Trump. Anche Trump ha dichiarato che la sua relazione con Kim rimane “molto buona e stretta” ed è aperto a un altro incontro con il leader.
Durante il loro prossimo incontro Moon avrà il compito poco invidiabile di dover riportare Stati Uniti e Nord Corea al tavolo delle negoziazioni.
Fonte: The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2018/09/06/asia-pacific/politics-diplomacy-asia-pacific/kim-agrees-cooperate-closely-u-s-denuclearizing-says-stronger-measures-possible/#.W5VOfugzbIU
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