Rassegna settimanale 19-25 novembre 2018: Cina e Corea del Nord
19 novembre, Cina – L’APEC non fa onore al suo nome, a causa delle tensioni tra Cina e USA
La C in APEC sta per “Cooperazione”. Tuttavia, dal momento che i suoi due principali Stati membri sono impegnati in una guerra tariffaria che dura da mesi e sono impegnati a usare il forum per attaccare le reciproche politiche, il forum di questa settimana si è caratterizzato per forti disaccordi e per l’impossibilità di trovare punti di incontro sui temi del commercio e della sicurezza.
Fonte: Reuters
21 novembre, Cina– In Cina, Dolce & Gabbana si attirano accuse di razzismo sui social media
Il marchio del lusso italiano ha spiegato che il suo account Instagram è stato hackerato, spiegando così i messaggi razzisti giunti apparentemente da parte di uno dei due soci. Tuttavia, in Cina non tutti sono disposti a credere alle spiegazioni ricevute. Instagram in Cina sarà anche bloccato, ma alcuni contenuti arrivano lo stesso. D&G hanno dovuto cancellare lo show in programma a Shanghai dopo che due dozzine di modelle hanno annunciato che non avrebbero più partecipato.
Già in passato, Gabbana era stato criticato per post offensivi pubblicati sul suo account Instagram. Aveva avuto da ridire con celebrità come Miley Cyrus, Lady Gaga e Selena Gomez.
L’ultimo flop del brand ha avuto inizio con uno spot per lo show di Shanghai pubblicato su Instagram. Nello spot, una giovane donna cinese cerca di mangiare un cannolo siciliano con le bacchette, mentre sullo sfondo si può sentire della musica tradizionale cinese. Una voce narrante maschile fuori campo le chiede “è troppo grande per te?”.
La pubblicità voleva giocare sulle differenze culturali tra Cina e Italia; in uno spot precedente, infatti, la donna cercava di mangiare una pizza con le bacchette. Tuttavia, lo spot del cannolo è risultato sessista e razzista.
La risposta di Gabbana alle critiche ricevute online sono andate oltre quello che ci si aspettava. “China ignorant dirty smelling mafia”.
Fonte: The New York Times
Link: https://www.nytimes.com/2018/11/21/business/dolce-gabbana-racist-china-video.html
22 novembre, Cina – Trump sul G20: “La Cina vuole trovare un accordo; se sarà possibile, lo faremo”
Trump si è detto speranzoso di raggiungere un accordo con la Cina, quando incontrerà il Presidente Xi Jinping in occasione del G20 in Argentina la prossima settimana. Da parte sua, Trump sa che anche la Cina è desiderosa di raggiungere un accordo, per via della guerra tariffaria tra i due Paesi.
Fonte: Reuters
23 novembre , Cina –Karachi: Quattro morti nell’attacco al Consolato cinese
Uomini armati hanno ucciso almeno quattro persone in un attacco al Consolato cinese nella città pakistana di Karachi.
L’attacco ha avuto inizio verso le 9.30 di mattina, ore locali; la polizia ha ucciso tre degli attentatori. I militanti separatisti si oppongono ai progetti di investimenti cinesi nell’ovest del Pakistan.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-46313136
24 novembre, Cina –Taiwan: referendum sulle nozze gay
A Taiwan si sta tenendo un referendum sulla legalizzazione delle nozze omosessuali: se passasse, l’isola sarebbe il primo Paese asiatico a renderlo legale.
Oltre alla questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, gli elettori sono chiamati a esprimersi anche su altre nove questioni; tra queste, anche una che sta infiammando i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese: con quale nome presentarsi alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, se Taiwan o Taipei Cinese. Finora, l’isola ha gareggiato col nome di Taipei Cinese, come accordato con la RPC negli anni ’80.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-46325538
25 novembre, Taiwan – Non passa il referendum sui matrimoni tra persone dello stesso sesso
Gli elettori taiwanesi hanno rigettato la proposta della legalizzazione dei matrimoni gay, impedendo a Taiwan di diventare la prima nazione asiatica a riconoscere questo diritto.
Fonte: CNN
Link: https://edition.cnn.com/2018/11/25/asia/taiwan-same-sex-marriage-referendum/index.html
Featured Image Source: Wikimedia Commons
