Rassegna settimanale 17 - 23 dicembre 2018: Sudest asiatico

Rassegna settimanale 17 – 23 dicembre 2018: Sudest asiatico

17 dicembre, Malesia – Lo stato malese denuncia la Goldman Sachs

Il governo malese ha deciso di denunciare la banca americana Goldman Sachs e due ex impiegati, Tim Leissner e Ng Chong Hwa. Questo è quanto ha dichiarato il procuratore generale malese Tommy Thomas. Le autorità stanno attualmente indagando sul gigantesco scandalo di corruzione noto come 1MDB, nel quale sarebbe implicato l’ex primo ministro Razak Najib.

Avviata nel 2009, e finanziata con fondi provenienti dall’industria del petrolio, la 1Malaysia Development Bank avrebbe dirottato miliardi di dollari per corrompere numerosi politici, tra i quali anche l’ex premier malese.

I due ex impiegati della banca, così come Low Taek Jho, un finanziere malese attualmente in fuga, sono sospettati di aver avuto un ruolo centrale nel raggiramento dei fondi.

Fonte: Le Monde
Link: https://www.lemonde.fr/international/article/2018/12/17/plainte-contre-goldman-sachs-en-malaisie-dans-le-cadre-d-un-enorme-scandale-financier_5398732_3210.html

18 dicembre, Malesia – La principessa malesiana delle riforme

Sono le 3 del pomeriggio, ben oltre l’ora di pranzo, e la politica malese Nurul Izzah Anwar ha finalmente il tempo di assaporare il suo pranzo. E’ raggiunta dai suoi due figli e membri della sua famiglia.

Il suo telefono, però, continua a squillare. I leader e membri del suo partito, Parti Keadilan Rakyat (PKR), membro della coalizione di governo Pakatan Harapan, sono sotto shock. La donna ha annunciato che non sarà più la vicepresidente.

Alcuni pensano che sia una notizia falsa. Altri pensano che sia tutta una messa in scena e che la donna tornerà dopo aver ricevuto numerosi messaggi di sostegno da parte dei membri del partito.

Quelli che conoscono la parlamentare, già eletta tre volte, sanno però quanto non cambi opinione facilmente.

I suoi genitori, il premier in attesa Anwar Ibrahim e la vicepremier Wan Azizah Wan Ismail, e altri membri della famiglia, sono partiti tutti per le Filippine per la prima vacanza insieme  dopo tanti anni.

“Si, mio padre e mia madre sono al corrente della mia decisione. Non è una decisione che ho preso da un giorno all’altro” ha dichiarato la donna. Queste sono state le uniche parole che ha voluto rilasciare oltre la dichiarazione fatta poco prima in conferenza stampa.

Le dimissioni sono senza dubbio una notizia bomba, ciononostante i suoi amici ed i suoi supporter non sono sorpresi.

Preoccupazione per le defezioni

I recenti sviluppi all’interno del Pakatan Harapan e del PKR l’hanno disturbata, si è sentita abbandonata. Idealista e riformista, e figlia del primo movimento Reformasi, dev’essersi sentita delusa dopo gli ultimi sviluppi della politica malese.

È poco probabile che Nurul Izzah dichiari apertamente ai membri del suo partito, così come alla stampa, ciò che ha sentito come uno “scardinamento dello spirito reformasi” nel nuovo governo Pakatan Harapan. È consapevole che le proprie parole possano avere importanti conseguenze, dopo tutto è la più famosa e politica delle figlie di Anwar.

Ci sono stati, però, dei segnali da parte sua. Solo qualche giorno fa, aveva criticato su Twitter le defezioni dei parlamentari Umno per raggiungere il Parti Pribumi Bersatu Malaysia, capeggiato da Mahathir Mohamad. La donna non ha menzionato nessuno in maniera specifica ma il messaggio era chiaro.

“Il tradimento del mandato che ci è stato consegnato il 9 maggio insulta quelli che sono leali alla causa. Il nostro partito è già stato vittima di defezioni. […] La democrazia non ha nessuno valore se la Malesia è governata solamente dalle elite” ha scirtto Izzah.

Suo padre ha preferito usare dei toni più concilianti: “(il) Pakatan Harapan deve mantenere la sua integrità e principi visto l’approdo di membri del partito Umno. Siamo un paese democratico ma dobbiamo mantenere la nostra integrità in quanto coalizione contraria alla corruzione ed al razzismo”.

“Questa è la ragione per la quale, quando ho chiesto ai membri Umno di raggiungere il nostro partito, sono stato molto cauto. Gli ho detto di rimanere dov’erano così da discutere in dettaglio così che il popolo non pensasse che stiamo cambiando” ha continuato Anwar.

L’esodo dei membri Umno verso il partito del primo ministro Mahathir ha sicuramente avuto un impatto sulla sua decisione. Uno dei supporter di Nurul Izzah ha definito questo cambiamento di alleanze “una infezione” e che avrebbe impedito importanti riforme.

Altre frustrazioni

Ci sono state altre questioni che hanno frustrato la donna, inclusa la nomina dell’ex ispettore generale Abdul Rahim Noor come mediatore per il processo di pace nella Tailandia del sud.

“Mi oppongo in modo inequivocabile alla nomina di quest’uomo brutale che aggredì un uomo innocente e lo lascio ammanettato per giorni interi senza nessuna assistenza medica” dichiarò Nurul nel mese di agosto sul proprio account Twitter, riferendosi a ciò che era successo al padre nel 1998.

Abdul Rahim è stato successivamente giudicato colpevole di aggressione e fu condannato a due mesi di prigione. Inoltre, chiese scusa ad Anwar ed alla sua famiglia.

Nurul proseguì sul proprio account twitter definendo Rahim un “essere”: “Quest’essere ha poi mentito al mondo intero sulle condizioni della sua vittima. Vergogna a tutti coloro che hanno preso parte a questa farsa”.

Anwar decise nuovamente di calmare le acque dichiarando che bisognare far fiducia a Mahathir nel prendere la miglior decisione per quanto riguarda la nomina di Abdul Rahim.

Ci sono state altre questioni che ha trovato difficili da accettare e che gli ideali riformisti sono stati corrotti dalle “macchinazioni politiche delle élite”. Numerosi suoi sostenitori hanno dichiarato che la donna è stufa di certi giochi politici che stanno impedendo le riforme ed il lavoro di suo padre e numerose altre persone.

È convinta di poter essere più libera e poter lottare per le promesse elettorali lasciandosi alle spalle il partito, che riduce la sua possibilità di dire ciò che pensa” ha dichiarato un membro della famiglia.

In privato la donna si è dichiarata delusa da questo governo che non vuole toccare certi argomenti, anche se alcune riforme sono state portate avanti.

Lo stesso membro della famiglia ha dichiarato che Nurul Izzah vorrebbe anche facilitare il lavoro dei propri genitori – essendo vicepremier e futuro premier del paese – e minimizzare i problemi.

Divisioni di partito

Un critico del governo ha dichiarato che lo “spirito riformista sembra svanire” visto che numerosi leader del Paktan preferiscono non toccare alcuni argomenti sensibili.

All’interno del PKR, la donna è ovviamente scontenta di ciò che vede come un tradimento nei confronti di suo padre da parte di numerosi leader, per via di ambizioni personali. Le faziosità si sono insinuate nel partito con allegazioni, manipolazioni e  persino scoppi di risse.

La politica è l’arte della possibilità, ed i suoi sostenitori hanno subito sottolineato che la donna è la figura più popolare del partito dopo Datuk Seri Anwar. Nurul Izzah rappresenta un nome importante nel Pakatan e le sua decisione scuote profondamente il partito.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/malaysias-princess-of-reform-nurul-izzah-says-resignation-not-overnight-decision

19 dicembre, Malesia – Si è dimesso Zahid, presidente del partito Umno

Il presidente del partito Umno Ahmad Zahid Hamidi ha annunciato le proprie dimissioni. La notizia è il secondo shock nella vita politica del paese nel giro di soli due giorni. Numerosi membri del partito e parlamentari Umno avevano apertamente chiesto all’uomo di farsi da parte. L’ormai ex presidente di partito ed ex vicepremier deve affrontare oltre 40 accuse tra le quali abuso di potere e corruzione.

Inoltre, la sua presidenza di appena sette mesi è stata duramente criticata. Zahid è stato eletto a capo del partito dopo la sconfitta elettorale del 9 maggio, la prima per il partito Umno, da circa 40 anni al potere. Negli ultimi mesi 17 dei 54 parlamentari Umno hanno lasciato il partito, circa un terzo dei propri effettivi. Tra questi, 11 sono approdati nella coalizione di governo al potere, mentre gli ultimi 6 hanno deciso di adottare l’etichetta di parlamentari indipendenti.

La notizia è il secondo shock all’interno del mondo politico malese in soli due giorni, dopo l’annuncio delle dimissioni di Nurul Izzah, figlia di Anwar Ibrahim.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/zahid-to-step-aside-as-umno-president-in-surprise-move

20 dicembre, Birmania – Facebook sospende altri account in Birmania

Facebook ha annunciato di aver sospeso altre 425 pagine e 135 account birmani apertamente pro-militari. È la terza operazione del genere da parte del social network più usato al mondo e ha definito l’attività di questi account “attività coordinata non autentica”. In una dichiarazione del sito si può leggere: “Nelle nostre indagini in corso […] in Birmania abbiamo scoperto che queste pagine di informazione, divertimento, bellezza e lifestyle, a prima vista operanti in maniera indipendente, sono legate all’esercito birmano e altre pagine precedentemente rimosse”.

Alcune pagine possedevano oltre 2.5 milioni di “mi piace”, altri gruppi diverse migliaia di seguaci. Il gigante americano è stato ripetutamente criticato per aver, secondo numerosi critici, facilitato la campagna di odio nei confronti dei Rohingya. Dal mese di agosto sono fuggiti dalla Birmania oltre 700.000 Rohingya, successivamente la repressione condotta dall’esercito, considerata da molti una campagna di pulizia etnica.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/facebook-shuts-more-accounts-and-groups-in-myanmar-over-covert-pro-military-messages

21 dicembre, Birmania – L’esercito birmano annuncia un cessate il fuoco

L’esercito birmano ha annunciato la sospensione di “qualsiasi attività militare” per i prossimi 4 mesi nelle regioni a nord e ad est del paese. Questa mossa, secondo alcuni esperti, potrebbe facilitare il ritorno dei ribelli al tavolo delle negoziazioni. Fino ad oggi 10 i diversi gruppi etnici che hanno firmato il processo di pace guidato da Aung San Suu Kyi, mentre molti altri mancano all’appello.

Un’importante eccezione nella dichiarazione del cessate-il-fuoco è lo stato di Rakhine, dove le operazioni proseguiranno senza cambiamenti.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/myanmar-army-announces-ceasefire-against-armed-groups

22 dicembre, Indonesia – Tsunami colpisce l’Indonesia. Almeno 222 morti e più di 800 feriti

Uno tsunami, successivo ad un’eruzione vulcanica, colpisce l’Indonesia.

La conta dei morti e dei feriti è nuovamente disastrosa.

Lo tsunami è stato provocato da una frana sottomarina causata dall’attività vulcanica ad Anak Krakatau, la situazione sarebbe stata aggravata da un’anormale alta marea determinata dalla luna piena di questo periodo.

Al momento sono 843 i feriti e 222 i morti, tuttavia “questi numeri continueranno ad alzarsi, considerando che non tutti i luoghi sono stati controllati”, ha dichiarato il portavoce dell’agenzia nazionale dei disastri in Indonesia.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/at-least-20-die-when-tsunami-hits-beaches-around-sunda-strait-in-indonesia

23 dicembre, Birmania – I giornalisti della Reuters ricorrono in appello per la sentenza di sette anni di prigionia

I due giornalisti della Reuters  presenteranno ricorso domani contro la condanna a sette anni di prigione per un report sulla crisi Rohingya.

Wa Lone, trentaduenne e Kyaw Soe Oo, ventottenne, sono stati arrestati a dicembre dell’anno scorso per il possesso di materiali classificati su operazioni di sicurezza. I due uomini sarebbero stati incastrati a seguito della loro indagine sul massacro di una decina di Rohingya musulmani durante la repressione militare nello stato di Rakhine.

La condanna ha provocato uno spargersi di dissensi a livello internazionale, specialmente contro la leader Aung San Suu Kyi.

Wa Lone e Kyaw Soe Oo, nonostante la loro assenza, sono stati acclamati come eroi e sono stati investiti di premi e riconoscimenti, tra cui la nomina di Persone dell’Anno del Time Magazine.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/myanmar-reuters-journalists-to-appeal-seven-year-sentence

 

 

 

 

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