Rassegna settimanale 28 novembre- 4 dicembre: Giappone e Corea del Sud
28 novembre, I coreani-americani organizzano una manifestazione per chiedere le dimissioni della Park
I coreani-americani hanno tenuto delle manifestazioni a Washington, New York, Los Angeles e in altre città americane per chiedere le dimissioni della presidente Park Geun-hye in seguito allo scandalo di corruzione che la vede coinvolta.
Circa 30 persone hanno preso parte a una fiaccolata di protesta vicino Lafayette Park di fianco alla Casa Bianca sabato sera, chiedono le dimissioni della Park in seguito allo scandalo che ruota intorno alla presunta forte influenza che la sua confidente ha avuto su di lei e sugli affari di stato mentre nel frattempo raccoglieva denaro.
Una protesta simile si è tenuta a Ellicott City, vicino Baltimora, nel Maryland.
A New York, oltre 150 persone si sono riunite a Leonard Square per una terza fiaccolata di protesta, scandendo slogan che chiedono le dimissioni della Park e giustizia.
A Los Angeles, due opposti gruppi di coreani-americani hanno tenuto delle manifestazioni in una piazza vicino all’incrocio tra Wilshire Boulevard e Western Avenue nel quartiere di Koreatown; una era a favore delle dimissioni e l’altra contro.
Coloro che richiedevano le dimissioni scandivano slogan in inglese, come “Step Down”, mentre il gruppo conservatore sventolava bandiere americane e coreane, mentre scandiva slogan a favore della Park.
Gli organizzatori delle proteste contro la Park hanno fatto sapere che si sono tenute 67 manifestazioni in 23 stati, inclusi Houston e Toronto.
Fonte: KoreaHerald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20161128000192
29 novembre, L’ambasciatore americano prevede una forte alleanza tra Seoul e Washington sotto l’amministrazione Trump
Martedì l’ambasciatore americano in Corea del Sud ha affermato che l’alleanza decennale tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti rimarrà forte e anzi si fortificherà una volta che il presidente-eletto Donald Trump si insedierà l’anno prossimo.
Mark Lippert ha fatto sapere da Seoul che così come Seoul e Washington hanno costruito forti legami negli ultimi 60 anni, anche l’alleanza bilaterale rimarrà forte e anzi si fortificherà dopo che l’amministrazione Trump verrà inaugurata il 20 gennaio.
Ha anche aggiunto che sarà possibile mantenere l’alleanza grazie ai legami bilaterali tra i due paesi in materia di economica, sicurezza e relazioni.
Tuttavia è stato cauto, affermando che “è troppo presto per rispondere” alle domande sulla politica estera nell’Asia dell’Est di Trump o sui programmi di sviluppo nucleare della Corea del Nord.
Ha voluto sottolinearlo durante il discorso al forum intitolato, “La nuova politica verso l’Asia dell’Est e i programmi di sviluppo nucleare nord coreani della nuova amministrazione americana”, organizzata da Research Institute for National Security Affairs della Korea National Defense University.
Durante la campagna elettorale, Trump ha affermato che l’America non può più essere il “poliziotto del mondo”, esprimendo la sua visione negativa verso gli impegni americani oltreoceano e sostenendo che non ha senso che gli Stati Uniti aiutino a difendere alleati sviluppati come la Corea del Sud, il Giappone e l’Arabia del Sud in cambio di così poco.
Ha dichiarato che gli alleati dovrebbero sostenere tutti i costi relativi alla permanenza delle truppe americane o gli Stati Uniti dovrebbero prepararsi a terminare la loro protezione. Ha addirittura sostenuto che la Corea del Sud e il Giappone potrebbero adottare un proprio armamento nucleare per auto-difesa così da ridurre il peso della sicurezza dagli Stati Uniti.
All’incirca 28,500 truppe americane sono di stanza in Corea del Sud per disincentivare l’aggressione della Corea del Nord, un’eredità della Guerra di Corea del 1950-’53 che terminò con una tregua e non con un trattato di pace. Molti esperti di politica internazionale hanno affermato che la presenza delle truppe statunitensi è in linea con gli interessi americani nell’area visto che devono ostacolare la costante crescita della Cina.
Fonte: KoreaHerald http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20161129000507
30 novembre, Il 2° caso di influenza aviaria in Giappone è risultato essere causato dal ceppo della H5
NIIGATA – Mercoledì il governo della prefettura ha fatto sapere che il virus dell’influenza aviaria trovato nel secondo gruppo di ovini è risultato essere del ceppo contagioso H5. L’annuncio ha seguito la precedente scoperta della presenza del virus in un’altra zona della prefettura.
Ancora prima dell’annuncio, le autorità erano al lavoro per cercare di contenere il diffondersi dell’influenza che ha colpito anche alcune oche in un allevamento nella Prefettura di Aomori, nel nord-est del Giappone.
Nel caso più recente rilevato nella prefettura di Niigata, nella notte tra martedì e mercoledì sono morti più di 100 poli in un allevamento di Joetsu sulla costa del Mar del Giappone, e sei di quei polli sono risultati positivi al virus dopo le analisi preliminari.
Il governo della prefettura ha fatto sapere che martedì inizierà l’abbattimento di tutti i 230,000 polli dell’allevamento.
Il governo di Niigata ha già abbattuto 310,000 polli di un allevamento a Sekikawa, un villaggio interno all’incirca a 140 km da Joetsu, dopo che martedì i test avevano rilevato la presenza del virus H5.
Ad Aomori, circa 180,000 oche sono state abbattute in un allevamento in cui era stata rilevata la presenza del ceppo H5 del virus influenzale. Al momento le autorità del governo e i lavoratori li stanno seppellendo.
Questi sono i primi casi di influenza aviaria negli allevamenti a terra dal gennaio 2015, quando il ceppo dell’H5 fu scoperto nelle prefetture di Okayama e Saga.
Il Ministro dell’allevamento Yuji Yamamoto ha richiesto ulteriori impegni per prevenire il diffondersi dell’influenza, dichiarando ad un incontro del governo di mercoledì che “la risposta iniziale è importante”.
Fonte: JapanToday https://www.japantoday.com/category/national/view/2nd-case-of-bird-flu-in-niigata-found-to-be-virulent-h5-strain
1 dicembre, Un uomo che si pensava fosse stato rapito dalla Corea del Nord è stato ritrovato vivo in Giappone
TOKYO – Martedì la polizia ha dichiarato che un uomo di 68 anni che si sospettava fosse stato rapito dalla Corea del nord nel 1985, è stato ritrovato vivo in Giappone.
Gli agenti di polizia negano la possibilità che Masanori Katsuki, che scomparve a Tokyo nel febbraio del 1985, sia stato rapito dalla Corea del Nord, dichiarando che non è stato coinvolto in nessun incidente o atto criminale.
Katsuki scomparve dopo che fece brevemente ritorno dagli Stati Uniti in cui aveva lavorato come chef specializzato in sushi. Secondo gli agenti, al tempo della scomparsa si stava preparando per ritornare negli Stati Uniti.
La polizia non ha rivelato altri dettagli, come il luogo del ritrovamento di Katsuki, adducendo al rispetto della privacy.
Secondo l’Agenzia Nazionale della Polizia, con il ritrovamento di Katsuki il numero di persone ritenute possibili vittime di rapimenti da parte della Corea del Nord è di 883.
Fonte: JapanToday https://www.japantoday.com/category/national/view/man-thought-abducted-by-n-korea-found-alive-in-japan
2 dicembre, Corea del Sud – I parlamentari contro l’impeachment della Park sotto attacco
I coreani del sud stanno bombardando i parlamentari del partito di governo, il Saenuri Party, di chiamate e messaggi per indurli a unirsi alla campagna dell’opposizione e votare l’impeachment del presidente Park Geun-hye.
Il tutto è iniziato dopo che l’On. Pyo Chang-won del partito di opposizione, il Partito Democratico di Corea, ha pubblicato la lista dei parlamentari che si oppongono all’impeachment.
Una fonte anonima ha pubblicato online i numeri di telefono dei parlamentari del Saenuri e ben presto sono diventati virali.
“Ho ricevuto una telefonata addirittura alle tre del mattino”, ha dichiarato l’On. Jung Byung-kuk durante un incontro con i parlamentari del Saenuri.
Il suo collega, l’On. Oh Sin-hwan si è lamentato di aver ricevuto centinaia di messaggi.
L’On. Lee Eun-jae ha detto: “è davvero troppo. Dovremmo cambiare i nostri numeri?”.
Mercoledì, l’On. Pyo ha pubblicato una lista in cui raggruppava in tre categorie i 300 parlamentari dell’Assemblea Nazionale: in una categoria erano elencati i nomi di chi è favorevole all’impeachment, nella seconda coloro che sono apertamente contro e nella terza quelli che sembrano riluttanti.
“Voi (i parlamentari che si oppongono all’impeachment della Park) sarete stressati dalle centinaia di chiamate. Incolpatemi. Lo sopporterò. Tuttavia dovreste fare chiarezza sulla vostra posizione. La gente non sopportare questa situazione per un secondo di più”, ha fatto sapere tramite un post su Facebook e Twitter.
Il leader del Saenuri, Chung Jin-suk, ha definito le azioni dell’On. Pyo “incresciose”, e ha anche promesso di richiedere un’investigazione per trovare la persona che per prima ha fatto circolare i numeri di telefono online.
Le chiamate e i messaggi sono la chiara prova dell’assottigliarsi della pazienza dell’opinione pubblica che è stufa dei politici che non sanno prendere una posizione riguardo la presidente Park, nonostante un’incredibile dimostrazione di pubblica animosità contro quest’ultima.
La sesta manifestazione contro la Park si terrà questo sabato, e sarà il metro di misura per valutare l’opinione pubblica prima del voto sull’impeachment. I partiti di opposizione hanno programmato il voto per venerdì prossimo, nella speranza che la manifestazione aggiunga peso alla loro campagna per far fuori la Park. Hanno bisogno di almeno 28 voti nel partito Saenuri per ottenere l’impeachment.
Gli organizzatori della manifestazione hanno dichiarato che sabato i protestanti hanno in mente di radunarsi di fronte alla sede del Saenuri, nella parte sud-est di Seul, a partire dalle 14 per mostrare la loro rabbia verso il partito.
Poi, dalle 16, hanno organizzato di marciare verso l’ufficio presidenziale nel centro di Seul. Come la settimana scorsa, la marcia comprenderà 12 diverse strade in modo da circondare Cheong Wa Dae da tutte le direzioni. L’evento principale è previsto per le 18 alla Piazza di Gwangwhamun.
Un sondaggio di Gallup Korea ha mostrato come l’indice di gradimento della Park sia fermo alla percentuale record del 4% e che 91% degli intervistati la disapprovano.
Finora, secondo gli organizzatori delle manifestazioni, il totale dei coreani che sono scesi in piazza per richiedere le dimissioni del Presidente Park ha superato i 4 milioni. Solo sabato scorso, più di 1.9 milioni di persone ha partecipato alla manifestazione, di cui 1.5 milioni solo a Seul.
I fedeli del presidente hanno deciso di organizzare una contro protesta davanti al Dongdaemun Design Plaza, nel centro di Seul, per affrontare i protestanti che richiedono le dimissioni della Park. Nel pomeriggio pensano di marciare verso la Piazza di Gwangwhamun.
Fonte: KoreaHerald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20161202000688
3 dicembre, Il leader nord coreano minaccia di “spazzare via” i coreani del sud
Il leader nord coreano Kim Jong-un, nella sua ultima visita durante un’esercitazione di artiglieria pesante, ha minacciato di “eliminare” i coreani del sud come possibile atto di protesta contro le nuove sanzioni internazionali contro Pyeongyang.
“Il nostro primo attacco contro i coreani del sud dovrebbe scoraggiarli dal combattere”, avrebbe dichiarato giovedì Kim secondo la Korea Central News Agency (KNCA) di Pyeongyang. “Se ancora ci sono persone che freneticamente cercando di opporsi a noi, dobbiamo eliminarli tutti”.
I Capi di Stato Maggiore della Corea del Sud hanno detto che la Corea del Nord “subirà una forte e severa punizione” se continuerà a fare provocazioni, affermando che l’esercitazione “va a intensificare le tensioni nella Penisola coreana”.
Il rapporto di venerdì della KNCA è coinciso con l’annuncio della Corea del Sud di adottare delle sanzioni nucleari contro la Corea del Nord.
La misura è seguita all’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della Risoluzione 2321 di mercoledì che restringe le vie di fuga dalle sanzioni più severe di sempre previste dalla Risoluzione 2270.
Fonte: Korea Times http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2016/12/485_219413.html
4 dicembre, Abe spera che gli investimenti in Estremo Oriente aiuteranno i progressi nei negoziati di pace con la Russia
Lunedì il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha detto che spera in qualche progresso nei negoziati di pace con la Russia ma che la vecchia disputa territoriale non può essere risolta durante il tempo di un solo incontro.
Abe vorrebbe discutere candidamente dell’argomento con il presidente russo Vladimir Putin durante la sua visita in Giappone il 15 e 16 dicembre.
Abe sta scommettendo che la sua relativamente stretta amicizia con Putin e l’attrazione degli investimenti giapponesi in campi come la tecnologia medica e l’energia possano facilitare i progressi nella disputa al cui centro ci sono le quattro isole che la Russia occupò alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La faida decennale sulle isole fuori dall’Hokkaido occupate dalla Russia, ma rivendicate dal Giappone ha impedito a Tokyo e Mosca di firmare un trattato di pace che ponesse formalmente fine al loro conflitto e rafforzasse i legami in vista della crescita della Cina.
“Questa non è una questione che si possa risolvere durante un solo incontro”, ha dichiarato Abe ad un incontro con funzionari di governo e di partito.
“Desidero che entrambi noi leader ne discutiamo apertamente e francamente e che si facciano progressi nei negoziati per un trattato di pace”, ha aggiunto Abe che dall’inizio del suo mandato nel 2006-2007, ha già incontrato Putin almeno una dozzina di volte.
Il Ministero degli Esteri Sergey Lavrov durante il week-end ha fatto sapere che sarà difficile ridurre le distanze sulle posizioni che riguardano il trattato di pace e la disputa territoriale.
Nel frattempo, fonti vicine alla questione domenica hanno rivelato che il Giappone e la Russia hanno creato un fondo di 100 miliardi di Yen (880 milioni di dollari) con l’obiettivo di promuovere la cooperazione economica.
La fonte ha detto che il fondo verrà creato con molta probabilità l’anno prossimo e che la Banca del Giappone per la Cooperazione Internazionale e il Fondo per gli Investimenti Diretti Russi si divideranno il capitale.
Il fondo avrà l’obiettivo di aiutare le compagnie giapponesi a stabilirsi sul territorio russo investendo in campi come lo sviluppo urbano e medicine moderne prevalentemente nella regione dell’Estremo Oriente.
Le fonti hanno inoltre aggiunto che Tokyo e Mosca dovrebbero raggiungere un accordo sul lancio del fondo durante la visita di Putin in Giappone.
Il Giappon e la Russia hanno portato avanti un piano di otto punti proposto da Abe a maggio e che comprende 30 progetti prioritari che coinvolgono compagnie private.
Dal momento che le banche commerciali giapponesi rimangono caute nell’investire nei progetti, i due paesi mirano a supportare le compagnie giapponesi attraverso il fondo.
Le fonti hanno aggiunto che, nel campo della medicina, tra i progetti sottoposti ad investimento ci sono la creazione di centri di riabilitazione per pazienti ambulatoriali e la costruzione di ospedali con cure mediche all’avanguardia anche per il trattamento del cancro.
Il Centro Nazionale di Geriatria e Gerontologia e Centro Nazionale per lo Sviluppo e la Cura del Bambino dovrebbero fare entrambi parte dei progetti.
Nel campo dello sviluppo urbano, i progetti includono nuove strade, il rinnovamento del sistema postale e dei sistemi di trattamento dei rifiuti per la città a sud di Voronezh e il porto di Vladivostok nell’Estremo Oriente russo.
Per attrarre ancora più compagnie giapponesi, la JBIC ha in programma di mettere in atto uno schema approvato dalle organizzazioni locali a settembre e che porterà maggiori investimenti nella zona economica speciale della regione dell’Estremo Oriente.
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2016/12/04/national/politics-diplomacy/japan-russia-create-%C2%A5100-billion-fund-boost-economic-ties-far-east-region/#.WE133_nhDIU
Featured Image Source: Japan Times