Rassegna settimanale 23-29 gennaio: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 23-29 gennaio: Giappone e Corea del Sud

23 gennaio,  Corea del Sud – Il presidente coreano ad interim promette impegno costante nell’affrontare la questione delle famiglie divise

Lunedì il presidente ad interim e primo ministro coreano Hwang Kyo-ahn ha promesso impegno continuo nell’affrontare la questione delle famiglie divise dal confine coreano interno venutosi a creare alla fine della Guerra di Corea (195 – 53)

Durante un incontro a pranzo per alcune delle famiglie che hanno ancora dei cari in Corea del Nord, Hwang ha anche sollecitato Pyongyang a rispondere alle richieste di Seoul come quella di verificare se i membri delle famiglie divise ancora al Nord siano vivi o morti.

“Il governo (di Seoul) ha ben presente l’importanza storica della questione delle famiglie divise, e farà ogni sforzo necessario per risolverlo,” ha dichiarato Hwang, definendo la questione come “urgente” e umanitaria.

Il presidente ad interim ha rivelato che il Nord deve ancora rispondere alla proposta di Seoul di tenere delle riunioni a intervalli regolari per le famiglie divise, e di permettere alle famiglie che vivono a sud e a nord del ben fortificato confine di scambiarsi delle lettere.

“Non rispondendo (alle nostre domande), il Nord ha ripetutamente commesso provocazioni imprudenti come test nucleari e lanci di missili,” ha aggiunto.

Secondo dati governativi, 131,143 persone registrate hanno dichiarato di avere parenti che vivono nel vicino paese comunista. Un numero considerevole di loro è già deceduto, per lo più a causa dell’avanzata età.

Fonte: Korea Herald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20170123000752

24 gennaio, Giappone – Tokyo rifiuta la proposta australiana di firmare il TPP senza gli USA, assicura di continuare a discuterne con Trump.

Mercoledì Tokyo ha rifiutato – almeno per il momento – la proposta australiana di rivedere il Partenariato Trans-Pacifico, affermando che il TPP senza gli Stati Uniti è “privo di significato.”

Koichi Hagiuda, vice capo di gabinetto, durante una conferenza stampa ha dichiarato che Tokyo continuerà a cercare di convincere Washington a tornare a bordo visto che altri stati membri sono pronti a salvare l’accordo.

Le dichiarazioni di Hagiuda sono giunte il giorno dopo in cui il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con cui ha terminato la partecipazione degli Stati Uniti al patto delle dodici nazioni.

Durante una conferenza stampa  all’Ufficio del Primo Ministro, Hagiuda ha detto ai giornalisti che “così come ha chiaramente stabilito il primo ministro Shinzo Abe, senza gli Stati Uniti il TPP è privo di significato. L’equilibrio fondamentale degli interessi è perso senza di loro.”

Hagiuda ha anche aggiunto che per ora il Giappone “non sta pensando ad un’azione con solo 11 stati membri.”

Tuttavia, l’Australia sta cercando di convincere gli altri stati membri a rivedere l’accordo, possibilmente invitando anche la Cina a partecipare.

Lunedì il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha avuto una conferenza telefonica di trenta minuti con Abe. Hagiuda ha rivelato che i due hanno discusso “dell’importanza del libero scambio incluso il TPP”, ma non ha voluto commentare su una loro possibile discussione riguardo la proposta di Cranberra di spingere per un TPP senza gli Stati Uniti.

Nel frattempo, durante la notte Turnbull ha anche contattato i primi ministri della Nuova Zelanda e di Singapore per sottoporgli la proposta di andare avanti senza gli americani.

“Perdere gli Stati Uniti è un grave colpo al TPP, ma non si può cambiare lo stato dei fatti,” ha dichiarato ai giornalisti il primo ministro australiano. “Tuttavia, non abbiamo intenzione di abbandonare…c’è spazio per un’eventuale presenza della Cina all’interno del TPP.”

Il ministro degli scambi australiano Steven Ciobo ha fatto sapere che l’Australia, il Canada, il Messico e altri hanno valutato il concetto di un “TPP in 12 meno uno” – il patto senza gli Stati Uniti – durante il Forum sull’Economia Mondiale tenutosi a Davo, Svizzera, la settimana scorsa.

Per il momento, il TPP non entrerà in vigore, visto che da soli gli Stati Uniti contano come il 60% del GDP degli stati membri. Il Giappone è la seconda economia più grande tra le 12 nazioni, contando come il 17.7% del GDP totale.

Perché il TPP entri in vigore, almeno sei paesi che rappresentino l’82% (o più) del GDP totale dei 12 paesi devono ratificare il patto. Per invitare un nuovo paese, si dovrebbero riaprire le negoziazioni.

L’ex presidente americano Barack Obama aveva pensato a un TPP senza la Cina in modo da ridefinire le regole degli scambi in Asia prima che potesse farlo Beijing, rafforzando la leadership economica americana nella regione come parte del suo “pivot” in Asia.

Hagiuda ha dichiarato che Tokyo crede che un sistema di libero scambio basato su regole giuste e condivise sia “una risorsa per la crescita economica mondiale.”

Con questa mentalità, il Giappone cercherà di convincere gli Stati Uniti a tornare nel TPP. Tokyo, inoltre, utilizzerà il TPP come standard per le future negoziazioni di altri patti sul libero scambio, come il Regional Comprehensive Economic Partnership.

Sedici paesi, inclusi il Giappone, la Cina, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, l’India, l’Indonesia, la Malesia e la Tailandia, hanno tenuto negoziazioni per concludere il patto sul libero scambio RCEP. Il RCEP non include gli Stati Uniti.

Il Giappone sperava che il TPP diventasse uno standard mondiale di patto sul libero scambio, dando così una leva al Giappone nelle negoziazioni con altri paesi per determinare regole sugli scambi favorevoli al Giappone, in particolare con la Cina.

Tuttavia, dopo l’annuncio di Trump il TPP sembra destinato a naufragare. I funzionari e gli esperti giapponesi ora temono che questo possa offrire una posizione di vantaggio alla Cina all’interno dei negoziati per il RCEP, come ad esempio sui suoi sforzi di proteggere le corporazioni statali.

“Stiamo già ricevendo richieste per un patto regionale sul libero scambio meno ambizioso, con standard più bassi, minor protezione per i lavoratori e minor protezione dell’ambiente,” ha dichiarato Obama a una conferenza stampa a Lima il 20 novembre, durante la quale i leader degli stati membri del TPP hanno lottato per il patto.

“Un patto del genere ovviamente escluderebbe i lavoratori americani, le imprese e l’accesso stesso a quei mercati…Ritengo che non andare avanti possa minare la nostra posizione nella regione e la nostra capacità di formare delle regole sugli scambi internazionali in modo che riflettano i nostri interessi e i nostri valori,” ha dichiarato Obama.

Martedì il ministro degli esteri cileno Heraldo Munoz ha fatto sapere di aver ricevuto responsi positivi dopo aver invitato altri ministri degli stati membri del TPP, come anche la Cina e la Corea del Nord, a un summit per Marzo in modo da discutere come procedere con altri trattati sul libero scambio.

Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/01/24/national/politics-diplomacy/tokyo-turns-australian-proposal-tpp-without-u-s-vows-keep-pushing-trump/#.WIjQvvnhDIV

25 gennaio, Giappone – Il nuovo capo della difesa deli Stati Uniti la prossima settimana visiterà il Giappone e la Corea del Sud

Secondo un funzionario americano che vuole rimanere anonimo, il segretario della difesa scelto dal presidente americano Donald Trump visiterà il Giappone e la Corea del Sud la prossima settimana, scegliendo proprio i due alleati americani più stretti per il suo primo viaggio da capo del Pentagono.

James Mattis, un generale in pensione dei Marine, è stato insignito della carica subito dopo l’insediamento presidenziale di venerdì, e la veloce organizzazione di un suo viaggio in Asia può essere vista come una prova della grande importanza che la nuova amministrazione americana pone sulle alleanze per la sicurezza.

Nessun maggior dettaglio è stato rivelato finora sull’itinerario del viaggio di Mattis.

Tuttavia, Mattis, durante la sua udienza di conferma, ha descritto lo “scenario Pacifico” come una priorità e gli analisti si aspettano che le nuove spese militari dell’amministrazione Trump potranno, con il tempo, rafforzare la presenza americana in Asia.

Le maggiori preoccupazioni degli Stati Uniti nella zona sono la minaccia nucleare e missilistica della Corea del Nord e le azioni militari cinesi nel Mar Cinese Meridionale.

Le tensioni con Beijing sono esplose questa settimana quando Trump, dalla Casa Bianca, ha giurato di difendere i “territori internazionali” nelle zone d’acqua strategiche. La Cina ha risposto affermando la sua “inconfutabile” sovranità sulle isole contese nella zona.

Mattis, nella sua deposizione in Senato, ha anche dato voce alle sue preoccupazioni sulla Corea del Nord, definendo le attività di Pyongyang come “una seria minaccia” che ha bisogno dell’attenzione degli Stati Uniti.

Ci sono all’incirca 28,500 truppe americane in Corea del Sud che aiutano a difendere il paese dalla Corea del Nord.

La Corea del Sud e gli Stati Uniti sono convinti che l’imminente dispiegamento del THAAD aiuterà a meglio difendere Seoul dalla minaccia nucleare e missilistica della Corea del Nord.

Tuttavia, la Cina è convinta che i potenti radar del THAAD possano raggiungere anche il suo territorio e ha cercato l’appoggio dei leader dell’opposizione coreana per fermare o almeno ritardarne il dispiegamento.

Fonte:  Japan Today, https://www.japantoday.com/category/politics/view/new-u-s-defense-chief-to-visit-japan-s-korea-next-week

26 gennaio,  Il Giappone scivola al 20° posto nella classifica mondiale per la corruzione nel settore pubblico

Secondo quanto riportato da Transparency International (organizzazione con base a Berlino), il Giappone scivola al 20° posto su 176 paesi e territori nella classifica sulla corruzione nel settore pubblico per il 2016, un calo di due posizioni rispetto al 18° posto dell’anno prima.

La Danimarca e la Nuova Zelanda sono i due paesi con meno corruzione e un punteggio di 90 su 100. Stando ai dati dell’Indice sulla Percezione della Corruzione, la Danimarca conquista la medaglia d’oro per il quinto anno di fila mentre la Nuova Zelanda sale dal quarto posto del 2015.

La Somalia si conferma ultima in classifica per il decimo anno consecutivo e con un punteggio di 10/100, mentre la Corea del Nord risale dall’ultimo posto condiviso nel 2015 al 174°, con un punteggio di 12/100.

Il Giappone passa da un punteggio di 75 a uno di 72, stando al punteggio calcolato grazie ai dati raccolti da organizzazioni internazionali e gruppi di esperti. Il sondaggio annuale fu iniziato nel 1995.

Tra i paesi che hanno subito una drastica caduta ci sono la Corea del Sud che è scivolata al 52° posto dal 37° in seguito all’impeachment della Park per lo scandalo di corruzione in cui è coinvolta; Panama che quest’anno è all’87° posto rispetto al 72° dell’anno scorso a causa dei famosi “Panama Papers” sui paradisi fiscali.

Gli Stati Uniti si classificano 18°, la Cina 79° e la Russia 131°, seguiti dall’Iraq al 166° posto e la Siria al 173°.

Fonte: Japan Today https://www.japantoday.com/category/national/view/japan-falls-to-20th-in-global-rankings-of-public-sector-corruption

27 gennaio,  Giappone – L’industria del turismo si aspetta una ricaduta dopo la controversia sul libro che nega il Massacro di Nanking

Con l’avvicinarsi del periodo delle vacanze per il Nuovo Anno Lunare, la rabbia per la decisione di una delle più grandi catene di alberghi giapponese di esporre nelle sue camere un libro in cui si nega il Massacro di Nanking del 1937, sta scuotendo l’industria del turismo.

Il libro, scritto dal presidente della catena di hotel Apa, sta causando una reazione negativa che potrebbe portare ad un più ampio rifiuto internazionale del Giappone e alla perdita dei turisti cinesi che sono stati alla base del boom turistico giapponese.

Il governo cinese ha chiesto ai suoi cittadini di boicottare la catena di alberghi e i media cinesi non sembrano voler smettere di coprire la notizia e il polverone che ha sollevato.

“Questo tipo di approccio sbagliato è una provocazione vera e propria ai turisti cinesi,” ha dichiarato il portavoce dell’Amministrazione Nazionale del Turismo Cinese Zhang Lizhong.

L’Apa ha fatto sapere che ha iniziato a esporre la collezione di saggi, scritta in giapponese e inglese sotto uno degli pseudonimi usati dal Direttore Esecutivo dell’Apa Group Toshio Motoya, in tutte le stanze degli hotel a partire dallo scorso giugno.

Tra le affermazioni del libro c’è quella per cui il Massacro di Nanking – lungo un mese e durante il quale le armate giapponesi invasero la città oggi conosciuta come Nanjing e stuprato e ucciso quelle che la Cina stimano essere 300.000 persone – sia stato inventato.

L’evento è anche conosciuto come lo Stupro di Nanking ed è ricordato nella Sala Commemorativa del Massacro di Nanjing in Cina ed è anche stato inserito nel Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO nell’ottobre del 2015.

Nonostante il Tribunale militare internazionale post Seconda Guerra Mondiale abbia stimato che furono uccise più di 200.000 persone, alcuni storici giapponesi ritengono che le vittime furono non più di 30.000 mentre altri negano addirittura che il massacro sia mai avvenuto.

Motoya è molto conosciuto in Giappone per le sue forti posizioni politiche. Il suo profilo biografico sul sito dell’Apa afferma che egli crede che gli imprenditori debbano utilizzare le loro imprese per farsi giustizia sociale da sé.

Il punto di forza del Gruppo Apa sono i suoi hotel, gestiti dalla moglie di Montoya, Fumiko, che sui cartelloni è fotografata con un elegante cappello.

L’impresa alberghiera conta all’incirca 198 hotel in Giappone e all’estero, con 33,000 stanze già costruite o in costruzione, ed è previsto che abbia guadagnato 107 miliardi di yen (935 milioni di dollari) in fatturato consolidato per l’anno conclusosi a novembre scorso.

Mercoledì i turisti stavano ancora invadendo la lobby di un hotel Apa a Tokyo, nel distretto di Shinjuku. Tuttavia, l’invito del governo cinese a boicottare gli hotel avrà sicuramente delle ripercussioni sul numero di prenotazioni da parte dei turisti cinesi che contano come il 5% degli ospiti totali.

Una certa agitazione si sta diffondendo in tutto il settore del turismo. Le varie aziende si aspettano una stazione abbondante visto che il Capodanno Cinese cade di sabato e c’è anche il 45° anniversario della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e la Cina.

“E’ difficile gestire le questioni ideologiche, ma credo che faremmo bene ad essere premurosi considerato l’aumentare dei turisti in Giappone,” ha detto un ufficiale anziano dell’Agenzia per il Turismo del Giappone, l’istituzione statale per il turismo.

“Se i turisti cinesi si spostano dagli hotel Apa, che ha un elevato numero di stanze, potrebbe dar vita a litigi per le stanze in altri hotel,” ha dichiarato una fonte legata a una grande agenzia viaggi. Il Giappone sta facendo il possibile per costruire più alloggi in vista delle Olimpiadi del 2020.

Dopo aver iniziato come agente immobiliare nella prefettura di Ishikawa, Montoya ha costruito da solo l’impero Apa espandendo gli hotel, gli appartamenti e i prodotti finanziari. È conosciuto per i suoi profondi legami con i politici conservatori, incluso l’ex primo ministro Yoshiro Mori, anche lui di Ishikawa.

Una competizione di scrittura organizzata da Montoya nel 2008 portò alle dimissioni del capo delle Forze di Auto Difesa Aeree Toshio Tamogami, il cui tema vincitore sul ruolo del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale provocò proteste pubbliche.

Lo stallo sembra non volersi sbloccare.

Il Gruppo Apa, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere che non “ha alcuna intenzione di ritirare i libri dalle stanze.”

Il comunicato dice: “nonostante riconosciamo che l’interpretazione storica e l’educazione varino a seconda delle nazioni, per favore capiate che il libro non vuole criticare nessuna nazione specifica ma il suo solo scopo è quello di permettere ai lettori di imparare la vera interpretazione basata sui fatti della storia moderna.”

Il governo cinese e i media controllati dallo stato hanno, da allora, fatto fronte unito nel condannare il rifiuto dell’Apa di rimuovere il libro. I media hanno anche speculato sui possibili legami tra Montoya e il primo ministro Shinzo Abe, che è visto come un revisionista storico.

L’Agenzia di Informazione Xinhua ha definito Montoya come un sostenitore di Abe e l’emittente televisiva statale CCTV ha implicato, in una sua analisi della questione, che l’amministrazione di Abe possa aver segretamente reso possibile la distribuzione del libro.

Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/01/27/national/tourism-industry-braces-fallout-apas-nanking-massacre-denial-book/#.WIy9zPnhDIU

28 gennaio, Corea del Sud – Immagini satellitari mostrano che la Corea del Nord ha riattivato i reattori per la creazione di plutonio

Un sito web che monitora lo stato comunista venerdì ha rivelato che immagini satellitari francesi mostrano come la Corea del Nord abbia apparentemente ripreso il funzionamento del suo reattore per la produzione di plutonio.

“Le immagini del 22 gennaio mostrano una nube d’acqua (probabilmente calda) originata dallo sbocco dell’impianto di raffreddamento del reattore, un indizio sulla possibile attività del reattore,” ha divulgato il sito 38 North in un report.

“Al momento, la maggior parte dell’acqua del fiume è gelata a parte nel punto in cui l’acqua del reattore si mischia con quella del fiume. Le correnti trasportano questo mix a valle – visibile come una cresta di acqua priva di ghiaccio. Senza la misurazione della temperatura crescente dell’acqua o della velocità del suo flusso dal reattore, è impossibile stabilire a che livello di potenza stia attualmente lavorando il reattore, anche se potrebbe essere piuttosto elevato,” riporta.

Immagini del 18 gennaio mostrano che Pyongyang si stava preparando a riattivare il reattore dopo che barre di combustibile esaurito erano state ritirate per iniziare un nuovo processo di produzione di plutonio per le scorte di armi nucleari.

Il reattore a grafite da 5 megawatt è stato la fonte di armi a base di plutonio per la nazione comunista. Il reattore è in grado di produrre barre di combustibile che se riprocessate possono generare abbastanza plutonio da permettere al regime di costruire una bomba atomica in un anno.

Questo reattore è lo stesso che ha fornito Pyongyang le armi a base di plutonio per i primi test nucleari, nel 2006, 2009 e 2013. Il Nord ha condotto il quarto e il quinto test rispettivamente a gennaio e settembre dello scorso anno.

Fonte: Korea Herald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20170128000060

29 gennaio, Corea del Sud – Il presidente ad interim sud coreano presto parlerà con Trump

Secondo un’agenzia di informazione, il Presidente ad interim e Primo Ministro coreano Hwang Kyo-ahn domenica (orario di Washington) avrà una conference call con il Presidente americano Donald Trump.

Citando un comunicato della Casa Bianca, Reuters ha riportato che Trump “parlerà con i leader dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti e della Corea del Sud questa domenica.”

L’ufficio di Hwang ha dichiarato che funzionari di Seoul e Washington stanno lavorando per organizzare degli incontri bilaterali ma che non è ancora stata fissata alcuna data.

“Ci sono stati dei progressi (nell’organizzazione dell’incontro) durante le vacanze (del Capodanno Lunare),” ha dichiarato uno degli aiutanti Hwang all’Agenzia di Informazione Yonhap, volendo però rimanere anonimo.

“L’America ha recentemente intrattenuto chiamate con molti (leader) di diversi stati, e capiamo che (l’intenzione di Washington di parlare con Hwang) riflette il fatto che (gli Stati Uniti) ritengono importanti le relazioni tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud.”

Riferendosi al comunicato della Reuters, l’aiutante ha dichiarato che è stato “avventato e inaccurato.”

“Ci sono poche possibilità che annunceremo in anticipo l’eventuale chiamata (di domenica)”, ha dichiarato. “Vi informeremo su cosa si sono detti i due leader a telefonata conclusa.”

La telefonata con Hwang sarà la prima tra i due leader, nonostante Trump avesse già parlato con la Presidentessa Park Geun-hye il 10 novembre (orario coreano) subito dopo la vittoria di Trump alle elezioni.

Durante la conversazione con la Park, Trump dichiarò che gli Stati Uniti saranno “forti e decisi” nel difendere la Corea dalla provocante Corea del Nord.

“Saremo con voi lungo tutto il percorso e non esiteremo,” disse Trump durante la conversazione con la Park durata circa 10 minuti.

Hwang si è assunto tutti i poteri esecutivi sin dall’impeachment della Park il 9 dicembre. Il suo processo è in corso presso la Corte Costituzionale.

Allarmata dalle recenti dichiarazioni in campagna elettorale di Trump che lo vedevano scettico sulle alleanze militari ed economiche con i partners e alleati, Seoul ha da allora cercato di mantenere saldi i rapporti con Washington, il tuo alleato principale nelle questioni di sicurezza.

Durante la campagna, Trump ha tenuto molti discorsi in cui metteva in questione il valore economico della partnership sulla sicurezza degli Stati Uniti con alleati come la Corea del Sud e il Giappone, e ha anche denigrato il patto sul libero scambio tra Stati Uniti e Corea del Sud definendolo un accordo che “ammazza i posti di lavoro.”

Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2017/01/120_222905.html

 

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