Rassegna settimanale 4-10 giugno: Africa subsahariana

10 giugno, Somalia – Al Shabaab colpisce ancora dopo l’attacco che ha ucciso un soldato USA

Una macchina suicida in una base militare in Somalia ha ferito sette soldati sabato scorso, ha affermato un ufficiale dell’esercito e il gruppo islamista al Shabaab ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

Al Shabaab lotta per rovesciare il governo centrale e imporre la sua legge basata sua una rigida interpretazione della legge islamica.

Hussein Ali, un militare somalo ha dichiarato alla Reuters che l’attacco ha avuto luogo in una base militare appena fuori la città di Kismayu nel Sud Somalia.

“Abbiamo sparato alla macchina prima che entrasse nella base. E’ esplosa fuori dalla base. Soltanto sette soldati somali sono rimasti feriti”, ha affermato Ali.

L’assalto è avvenuto nella stessa base dove un soldato USA è stato ucciso in un attacco lo scorso venerdì.

Al Shabaab ha rivendicato la responsabilità dello scontro e ha affermato che sono stati uccisi 40 sodati somali.

Fonte: http://www.africanews.com/2018/06/10/al-shabaab-strikes-again-following-friday-attack-that-killed-us-commando/

 

9 giugno, Congo – Centinaia manifestanti a Kinshasa con il politico in esilio 

Il leader dell’opposizione Moise Katumbi ha usato un video sabato per rivolgersi a centinaia di oppositori del Presidente Joseph Kabila prima delle elezioni di dicembre che molti sperano mettano fine al suo potere durato 17 anni.

Katumbi, un businessman milionario ed ex governatore della provincia Katanga della Repubblica Democratica del Congo, è considerato come il candidato a guida dell’opposizione nelle prossime elezioni.

Ma è in esilio dal maggio 2016, quando i pubblici ministri l’hanno accusato di assumere mercenari stranieri. E’ stato condannato il mese seguente a 3 anni di reclusione per frode, pur avendo sempre negato le accuse a suo carico.

“Tornerò in Congo per porre fine alle sofferenze dei congolesi”, ha detto durante la manifestazione, aggiungendo che farà una colazione insieme all’altro principale leader dell’opposizione Felix Tshisekedi.

Katumbi ha ripetutamente promesso che tornerà in Congo per competere nelle elezioni.

In un raro sondaggio pubblicato dal New York University’s Congo Research Group in marzo, Katumbi è risultato essere il più popolare candidato presidente con il 24% dei consensi seguito da Tshisekedi con il 13%.

Secondo lo stesso sondaggio l’ 80% ha una percezione negativa di Kabila.

Tuttavia, Katumbi potrebbe non essere in grado di correre alle elezioni. A parte le accuse a suo carico, l’avvocato generale del Congo alla fine di Marzo ha aperto una inchiesta per l’accusa a Katumbi di tenere la cittadinanza italiana che gli potrebbe impedire di candidarsi.

A Kabila, al potere dal 2001, è tecnicamente vietato candidarsi per i limiti di mandato. Ma sta cercando di poter nuovamente candidarsi cercado di cambiare la costituzione o con tecnicismi legali.

“Siamo contro il terzo mandato” ha sostenuto Katumbi durante il suo discorso.

Fonte: https://www.reuters.com/article/us-congo-politics/thousands-rally-in-kinshasa-for-video-link-with-exiled-congo-politician-idUSKCN1J50QI

 

8 giugno, Mali – Centinaia di cittadini del Mali hanno marciato nella capitale Bamako contro il Presidente Ibrahim Boubacar Keita, che cerca la rielezione il prossimo mese

Una protesta simile era stata fermata sabato scorso dalla polizia che ha sparato gas lacrimogeni ma questa volta i manifestanti hanno marciato senza incidenti dalla Piazza della Libertà verso la piazza dell’Indipendenza.

“La gente è venuta per dire no a 5 anni di incompetenza, cattiva gestione, 5 anni di predazione delle risorse” ha affermato il leader dell’opposizione, che sta organizzando la campagna dell’ex Ministro delle Finanze Soumalia Cisse. “Il popolo vuole il cambiamento”.

Keita ha riportato una vittoria schiacciante contro Cisse nelle elezioni del 2013, le prime dopo il colpo di stato del 2012 e dopo una temporanea gestione del Nord del Paese da parte delle milizie Tuareg e dei militanti legati ad al Qaeda.

Le crescenti violenze in tutto il Paese, inclusi attacchi jihadisti e l’uccisione per rappresaglie etniche, hanno sollevato dubbi sulla possibilità di organizzare le elezioni il prossimo 29 luglio in alcune zone del Paese.

Gli oppositori di Keita temono che il governo userà le tensioni sulla sicurezza come pretesto per chiudere alcuni seggi nelle roccaforti dell’opposizione.

“E’ nostro diritto fare di tutto per assicurare che le elezioni siano trasparenti” ha affermato Mohamed Bathily,  uno dei candidati alle elezioni.

Secondo un report delle Nazioni Unite, gruppi armati hanno organizzato 44 attacchi fra il 20 marzo e il 30 maggio, uccidendo dozzine di civili.

Le violenze sono nate per l’emergenza umanitaria di 4,3 milioni di persone che hanno problemi di sicurezza alimentare e circa 1 milione che hanno bisogno di assistenza alimentare.

 

Fonte: All Africa News http://www.africanews.com/2018/06/08/thousands-of-malians-march-against-president-ibrahim-boubacar-keita/

 

7 giugno,  Zimbabwe – L’opposizione dello Zimbabwe Movement for Democratic Change (MDC) Alliance ha presentato il suo programma elettorale

Il partito ha promesso di sviluppare diverse e innovative politiche che trasformeranno lo Zimbabwe in una economia di medio reddito entro il 2023.

Il Presidente del partito di opposizione Chamisa ha presento un documento di indirizzo politico Sustainable and Modern Agenda for Real Transformation (SMART) con il titolo “Behold the New. Change that Delivers”.

“Stiamo per affrontare una delle sfide più difficile dell’umanità a fronte del livello di disoccupazione, di disperazione, della distruzione delle nostre aziende, delle nostre strade fatiscenti, dell’assenza di soldi nelle banche, degli ospedali che sono camera mortuarie” ha dichiarato il Presidente del Partito Nelson Chamisa.

Ha inoltre affermato che il documento affronterà le questioni fondamenti in campo del lavoro, del business e le opportunità di investimento.”

Il partito di governo ZANU-PF ha lanciato il suo manifesto elettorale lo scorso mese con il titolo “Unite, fight corruption, develop, re-engage, and create jobs.”

Fonte: All Africa News, http://www.africanews.com/2018/06/07/zimbabwe-opposition-launches-election-manifesto/

 

6 giugno, Rwanda – Rwanda si oppone al rilascio della “mente” del genocidio

Il governo del Rwanda sta chiedendo una udienza pubblica contro un giornalista descritto da un pubblico ministero come la “mente” del genocidio 1994 e che potrebbe essere presto rilasciato.

Hassan Ngeze, l’editor del magazine estremista Hu, era stato originariamente condannato nel 2003 all’ergastolo da un giudice, che l’aveva definito come colui che aveva avvelenato le menti dei suoi lettori contro i Tusti.

E’ stato condannato da diverse corti per crimini di genocidio e crimini contro l’umanità.

Quattro anni più tardi, la sentenza è stata ridotta a 35 anni – e ora potrebbe essere presto rilasciato dal giudice USA Theodor Meron, che sovrintende la corte internazionale.

Ma ciò ha scatenato l’indignazione, ma non soltanto in Ruanda.

Simone Monasebian, uno dei pubblici ministeri, ha scritto al giudice che le parole usate nelle pubblicazioni di Hasan Ngeze erano “più potenti e pericolose dei machete o dei proiettili”. Ha aggiunto che lui fu la mente del genocidio.

Secondo il portale d’informazione rwandese New Times, 14 persone coinvolte nel genocidio sono state presto rilasciate, “queste decisioni umiliano il genocidio contro i Tutsi e danno spazio all’impunità”.

Fonte: All Africa News, http://www.africanews.com/2018/06/06/rwanda-opposes-early-release-of-genocide-mastermind/

5 giugno, Etiopia – Il Parlamento approva la decisione del governo di sospendere lo stato di emergenza

Il Parlamento dell’Etiopia ha approvato la decisione del governo di sospendere lo stato di emergenza due mesi prima del termine previsto di sei mesi.

Il governo ha imposto lo stato di emergenza a Febbraio per fermare l’instabilità scatenata che ha portato alle dimissioni del Primo ministro.

Sabato, il governo dell’Etiopia ha valutato la situazione della sicurezza nel Paese e ha notato che la legge e l’ordine sono stati ripristinati, preparando il voto in Parlamento.

Abiy Ahmed, un ex ufficiale dell’esercito che ha preso il posto di Hailemariam come premier, ha viaggiato in tutto il Paese promettendo di rafforzare il diritti politici e civili. Le autorità si sono impegnate a promuovere una serie di riforme che comprendono il rilascio di centinaia di prigionieri.

Fonte: Reuters, https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-politics/ethiopias-parliament-approves-governments-move-to-end-emergency-rule-idUSKCN1J10WN

4 giugno, Nigeria – In Nigeria almeno 180 prigionieri fuggiti dalla prigione dopo un raid

Almeno 180 prigionieri sono in libertà dopo essere scappati da una prigione nella città nigeriana di Minna durante un raid nella struttura.

Uomini armati hanno attaccato la prigione nella città nel centro della Nigeria attorno alle 8 di sera.

Il Ministro degli Interni Abdulrahman Dabazzau ha detto che 30 sono stati catturati ma altri 180 sono scappati. Ma secondo i funzionari della prigione il numero delle persone in libertà potrebbe essere più alto.

“Dei 219 che sono scappati, 30 sono stati arrestati”, ha dichiarato Raibu Shuaib, portavoce del Servizio delle Prigioni nigeriane, ciò vorrebbe dire che 189 prigionieri sono ancora in libertà.

Fughe dalla prigione accadono periodicamente nel Paese, che è tormentato da molte sfide alla sicurezza inclusi rapimenti, banditismo, insurrezioni islamiche e violenze comuni tra contadini e proprietari terrieri.

Le autorità della prigione hanno avviato una indagine per determinare le circostanze del raid e della fuga.

Il Presidente Muhammadu Buhari ha vinto le elezioni nel 2015 promettendo di portare sicurezza in Nigeria. Si prevede che cercherà la riconferma nelle elezioni fissate per il prossimo febbraio.

 

Fonte: https://www.reuters.com/article/us-nigeria-security/at-least-180-prisoners-at-large-in-nigeria-after-jail-raid-idUSKCN1J030F

 

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