Rassegna settimanale 21 – 27 gennaio 2019: Africa Subsahariana
21 gennaio, Zimbabwe – La Corte si pronuncia sulla sospensione della connessione internet decisa dal governo
L’Alta Corte dello Zimbabwe ha ordinato al governo di ripristinare il completo funzionamento della connessione internet, specificando che il Ministro della Sicurezza non ha il potere di dare questo tipo di direttive. La Corte ha dichiarato che solo il Presidente Emmerson Mnangagwa ha l’autorità di dare questo tipo di ordini. Il governo dello Zimbabwe aveva sospeso l’accesso ad internet ai cittadini per più di una settimana. Durante il weekend era stato ripristinato solo un servizio parziale, ma era stato mantenuto un blocco totale su social media e app come Facebook, WhatsApp e Twitter.
Intanto Harare, la capitale dello Zimbabwe sta tornando quasi alla normalità dopo una settimana di scontri violenti tra polizia e protestanti. Il motive alla base della protesta era l’aumento del prezzo del carburante. Il governo ha cercato di reprimere, anche usando la violenza, le proteste, terminate con l’uccisione di 12 persone.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jan/21/zimbabwe-high-court-orders-government-to-restore-full-internet
23 gennaio, Sudan – Il regime di al –Bashir colpisce i giornalisti
Il governo di Omar al-Bashir in Sudan ha sferrato un allarmante giro di vite sui giornalisti che hanno dato informazioni sulle proteste contro il regime andate avanti le scorse settimane. Sono almeno 5 i giornalisti detenuti in prigione dai servizi di sicurezza d’intelligence. Mentre dozzine di altri giornalisti sono stati arrestati e trattenuti dopo esser stati rilasciati. Il governo ha inoltre revocato il permesso di lavoro per i corrispondenti che stavano lavorando a 2 giornali regionali di lingua araba.
“Ci aspettiamo che le cose peggiorino ulteriormente e che ci siano ancora più violazioni nei confronti dei giornalisti da parte delle autorità governative” ha dichiarato Khalid Ahmed del Sudanese Journalists’ Network.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/global-development/2019/jan/23/omar-al-bashir-launches-media-crackdown-sudan-protests-continue
Zimbabwe – Continua l’attacco delle forze militari sui manifestanti
La violenza e la repressione nei confronti dei protestanti e degli attivisti continua in Zimbabwe, nonostante l’avvertimento del Presidente Emmerson Mnangagwa di fermare gli eccessi e gli abusi di forza da parte delle autorità militari di sicurezza. I soldati hanno lanciato nella città meridionale di Bulawayo launched una nuova ondata di raid martedì note, mentre operazioni di controllo continuano in tutta la capitale, Harare. Negli scontri delle scorse settimane sono morte 12 persone e i sindacati hanno invocato la fine delle proteste per cercare di evitare nuove vittime.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jan/23/zimbabwe-clampdown-continues-despite-mnangagwa-pledge
24 gennaio, Uganda – Arrestati coloro che continuavano a praticare illegalmente la mutilazione genitale femminile
16 uomini e 3 donne sono stati arrestati per aver presumibilmente aiutato a praticare una mutilazione genitale femminile (FGM) nell’est dell’Uganda. I sospetti sono stati presi in custodia dopo un’operazione congiunta tra polizia e militari nel distretto di Kween. Gli arresti sono avvenuti dopo che i media locali hanno riportato più di 400 casi di donne, alcune di loro dodicenni, a cui è stato effettuata forzatamente una mutilazione genitale per mano di gang locali. La mutilazione genitale femminile (FGM) è stata dichiarata fuori legge dal 2010, ma gli attivisti affermano che fino ad ora è stato fatto ancora troppo poco per eliminare definitivamente questa pratica, soprattutto nelle aeree rurali.
“Auspichiamo che questa “pratica” non venga più tollerata. Incoraggiamo le donne a ribellarsi e a rifiutarsi di prender parte a questo rituale, che è definito reato dalla legge” ha dichiarato Mercy Munduru, la responsabile del progetto con l’Uganda Association of Women Lawyers”.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/global-development/2019/jan/24/police-arrest-19-people-over-fgm-gang-attacks-women-uganda-female-genital-mutilation
27 gennaio, Africa – L’AIDS sarebbe stata esportata voluntamente in Africa
Un gruppo mercenario con base in Sudafrica è stato accusato da uno dei suoi vecchi membri, di aver intenzionalmente provato a diffondere l’Aids nell’Africa meridionale tra il 1980 e il 1990. L’accusa viene fatta da Alexander Jones in un documentario la cui anteprima è andata in onda questo weekend al Sundance film festival. Jones ha dichiarato di esser stato per anni un ufficiale dell’intelligence presso l’Istituto del Sudafrica per la Ricerca marittima (SAIMR), mentre il gruppo mercenario stava architettando una serie di progetti in tutta l’Africa. Il film inoltre ha esplorato il caso irrisolto dell’assassinio di un giovane che lavorava per il SAIMR dal 1990, la cui famiglia crede sia stato ucciso a causa del suo lavoro legato ad un progetto sull’Aids in Sudafrica e Mozambico. Jones ha parlato della razzista e apocalittica ossessione per l’ HIV/Aids del leader di questo gruppo. Il regista ha raccolto I documenti in cui Keith Maxwell parlava di questa piaga che avrebbe dovuto decimare la popolazione near e garantire la supremazia ai bianchi, riportando le pratiche religiose più conservative. Maxwell non aveva alcuna qualifica medica eppure ha gestito cliniche nelle aree nere più povere attorno a Johannesburg nelle quali avrebbe sperimentato pratiche illegali.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jan/27/south-african-intelligence-officers-spread-aids-black-communities
(Featured image by Flickr Free for Commercial Use)