
Mentre la situazione nella Repubblica Centrafricana si fa sempre più drammatica a causa degli scontri tra l’esercito e le milizie dei ribelli, segnali positivi relativi alla lotta contro il Covid-19 giungono da Ruanda e Sud Africa.

Touadera è rieletto presidente della Repubblica Centrafricana, mentre l’Uganda si preparare alle contestate elezioni che si terranno la prossima settimana. UE e ONU chiedono accesso illimitato alla regione del Tigray per soccorrere la popolazione vittima del conflitto con Addis Abeba.

Il conflitto in Etiopia non si ferma, il Mali è sull’orlo di una nuova tempesta politica, mentre il leader del G20 discutono di una possibile riduzione del debito per i Paesi più fragili. Tutte le principali notizie dall’Africa Subsahariana nella nostra rassegna.

Nel mese di ottobre l’attenzione dei media internazionali è stata catturata dalle proteste nate in Nigeria contro la violenza di una squadra speciale della polizia, nota con l’acronimo SARS. Tuttavia, la richiesta #EndSARS non è solamente l’unica ragione alla base delle manifestazioni che, con il passare dei giorni, si sono trasformate in un tentativo di rovesciamento della bad governance che affligge il Paese africano.

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sugli Stati Uniti, altre elezioni presidenziali in diversi Paesi africani provocano lo scoppio di controversie e proteste. Nel frattempo, in Etiopia si teme per lo scoppio di una guerra civile tra il governo federale di Abiy Ahmed e forze militari nella regione del Tigrè.

Guinea, Tanzania e Costa d’Avorio sono alle prese con elezioni molti contestate e conseguenti disordini sociali, mentre in Etiopia continuano a inasprirsi i rapporti tra Tigray e governo centrale.

Non si fermano le proteste contro la violenza della polizia in Nigeria, dove si contano decine di vittime tra i manifestanti e numerose città impongono il coprifuoco totale. Nel frattempo, Sudan e Israele riallacciano i propri legami diplomatici e Felicien Kabuga, accusato di crimini contro l’umanità durante il genocidio del Ruanda, viene trasferito a L’Aia per essere processato.

In Mali arriva l’approvazione da parte dell’Ecowas per il nuovo governo di transizione, in Nigeria continuano le proteste contro le brutali violenze perpetrate dalla polizia, mentre in Somalia non si arrestano gli attacchi da parte delle milizie di al-Shabaab.

La notizia del rilascio di quattro ostaggi, di cui due italiani, da anni in mano a gruppi armati maliani fa tirare un sospiro di sollievo. Mentre in Nigeria si protesta contro le sistematiche violenze della polizia, l’ex Ministra delle finanze del Paese Ngozi Okonjo-Iweala potrebbe diventare la prima donna eletta a capo del WTO.

Il governo di transizione formatosi in Mali non convince i leader dell’ECOWAS, in Sudan si firma un accordo di pace tra governo e forze ribelli e in Burkina Faso vengono definiti i candidati in vista delle presidenziali del 22 novembre.

Riprende il turismo in Cina in occasione della Golden Week e scoppiano proteste ad Hong Kong durante la Giornata Nazionale della Repubblica Popolare Cinese. Nel frattempo, il presidente Xi Jinping augura una rapida guarigione a Donald e Melania Trump, nonostante le crescenti tensioni tra i due paesi. Queste e altre notizie nella nostra rassegna Cina e Corea del Nord.

In Corea del Nord continuano gli attacchi degli hacker nordcoreani in combutta con i cyber criminali russofoni. In Cina, il lancio del film Disney Mulan è accompagnato da polemiche. In una lettera aperta all’UNHCR, gli attivisti per i diritti umani chiedono giustizia per il genocidio degli Uiguri da parte del governo cinese. Scontro sino-americano su TikTok e Wechat.

A causa dell’aumento dei contagi da coronavirus, il Kenya decide di prolungare le misure di lockdown, mentre il Mali crea un mini-governo per affrontare la profonda crisi politica. Nel frattempo, nel nord della Nigeria continuano le violenze di stampo jihadista.

Il Sud Africa è alle prese con un’impennata dei contagi da Covid-19, mentre nella Repubblica Democratica del Congo torna la paura a causa di nuovi focolai di Ebola. Nel frattempo, Rose Christian Ossouka Raponda diventa la prima donna a ricoprire la carica di Primo Ministro del Gabon.

In Etiopia non si fermano gli scontri nati in seguito all’omicidio di Hachalu Hundessa; il Sudan ratifica la legge che rende reato le mutilazioni genitali femminili, mentre i governi di Zimbabwe e Repubblica Democratica del Congo hanno problemi con i loro ministri.

Lazarus Chakwera, con il 58,5% dei voti, è il nuovo presidente del Malawi; in Ruanda viene nuovamente imposto il lockdown in alcune zone della capitale, mentre in Namibia il governo ha annunciato l’allentamento delle misure di restrizione.

Hong Kong vieta per la prima volta la veglia in onore delle vittime del massacro di Tiananmen, la Cina commenta le proteste antirazziste negli Stati Uniti e viene accusata dagli USA di voler sabotare lo sviluppo del vaccino contro il coronavirus. Nel frattempo, la Corea del Nord chiede alla Corea del Sud di fermare l’arrivo di volantini propagandistici oltre il confine. Queste e altre notizie nella nostra rassegna Cina e Corea del Nord.

A Hong Kong scoppiano nuove proteste: Pechino ha approvato le nuove leggi sulla sicurezza e i cittadini temono per la loro libertà. Subito in loro soccorso Taiwan, che offre asilo agli abitanti di Hong Kong e la Gran Bretagna, che conferirà la cittadinanza inglese ai possessori di passaporto BNO. Nel frattempo, Kim Jong-un impone all’elite nordcoreana di corrispondere al regime versamenti in denaro per fronteggiare la duplice minaccia rappresentata dal COVID-19 e dalle sanzioni.

Le accuse degli USA spingono Pechino e Washington sull’orlo di una guerra fredda. Il governo di Pechino accoglie con l’amaro in bocca la richiesta dell’Assemblea Mondiale della Sanità e dell’Australia di svolgere un’indagine sulle cause del COVID-19. Intanto, Kim Jong-un mantiene un profilo basso e si concentra su 10 nuovi obiettivi per lo sviluppo della Corea del Nord, provata dalle sanzioni e dalla pandemia.

In Lesotho il primo ministro Thabane è costretto a dimettersi. Il Senegal si avvia verso una lenta riapertura, mentre il Kenya chiude i confini con Tanzania e Somalia. Nel frattempo, l’Eritrea è ufficialmente “Covid free”.
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