Rassegna settimanale 6-12 gennaio 2020: Africa subsahariana

Rassegna settimanale 6-12 gennaio 2020: Africa subsahariana

6 gennaio, Costa d’Avorio – Il Presidente propone un emendamento alla costituzione

Durante le celebrazioni per l’arrivo dell’anno nuovo, il presidente Alassane Ouattara ha annunciato l’intenzione di sottoporre all’attenzione del parlamento alcune proposte di modifica della costituzione. Egli ha espresso l’intenzione di rendere la costituzione “più coerente, al fine di avvicinare le istituzioni ai cittadini”. I due principali leader dell’opposizione temono che le modifiche includano limiti di età per la corsa alle elezioni presidenziali, poiché di fatto, avendo 74 e 84 anni, essi ne verrebbero esclusi. Ouattara ha, però, rassicurato i suoi avversari affermando che gli emendamenti non prevedono l’esclusione di nessun candidato dalle elezioni.

Fonte: Africa News

Link: https://www.africanews.com/2020/01/07/ivorian-president-wants-to-amend-constitution/

7 gennaio, Niger – Rifugiati sudanesi detenuti in Niger

Le autorità nigeriane hanno arrestato circa 340 rifugiati sudanesi, accusandoli di aver dato fuoco ad un campo profughi situato al di fuori della città di Agadez, nel nord del paese. L’incendio è stato appiccato dopo che circa 100 rifugiati, che stavano protestando di fronte all’ufficio dell’UNHCR nella città di Agadez, sono stati allontanati con la forza dalle autorità. Per circa 20 giorni, rifugiati e migranti provenienti dal Sudan hanno organizzato sit-in e manifestazioni per chiedere migliori condizioni di vita all’interno dei campi. Le autorità hanno cercato di porre fine alle manifestazioni ricorrendo all’uso della forza. In seguito all’incendio che ha raso al suolo il campo profughi, i rifugiati sono stati ricollocati per due giorni in una struttura nel deserto e sono stati abbandonati a sé stessi, senza la minima assistenza.

Fonte: Al Jazeera

Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/01/absurd-sudanese-refugees-detained-niger-200107121858101.html

8 gennaio, Sudan – Sequestrati i beni dell’ex presidente al-Bashir

Tutti i beni del partito, ormai sciolto, dell’ex presidente al-Bashir, il National Congress Party, sono stati sequestrati. La legge che ha determinato lo scioglimento del partito è vista come un segno della volontà del governo di transizione di smantellare, pezzo dopo pezzo, il sistema autoritario costruito da al-Bashir. Il partito deteneva anche diverse quote di canali televisivi privati e di giornali che erano a tutti gli effetti attività finanziate da fondi statali e, quindi, dalla popolazione sudanese. I direttori dei giornali in questione, tuttavia, sostengono di non aver mai ricevuto finanziamenti statali e chiedono la restituzione degli asset di loro proprietà, al fine di continuare la propria attività.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1Z80QN-OZATP

9 gennaio, Sud Sudan – Gli Stati Uniti sanzionano il vicepresidente sud sudanese

Il governo statunitense ha imposto delle sanzioni per Taban Teng Gai, vicepresidente del Sud Sudan, per aver organizzato l’assassinio del rivale politico Aggrey Idri Ezibon e dell’avvocato difensore dei diritti umani Dong Samuel Luak. Queste due uccisioni hanno consolidato la posizione di Gai ai vertici della leadership del paese e hanno avuto scopo intimidatorio nei confronti dei membri dell’opposizione. Le sanzioni prevedono il congelamento dei suoi beni negli USA e il divieto di accesso al territorio statunitense. Il vicepresidente non è la prima personalità di alto livello ad essere sanzionata: gli USA hanno creato una vera e propria “lista nera” in cui sono inseriti tutti coloro che ostacolano il processo di pace nel paese.

Fonte: Al Jazeera

Link: https://www.aljazeera.com/ajimpact/sanctions-south-sudan-vice-president-human-rights-abuse-200108195027699.html

10 gennaio, Zimbabwe – I lavoratori statali rifiutano la proposta del governo di raddoppiare lo stipendio

Il rifiuto dei lavoratori statali nei confronti della proposta del governo è dovuto al fatto che, anche con un salario raddoppiato, non sarà comunque possibile fronteggiare l’alto livello di inflazione. Il paese sta vivendo la peggior crisi economica del decennio e le condizioni della popolazione che vive in estrema povertà non fanno altro che peggiorare. Le speranze che gli sforzi del governo e del presidente Mnangagwa possano migliorare la condizione economica del paese si infrangono ogni volta che lo Zimbabwe deve vedersela con tagli all’elettricità, carenza di farmaci negli ospedali e carenza di gasolio.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1Z9254-OZATP

11 gennaio, Zimbabwe – Si conclude ad Harare il viaggio del Ministro degli Esteri cinese

Il Ministro degli esteri cinese ha concluso sabato in Zimbabwe il primo viaggio del 2020 che l’ha portato anche in Egitto, Eritrea, Burundi e a Gibuti. La stampa locale sottolinea l’importanza del viaggio del ministro, che simboleggia il valore che la Cina dà alle relazioni con il continente africano. La Cina è il maggiore investitore internazionale nella realizzazione di infrastrutture e la speranza è che l’arrivo di un alto rappresentate della RPC possa essere uno stimolo per continuare nella costruzione di strade e aeroporti. In Eritrea, Egitto e a Gibuti, il ministro ha sottolineato l’importanza e l’entusiasmo con cui la Cina guarda all’Africa e ha promesso maggiori finanziamenti agli stati africani non solo nel settore delle infrastrutture e dei servizi ma anche nel sociale, al fine di aiutare i governi a combattere contro povertà, violenza e carenza di sicurezza.

Fonte: Africa News

Link: https://www.africanews.com/2020/01/12/chinese-fm-in-zimbabwe-as-he-concludes-african-trip/

12 gennaio, Etiopia – Elezioni parlamentari previste per la fine della primavera

Abiy Ahmed ha annunciato l’intenzione di organizzare elezioni parlamentari nel mese di maggio o nel mese di giugno, nonostante le preoccupazioni legate alla sicurezza e alla logistica. L’intenzione è, quindi, quella di rispettare la scadenza del mandato definita dalla Costituzione, nonostante il paese si trovi ad affrontare sfide non irrilevanti dal punto di vista della pace e della sicurezza. In Etiopia, a partire dal 1995, le elezioni si sono sempre tenute rispettando le scadenze definite dalla Costituzione, ma non sono mai state realmente competitive. Quelle che avranno luogo in primavera, invece, permetteranno di capire se la politica di Abiy Ahmed ha davvero convinto la popolazione etiope.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1ZB0EN-OZATP

Featured Image Source: Flickr