Presidente-Cyril-Ramaphosa-incontro-Presidente-ganese-Nana-Akufo-Addo

Rassegna settimanale 7-13 dicembre 2020: Africa Subsahariana

7 dicembre, Repubblica Democratica del Congo – Sciolta la coalizione di governo

Il presidente della Repubblica Democratica del Congo Tshisekedi ha sciolto la coalizione di governo e l’alleanza con il suo predecessore Kabila, le cui forze politiche detenevano la maggioranza in parlamento. La decisione del presidente è stata accolta molto positivamente dai suoi sostenitori e da buona parte della società civile. Tale decisione è stata così giustificata: “L’alleato politico al Governo non mi ha permesso di realizzare il programma politico di riforme per cui sono stato eletto. Per il bene del Paese è dunque necessario porre fine all’accordo di coalizione di governo e sciogliere l’Assemblea Nazionale”. Il presidente ha ora incaricato un consigliere speciale a cui ha affidato il compito di definire una nuova maggioranza parlamentare.

Fonte: Africanews
Link: https://www.africanews.com/2020/12/07/drc-support-for-the-president-s-move-to-scrap-the-pro-kabila-fcc/

8 dicembre, Liberia – Al voto il piano del presidente George Weah

Il piano di ridurre i termini presidenziali, presentato dall’ex calciatore ora presidente George Weah, è stato votato dalla popolazione liberiana. Tale proposta prevede che il mandato di presidenti e politici della camera bassa si riduca da 6 a 5 anni, mentre quello dei senatori da 9 a 7 anni. La riduzione della durata delle legislature si presenta come una vera e propria novità in Africa, dove la tendenza è piuttosto quella di allungare i mandati presidenziali. Oltre al piano di Weah, i liberiani hanno votato anche per l’abrogazione del divieto di doppia cittadinanza, risalente al 1973: eliminando tale divieto, le migliaia di liberiani fuggiti all’estero in cerca di rifugio da guerra e povertà avrebbero la possibilità di mantenere due passaporti e quindi mantenere il possesso delle loro proprietà in Liberia. Tuttavia, verrebbe comunque impedito loro di esercitare diritto di voto.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/12/8/liberia-votes-on-george-weahs-plan-to-cut-presidential-terms

9 dicembre, Etiopia – L’esercito di Addis Abeba spara contro un convoglio ONU

Il primo ministro Abiy Ahmed ha ammesso che l’esercito federale ha aperto il fuoco contro un convoglio dell’ONU. Secondo la versione fornita da Addis Abeba il convoglio delle Nazioni Unite avrebbe sfondato due posti di blocco e tentato di sfondarne un terzo, motivo che avrebbe richiesto l’intervento dei militari federali. In realtà, l’assalto al convoglio sarebbe un tentativo di mettere a tacere funzionari ONU colpevoli di aver visto delle truppe eritree inviate a supporto dell’esercito di Addis Abeba, quando a livello ufficiale l’Eritrea avrebbe negato qualsiasi incursione oltre confine a supporto delle truppe federali contro le forze del TPLF.

Fonte: Africanews
Link: https://www.africanews.com/2020/12/09/ethiopia-admits-shooting-un-team-in-tigray-after-defying-checkpoints/

10 dicembre, Ghana – Akufo-Addo rieletto presidente

Le elezioni presidenziali tenutesi in Ghana hanno confermato Nana Akufo-Addo alla guida del Paese per il secondo mandato consecutivo, ottenendo il 51,59% dei voti. La notizia è stata accolta con festeggiamenti da parte dei sostenitori del presidente che hanno riempito le strade della capitale Accra cantando e ballando. Nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni vi erano però stati scontri che avevano causato alcune vittime e, a risultati annunciati, l’opposizione ha avanzato contestazioni e accuse di brogli elettorali, a testimonianza del fatto che l’instabilità politica che caratterizza l’Africa Occidentale non risparmia nemmeno il Ghana, considerato da molti l’ultimo baluardo di democrazia della regione.

Fonte: Africanews
Link: https://www.africanews.com/2020/12/10/supporters-of-ghanaian-president-akufo-addo-celebrate-his-re-election/

11 dicembre, Nigeria – Boko Haram sotto inchiesta

A seguito di un’indagine decennale sulle violenze perpetrate da Boko Haram nella regione nord-est della Nigeria, il procuratore del Tribunale penale internazionale Fatou Bensouda ha chiesto l’inizio di un’inchiesta sui crimini contro l’umanità e sui crimini di guerra commessi nel Paese. Il conflitto con le milizie terroriste ha causato più di 30 mila vittime. Bensouda ha elencato una serie di atti che comprendono omicidi, stupri, torture, rapimenti, presumibilmente commessi da Boko Haram e che costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità, trovando l’appoggio della direzione di Amnesty International che ha definito l’azione del procuratore “the first meaningful step towards justice that we have seen for victims of atrocious crimes committed by all parties to the conflict in north-east Nigeria”.

Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-55277712

12 dicembre, Etiopia – In Tigray giungono aiuti internazionali

È arrivato a Mekelle, capitale del Tigray, un primo convoglio inviato dalla Croce Rossa Internazionale in accordo con le autorità di Addis Abeba. Il convoglio umanitario, contente medicinali, attrezzature mediche e rifornimenti per il primo soccorso, è la prima forma di aiuto internazionale ad arrivare in Tigray dallo scoppio del conflitto contro il governo federale. A causa della mancata trasparenza riguardo quanto sta accadendo nella regione dell’Etiopia settentrionale e a causa dell’interruzione di comunicazioni e trasporti, la popolazione tigrina, che necessita disperatamente di cibo e medicinali, non aveva ancora ricevuto alcun aiuto esterno dall’inizio ufficiale del conflitto, il 4 novembre.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/12/12/first-international-aid-convoy-arrives-in-tigray-capital-icrc

13 dicembre, Sudan – Gli USA rimuovono il Sudan dalla lista di sostenitori del terrorismo

Gli Stati Uniti hanno rimosso il Sudan dalla lista di Paesi considerati promotori e finanziatori del terrorismo internazionale. Il Paese vi era stato inserito nel 1993, 27 anni fa. La decisione statunitense sembra essere la conseguenza del riconoscimento di Israele da parte di Khartoum, espressamente richiesto da Donald Trump. Israele e Sudan, in una dichiarazione congiunta, avevano affermato che le loro prime relazioni si sarebbero concentrate sui fronti economico e commerciale.

Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-55300252

 

(Featured image source: Flickr GovernmentZA)