Rassegna settimanale 25-31 gennaio: Giappone e Corea del Sud
25 gennaio, Giappone – Il candidato contrario alla presenza militare statunitense perde le elezioni a Ginowan
Un candidato supportato da Abe ha vinto le elezioni comunali a Ginowan, Okinawa, battendo il proprio avversario, contrario alla costruzione di una base militare statunitense locale.
L’attuale sindaco, Atsushi Sakima, era certo di essere rieletto, con il supporto della coalizione guidata da Abe, per continuare a governare la città in cui è localizzata la controversa base di Futenma.
Sakima ha sconfitto il candidato Shimura, supportato dal governatore di Okinamwa Onaga.
Onaga ha assicurato di provvedere a impedire lo spostamento della base di Futenma in un’altra parte dell’isola, pur auspicandone la rimozione dalla zona residenziale in cui si trova ora.
Gli abitanti dell’isola vorrebbero infatti che la base venisse spostata fuori da Okinawa, ritenendo ormai impossibile vivere con il continuo rumore, gli incidenti e i crimini occasionali perpetrati dai militari.
Anche il neo eletto sindaco Sakima reputa lo spostamento della base una priorità, ma nelle proprie dichiarazioni non ha saputo indicare una possibile ricollocazione, senza esprimere il proprio supporto al governo di Okinawa.
Dopo 70 anni di presenza militare statunitense sull’isola, che ospita il 75% di tutte le basi presenti in Giappone, la frustrazione degli abitanti è ormai diffusa.
Il governo centrale è però anche interessato a mantenere solida l’alleanza con gli Stati Uniti, per dare sicurezza al Paese.
Okinawa è considerato un punto strategico, da cui le truppe e gli aerei militari possono rispondere velocemente a un eventuale conflitto in Asia.
Fonte: Japan Today
26 gennaio, Giappone – Il Giappone aumenta gli sforzi per diventare membro permanente del Consiglio di sicurezza ONU
Il Ministro degli Esteri Kishida ha dichiarato di voler aumentare il contributo del Giappone al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, diventandone un membro permanente.
A tal proposito il Ministro ha formato, all’interno del ministero, un quartier generale in cui verrà discussa la questione. Verranno presi in considerazione i due anni in cui il Giappone, in qualità di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, ha dato il proprio contributo.
Kishida ritiene che, alla luce dei recenti test nucleari attuati dalla Corea del Nord, la presenza del Giappone come membro permanente sia fondamentale in quanto direttamente coinvolto negli avvenimenti discussi dal Consiglio.
Il Giappone è infatti in prima linea nella proposta di adottare una risoluzione ONU che imponga maggiori sanzioni alla Corea.
Insieme a Brasile, Germania e India, il Giappone è uno dei quattro Paesi che vorrebbe allargare il numero dei membri permanenti e non permanenti del Consiglio dei 15, perché possa rappresentare al meglio la realtà e le necessità della comunità internazionale nel 21simo secolo.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-to-make-efforts-to-become-u-n-security-council-permanent-member
27 gennaio, Corea del Sud – Park pianifica una visita in Iran
Il Presidente Park sta pianificando una visita in Iran a fronte dell’accusa secondo cui la Corea del Sud starebbe corteggiando, insieme ad altri Paesi, lo stato islamico per cooperare in campo economico.
In caso di una visita ufficiale, Park sarebbe il primo presidente sudcoreano in Iran. La decisione di Park arriva dopo le ripetute critiche, secondo le quali la Corea del Sud non starebbe compiendo gli sforzi necessari per riallacciare i rapporti con l’Iran e avanzare i propri interessi economici come stanno facendo altre nazioni. Anche Abe, infatti, starebbe prendendo in considerazione una visita ufficiale in Iran.
Lo scorso giugno il Primo Vice Ministro sudcoreano Cho Tae-yong è stato in Iran per discutere di una possibile cooperazione bilaterale. La sua visita è stata seguita da quella del Ministro degli Esteri Yun Byung-se, che, per l’occasione, ha incontrato il presidente Rouhani. Anche il Ministro dei trasporti ha visitato il Paese in agosto.
Secondo alcuni osservatori, Seoul dovrebbero intessere relazioni con altri Paesi e creare strategie diplomatiche a lungo termine per fronteggiare il Medio Oriente, riducendo il focus eccessivo sull’Asia nord-orientale e sugli Stati Uniti.
La Corea del Sud sta cercando inoltre di recuperare terreno nel mercato iraniano convocando consultazioni con ufficiali di governo, banche locali e imprese.
È stata inoltre pianificata la ripresa dei vertici ministeriali bilaterali per la cooperazione economica sospesi dal 2006 a causa di alcune sanzioni.
Fonte: The Korea Herald
Link: http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20160127001088
28 gennaio, Giappone – Il disastro di Fukushima non è ancora finito
L’ex Primo Ministro del Giappone Naoto Kan ha affermato che l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi non sarebbe ancora finite, anche se sono passati quasi 5 anni da quando un forte sisma e uno tsunami hanno causato il disastro.
Il materiale radioattivo, infatti, è fuoriuscito dalla centrale ed è quindi finito in mare, dopo essersi disciolto nelle acque sotterranee.
Abe ha già dichiarato, in più occasioni, che la questione delle acque contaminate da sostanze radioattive provenienti da Fukushima sarebbe sotto controllo.
Kan, che era Primo Ministro quando il terremoto e lo tsunami devastarono il Tohoku l’11 marzo 2011 e che fa parte del partito d’opposizione DPJ, ha inoltre criticato la decisione di Abe di aumentare la proporzione di elettricità prodotta dall’energia atomica del 20-22% entro il 2030.
A questo proposito Kan ha affermato che l’obiettivo non è perseguibile, a meno che il Giappone non costruisca nuovi impianti nucleari.
A seguito del disastro di Fukushima, per motivi di sicurezza, sono stati spenti molti reattori nucleari.
La Kansai Electric Power Co. sarebbe pronta per riattivare un reattore nucleare nell’impianto di Takahama, sul Mar del Giappone. Si tratterebbe del terzo riavvio dopo l’approvazione di nuovi standard sulla sicurezza a seguito del sisma.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/fukushima-nuclear-accident-not-over-yet-says-ex-pm-kan
29 gennaio, Giappone – Si dimette il ministro delle Finanze Amari
Il ministro delle finanze giapponese Akira Amari, uomo chiave della politica finanziaria del governo passata alle cronache come Abeonomics, ha rassegnato le sue dimissioni a una settimana dall’inchiesta del settimanale Shukan Bunshun, che lo accusava di aver preso tangenti da una non meglio identificata azienda edile della prefettura di Chiba. Il ministro si è scusato pubblicamente degli imbarazzi causati dallo scandalo, affermando che il denaro ricevuto era una donazione politica, ma che è suo dovere prendere la responsabilità di ciò che accade nel suo ufficio.
L’articolo in questione parlava di una somma di quasi 93mila euro, di cui non c’era traccia nei documenti dei finanziamenti politici ricevuti da Amari. Un secondo articolo della stessa rivista citava un rappresentante della stessa azienda edile, che accusava il ministro di essersi intascato due buste contenenti quasi 4mila euro in banconote e di aver ricevuto altri non meglio specificati pagamenti in nero. Amari ha comunque negato le accuse nella conferenza stampa in cui si è dimesso.
Le dimissioni di una delle figure chiave del governo Abe rischiano di innescare una reazione a catena e minare il consenso dell’amministrazione a sei mesi dalle elezioni per la Camera alta che si terranno il prossimo luglio. Non è il primo scandalo che coinvolge un membro del governo Abe. Da dicembre 2012, il primo ministro giapponese ha accettato le dimissioni di altri tre ministri sempre per illeciti finanziari e ha operato due rimpasti di governo. Con Akira Amari perde sicuramente uno dei suoi uomini più importanti.
Il discusso ministro delle finanze avrebbe dovuto recarsi in Nuova Zelanda la settimana prossima per firmare il Tpp (Trans-Pacific Partnership).
Fonte: La Stampa
Link: https://www.lastampa.it/2016/01/28/economia/giappone-si-dimette-il-ministro-delle-finanze-akira-amari-3UWxihrcMD7Pn80AILAchI/pagina.html
30 gennaio – Incontro storico dei Ministri dell’Educazione di Giappone, Corea del Sud e Cina
I ministri dell’Educazione di Cina, Corea del Sud e Giappone hanno preso parte a un incontro storico, il primo tra i tre Paesi che spesso hanno avuto dissapori riguardo al modo in cui la storia viene descritta nei rispettivi libri di testo.
La storia come materia di studio non era però prevista tra gli argomenti discussi durante il meeting. I ministri hanno acconsentito a incontrarsi con scadenza annuale, ampliare gli scambi per gli studenti e le relazioni tra le università, le scuole superiori, medie, elementari.
Il secondo incontro trilaterale si terrà in Giappone il prossimo anno, mentre un terzo è stato fissato per il 2018 in Cina.
Il ministro dell’Educazione sudcoreano ha affermato che questi incontri trilaterali potranno gettare il “seme della pace” tra i Paesi asiatici mord-orientali.
I Paesi hanno lottato per risolvere le controversie derivanti dal dominio coloniale del Giappone in Corea nei primi anni ’20 del 900 e dall’aggressione militare in Cina e i libri scolastici hanno spesso fatto parte delle argomentazioni a riguardo.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/s-korea-japan-china-education-ministers-meet-for-1st-time-3
31 gennaio, Giappone – Adottare sanzioni contro la Corea del Nord è priorità assoluta
L’ambasciatore giapponese all’ONU Yoshikawa ha esortato il Consiglio di Sicurezza a accelerare i lavori per adottare una risoluzione contro lo sviluppo di un programma nucleare della Corea del Nord, ritenendolo una priorità assoluta.
Il contenuto della risoluzione sarebbe discusso da Cina e Stati Uniti, ma la prima, alleato della Corea del Nord, sembra restio a adottare misure rigide, temendo di provocare nuove tensioni.
Yoshikawa ha portato come esempio di efficacia quello dell’Iran, che, dopo anni di sanzioni, ha concluso un trattato con le maggiori potenze mondiali.
Yoshikawa ha espresso il proprio disappunto riguardo ai deboli sforzi compiuti per fronteggiare il programma di sviluppo nucleare nordcoreano, nonostante i trattati conclusi dopo un ventennio di dialoghi bilaterali e multilaterali con la Corea del Nord. Il Paese, infatti, ha disatteso gli accordi.
Mentre altri membri del Consiglio, come Stati Uniti, Francia e Malesia, avanzano timori riguardo al recente test, la Russia e la Cina non sembrano volere occuparsi della questione.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/adopting-sanctions-resolution-on-n-korea-is-top-priority-japan-envoy
(Featured Image Source: http://www.leggo.it/index.php?p=fotogallery&id_fg=13894&id_news=112610)