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Rassegna settimanale 30 aprile – 6 maggio 2018: Sud est asiatico

30 aprile, Bangladesh – Incontro tra il consiglio di sicurezza ONU ed i Rohingya

Centinaia di Rohingya hanno organizzato una manifestazione per l’arrivo dei rappresentanti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Alcuni rifugiati sono scoppiati a piangere mentre raccontavano agli ambasciatori le loro orrende storie fatte di stupro e omicidi. Alcuni manifestanti hanno agitato dei cartelloni suoi quali chiedevano giustizia per le atrocità che hanno subito.

Il leader Rohingya di ciò che è diventato il più grande campo profughi del mondo, Dil Mohammad, ha spiegato che i diplomatici hanno parlato con le donne degli abusi che hanno subito e con gli anziani del campo. “Gli abbiamo detto che stiamo qua per salvare le nostre vite. Vorremmo tornare il più velocemente possibile sulle nostre terre, a patto che la nostra sicurezza sia garantita dalle Nazioni Unite” ha dichiarato Mohammad. “Vogliamo la reintegrazione della cittadinanza birmana con il riconoscimento del nostro gruppo etnico. Vogliamo sicurezza e recuperare le nostre terre ed i nostri beni”.

I diplomatici sono arrivati nel paese per una visita di quattro giorni nei vari campi profughi, il viaggio si concluderà con un incontro in Birmania con la leader del paese Aung San Suu Kyi.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/un-envoys-hear-of-atrocities-from-rohingya-refugees

1 maggio, Indonesia – Il presidente indonesiano si offre per organizzare l’incontro Trump-Kim

L’Indonesia è pronta ad assumersi il ruolo di organizzatore dell’incontro tra il leader nord coreano ed il presidente americano. Questo è quello che ha dichiarato il presidente indonesiano Joko Widodo durante un incontro con l’ambasciatore nordcoreano An Kwang Il e sudcoreano Kim Chang Beom. “l’Indonesia sostiene pienamente questo summit e spera che questo incontro sarà seguito da accordi che speriamo possano avere un impatto positivo sulla regione e sul mondo”.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/indonesia-offers-to-host-trump-kim-summit-president-jokowi

2 maggio, Bangladesh – Nuovo fronte umanitario per i Rohingya

Da quando 700.000 Rohingya sono scappati dalla repressione dei militari birmani, non hanno smesso di raccontare storie di stupri e violenze sessuali sistematiche da parte dei soldati e militari birmani.

Nove mesi dopo l’arrivo delle prime vittime in Bangladesh, le agenzie umanitarie si stanno preparando per anticipare il baby boom dei neonati concessi in questi episodi brutali.

“Basandoci sui rapporti ONU e le testimonianze delle vittime di stupri e violenze sessuali in Birmania, che ha avuto il suo apice tra agosto e settembre, sfortunatamente dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi ad un forte aumento del numero di nascite” ha spiegato Beatriz Ochoa di Save the Children.

Secondo alcune stime recenti, potrebbero essere oltre 48.000 i bambini nati nel campo entro la fine dell’anno. In media sono 131 bambini che ogni giorno vedono la luce in un mondo fatto di violenza ed incertezza.

Il picco delle nascite è aspettato tra maggio e giugno, circa nove mesi dopo le prime offensive militari, il periodo di massima violenza fisica e sessuale da parte dell’esercito.

Coloro che lavorano nel campo fanno fatica a tenere il passo con i bisogni di questa importante popolazione di persone vulnerabili. I centri medicali e le zone sicure stanno crollando sotto il lavoro e ci sono numerose preoccupazioni per l’incolumità di questi neonati.

Save the Children, assieme ad altri gruppi umanitari, sta lavorando all’interno delle comunità per identificare le sopravvissute di violenze sessuali e stupri ha spiegato Ochoa. Il personale del campo sta anche formando gli operatori sanitari per aiutare le giovani madre ad affrontare i problemi pratici così come psicologici che dovranno affrontare. Ciò vuol dire consulenza psicosociale, supporto medico e sostegno per le pratiche amministrative.

Malgrado questo immenso lavoro, molte giovani donne hanno ancora paura o vergogna di entrare in contatto con le agenzie sanitarie e preferiscono partorire da sole, spesso nel più grande segreto.

Nel mese di novembre, Human Rights Watch si è reso conto che circa due terzi delle donne e ragazze con le quali aveva parlato non avevano segnalato alle autorità bengalesi di essere state stuprate per paura di essere stigmatizzate.

La coordinatrice di medici senza frontiere, Melissa How, ha spiegato che il personale del campo stava lavorando per convincere le donne a fare nascere i propri figli nelle cliniche. Il numero delle ragazze e donne che si convincono di seguire questi consigli rimane molto basso – solo il 23 percento dei bambini nati nel campo sono stati partoriti nei centri sanitari.

“Molte ragazze e donne Rohingya hanno dovuto convivere con l’orrenda esperienza di essere stuprate e rimanere successivamente incinta” spiega Ochoa. “Ciononostante, a causa della stigmatizzazione è difficile identificare i diversi casi, malgrado il disperato bisogno di supporto”.

Alcuni neonati sono stati lasciati negli ospedali e cresciuti da famiglie del campo, anche se non è chiaro se le famiglie avrebbero accettato di occuparsi dei bambini se avessero saputo che sono il risultato di violenze sessuali e stupri.

L’esercito birmano continua a negare le accuse di violenze sessuali in una campagna che le Nazioni Unite ha definito come un “esempio da manuale di pulizia etnica”.

Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/05/nine-months-after-military-crackdown-baby-boom-expected-in-rohingya-camps/#KCCU7lkLvoFZ6255.97

3 maggio, Birmania – La corte birmana dichiara credibile la testimonianza del poliziotto ribelle

Il giudice in carica dell’inchiesta ha dichiarato credibile la testimonianza del poliziotto che aveva dichiarato che i due giornalisti erano stati incastrati dall’esercito. Dopo un mese di udienze e di inchieste preliminari per il processo, la difesa ha continuato ad insistere che i due giornalisti sono stati incastrati dall’esercito birmano. Dei militari avrebbero consegnato ai giornalisti dei documenti segreti, per poi essere arrestati qualche istante dopo da un’altro gruppo di militari.

Durante un’udienza, un poliziotto ha dichiarato che i due uomini sarebbero stati effettivamente incastrati. Il poliziotto ha infatti spiegato che il suo superiore avrebbe obbligato i poliziotti ad organizzare l’arresto e avrebbe minacciato i poliziotti che non avrebbero voluto collaborare.

I giornalisti ed i loro avvocati hanno espresso la propria soddisfazione a riguardo: “Siamo felici della decisione presa oggi. Questo dimostra che la verità verrà fuori e dimostra che siamo stati trattati in maniera ingiusta”. I due giornalisti stavano indagando sulla questione Rohingya che ha già obbligato 700.000 persone a rifugiarsi in Bangladesh. L’esercito birmano è stato ripetutamente accusato di crimini pulizia etnica e genocidio.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/myanmar-judge-says-policemans-entrapment-testimony-stands

4 maggio, Malesia – Aumentano i dubbi sull’elezione malese

Alcuni gruppi incaricati di monitorare l’efficacia dello svolgimento elettorale nel paese hanno lanciato un grido di allarme. Ci sarebbero segni di brogli elettorali dopo che numerose irregolarità sono state scoperte. Circa 15 milioni di cittadini sono registrati per le prossime elezioni dove gli elettori dovranno scegliere tra la coalizione uscente, al potere da oltre 60 anni, ed una nuova coalizione di opposizione, composta di ex membri della coalizione di maggioranza.

Durante le loro investigazioni, i vari gruppi avrebbero individuato oltre 500.000 potenziali elettori registrati con lo stesso indirizzo, e oltre 2 milioni senza nessun indirizzo. Stando a queste ricerche ci sarebbe anche un elettore nato nel 1897, ossia di 121 anni. Sarebbero quindi state individuate numerose irregolarità che potrebbero potenzialmente riguardare centinaia di migliaia di elettori.

“Malgrado il numero elevato di elettori sospetti, pensiamo che questo sia solo la parte emersa dell’iceberg” hanno dichiarato i gruppi Bersih e Engage. “La nostra conclusione è che questi sono i sintomi di un piano… volto ad influenzare in maniera massiccia i voti in aree contese”. Inoltre, il parlamento ha approvato poco prima dell’inizio delle elezioni delle nuove mappe elettorali, sospettate di influenzare in maniera non indifferente le elezioni.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/watchdogs-believe-flaws-to-malaysia-voter-list-tip-of-the-iceberg

5 maggio, ASEAN – L’ASEAN+3 ribadisce l’importanza del libero commercio

I ministri delle finanze ed i governatori delle banche centrali delle nazioni ASEAN+3 hanno ribadito l’importanza del libero commercio e la loro volontà di abbattere qualsiasi misura protezionistica. “Riconosciamo l’importanza di resistere ad ogni forma di protezionismo” si può leggere nel comunicato delle nazioni ASEAN con la collaborazione del governo giapponese, sudcoreano e cinese.

L’ASEAN+3 Macroeconomic Research Office ha infatti dichiarato che le nuove misure protezioniste degli Stati Uniti nei confronti della Cina, Unione Europea e altri partner commerciali, potrebbe portare un duro colpo alla crescita economica della regione. Durante il summit sono emerse altre due questi che potrebbero impedire la crescita economica della regione, i disastri naturali e gli attacchi informatici. I ministri dei vari paesi hanno preso atto del problema rafforzando la collaborazione in materia.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/asean3-finance-bank-chiefs-vow-to-resist-protectionism

6 maggio, Malesia – Il partito di maggioranza caccia altri membri

Il partito Umno, a capo della coalizione di maggioranza Barisan Nasional, ha espulso Daim Zainuddin e Rafidah Aziz, membri importanti del partito nonché ex ministri. Un terzo membro sarebbe sotto investigazione. “Secondo la costituzione del partito, in quanto veterani del partito Umno, dovrebbero sapere che le loro azioni erano sbagliate dal momento che sono andati a pronunciare dei discorsi col partito di opposizione” ha dichiarato il segretario generale del partito Tengku Adnan Tengku Mansor.

I tre uomini hanno apertamente criticato il proprio partito in maniera diretta e molto dura, definendolo un “partito illegale”. Il partito Umno è stato duramente criticato per non aver rispettato la propria costituzione e non aver rispettato la scadenza per eleggere il proprio segretario generale. Secondo molto analisti questo dovrebbe infatti automaticamente squalificare il partito dalle elezioni, altri partiti sono stati vietati di campagna elettorali per questo motivo.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/umno-sacks-two-ex-ministers-for-backing-opposition

(Featured image source: Wikimedia commons)