Rassegna settimanale 21 – 27 gennaio 2019: Sudest asiatico

Rassegna settimanale 21 – 27 gennaio 2019: Sudest asiatico

21 gennaio, Filippine – 2.8 milioni di musulmani Filippini hanno votato per l’autonomia a Mindanao

Sono oltre 2.8 milioni i musulmani Filippini ad aver espresso il voto nel referendum che deciderà l’autonomia del territorio a sud del paese. Il giudizio popolare mette fine a quasi mezzo secolo di lotte separatiste nella regione afflitta da povertà ed estremismo islamico.

Il “sì” è ampiamente preannunciato, nonostante l’opposizione di politici musulmani che rifiutano di cedere il potere ad una nuova entità politica che potrebbe controllare un terzo di Mindanao, la seconda isola filippina in termini di grandezza.

I risultati sono previsti per il 25 gennaio.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/28million-filipino-muslims-vote-for-self-rule-and-peace-in-mindanao

22 gennaio, Sudest asiatico, Stati Uniti – Trump rassicura sull’impegno statunitense nell’area Asia-Pacifico

La firma statunitense dell’Asia Reassurance Initiative Act (ARIA) è un segnale robusto dell’impegno statunitense nell’area Indo-Pacifica ed arriva tempestivamente in un contesto di sfide e opportunità per l’America in Asia.

L’ARIA è il seguito “dell’Asia pivot”, voluto dall’ex presidente Barack Obama, e fornisce una solida piattaforma del rinnovato impegno americano in Asia in contrasto con la crescente dominazione cinese nella regione. Pechino, infatti, si è adoperata per soppiantare gli Stati Uniti come potenza mondiale offrendo ad altri paesi un’alternativa al solito modello americano. Tra i progetti cinesi si annoverano la militarizzazione del Mar Cinese Meridionale, la corsa allo spazio, l’iniziativa infrastrutturale “Belt and Road”, il modello manifatturiero “Made in China 2025” e la corsa per diventare i leader indiscussi nell’ambito scientifico e militare.

In questo contesto l’ARIA affronta la potenziale minaccia di un’ascesa cinese e permette ulteriori discussioni e collaborazioni tra Pechino e Washington.

Tra le iniziative c’è anche un’attenzione particolare al programma nucleare e balistico nordcoreano e la promozione della democrazia, dei diritti umani e la trasparenza per un reciproco e libero scambio.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/trumps-asia-pivot-a-well-timed-move-jakarta-post-contributor

23 gennaio, Tailandia – Annunciata la prima elezione generale in Tailandia dal colpo di stato del 2014

La Tailandia terrà le prime elezioni generali dal 2014, anno del colpo di stato e dell’estromissione dal governo del primo ministro democraticamente eletto Yingluck Shinawatra. Da quel momento la costituzione è stata più volte emendata e il dissenso politico represso.

“Il ventiquattro marzo sarà il giorno delle elezioni”, ha dichiarato il capo della Commissione per le Elezioni Ittiporn Boonpracong.

Con l’arrivo dell’annuncio, inizia la stagione di campagna elettorale e il timore di potenziali scoppi di violenze.

Fonte: Asian Correspondent

Link: https://asiancorrespondent.com/2019/01/thailand-announces-first-general-election-date-since-2014-coup/

24 gennaio, Filippine – Guerra alla droga: Duterte abbassa l’età di responsabilità criminale a 9 anni

Le organizzazioni dei minori, tra cui Save the Children e Unicef, hanno espresso preoccupazione per la proposta del presidente filippino Rodrigo Duterte di abbassare l’età di responsabilità criminale da quindici a nove anni, mossa che metterebbe a rischio i bambini più poveri e vulnerabili del paese.

“Bambini che sono in situazioni dove devono commettere crimini per sopravvivere”, ha dichiarato Eule Rico Bonganay, segretario generale del Salinlahi Alliance for Children’s Concerns. “Persino i dati del governo mostrano che il profilo di bambini in conflitto con la legge sono soprattutto provenienti da famiglie povere, con un basso livello di educazione e che vivono in comunità ad alto livello di deliquenza”.

Duterte ha argomentato che le organizzazioni criminali sono state in grado di sfruttare l’attuale legge, utilizzando i bambini sotto i quindici anni per il traffico. Il presidente filippino, famoso per aver ingaggiato una sanguinosa guerra alla droga che ha provocato migliaia di vittime, ha lamentato che i bambini sono stati impuniti per la commissione di tali reati.

Lunedì la Camera dei Deputati ha votato la legge in favore dell’abbassamento dell’età di responsabilità per reati gravi come l’omicidio e crimini legati alla droga. Gli imputati minorenni saranno mandati nelle Bahay Pag-asa, strutture dove i ragazzi vivono in condizioni disumane e spesso imprigionati con gli adulti, rischiando così violenze fisiche e sessuali.

Fonte: South China Morning Post

Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/2183272/philippines-dutertes-drug-war-finds-new-target-9-year-olds

25 gennaio, Birmania – Tre feriti in un’esplosione a danno di un avamposto della polizia birmana

Un gruppo armato non identificato ha lanciato quattro ordigni esplosivi e sparato diversi colpi ad avamposto della polizia birmana nella parte nord dello stato di Rakhine.

Due ufficiali della polizia e un ingegnere militare sono rimasti feriti nell’attacco. Gli attentatori non sono stati ancora identificati.

Nonostante alcuni incolpino l’Arakan Salvation Army (ARSA), gli esperti sostengono che l’assalto non mostra elementi tipici di tale gruppo armato.

La violenza tra il confine Birmania-Bangladesh continua da anni ed è peggiorata dal 2017, avendo i militari birmani ucciso migliaia di Rohingya musulmani e costretto oltre 700,000 a scappare. Solo questo mese le lotte tra i militari ed il gruppo ARSA hanno causato il dislocamento di 6,000 civili.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/three-injured-in-bombing-of-myanmar-border-police-outpost

26 gennaio, Filippine – Gli elettori votano “sì” per il governo autonomo musulmano a Mindanao

Con i risultati, annunciati venerdì, il gruppo ribelle Moro Islamic Liberation Front (MILF) darà via al processo che li vedrà mettere da parte le armi e assumere il potere.

Sono state oltre 15,000 le persone uccise nel corso della ribellione iniziata nel 1970. Con questo voto, è stata raggiunta l’indipendenza per la minoranza musulmana dell’isola di Mindanao.

“Siamo felici dell’enorme supporto ricevuto dalle persone”, ha dichiarato il leader del MILF Murad Ebrahim, “è stato un plebiscito. Non c’è mei stato nulla del genere”.

Gli elettori hanno votato in 1.7 milioni in favore e 254,600 contro l’indipendenza. Alcune aree non incluse nel referendum di lunedì per motivi amministrativi, esprimeranno la loro preferenza il 6 febbraio.

Sia i ribelli che il governo centrale sperano che la nuova e pacifica regione di Bangsamoro darà il via agli investimenti necessari per risollevare l’area dalla brutale povertà di cui è afflitta, ragione per cui la popolazione è stata in passato soggetta a reclutamento da parte dei gruppi estremisti.

La transizione da ribellione ad amministrazione porterà diverse sfide per Moro Islamic Liberation Front, che ha un’esperienza limitata in ciò che possono essere le difficoltà politiche e burocratiche

Fonte: South China Morning Post

Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/2183722/voters-give-big-aye-muslim-self-rule-philippines-troubled

27 gennaio, Filippine – Attacco in una chiesa di Marawi: almeno venti morti e decine di feriti

Un attacco in una chiesa cattolica a Marawi ha provocato almeno venti morti e dozzine di feriti nella città a maggioranza musulmana a sud delle Filippine.

È uno degli attacchi più sanguinosi degli ultimi anni nella turbolenta regione.

La prima bomba è scoppiata intorno alle otto del mattino nella Cattedrale di Nostra Signora del Carmine a Jolo, un’isola segnata dalla povertà. La seconda esplosione è avvenuta poco dopo, probabilmente causata da un ordigno all’interno di un motorino.

Gli attacchi seguono il referendum che ha portato più di 1.5 milioni di musulmani, la minoranza in una nazione prevalentemente cattolica, ad approvare l’autonomia a sud delle Filippine e alla creazione della regione indipendente “Bangsamoro”, o Nazione dei Mori nell’isola di Mindanao.

L’ordinamento di Bangsamoro è il prodotto di anni e tumultuose negoziazioni tra il governo centrale di Manila e il Moro Islamic Liberation Front (MILF), il maggior gruppo ribelle.

Fonte: The Straits Times

Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/at-least-17-dead-as-twin-bombing-hits-southern-philippine-church

 

(Featured image source: Flickr)