Rassegna settimanale 11-17 febbraio 2019: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 11-17 febbraio 2019: Giappone e Corea del Sud

11 febbraio, Giappone/Corea del Sud – Taro Kono avverte il portavoce sudcoreano dopo che questo ha chiesto che l’Imperatore giapponese si scusi con le comfort women

Il Ministro degli Esteri Taro Kono ha messo in guardia il portavoce parlamentare sudcoreano Moon Hee-sang dai suoi commenti in cui chiedeva all’Imperatore giapponese di scusarsi personalmente con le donne forzate a prostituirsi nei bordelli militari per i soldati giapponesi.

In un’intervista, Moon ha dichiarato il suo invito all’Imperatore Akihito, 85 anni, a stringere la mano alle sopravvissute e a scusarsi “in quanto figlio del massimo colpevole dei crimini di guerra”.

“Deve essere cauto a fare questi commenti”, ha detto Kono ai giornalisti durante una visita nelle Filippine. Ha inoltre aggiunto che la disputa sulle comfort women è stata completamente e definitivamente risolta con l’accordo del 2015, con il quale il Primo ministro Abe ha offerto alle vittime “le sue scuse più sincere” e ha creato un fondo per le compensazioni.

Il Ministro degli Esteri sudcoreano ha dichiarato che i commenti di Moon avevano lo scopo di enfatizzare la sofferenza delle vittime e che il Paese si impegna per legami “orientati al futuro”. “Il Giappone ha bisogno di mostrarsi sincero per onore, dignità e per alleviare il dolore emotivo delle vittime”.

I commenti di Moon hanno causato critiche in tutto il Giappone, le cui relazioni con la Sud Corea stanno vivendo una fase turbolenta. Il Presidente Moon Jae-in si sta muovendo per ritirarsi dal patto del 2015, firmato dal suo predecessore, e ha promesso di fare tutto quello che è in suo potere per “correggere la storia” a favore delle 23 sopravvissute.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2019/02/11/national/foreign-minister-taro-kono-warns-south-korean-lawmaker-emperor-remark#.XGk3nuTsbIU

12 febbraio, Giappone/Corea del Sud – Il portavoce sudcoreano ribadisce: il Giappone non si è mai scusato con le vittime di schiavitù sessuale

Il portavoce sudcoreano del Parlamento Moon Hee-sang ha risposto al Ministro degli esteri giapponese che lo metteva in guardia dai commenti che aveva fatto sull’Imperatore giapponese dicendo che la sua richiesta che quest’ultimo si scusi direttamente con le comfort women è volta ad enfatizzare l’importanza di “un leader che si scusa sinceramente”.

Moon ha chiesto che l’Imperatore Akihito si scusi per le atrocità commesse contro queste donne in quanto figlio di Hirohito, Imperatore giapponese dal 1910 al 1945, da lui definito come “massimo colpevole dei crimini di guerra”.

Moon ha detto ai giornalisti che i suoi commenti “vogliono sottolineare l’importanza di scuse sincere da parte di un leader in un’importante posizione”. “Il Giappone afferma di essersi scusato numerose volte, ma io non credo che lo abbia fatto”.

Nel frattempo, il Primo ministro Abe si è detto “estremamente scioccato” di ascoltare questi commenti definendoli  “inappropriati”.

 Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/02/356_263522.html

13 febbraio, Corea del Sud – La Presidenza ribatte alle richieste di Trump sui costi per la difesa

La Presidenza sudcoreana ha smentito mercoledì la possibilità di ulteriori aumenti del proprio contributo ai costi per la difesa al fine di mantenere le truppe statunitensi nel Paese; questo alcune ore dopo che il Presidente Trump aveva dichiarato che Seoul aveva accettato di aumentare quasi del doppio la sua quota. Trump ha affermato che il contributo sudcoreano continuerà a crescere nel corso dei prossimi anni.

Il portavoce del Presidente Moon ha dichiarato in conferenza stampa che “durante le ultime negoziazioni, le parti hanno fissato la durata dell’accordo a un anno. L’accordo, tuttavia, potrebbe essere prolungato di un altro anno a patto che le due parti si accordino in tal senso. E quindi, io spero che gli USA non considerino la questione dell’aumento come un dato di fatto”.

Durante un incontro con il Parlamento, Trump ha dichiarato che Seoul ha accettato di pagare 500 milioni di dollari in più come contributo al mantenimento di 28500 soldati americani in Corea. “La Sud Corea pagava circa 500 milioni dei 5 miliardi di costi per la protezione. Dobbiamo fare anche meglio di così. Quindi il governo ha accettato di pagare 500 milioni in più e nel corso degli anni il suo contributo aumenterà”.

Tuttavia, secondo l’accordo stabilito tra le Parti ad inizio settimana, la quota della Sud Corea crescerà di soli 70 milioni di dollari, da 850 milioni che pagava fino a questo momento a 920 milioni.

Le dichiarazioni della Presidenza hanno allontano la possibilità di un ulteriore e imminente aumento.

Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/02/205_263596.html

14 febbraio, Giappone –  Comincia la campagna per il referendum sul ricollocamento della base statunitense a Okinawa

Gli oppositori al ricollocamento della base americana nella Prefettura di Okinawa (dalla stazione di Futenma nella zona densamente popolata di Ginowan al distretto sulla costa di Henoko) sono scesi in campo il 14 febbraio, giorno dell’inizio ufficiale della campagna per il referendum sulla questione.

Il referendum del 24 febbraio chiederà ai cittadini della Prefettura di scegliere se sostenere o rigettare il piano di ricollocamento della base o se non intendono esprimersi sulla questione.

Centinaia di oppositori del progetto si sono riuniti a Camp Schwab dove stanno continuando i lavori per l’eventuale spostamento. Tra questi ci sono i partiti che hanno sostenuto la corsa di Denny Tamaki a governatore di Okinawa, carica che ha ottenuto a settembre.

I partiti che sostengono l’amministrazione Abe, invece, come l’LDP e il Komeito, non si stanno sforzando a fare campagna in favore del progetto lasciando la scelta ai cittadini.

Anche se i risultati del referendum non saranno legalmente vincolanti, l’ordinanza della prefettura sul referendum obbligherà il governatore al rispetto dell’opinione della maggioranza che emergerà dalle urne se il numero raggiungerà almeno un quarto degli elettori. Tamaki dovrà informare Abe e il Presidente Trump sull’esito del referendum.

Fonte: The Asahi Shimbun
Link: http://www.asahi.com/ajw/articles/AJ201902140056.html

15 febbraio, Giappone – Abe e il cancelliere austriaco Kurz si accordano per far crescere il turismo e la cooperazione economica

Il Primo ministro Shinzo Abe e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz si sono accordati venerdì per far crescere il turismo: a partire dal prossimo weekend voli diretti giornalieri partiranno da Vienna diretti a Tokyo.

I due leader hanno anche discusso delle misure per promuovere il commercio tra i due Paesi, implementando così l’accordo economico siglato tra il Giappone e l’Unione Europea il 1° febbraio il quale ha segnato la creazione di una zona di libero scambio che copre circa un terzo dell’economia globale.

“Siamo stati capaci di dare l’esempio al mondo come portabandiera del libero scambio nel quadro di un crescente protezionismo”, ha dichiarato Abe. Durante la conferenza stampa, Kurz ha sottolineato che il Giappone è un partner che sostiene il libero commercio.

Si è trattato della prima visita del cancelliere austriaco in Giappone da quando è entrato in carica nel dicembre del 2017. Prima di fare ritorno in Austria domenica, Kurz intende recarsi in visita al Peace Memorial Park di Hiroshima per portare dei fiori al monumento in ricordo delle vittime della bomba atomica.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2019/02/15/national/politics-diplomacy/abe-austrias-sebastian-kurz-agree-expand-tourism-economic-cooperation/

16 febbraio, Giappone – Giappone, Russia: Putin non cede sulla questione delle isole contese

Russia e Giappone faticano a fare progressi per risolvere la questione delle isole contese a largo di Hokkaido che risale alla fine della Seconda guerra mondiale. Secondo tre ufficiali dei due Paesi, che vogliono mantenere l’anonimato vista la natura confidenziale della disputa, le negoziazioni sarebbero bloccate.

Il disaccordo su questi territori, ora controllati dalla Russia, ha impedito ai due Paesi di firmare un accordo di pace che permetta loro di migliorare le reciproche relazioni.

Il Presidente russo Putin non si smuove dal chiedere che sia il Giappone a riconoscere la sovranità di Mosca sulle isole. Putin e Abe si erano accordati a novembre per negoziare sulla base di un accordo del 1956 secondo il quale l’Unione Sovietica avrebbe restituito due isole dopo aver firmato l’accordo di pace. I due leader hanno tuttavia fallito nel fare progressi durante l’incontro dello scorso mese a Mosca.

L’ufficiale giapponese ha detto che il Giappone non ha intenzione di rinunciare alle sue pretese su questi territori.

I due leader hanno delegato ai loro rispettivi Ministri degli esteri il compito di continuare a discutere sulla questione a margine della Conferenza sulla sicurezza che si svolgerà a Monaco nel fine settimana.

Fonte: the Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2019/02/16/national/politics-diplomacy/russia-japan-peace-efforts-fade-putin-stays-tough-disputed-islands/#.XGsd0ehKjIU

17 febbraio, Giappone – Abe ha nominato Trump per il Nobel per la pace su richiesta di Washington

Fonti governative giapponesi hanno lasciato trapelare il 16 febbraio che, su richiesta degli Stati Uniti, il Primo ministro Shinzo Abe ha nominato il Presidente USA Donald Trump al premio Nobel per la pace per il suo impegno nella questione con la Nord Corea. Secondo le fonti, il governo statunitense avrebbe “informalmente” chiesto a Tokyo di candidare Trump dopo l’incontro di quest’ultimo con il leader nordcoreano Kim Jong Un a Singapore a giugno.

Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca il 15 febbraio, Trump ha rivelato che Abe gli ha consegnato una copia della lettera di cinque pagine che il Primo ministro avrebbe spedito al Comitato Nobel norvegese che si occupa di dare i premi. Trump ha attribuito a Abe le seguenti dichiarazioni: “Ti ho nominato rispettosamente a nome di tutto il Giappone”. Per giustificare questa nomina, Trump ha aggiunto: “Sopra il Giappone volavano razzi e missili. Suonavano gli allarmi. Lo sapete. Ora, d’un tratto i giapponesi si sentono bene. Si sentono al sicuro. È merito mio”.

I media americani hanno riportato queste affermazioni con un certo scetticismo circa la loro fondatezza.

Anche i media sudcoreani hanno riportati i commenti di Trump e molti hanno speculato sul fatto che possa essere stato Moon, e non Abe, a nominare il Presidente al comitato Nobel.

Fonte: the Asahi Shimbun
Link: http://www.asahi.com/ajw/articles/AJ201902170021.html

 

 

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