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Rassegna settimanale 28 febbraio-6 marzo 2022: Sud-est asiatico

28 febbraio, Singapore – Singapore imporrà sanzioni alla Russia che riguarderanno anche le transazioni bancarie

Singapore imporrà “sanzioni e restrizioni appropriate” alla Russia che includeranno misure bancarie e finanziarie e controlli sulle esportazioni di articoli che potrebbero essere usati come armi contro il popolo ucraino.

La piccola città-stato, centro finanziario asiatico e importante snodo marittimo internazionale, normalmente si attiene alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ma emette invece raramente sanzioni proprie contro gli altri paesi.

“Singapore intende agire di concerto con molti altri paesi che la pensano allo stesso modo per imporre sanzioni e restrizioni appropriate contro la Russia”, ha detto al parlamento il ministro degli Esteri Vivian Balakrishnan, descrivendo l’invasione della Russia come inaccettabile e una grave violazione delle norme internazionali. Ha affermato che le sanzioni erano dovute alla “gravità senza precedenti” della situazione e al veto della Russia la scorsa settimana su una risoluzione del Consiglio di sicurezza. “In particolare, imporremo controlli sulle esportazioni di articoli che possono essere direttamente utilizzati come armi in Ucraina per infliggere danni o soggiogare gli ucraini. Bloccheremo anche alcune banche russe e le transazioni finanziarie collegate alla Russia”.

Balakrishnan ha affermato che altre misure specifiche sono in fase di elaborazione e saranno annunciate a breve.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/singapore-impose-appropriate-sanctions-restrictions-russia-2022-02-28/

1 marzo, Malesia – La Malesia nega il permesso di attracco alla petroliera battente bandiera russa sanzionata dagli Stati Uniti

Il governo malese ha dichiarato che una petroliera battente bandiera russa non sarà autorizzata a fare scalo nel porto di Kuala Linggi, tra le pressioni sui paesi per imporre sanzioni internazionali alle imprese collegate a Mosca in seguito all’invasione dell’Ucraina.

La Linda, che è stata citata in un documento del Tesoro statunitense nel quale venivano descritte in dettaglio le sanzioni contro entità russe, si stava dirigendo verso il porto malese e sarebbe dovuta arrivare nel fine settimana.

Il ministero dei Trasporti della Malesia ha affermato che l’operatore portuale ha deciso di rifiutare la richiesta della nave di gettare l’ancora “per non violare alcuna sanzione”. “Il ministero continuerà a riesaminare la situazione per ulteriori azioni che potrebbero essere necessarie in base alle attuali politiche del governo”, ha affermato in una nota, senza precisare quale sia la posizione del governo sulle sanzioni statunitensi.

La dichiarazione del ministero, che ha attribuito la decisione di bloccare la nave alle autorità portuali piuttosto che al governo, ha suggerito “un tentativo di raggiungere un compromesso” nel placare sia la Russia che gli Stati Uniti, ha affermato il dott. Euan Graham, ricercatore presso l’Istituto internazionale per Studi strategici.

Secondo gli Stati Uniti, Linda è di proprietà di PSB Leasing, un’unità della banca russa Promsvyazbank, anch’essa colpita da sanzioni internazionali. Provsyazbank, tuttavia, ha negato che la sua sussidiaria fosse proprietaria della nave.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.reuters.com/world/malaysia-says-wont-allow-russia-flagged-tanker-sanctioned-by-us-port-2022-03-01/

2 marzo, Indonesia – L’Indonesia respinge la richiesta degli esperti delle Nazioni Unite di indagare sui presunti abusi in Papua

L’Indonesia ha respinto l’appello degli esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani ad intraprendere indagini indipendenti sui rapporti di “abusi scioccanti” contro gli indigeni papuani, affermando che la nazione del sud-est asiatico si è già confrontata con queste accuse.

I separatisti hanno condotto per decenni una campagna di basso livello per ottenere l’indipendenza di questa regione ricca di risorse, sostenendo che il voto del 1969, supervisionato dalle Nazioni Unite e che ha portato l’ex colonia olandese sotto il controllo indonesiano, fosse illegittimo.

In una dichiarazione, tre esperti indipendenti delle Nazioni Unite hanno affermato di aver ricevuto tra aprile e novembre 2021 report di accuse inerenti diversi casi di uccisioni extragiudiziali, inclusi quelle di bambini piccoli, sparizioni forzate, torture e sfollamenti forzati di almeno 5.000 papuani.

La dichiarazione degli esperti delle Nazioni Unite citava stime secondo le quali da 60.000 a 100.000 persone erano state sfollate in Papua dall’escalation della violenza nel dicembre 2018. “Migliaia di abitanti dei villaggi abbandonati sono fuggiti nelle foreste dove sono esposti al clima rigido degli altopiani senza accesso a cibo, assistenza sanitaria e strutture educative”, hanno affermato gli esperti.

In una lettera inviata al governo indonesiano il 27 dicembre, gli esperti hanno anche evidenziato l’aumento della violenza dal 2021 e hanno affermato che c’è stata un'”ondata” di raid per catturare separatisti armati, che ha portato ad arresti e detenzioni arbitrarie.

Citando i rapporti secondo cui gli aiuti agli sfollati papuani sarebbero stati ostacolati, gli esperti hanno chiesto l’accesso umanitario e l’accesso a osservatori e giornalisti indipendenti.”Gli esperti hanno chiesto un urgente accesso umanitario nella regione e hanno esortato il governo indonesiano a condurre indagini complete e indipendenti sugli abusi contro le popolazioni indigene”.

Descrivendo la dichiarazione degli esperti delle Nazioni Unite come “di parte”, la rappresentanza permanente dell’Indonesia a Ginevra ha affermato in una dichiarazione che il comunicato stampa ha ignorato “dati e informazioni verificabili” che sono già stati presentati dall’Indonesia in merito alle stesse accuse. Ha negato che le autorità abbiano ostacolato gli aiuti o effettuato sfollamenti forzati e ha affermato che le persone erano state sfollate a causa di una serie di fattori, tra cui disastri naturali e conflitti tribali. La dichiarazione affermava inoltre che le forze di sicurezza dovevano essere dispiegate in alcune aree a causa degli attacchi contro i civili da parte di “gruppi criminali armati”.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/indonesia-dismisses-un-experts-call-probe-alleged-abuses-papua-2022-03-02/

3 marzo, ASEAN – Gli Stati Uniti inviteranno un rappresentante “non politico” del Myanmar al vertice con i paesi dell’ASEAN

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che seguiranno l’esempio dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) invitando un rappresentante apolitico del Myanmar al vertice organizzato a Washington questo mese.

Il presidente Joe Biden prevede infatti di ospitare un vertice speciale degli Stati Uniti e dei leader dell’ASEAN il 28 e 29 marzo. “Gli Stati Uniti sostengono la decisione dell’ASEAN di invitare rappresentanti non politici della Birmania a eventi ASEAN di alto livello. Allo stesso modo, abbiamo deciso di invitare al vertice un rappresentante apolitico della Birmania. Il regime non è riuscito a compiere progressi significativi sul consenso in cinque punti dell’ASEAN e dovrebbe essere ritenuto responsabile””, ha affermato un portavoce del Dipartimento di Stato americano, usando il precedente nome del Myanmar per riferirsi al paese.

Alla fine dell’anno scorso, l’ASEAN ha impedito alla giunta al governo del Myanmar di partecipare a riunioni chiave a causa del suo mancato rispetto del piano concordato con i paesi dell’Associazione per porre fine alle ostilità nel paese.  Da allora l’ASEAN ha invitato alle riunioni un rappresentante apolitico del Myanmar, ma la giunta ha sempre rifiutato, sostenendo di dover essere rappresentata in quanto autorità legittima.

L’ASEAN non ha formalmente riconosciuto il governo militare, che è stato preso di mira dalle sanzioni imposte, tra gli altri, da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea.

Il vertice voluto dalla Casa Bianca fa parte degli sforzi per rafforzare il coinvolgimento in una regione che Washington considera fondamentale per i suoi sforzi volti a respingere il crescente potere della Cina. L’amministrazione Biden ha dichiarato l’Indo-Pacifico e la concorrenza con la Cina uno dei principali obiettivi di politica estera, e desidera mantenerlo tale nonostante l’invasione russa dell’Ucraina.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/china/us-invite-non-political-myanmar-representative-summit-with-asean-2022-03-03/

4 marzo, ASEAN – Prevista una visita di tre giorni dell’inviato dell’ASEAN in Myanmar questo mese

Un portavoce del ministero degli Esteri cambogiano ha dichiarato che l’inviato speciale del Sud-Est Asiatico dovrebbe visitare il Myanmar dal 20 al 23 marzo.

Prak Sokhonn, ministro degli esteri della Cambogia, paese che detiene l’attuale presidenza dell’ASEAN, il mese scorso ha esortato i generali al potere in Myanmar a consentirgli di incontrare tutte le parti interessate, compresi i loro oppositori dichiarati fuorilegge.

Il portavoce del ministero degli Esteri cambogiano Chum Sounry ha dichiarato che il viaggio di Prak Sokhonn era ancora in fase di organizzazione, ma ha confermato i rapporti secondo cui un programma provvisorio della visita era stato fissato per il 20-23 marzo. Il signor Chum Sounry ha rifiutato di fornire dettagli su chi l’inviato potrebbe incontrare.

Secondo le Nazioni Unite, più di 300.000 persone sono state sfollate a causa del conflitto post-golpe in Myanmar, con migliaia di civili arrestati, molti dei quali picchiati, torturati e uccisi, come affermato dai gruppi per i diritti umani.

Il governo militare birmano lunedì ha accusato i media occidentali di aver riportato informazioni parziali sugli eventi in Myanmar e ha affermato che stava solo cercando di proteggere la sua gente da “terroristi” e di aver liberato più di 48.000 manifestanti detenuti.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/asean-envoy-set-for-3-day-myanmar-visit-later-in-march

5 marzo, Myanmar – La giunta militare revoca la cittadinanza ai membri del governo ombra dell’opposizione

La giunta del Myanmar ha revocato la cittadinanza a diversi membri del governo di opposizione guidato dalla deposta amministrazione di Aung San Suu Kyi.

I legislatori estromessi avevano formato il Governo di Unità Nazionale (GUN) settimane dopo la presa del potere da parte dei militari e hanno promesso di ribaltare l’esito del colpo di stato. Da allora il GUN è stato dichiarato dalla giunta un’organizzazione “terroristica”.

Tra coloro che sono stati privati della cittadinanza c’è il portavoce Sasa, il ministro degli Affari Esteri Zin Mar Aung, il ministro dell’Interno Lwin Ko Latt e il ministro per i Diritti Umani Aung Myo Min.

Il gruppo avrebbe “violato le leggi esistenti dello Stato e… è stato scoperto a commettere atti che potrebbero danneggiare gli interessi del Myanmar”, secondo un avviso della giunta pubblicato sul quotidiano statale Global New Light del Myanmar. Stando allo stesso avviso, anche lo scrittore Ei Pencilo e gli attivisti di spicco Min Ko Naing e Ei Thinzar Maung si sono visti revocare la cittadinanza, e anche altri “simili colpevoli saranno identificati e perseguiti”.

Fonte: The Straits Times

Link:https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/myanmar-junta-strips-shadow-govt-members-of-citizenship

6 marzo, Indonesia – Oltre 100 musulmani Rohingya arrivano nella regione indonesiana di Aceh “indeboliti dalla fame e dalla disidratazione” dopo settimane in mare

Più di 100 musulmani Rohingya deboli ed affamati sono stati trovati su una spiaggia nella provincia più settentrionale dell’Indonesia, Aceh, dopo aver passato settimane in mare.

Il gruppo è arrivato sulla spiaggia di Jangka vicino ad Alue Buya Pasi, un villaggio di pescatori nel distretto di Bireuen, domenica. Gli abitanti dei villaggi che hanno visto i 114 Rohingya su una traballante barca di legno li hanno aiutati ad sbarcare e hanno poi denunciato il loro arrivo alle autorità, stando a quanto riportato da Badruddin Yunus, leader della comunità locale di pescatori tribali.

I 58 uomini, 21 donne e 35 bambini sono stati ospitati e hanno ricevuto aiuto da abitanti del villaggio, polizia e militari, mentre le autorità locali, inclusa la task force sul coronavirus, stavano aiutando a gestire la situazione. “Effettueremo un controllo sanitario generale e test antigenici rapidi per Covid-19”, ha detto il capo della polizia locale Mike Hardy Wirapraja, aggiungendo che sarebbero stati successivamente trasferiti nel vicino distretto di Lhokseumawe dove è situato un centro per rifugiati.

“Siamo originari del Myanmar ma siamo fuggiti in Bangladesh e abbiamo iniziato il nostro viaggio dal Bangladesh”, avrebbe successivamente detto a un giornalista uno dei giovani rifugiati, Omar Faruk, aggiungendo che il gruppo era in mare da 25 giorni. “Abbiamo lasciato il Bangladesh perché la situazione dei Rohingya nel campo non è buona, al momento sta peggiorando”, ha detto l’undicenne in inglese.

È il secondo arrivo della minoranza perseguitata nell’Indonesia a maggioranza musulmana negli ultimi mesi. Più di 100 Rohingya erano infatti arrivati anche a Bireun alla fine di dicembre dopo essere stati alla deriva per giorni prima che il governo indonesiano permettesse loro di sbarcare e la loro barca danneggiata fosse trascinata a riva.

Più di 700.000 musulmani Rohingya sono fuggiti dal Myanmar a maggioranza buddista con destinazione i campi profughi del Bangladesh a partire dall’agosto 2017, quando l’esercito birmano aveva lanciato un’operazione di sgombero in risposta agli attacchi di un gruppo ribelle. Gruppi di Rohingya hanno poi tentato di lasciare gli affollati campi in Bangladesh e di intraprendere pericolosi viaggi via mare verso gli altri paesi a maggioranza musulmana della regione.

Sebbene l’Indonesia non sia uno dei firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951, l’UNHCR ha affermato che un regolamento presidenziale del 2016 fornisce un quadro giuridico nazionale che disciplina il trattamento dei rifugiati su imbarcazioni in pericolo vicino all’Indonesia e le operazioni di aiuto a sbarcare. Queste disposizioni sono state attuate per anni, l’ultima volta appunti a dicembre, quando 105 rifugiati Rohingya sono stati salvati al largo della costa di Bireuen verso la vicina Lhokseumawe, una città costiera nel distretto di North Aceh.

Fonte: South China Morning Post

Link:https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3169455/over-100-rohingya-muslims-arrive-indonesias-aceh-weak

 

(Featured image source: Flickr Matt Brown)