social-media-logo

Rassegna settimanale 18-24 aprile 2022: Sud-est asiatico

18 aprile, Myanmar – In un raro commento, Aung San Suu Kyi esorta le persone a “essere unite”

L’ex leader del Myanmar Aung San Suu Kyi ha chiesto alla popolazione birmana di essere unita, secondo una fonte che conosce i suoi procedimenti legali, in uno dei rari commenti dopo la deposizione del suo governo lo scorso anno.

Suu Kyi, la figlia del defunto eroe dell’indipendenza del Myanmar Aung San, è sotto processo accusata di una lunga lista di reati, tra cui la violazione di una legge sui segreti di stato e molteplici imputazioni per corruzione, che comporterebbero una pena detentiva massima combinata di oltre 150 anni.

“Aung San Suu Kyi invita le persone ad essere “unite”, così da poter avere un dialogo aperto tra loro. “Ognuno ha una visione diversa: discutete e parlate con pazienza’”, ha riferito la fonte, che ha chiesto di non essere identificata perché i militari stanno limitando la diffuzione delle informazioni inerenti Suu Kyi e i processi che la vedono imputata.

La fonte non ha spiegato perché il premio Nobel abbia sollecitato l’unità, ma ha aggiunto che non si trattava di un appello al dialogo con la giunta.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/rare-comments-myanmars-suu-kyi-urges-people-be-united-source-2022-04-18/

19 aprile, Singapore – Singapore e Nuova Zelanda avviano una cooperazione per combattere il cambiamento climatico

Singapore e Nuova Zelanda coopereranno in materia di tecnologie verdi nella lotta ai cambiamenti climatici, stando a quanto hanno affermato martedì i primi ministri Lee Hsien Loong e Jacinda Ardern in una conferenza stampa.

Gli sforzi congiunti faranno parte di un nuovo caposaldo, basato sulla risposta al cambiamento climatico e sulla green economy, che andrà a rafforzare il partenariato tra Singapore e Nuova Zelanda e comporterà l’adozione di tecnologie ecologiche e a basse emissioni di carbonio.

“Non possiamo semplicemente tornare collettivamente a un approccio “business-as-usual” ad alte emissioni di carbonio. A livello globale, siamo entrati in quella che deve essere un’era di azione, che include anche il settore privato”, ha affermato Ardern, aggiungendo che nessun governo può riuscirci da solo ed è quindi necessario un grande sforzo congiunto.

Jacinda Ardern è arrivata a Singapore lunedì per una visita ufficiale di tre giorni per incontrare il presidente di Singapore Halimah Yacob e il primo ministro Lee. Quest’ultimo ha affermato che entrambi i paesi lavoreranno ad iniziative relative alla tecnologia di transizione energetica, ai mercati del carbonio, ai trasporti sostenibili e alla gestione dei rifiuti, e che “questa nuova cultura della cooperazione riflette l’impegno comune ad attuare l’accordo di Parigi e lavorare insieme per cogliere le opportunità di crescita nell’economia verde”.

Lee ha anche affermato che sia Singapore che la Nuova Zelanda hanno condannato fermamente l’invasione russa dell’Ucraina, poiché entrambi i paesi sono “convinti sostenitori” del diritto internazionale e dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite.”Quello che sta accadendo in Ucraina è un assalto alla sovranità di un paese e alla sua integrità territoriale”, ha affermato Ardern. Ha aggiunto che la Nuova Zelanda continuerà anche a incoraggiare la Cina a riconoscere ciò che il “conflitto ucraino rappresenta per il mondo”. “Le incertezze geopolitiche, le vulnerabilità della catena di approvvigionamento e il crescente protezionismo rendono ancora più importante per i paesi lavorare insieme per trovare un percorso da seguire e identificare opportunità vantaggiose per tutti”, ha affermato il primo ministro neozelandese.

Lee ha dichiarato anche che sia Singapore che la Nuova Zelanda hanno un “interesse legittimo” a che le relazioni tra Cina e Stati Uniti rimangano stabili, e ha aggiunto che spera che “la saggezza prevalga” e che il conflitto in corso in Ucraina non vada a complicare le cose.
Ardern ha inoltre affermato che la Nuova Zelanda e Singapore sono partner commerciali stretti e naturali e che entrambi continueranno ad impegnarsi in scambi e investimenti liberi.”Ci sono anche opportunità per le nostre aziende di collaborare e fornire beni e servizi nel Sud-Est Asiatico nei prossimi decenni”, ha affermato, il che è “particolarmente importante in un momento come questo di grande incertezza globale causata dalla pandemia di COVID e dalla guerra in Ucraina”.

Fonte : AP News
Link : https://apnews.com/article/russia-ukraine-climate-technology-business-singapore-f5a5ce69b4c23a4d5f6f5e51f241f123

20 aprile, Malesia – Si contano 6 morti e più di 500 Rohingya in fuga in seguito ad una rivolta scoppiata in un centro di detenzione

Più di 500 rifugiati Rohingya sono fuggiti da un campo di detenzione in Malesia a seguito di una protesta, ma i funzionari hanno dichiarato che la maggior parte di loro è già stata arrestata di nuovo.

Il Dipartimento dell’Immigrazione ha dichiarato che 528 Rohingya sono fuggiti dopo aver rotto una porta e una grata in un centro di detenzione temporanea nello stato di Penang settentrionale. Agenti di polizia e di altre agenzie sono stati dispiegati e hanno già arrestato 362 detenuti. “La ricerca dei restanti sta continuando”, ha detto il Dipartimento, senza fornire dettagli su ciò che ha scatenato la rivolta.

Il capo della polizia di Penang, Mohamad Shuhaily Mohamad Zain, ha detto ai media locali che sei detenuti sono stati uccisi da un’auto di passaggio mentre cercavano di attraversare un’autostrada, specificando che le vittime erano due uomini, due donne, un ragazzo e una ragazza. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa nazionale Bernama, l’uomo avrebbe inoltre affermato che la polizia ha istituito posti di blocco per dare la caccia ai restanti detenuti, che comprendono 28 donne e 12 ragazzi.

La Malesia, una nazione a predominanza musulmana, è destinazione preferita dai Rohingya musulmani in fuga dal Myanmar a maggioranza buddista o da coloro che cercano di sfuggire alla miseria dei campi profughi in Bangladesh.

Pur non riconoscendo lo status di rifugiato, la Malesia ospita circa 180.000 rifugiati e richiedenti asilo accreditati presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, inclusi più di 100.000 Rohingya e membri di altri gruppi etnici del Myanmar.

Fonte : AP News
Link : https://apnews.com/article/immigration-religion-bangladesh-myanmar-malaysia-f91660a8a7379673cbae51909a2cd23d

21 aprile, Vietnam – Il Vietnam pianifica una legge per rimuovere contenuti “illegali” dai social media

Il Vietnam sta preparando nuove leggi che andrebbero ad imporre alle società di social media di rimuovere i contenuti ritenuti illegali entro 24 ore.

Le modifiche alla legge attuale renderanno il Vietnam, un mercato da 1 miliardo di dollari per Facebook, uno dei paesi più severi al mondo nei confronti dei social media e rafforzeranno la portata della repressione delle attività “anti-statali”del Partito Comunista al potere.

Il termine di 24 ore per rimuovere “contenuti e servizi illegali” non avrà un margine di tolleranza, mentre i “live streaming illegali” attivi dovranno essere bloccati entro tre ore, hanno affermato tre persone a conoscenza dei contenuti della nuova legge. Le aziende che non rispetteranno le scadenze potrebbero vedere bandite le loro piattaforme nel paese.

Alle società proprietarie dei social media è stato anche detto che i contenuti che danneggiano la sicurezza nazionale devono essere rimossi immediatamente. Attualmente, le piattaforme social hanno spesso alcuni giorni a disposizione per gestire le richieste del governo vietnamita.

Gli emendamenti, che non sono stati resi pubblici, dovrebbero essere firmati dal primo ministro Pham Minh Chinh il prossimo mese e applicati a partire da luglio. Il ministero degli Esteri vietnamita ha affermato che tali emendamenti alla legge sulle informazioni online sono in fase di revisione da parte del governo.”Il Vietnam richiede che le aziende si coordinino attivamente con il governo nella costruzione di un ambiente online sicuro e salutare, rimuovendo i contenuti inappropriati o contrari alle normative legali e alle tradizioni nazionali del Vietnam”, si legge in una dichiarazione inviata via e-mail.

Il Vietnam, con una popolazione di 98 milioni, è tra i primi 10 mercati di Facebook per numero di utenti con 60-70 milioni di persone presenti sulla piattaforma, secondo i dati aziendali del 2021.
Il paese genera circa 1 miliardo di dollari di entrate annuali per Facebook ed è più redditizio di molti mercati europei. YouTube ha 60 milioni di utenti in Vietnam e TikTok invece ne ha 20 milioni, secondo le stime del governo del 2021.

Sebbene sia redditizio, questo mercato pone dilemmi etici. Il Partito Comunista del Vietnam tollera poco le critiche e i tribunali del paese hanno inflitto lunghe pene detentive a dissidenti e attivisti per aver pubblicato su Facebook e YouTube commenti critici nei confronti del governo.
Gli sforzi per esercitare il controllo sui contenuti online sono andati solo ad intensificarsi. Una legge sulla sicurezza informatica introdotta nel 2019 è stata seguita infatti da linee guida nazionali sul comportamento sui social media nel giugno dello scorso anno.

Nel 2020, Facebook ha accettato di aumentare in modo significativo la censura dei post “anti-statali” per gli utenti locali dopo che le autorità vietnamite hanno rallentato il traffico verso la sua piattaforma e minacciato di chiuderla completamente, secondo quanto riferito da fonti aziendali a Reuters. Facebook ha detto all’epoca di aver ottemperato con riluttanza alla richiesta del governo di “limitare l’accesso ai contenuti ritenuti illegali” e i pianificati emendamenti alla legge sembrerebbero derivare dall’insoddisfazione del governo per gli attuali tassi di rimozione dei contenuti in seguito alle sue richieste.

Le fonti affermano che, oltre a rimuovere i contenuti “illegali”, il governo vuole che le società di social media modifichino gli algoritmi per limitare i contenuti riguardanti materiale sessualmente allusivo, gioco d’azzardo e vendita di medicinali e integratori non regolamentati. Il governo sarebbe anche desideroso di cancellare gli account delle celebrità che ritiene stiano usando la loro influenza per vendere prodotti inadatti, diffamare gli altri e promuovere false cause di beneficenza.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/business/media-telecom/exclusive-vietnam-plans-24-hour-take-down-law-illegal-social-media-content-2022-04-20/

22 aprile, Myanmar – Il generale Min Aung Hlaing propone colloqui di pace alle minoranze etniche ribelli

Il capo della giunta birmana venerdì ha chiesto colloqui di pace da svolgersi faccia a faccia con i gruppi etnici ribelli presenti nel paese, mentre i soldati dell’esercito lottano per schiacciare le nuove milizie anti-giunta che sono sorte in risposta al colpo di stato.

In Myanmar sono presenti circa venti eserciti ribelli etnici, molti dei quali controllano zone di remoti territori di confine, che hanno combattuto per decenni tra loro e contro i militari per il commercio di droga, le risorse naturali e l’autonomia.

Alcuni hanno condannato l’estromissione dal governo di Aung San Suu Kyi e offerto riparo e addestramento ai membri delle “Forze di Difesa Popolare” (FDP) sorte dopo il golpe e che secondo gli analisti hanno sorpreso i militari con l’efficacia delle loro rappresaglie.

“Invito i leader dei gruppi etnici armati al dialogo”, ha detto il capo della giunta Min Aung Hlaing in un discorso riportato dai media statali, chiedendo a rappresentanti di ogni gruppo di registrarsi entro il 9 maggio per prendere parte ai colloqui e aggiungendo che li avrebbe incontrati personalmente.”Discuteremo tutti onestamente e apertamente… affinché le persone possano godere dell’essenza della pace e dello sviluppo”, ha detto il generale, senza tuttavia fornire una possibile data per l’incontro.

L’appello arriva tra gli ormai quotidiani scontri tra le truppe della giunta e i gruppi delle FDP, alcuni dei quali stanno combattendo a fianco dei ribelli etnici nelle aree di confine.
La scorsa settimana, la giunta ha affermato che le sue truppe avevano costretto ad arretrare centinaia di combattenti delle FDP e membri dell’esercito per l’indipendenza Kachin dopo giorni di scontri intorno alla città di Pinlebu, nella regione settentrionale di Sagaing.
Sono stati segnalati pesanti combattimenti anche nello stato di Kayin, vicino al confine con la Thailandia, dove le FDP che stanno conducendo operazioni insieme alle truppe dell’Unione Nazionale Karen, un altro consolidato gruppo ribelle.

Il mese scorso, Min Aung Hlaing ha promesso che i militari avrebbero “annientato” le FDP in un discorso tenuto in occasione della parata annuale nella Giornata delle forze armate, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di diversi gruppi etnici ribelli.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/myamar-junta-chief-min-aung-hlaing-calls-for-peace-talks-with-ethnic-rebels

23 aprile, Indonesia – Il governo impone il divieto alle esportazioni di olio di palma

L’Indonesia, il principale produttore mondiale di olio di palma, ha annunciato l’intenzione di vietare le esportazioni di quello che è l’olio vegetale più utilizzato, con una mossa inaspettata che potrebbe influenzare ulteriormente l’aumento dell’inflazione alimentare globale.

L’interruzione delle spedizioni dell’olio da cucina e della sua materia prima, ampiamente utilizzata in prodotti che vanno dalle torte ai cosmetici, potrebbe portare all’aumento dei costi per i produttori di alimenti confezionati a livello globale e costringere i governi a scegliere tra l’utilizzo di oli vegetali per produrre alimenti o biocarburanti. Dall’Indonesia proviene infatti più della metà dell’offerta globale di olio di palma.

In una trasmissione video, il presidente Joko Widodo ha affermato di voler garantire un’abbondante disponibilità e la convenienza dei prodotti alimentari in patria, dopo che l’inflazione alimentare globale è salita a livelli record in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, uno dei principali produttori agricoli.

I prezzi dell’olio vegetale alternativo sono aumentati in risposta alla misura che entrerà in vigore il 28 aprile. L’olio di semi di soia, il secondo olio vegetale più utilizzato, è aumentato del 4,5% a un livello record di 83,21 centesimi per libbra nel Chicago Board of Trade.
I prezzi globali dell’olio di palma grezzo, che l’Indonesia utilizza per l’olio da cucina, sono saliti ai massimi storici quest’anno a causa anche dell’aumento della domanda e della scarsa produzione dei suoi principali produttori, Indonesia e Malesia.

Altri paesi hanno sperimentato il protezionismo delle colture per cercare di mantenere bassi i prezzi interni. L’Argentina, il principale esportatore mondiale di soia trasformata, ha interrotto brevemente le nuove vendite all’estero di olio di soia e farina a metà marzo prima di aumentare l’aliquota della tassa all’esportazione su quei prodotti dal 31% al 33%.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha sollecitato la cooperazione internazionale durante la guerra in Ucraina, piuttosto che l’attuazione di divieti di esportazione. I mercati globali di olio da cucina sono stati infatti sconvolti quest’anno dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha interrotto le esportazioni di olio di girasole. Dalla regione del Mar Nero proviene il 76% delle esportazioni mondiali di olio di girasole e le spedizioni commerciali dalla regione sono state gravemente colpite dallo scoppio del conflitto a febbraio.

Anche grandi forniture di prodotti alternativi, tra cui olio di soia e di colza, non sono prontamente disponibili, dopo che la siccità ha danneggiato i raccolti più recenti in Argentina, Brasile e Canada.
Si prevede che nei prossimi anni verranno aperti nuovi impianti per la lavorazione dell’olio di soia e di canola rispettivamente negli Stati Uniti e in Canada, poiché la domanda di biocarburanti di origine vegetale cresce, ma aumentare la produzione nel breve termine sarà difficile.

I produttori malesi affermano che il secondo esportatore mondiale di olio di palma, che sta affrontando una carenza di produzione a causa di una carenza di manodopera indotta dalla pandemia, difficilmente sarà in grado di colmare il divario.
In Indonesia, il prezzo al dettaglio dell’olio da cucina è in media di 26.436 rupie ($ 1,84) al litro, con un aumento di oltre il 40% finora quest’anno. In alcune province del paese, i prezzi sono quasi raddoppiati solo nell’ultimo mese, secondo una pagina di monitoraggio dei prezzi. Negli ultimi giorni si sono svolte manifestazioni da parte degli studenti in diverse città dell’Indonesia proprio per denunciare i prezzi elevati dell’olio da cucina.
Il governo indonesiano ha fissato un limite di 14.000 rupie al litro per l’olio da cucina sfuso, ma i dati del ministero del Commercio hanno mostrato che questo mese è stato venduto a oltre 18.000 rupie. È inoltre in corso un’indagine del governo inerente ad accuse di presunta corruzione legata al rilascio di permessi di esportazione per l’olio di palma.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/indonesia-ban-palm-oil-exports-shore-up-supply-soyoil-futures-surge-2022-04-22/

24 aprile, Myanmar – Incriminato un collaboratore di Voice of America per pubblicazioni critiche nei confronti dell’esercito

Un giornalista birmano che scriveva per testate tra cui Voice of America e Frontier Myanmar è stato formalmente incriminato da un tribunale di Yangon.
Sithu Aung Myint, che è stato arrestato nell’agosto 2021 insieme alla giornalista freelance Htet Htet Khine, deve affrontare due accuse relative alla pubblicazione di contenuti che secondo le autorità erano critici nei confronti dell’esercito.

Un avvocato, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha affermato che la corte ha incriminato Sithu Aung Myint con le accuse di istigazione e diffusione di notizie false ai sensi della sezione 505a del codice penale del Myanmar, e di sedizione ai sensi della sezione 124a, che punisce qualsiasi cosa si creda “disprezzo o disaffezione” verso i militari.

Se condannato, rischia fino a tre anni di reclusione per la prima accusa e fino a 20 anni per la seconda.

Al momento del suo arresto a Bahan Township a Yangon, Sithu Aung Myint si stava nascondendo con Htet Htet Khine, una libera professionista che lavorava per BBC Media Action. Sono stati presi in custodia il 15 agosto 2021.

Than Lwin Htun, a capo dell’edizione birmana di VoA, ha affermato che il reportage di Sithu Aung Myint per VoA è basato sui fatti e che crede che il giornalista dovrebbe essere rilasciato.”È responsabilità dei giornalisti riferire su ciò che sta accadendo, quindi è necessario ascoltare le persone che attraverso i media riferiscono correttamente quanto accade”, ha affermato.

Htet Htet Khine, la giornalista arrestata con Sithu Aung Myint, è accusata sulla base della legge sull’associazione illegale del Myanmar. Si trova nella prigione di Insein in attesa di processo e l’avvocato che la rappresenta si è nascosto dopo essere stato tormentato dai militari.

Separatamente, Soe Yarzar Tun, un giornalista freelance rilasciato durante un’amnistia carceraria nel giugno 2021, è tornato in custodia dopo essere stato accusato ai sensi della legge antiterrorismo. Una persona a conoscenza del caso, che ha chiesto l’anonimato per paura di ritorsioni, ha detto a VoA che gli avvocati del giornalista non sono ancora stati in grado di ottenere i documenti relativi al suo caso. Il freelance ha lavorato per le testate giornalistiche birmane Mizzima e Myanmar Now ed era stato arrestato per la prima volta nel marzo 2021 mentre copriva le proteste contro il colpo di stato ed è stato detenuto per 122 giorni.

Dal colpo di stato del 1° febbraio dello scorso anno, 122 giornalisti e operatori dei media sono stati arrestati e 48 sono tutt’oggi ancora detenuti, secondo Reporting Asean, che tiene traccia degli arresti. Di questi, 22 sono stati condannati.

Le accuse più comuni rivolte ai media sono quelle di istigazione o di tentare di denigrare i militari.

Fonte: VoA News
Link: https://www.voanews.com/a/myanmar-indicts-voa-contributor-over-critical-analysis/6541299.html

 

(Featured image source: Flickr BrickinNik)