Rassegna settimanale 25 – 31 marzo 2019: Africa Subsahariana
25 marzo, Repubblica Democratica del Congo – Il Paese affronta la seconda più forte epidemia di Ebola dal 2014
I casi di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo hanno raggiunto il migliaio per la prima volta in Africa, ha dichiarato il Ministro della Salute. Si tratta della seconda più drammatica epidema di Ebola dal 2014. Ad aggravare la situazione è stata soprattuto la serie di attacchi alle strutture sanitarie da parte di militanti. A febbraio, ad esempio, due attacchi ai centri ospedalieri nella regione di Kivu ha costretto Medici senza frontier a sospendere momentaneamente le cure. Finora l’epidemia non si è diffusa al di fuori della Repubblica Democratica del Congo.
Il contagio è stato tamponato grazie anche alle numerose vaccinazioni effettuate in Congo (96000 persone) e anche in Uganda e Sud Sudan.
Fonte: CNN News
Link: https://edition.cnn.com/2019/03/25/health/ebola-drc-who/index.html
26 marzo, Nigeria – La distruzione dell’ecosistema e delle comunità locali dello Stato del Bayelsa
Le compagnie petrolifere devono rispettare le vite umane e ripulire il danno che la loro azienda ha causato lì dove hanno operato, hanno dichiarato Dr John Sentamu, Baroness Amos, Prof Michael Watts, Njeri Kabeberi e James Thornton, che costituiscono la Commissione Ambientale che indaga sull’impatto delle multinazionali petrolifere nello Stato del Bayelsa, nel Delta del Niger.
L’impatto delle azioni portate avanti dai giganti del petrolio è ampiamente riconosciuto. In genere In occasione di disastri ambientali la comunità globale si è sempre sollevata con orrore contro le compagnie, pretendendo la pulizia e il ripristino dell’ecosistema naturale. Ma in Nigeria, e in particolare nello Stato del Bayelsa, questi problemi sono ampiamente ignorati. L’intensità delle estrazioni è impressionante. Basti pensare che ogni anno in America vengono estratti 4m di petrolio, mentre nel Delta del Nigeria ben 40m. Le compagnie petrolifere hanno pesantemente inquinato acque e terre. La contaminazione delle specie marine e della vegetazione ha distrutto le vite di molte persone, decimato le opportunità di impiego delle comunità locali e ridotto l’aspettativa di vita dei residenti.
Le multinazionali petrolifere operano secondo un doppio standard: gli sforzi di mantenimento dell’ecosistema originario negli Stati Uniti, in Scozia o Norvegia, mentre la totale noncuranza per la Nigeria.
Fonte: The Guardian
27 marzo, Gambia – L’ex presidente del Gambia ha rubato dalle casse dello Stato 1 miliardo di dollari
Gli investigatori hanno dichiarato che Yahya Jammeh, l’ex presidente del Gambia, ha orchestrato il furto di quasi 1 miliardo di dollari prima di lasciare la sua nazione per andare in esilio 2 anni fa. La Organised Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) ha analizzato migliaia di documenti che tracciano e spiegano in maniera analitica come il governo abbia dirottato i soldi verso i conti correnti legati all’ex presidente per quasi 22 anni. Jammeh, un ex ufficiale militare, è salito al potere nel 1994 ed è stato costretto all’esilio nel 2017 dopo aver perso le elezioni. Nel dicembre del 2017, l’amministrazione Trump ha inserito Jammeh nella lista dei Paesi sanzionati, a causa della sua “lunga storia di corruzione e abuso dei diritti umani”, nelle quali vanno incluse reati come quelli di tortura e di omicidio di oppositori politici.
Fonte: The Guardian
28 marzo, Somalia – Attacco terroristico da parte di al-Shabaab
A poche ore dal disastro a Mogadiscio il numero delle vittime è salito a 16 feriti mentre il numero dei feriti sale a 17. L’esplosione è stata causata da un’autobomba piazzata davanti ad un ristorante nel centro di Mogadiscio. L’attentato è stato rivendicato dai terroristi islamici somali al-Shabaab. Il ristorante si trova sull’affollata Maka Al-Mukarama road e testimoni hanno riferito che l’esplosione ha distrutto “diverse auto e treruote”, scrivono i giornali locali.
Gli attacchi da parte di al-Shabaab, la cellula somala di al-Qaida, sono frequenti. Basta pensare che avevano rivendicato un attacco a un edificio governativo che aveva causato almeno 16 morti tra cui il viceministro del Lavoro, Saqar Ibrahim Abdalla. I feriti nell’incursione a seguito dell’esposione dell’autobomba sono stati una ventina. Gli al-Shabaab, cercano di cacciare le truppe straniere devastata una guerra civile iniziata nel 1991, hanno dovuto abbandonare Mogadiscio nel 2011. Si appoggiano adesso su basi situate in zone rurali e da qui riescono a colpire la capitale con frequenza, ricordiamo l’attacco durato quasi un giorno nei pressi dell’hotel Makka al-Mukarrama a fine febbraio, in cui il bilancio era stato di almeno 30 morti.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2019/03/28/somali-capital-suffers-seventh-al-shabaab-attack-in-a-week/
29 marzo, Mozambico – Si concludono le operazioni di salvataggio
Il Presidente del Mozambico Filipe Nyusi ha annunciato che le operazioni di salvataggio delle vittime del ciclone IDAI, iniziate 2 settimane fa, sono terminate. Il team di salvataggio rimarrà vigile e attivo sul territorio, pronto ad intervenire in qualsiasi momento. Il cyclone ha finora ucciso più di 450 persone, ha annunciato il ministro dell’Ambiente Celso Correia. Il bilancio resta provvisorio e, avverte l’Onu, un numero più preciso dei morti si potrà avere solo quando le acque si ritireranno. Le vittime salgono a 700 se si considerano anche il Malawi e lo Zimbabwe.
E’ inoltre esplosa un’epidemia di colera legata al ciclone Idai che ha colpito finora 139 persone, tutti in una delle città più devastate, la città di Beira. Migliaia sono stati trattati con diarrea e I primi sintomi di colera. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il primo obiettivo è fermare l’epidemia. Per questo sono in arrive quasi un milione di dosi di vaccine contro il colera.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.co.uk/news/topics/cjnwl8q4x1lt/mozambique
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