Rassegna settimanale 29 luglio-4 agosto 2019: Africa Subsahariana

29 Luglio, Etiopia – Piantati 350 milioni di alberi in un giorno

In Etiopia ha preso avvio un’enorme opera di rimboschimento che ha come fine ultimo quello di far tornare il paese verde come lo era un tempo e di combattere cambiamento climatico e surriscaldamento globale. L’iniziativa Green Legacy del primo ministro Abiy Ahmed prevedere che vengano piantati, entro fine ottobre, circa quattro miliardi di alberi autoctoni.

Piantando più di 350 milioni di alberi in un solo giorno, il Paese del primo ministro Abiy Ahmed ha superato il record sancito dall’India che, nel 2016, ne aveva piantati circa 50 milioni in ventiquattro ore.

Gli oppositori e i critici ritengono che l’iniziativa Green Legacy sia solamente una strategia politica adottata dal primo ministro al fine di distogliere l’attenzione da quelli che, a detta loro, sono i reali problemi del paese, tra cui spiccano i conflitti etnici alla base di continui scontri e manifestazioni.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-49151523

 

30 Luglio, Sudan – Chiuse scuole e università in seguito all’uccisione di alcuni studenti

“Le attività di scuole di ogni grado e università sono sospese fino a nuovo ordine”: è questa la decisione presa dal Consiglio Militare a capo del paese in seguito all’uccisione di quattro studenti a El-Obeid, nel Kordofan settentrionale. Durante l’ennesima manifestazione, gli scontri con i militari hanno infatti causato morti e feriti. Il fatto che le vittime fossero giovani tra i 15 e i 17 anni ha dato vita a numerose altre manifestazioni da parte di studenti anche giovanissimi in numerose città e ha spinto l’Unicef a intervenire, chiedendo che vengano svolte approfondite indagini riguardo le dinamiche dello scontro, poiché “nessun ragazzo dovrebbe essere ucciso mentre porta la divisa scolastica”.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-49172861

 

31 Luglio, Ruanda – Il Ruanda chiude il confine con il Congo in seguito alla conferma del terzo caso di ebola nella città di Goma

L’espandersi dell’epidemia di Ebola nella città di Goma, che si trova nei pressi del confine tra Repubblica Democratica del Congo e Ruanda, ha spinto le autorità ruandesi a chiudere il confine. È, quindi, impossibile per i congolesi recarsi in Ruanda; la frontiera rimane aperta solamente per i congolesi che desiderano rientrare in patria. La decisione è stata presa subito dopo la diffusione della notizia di un terzo caso di Ebola confermato nella città di Goma.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia un’emergenza sanitaria internazionale. In occasione di tale dichiarazione, il direttore generale dell’OMS aveva dichiarato che nessun paese avrebbe dovuto chiudere i confini o imporre restrizioni per viaggi e commerci. La decisione unilaterale del Ruanda è, quindi, apertamente in contrasto con quanto chiesto dall’OMS.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1UR43L-OZATP

 

1 Agosto, Somalia – Il sindaco di Mogadiscio è l’ultima vittima dell’attacco terroristico del 24 luglio

Il Sindaco della capitale somala è deceduto in un ospedale di Doha, in Qatar, dove era stato trasportato in seguito all’attentato suicida in cui un uomo si era fatto esplodere proprio all’interno dell’edificio con gli uffici del primo cittadino. Ammonta così a sei il numero delle vittime dell’attentato del 24 luglio, rivendicato dal gruppo di estremisti islamici di al-Shabaab.

Il Sindaco Abdirahman Abdi Omar Osman, come ha affermato il Presidente somalo, verrà ricordato per la dedizione con cui si è sempre impegnato per migliorare la vita degli abitanti della capitale e, soprattutto, per il suo grande impegno nel cercare di combattere il terrorismo. Nel corso del mese di luglio si sono verificati altri due attacchi per mano di al-Shabaab, che dal 2007 cerca di rovesciare il governo somalo attraverso numerosi attentati che, ad oggi, hanno solo causato un grande numero di vittime.

Fonte: Al jazeera

Link: https://www.aljazeera.com/news/2019/08/mogadishu-mayor-omar-osman-dies-hospital-suicide-attack-190801134839540.html

 

2 Agosto, Uganda – L’attivista Stella Nyanzi è stata condannata a 18 mesi di reclusione per aver insultato il Presidente

L’attivista e accademica femminista Stella Nyanzi è stata condannata in via definitiva a 18 mesi di reclusione per aver pubblicato sul proprio profilo Facebook un post offensivo nei confronti del presidente ugandese Museveni. Nyanzi, che ha un grande seguito sui social media, è diventata famosa per aver sostenuto la causa dei diseredati e dei diritti delle donne e per aver, a più riprese, scritto post con attacchi molto duri nei confronti del presidente. Per questo motivo, già nel 2017, era stata sollevata dal suo incarico come ricercatrice presso la Makerere University.

Amnesty International ha espresso un’opinione totalmente contraria alla condanna dell’attivista, definendo il verdetto una vera e propria violazione del diritto d’espressione che dovrebbe essere garantito ad ogni persona.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1US1FP-OZATP

 

3 Agosto, Etiopia – Twitter reagisce negativamente alla minaccia di Abiy Ahmed di chiudere Internet nel Paese

Il Primo ministro etiope Abiy Ahmed ha definito Internet una risorsa estremamente importante ma non indispensabile: “Non si tratta di aria o acqua. Se fosse necessario, l’accesso ad Internet potrebbe essere vietato per una settimana, un mese o anche a tempo indeterminato”. Sono queste le parole del Primo ministro che sottolinea il ruolo negativo della rete nell’organizzazione di manifestazioni e proteste di massa che causano numerose vittime e minacciano la stabilità del governo centrale.

La reazione degli internauti non ha tardato ad arrivare: le parole del Primo ministro sono state considerate una vera e propria minaccia ai diritti degli utenti e anche Amnesty International ha chiesto ad Ahmed di fare un passo indietro e di ritrattare le sue affermazioni.

Fonte: Africanews

Link: https://www.africanews.com/2019/08/03/twitter-backlash-after-ethiopia-pm-s-internet-not-water-or-air-threat/

 

4 Agosto, Sudan – Ufficialmente formalizzato l’accordo tra militari e civili: il 20 agosto verrà nominato il nuovo Primo ministro

In seguito al rovesciamento del presidente Omar al-Bashir in aprile, il Sudan è stato al centro dell’attenzione internazionale a causa di numerose manifestazioni e scontri tra il Consiglio Militare, che ha instaurato un nuovo governo temporaneo, e i suoi oppositori. Tali scontri hanno causato numerose vittime.

Nella giornata di domenica è stato finalmente formalizzato l’accordo riguardo la formazione del governo di transizione. La formalizzazione di tale accordo era attesa dall’Unione Africana e dai mediatori che avevano preso parte alla vicenda. Essi considerano il successo delle negoziazioni il primo vero passo verso la costruzione di uno stato di diritto, di uguaglianza, uno stato in cui i cittadini non vengano discriminati e marginalizzati.  Le parti hanno intenzione di firmare definitivamente l’accordo il 17 agosto e il giorno successivo verrà annunciata la formazione del nuovo governo che guiderà il paese per circa 3 anni, fino alle prossime elezioni. Il nuovo Primo ministro verrà nominato il 20 agosto.

Fonte: Reuters

Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1UU0AI-OZATP

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