Rassegna settimanale 23-29 settembre 2019: Africa subsahariana
23 settembre, Kenya – Crolla una scuola, morti almeno 7 studenti
A Nairobi, capitale del Kenya, il crollo di una scuola ha causato la morte di 7 studenti e numerosi altri ragazzi sono rimasti gravemente feriti. È stata aperta un’indagine riguardante la sicurezza dell’edificio che accoglieva circa 800 studenti di un’età inferiore ai 14 anni. Tutti i ragazzi che frequentavano la scuola provengono da famiglie non abbienti, non in grado di garantire un’istruzione privata ai propri figli. Alla povertà in cui vivono, si aggiunge così immenso dolore alle famiglie delle vittime.
Fonte: Al Jazeera
24 settembre, Gambia – Cresce il malcontento nei confronti del presidente Barrow
Nel gennaio 2017, in seguito alla sua elezione, Adama Barrow aveva fatto grandi promesse alla popolazione del Gambia. Promesse che, ad oggi, non sono state mantenute: non c’è stato nessun aumento dei posti di lavoro, nessuna misura è stata presa per combattere attivamente né la corruzione dilagante, né la difficile situazione economica del paese.
Oggi, ad un passo dalla fine del mandato di tre anni, la popolazione esprime un crescente malcontento nei confronti del presidente che, secondo le previsioni di alcuni politologi, potrebbe apportare emendamenti alla costituzione, al fine di governare per i prossimi decenni.
Fonte: Africa News
25 settembre, Kenya e Somalia – Raggiunto l’accordo per ristabilire pacifiche relazioni
Dopo mesi di forti tensioni causate da una disputa riguardo il confine marittimo, Kenya e Somalia hanno raggiunto un accordo che permetterà ai due paesi di ristabilire relazioni pacifiche. Le negoziazioni, mediate dal presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, hanno portato i leader dei due paesi a decidere di fare passi avanti nella ripresa di una relazione pacifica tra i due governi. Nel mese di febbraio si era aperta una vera e propria crisi diplomatica, la cui motivazione sarebbe da imputarsi alla presa di possesso da parte della Somalia di alcune acque territoriali ritenute dal Kenya di sua proprietà.
L’accordo tra i due paesi è stato raggiunto a New York, a margine della 74esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2019/09/25/kenya-somalia-agree-to-normalise-relations/
26 settembre, Nigeria – Vicepresidente accusato di corruzione
Il vicepresidente nigeriano Yemi Osinbajo è stato accusato di aver utilizzato denaro proveniente dal pagamento delle imposte per fondare il partito che ha vinto le ultime elezioni. Le reazioni di Osinbajo non si sono fatte attendere: su diverse piattaforme online sono circolati numerosi tweet in cui egli ha definito “menzogne prive di fondamento” le accuse avanzate nei suoi confronti. Il vicepresidente, inoltre, ha comunicato che rinuncerà al diritto di immunità, che gli viene garantito dalla Costituzione, per favorire le indagini che potranno fare chiarezza sui fatti e smentire le accuse.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2019/09/27/here-s-why-nigeria-s-vp-osinbajo-wants-to-be-sued/
27 settembre, Zimbabwe – Le Nazioni Unite esprimono preoccupazione per la situazione del Paese
L’inviato delle Nazioni Unite in Zimbabwe ha espresso, con un comunicato, molta preoccupazione nei confronti della situazione politica ed economica del paese, in costante deterioramento. La morte dell’ex presidente Mugabe non ha giovato all’economia e il Fondo Monetario Internazionale sottolinea la necessità di intensificare le misure per cercare di migliorare la situazione in cui versa il paese, aggravata dal costante peggioramento delle condizioni sociali in cui è costretta a vivere la popolazione. Sono, infatti, sempre più frequenti gli scontri e le proteste da parte degli oppositori al governo in carica, che causano numerose vittime e feriti.
L’inviato delle Nazioni Unite presenterà un rapporto al Consiglio per la tutela dei diritti umani, affinché vengano presi provvedimenti a tutela della popolazione.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1WC1SP-OZATP
28 settembre, Nigeria – Rilasciati circa 300 studenti prigionieri in una scuola islamica
Nella città nigeriana di Kaduna la polizia ha liberato circa 300 studenti, molti dei quali ancora bambini, prigionieri in un edificio adibito a scuola a islamica. Stando a quanto affermato dalla polizia, essi erano stati detenuti nelle aule della scuola per intraprendere un processo di riformazione che li avrebbe portati ad essere persone responsabili. Le condizioni in cui i prigionieri erano costretti a vivere erano assolutamente disumane e non è ancora chiaro da quanto tempo essi si trovassero dentro l’edificio. Le forze dell’ordine hanno notato la presenza di una vera e propria “stanza per la tortura”, in cui gli studenti venivano incatenati e picchiati. Le testimonianze degli studenti rivelano un’infinita serie di violenze di cui sono stati vittime.
Le scuole islamiche in Nigeria sono state accusate per anni di esercitare abusi nei confronti degli studenti e il governo del presidente Buhari starebbe pianificando la loro definitiva chiusura.
Fonte: Al Jazeera
29 settembre, Sudafrica – Raddoppiati gli sforzi per contrastare xenofobia e violenza di genere
Naledi Pondur, eletta Ministro degli esteri sudafricano, rivolgendosi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha affermato che il governo sudafricano ha pianificato di raddoppiare gli sforzi per contrastare e limitare gli episodi di violenza, sempre più numerosi nelle province Gauteng e KwaZulu-Natal. Atti come quelli sono fortemente condannati dal governo, che mostra una sempre maggiore intolleranza nei confronti di tali episodi. Nel 2018 circa 3000 donne sono state uccise in Sudafrica, una cifra estremamente allarmante.
Il Ministro sudafricano ha affermato che il governo darà il via al “Nelson Mandela Decade for Peace”: si tratta di un decennio (2019-2028) in cui il Paese si impegnerà per assicurare una maggiore tutela dei diritti umani e per ricorrere a multilateralismo e diplomazia come strumenti per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Fonte: Africa News
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