Rassegna settimanale 20-26 Gennaio 2020: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 20-26 Gennaio 2020: Giappone e Corea del Sud

20 gennaio, Giappone – 13 trilioni di yen per i costi di manutenzione delle centrali nucleari giapponesi

Il totale dei costi per la realizzazione delle misure di sicurezza stabilite dal governo, per la manutenzione delle strutture e lo smantellamento delle centrali nucleari in Giappone, ammonterà a 13,46 trilioni di yen circa, riporta un calcolo di Kyodo News.

Questa somma è stata calcolata sulla base di documenti finanziari di undici compagnie di elettricità che possiedono 57 reattori nucleari in 19 centrali, insieme a interviste con le società di servizi. Due anni dopo il disastro nucleare di Fukushima, il governo giapponese ha introdotto nuovi standard di sicurezza che hanno reso le misure contro disastri naturali e incidenti di grande portata obbligatorie per far ripartire i reattori.

Le compagnie di elettricità hanno potuto decidere se mantenere le proprie centrali nucleari inattive e farle ripartire una volta implementate le misure di sicurezza richieste, o se smantellare le proprie strutture. È diventato subito chiaro che entrambe le ipotesi avrebbero comportato grossi costi.

5,4 trilioni dei costi totali sono stati spesi per le nuove misure di sicurezza appena il mese scorso presso 15 centrali nucleari che si vorrebbero riattivare. I costi di smantellamento per i 17 reattori di nove centrali, considerate troppo costose per essere incluse nei lavori di implementazione, sono stati di 849,2 miliardi di yen. Visto che i costi stimati di disattivazione dei reattori n. 1 e n. 4 presso la centrale di Fukushima Daiichi della TEPCO variano, è stato deciso di includerli nel calcolo. I lavori di manutenzione, che non saranno applicati solo alle centrali riattivate ma anche a quelle non operative e a quelle in via di smantellamento, sono necessari per 54 reattori presso 17 centrali.

Le centrali in costruzione sono state escluse, ma nei sei anni calcolati a partire dal 2013, quando le nuove normative sono state introdotte, hanno totalizzato circa 7,2 trilioni di yen.

I costi includono la forza lavoro, le riparazioni e altre spese correlate alle centrali nucleari come mostrato nel report annuale sulla sicurezza di ciascuna società. Tuttavia, i costi di svalutazione e una riserva per lo smantellamento delle strutture sono stati sottratti in quanto si sovrapponevano con alcune spese per misure di sicurezza e smantellamento.

Le spese di manutenzione saranno richieste ogni anno d’ora in poi e dovranno continuare a crescere a partire dai costi annuali di circa 1 trilione di yen per 11 società di servizi. Il totale dei costi potrebbe anche aumentare di centinaia di miliardi di yen tenendo conto che il denaro necessario per costruire strutture antiterrorismo, sempre richieste dai nuovi standard di sicurezza, non è stato inserito nelle cifre di alcune compagnie.

La maggior parte dei 17 reattori presso nove centrali in lista per la disattivazione stanno invecchiando e comprendono quattro reattori presso il complesso di Fukushima Daini, che le autorità locali hanno chiesto di essere scartati.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/costs-for-managing-japan’s-nuclear-plants-to-total-13-trillion-yen

21 gennaio, Corea del Sud – La Corea si prepara per una potenziale diffusione del coronavirus cinese

Le autorità sanitarie stanno monitorando con sempre maggiore attenzione le persone che sono state recentemente in Cina, sulla base della conferma che il nuovo tipo di coronavirus scoperto a Wuhan può

essere trasmesso da persone infette, ha annunciato martedì l’organizzazione “Centri coreani per il controllo e la prevenzione delle malattie” (il Korea Centers for Disease Control and Prevention o KCDC).

Gli aeroporti internazionali in tutta la nazione hanno aumentato i controlli sui passeggeri che arrivano dalla Cina dopo che una donna dello Stato vicino è stata confermata come la prima paziente in Corea.

Il KCDC ha confermato lunedì che la donna cinese di 35 anni residente a Wuhan, capitale della provincia di Hubei, dove pare che il virus abbia avuto origine, è risultata positiva dai test quando è arrivata all’aeroporto internazionale di Incheon il 20 gennaio.

A seguito della conferma, l’organizzazione ha alzato il livello di allerta di un gradino e ha ordinato alle autorità locali rilevanti di rafforzare il monitoraggio della malattia.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/119_282278.html

22 gennaio, Giappone – Il Giappone affronta la decisione riguardo all’acqua contaminata di Fukushima

Lavoratori con addosso tute protettive stanno ancora rimuovendo dalla centrale nucleare di Fukushima materiale radioattivo dai reattori fusi durante il disastro di quasi nove anni fa.

Durante un tour esclusivo dell’area, Reuters ha visto gru giganti controllate in remoto impegnate a smontare una torre e altre strutture in zone altamente radioattive mentre il combustibile esausto viene rimosso da un reattore.

Le autorità della Tokyo Electric, proprietaria della centrale, hanno anche mostrato nuovi serbatoi per contenere le quantità crescenti di acqua contaminata. Le attività di pulizia vengono portate avanti da 4000 lavoratori, molti dei quali indossano tute protettive, anche se si ritiene che il 90% della centrale presenti livelli di radioattività così bassi che non sono necessarie ulteriori precauzioni.

I lavori di smantellamento continuano da circa un decennio, ma con le Olimpiadi di Tokyo all’orizzonte – che prevedono alcuni eventi a meno di 60 km dalla centrale – gli sforzi per mettere in sicurezza le sedi si sono rafforzati.

L’acqua contaminata rappresenta da sempre un punto problematico nei lavori di pulizia e ha allarmato gli Stati vicini. Le autorità di una commissione di esperti che si sta occupando del tema dell’acqua contaminata hanno riferito a dicembre che esistono due possibilità di smaltimento: diluire l’acqua e rilasciarla nell’Oceano Pacifico, o lasciare che evapori.

Il governo giapponese potrebbe prendere la decisione nei prossimi mesi, e anche procedere in questo modo potrebbe richiedere anni, dicono gli esperti.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/in-an-olympic-year-japan-faces-decision-over-contaminated-fukushima-water

23 gennaio, Corea del Sud – La Corte Suprema sostiene i lavoratori sulla retribuzione degli straordinari

La Corte Suprema si è espressa a favore degli autisti pensionati della Junbu Express riguardo alla disputa del calcolo degli stipendi, affermando che il lavoro straordinario dovrebbe essere calcolato usando le ore lavorative effettive.

La paga degli straordinari di un lavoratore in Corea viene calcolata sul numero delle ore straordinarie e la tariffa oraria del singolo individuo. I datori di lavoro sono obbligati a riconoscere ai lavoratori un’aggiunta del 50% sulla tariffa oraria ordinaria secondo la legge degli Standard Lavorativi. In particolare, la tariffa oraria di un lavoratore viene calcolata dividendo lo stipendio mensile per il totale delle ore lavorate quel mese.

Le precedenti sentenze hanno permesso alle compagnie di non riportare fedelmente la tariffa oraria nel calcolo del pagamento degli straordinari, dato che le ore straordinarie degli impiegati erano state gonfiate del 50%. Questo aumento artificiale del totale di ore lavorate è stato usato per dividere gli stipendi mensili (due ore di lavoro straordinario sono state magicamente valutate equivalenti a tre ore grazie a questo schema di calcolo). Questo ha quindi portato a sminuire la tariffa oraria sulla base della quale si determina la paga delle ore di lavoro straordinario.

Questo mercoledì, tuttavia, la corte ha ribaltato le precedenti sentenze e ha ribadito che il calcolo della retribuzione degli straordinari dovrebbe ricorrere al numero effettivo di ore lavorate. La sentenza non avrà effetto sulle aziende che usano la formula 9:00-17:00 ma riguarderà ospedali, compagnie di trasporto e altre industrie che richiedono regolarmente straordinari dai propri impiegati.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/371_282406.html

24 gennaio, Giappone – Un postino in Giappone non ha voluto consegnare oltre 24.000 pezzi spediti

La polizia giapponese ha avviato un’indagine sull’ex postino che ha tenuto decine di migliaia di spedizioni non consegnate a casa sua. Le autorità hanno infatti trovato circa 24.000 oggetti di posta e corrispondenza presso la residenza dell’uomo a Kanagawa, vicino a Tokyo.

Il sessantunenne, rimasto anonimo, avrebbe detto che “sarebbe stata una seccatura consegnarli” e ha sottolineato che non voleva apparire meno capace dei suoi colleghi più giovani.

L’ufficio postale di Yokohama si è scusato e ha promesso di consegnare tutta la posta arretrata. La filiale – dove l’uomo lavorava come responsabile delle spedizioni, riporta Kyodo News – ha iniziato a nutrire sospetti l’anno scorso a seguito di controlli interni. L’uomo ha ammesso le sue colpe ed è stato licenziato.

Le autorità hanno poi avanzato una denuncia presso la polizia, facendo riferimento a circa 1.000 consegne mancate tra febbraio 2017 e novembre dell’anno scorso. I report mostrano tuttavia che il postino aveva iniziato a conservare la posta nella sua casa dal 2003.

Se condannato, rischia fino a tre anni di carcere e una multa di 550.000 yen (3.500 dollari).

Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-51236136?intlink_from_url=https://www.bbc.com/news/topics/cjnwl8q4g7nt/japan&link_location=live-reporting-story

25 gennaio, Giappone – La Suzuki Motor intende rispondere all’indagine olandese sulle emissioni entro metà febbraio

Tokyo – la Suzuki Motor Corp sta cooperando con le autorità olandesi dopo la scoperta che i suoi veicoli diesel hanno infranto le regole sulle emissioni dello Stato, ed è quindi tenuta a rispondere all’indagine entro metà febbraio, ha riferito venerdì.

L’autorità stradale olandese ha stabilito giovedì che i modelli diesel Vitara di Suzuki e Jeep Grand Cherokee di Fiat Chrysler hanno infranto le leggi sulle emissioni e devono essere sistemate o ne sarà vietata la vendita in Europa.

In una dichiarazione, Suzuki ha riferito che le versioni dei suoi veicoli Vitara e S-Cross usavano motori e software di emissioni forniti da Fiat Chrysler.

Questi veicoli non sono più in produzione ormai, ma secondo le autorità olandesi mostravano livelli di emissioni più alti di quelli permessi in seguito a un update del software nel 2017, ha comunicato Suzuki.

Questa settimana anche le autorità tedesche hanno annunciato un’indagine nei confronti di Mitsubishi Motors Corp per il sospettato uso di strumenti di controllo delle emissioni illegali, installati nei motori diesel.

I legislatori di tutto il mondo hanno cominciato a reprimere tali strumenti usati nei modelli diesel da quando Volkswagen ha ammesso nel 2015 di aver usato software illegali per ingannare i test statunitensi sulle emissioni.

Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/business/suzuki-motor-says-it-must-respond-to-dutch-emissions-probe-by-mid-february

26 gennaio, Corea del Sud – Terzo caso confermato di coronavirus in Corea

La Corea del Sud domenica ha comunicato il terzo caso confermato del coronavirus di Wuhan, in mezzo alla preoccupazione crescente per la diffusione della malattia simile alla polmonite in tutta la Cina e in altre parti del mondo.

Secondo i Centri coreani per il controllo e la prevenzione delle malattie (KCDC), un residente sudcoreano di Wuhan di 54 anni, tornato a casa lunedì, è risultato positivo al nuovo virus che ha ucciso 56 persone finora.

L’organizzazione ha anche effettuato controlli su 47 persone che hanno mostrato sintomi, ma i test sono risultati negativi. Il Paese ha confermato due casi di contagio lunedì e venerdì e sta monitorando attentamente coloro che possono essere entrati in contatto con queste persone.

Per rispondere alla minaccia rappresentata dal virus, le autorità sanitarie hanno riferito sabato di aver identificato l’entroterra cinese come zona da sorvegliare per casi di coronavirus, come parte degli sforzi di prevenzione contro la diffusione della malattia in Corea.

Fonte: The Korea Times
Link: https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/119_282457.html

Featured Image Source: Wikimedia