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Rassegna settimanale 28 marzo-3 aprile 2022: Sud-est asiatico

28 marzo, Cambogia – Il Primo Ministro condanna l’invasione dell’Ucraina

Il primo ministro cambogiano Hun Sen lunedì ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina e ha fatto eco alle richieste di un cessate il fuoco immediato avanzate dall’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), attualmente presieduta proprio dalla Cambogia.

La Russia ha lanciato quella che definisce una “operazione militare speciale” in Ucraina poco più di un mese fa, innescando la peggiore crisi geopolitica e umanitaria in Europa dalla seconda guerra mondiale. I due paesi stanno portando avanti colloqui di pace in Turchia.

Hun Sen ha rievocato la storia dell’occupazione della Cambogia da parte del Vietnam e ha messo in dubbio la capacità della Russia di conquistare la capitale ucraina Kiev. “Sono ancora solidale con il popolo ucraino contro l’invasione”, ha detto a margine di un evento di inaugurazione di un ospedale.
Nelle dichiarazioni rilasciate dalla Cambogia come presidente dell’ASEAN, il blocco ha sollecitato moderazione e dialogo, ma non ha menzionato il ruolo della Russia nell’invasione.

Dei 10 paesi membri dell’ASEAN, solo Singapore ha emesso sanzioni contro la Russia, prendendo di mira le banche e le esportazioni di elettronica, una mossa rara per la città-stato. Altri, come l’Indonesia, che quest’anno detiene la presidenza del G20 e ha detto che rimarrà neutrale, hanno espresso preoccupazione per l’invasione ma si sono fermati prima di condannarla.

Il Vietnam si è invece unito ad altri 34 paesi nell’astenersi da un recente voto su una risoluzione delle Nazioni Unite per denunciare la Russia.

Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/cambodia-pm-condemns-russian-invasion-ukraine-2022-03-28/

29 marzo, Malesia, Indonesia e Filippine – Indonesia, Malesia e Filippine elogiano l’operato della pattuglia navale antipirateria

Malesia, Indonesia e Filippine hanno salutato il successo di un accordo risalente al 2017 che prevedeva di condurre pattugliamenti congiunti e condividere informazioni sulle attività nelle acque della loro regione, un tempo teatro di frequenti rapimenti, e si sono impegnate ad approfondire le attività di cooperazione.

I ministri della Difesa dei tre Paesi hanno elogiato l’Accordo di Cooperazione Trilaterale (ACT) dopo un incontro a margine della biennale esposizione Defence Services Asia di Kuala Lumpur.
L’ACT è stato firmato nel 2017, nel mezzo di un’ondata di attacchi di pirateria e rapimenti da parte di militanti islamici nei mari di Sulu e Sulawesi. Nell’ambito dell’accordo, le tre nazioni hanno anche istituito centri di comando marittimo – a Tarakan per l’Indonesia, Tawau per la Malesia e Bongao per le Filippine – per raccogliere informazioni e coordinare i pattugliamenti.

Hishammuddin Hussein, ministro della Difesa della Malesia, ha dichiarato che il successo delle pattuglie congiunte è testimoniato dal fatto che l’anno scorso non si sono verificati casi di rapimento nelle acque interessate.”Vorrei sottolineare che l’ACT è stato, ed è tuttora, cruciale nell’agire come deterrente contro atti di criminalità e terrorismo nei mari di Sulu e Sulawesi”, ha detto nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa indonesiano Prabowo Subianto e il segretario alla Difesa delle Filippine Delfin Lorenzana. “La prova del suo successo è l’assenza di rapimenti a scopo di riscatto segnalati nell’anno 2021. Abbiamo mostrato al mondo che una forte cooperazione in materia di sicurezza regionale è la giusta via da seguire”.

Secondo l’accordo di cooperazione regionale con sede a Singapore sulla lotta alla pirateria e alle rapine a mano armata contro navi in Asia (ReCAAP), nel 2016 si sono verificati 10 attacchi e sei tentati attacchi nei mari di Sulu-Celebes. A quel tempo, gli esperti descrissero le acque come il punto caldo della pirateria in più rapida crescita al mondo e gli armatori decisero di dirottare le loro navi altrove.

Hishammuddin ha affermato che l’ulteriore espansione dell’ACT richiede un approccio multi-agenzia. A tal fine, i tre paesi dovrebbero accelerare il dispiegamento di un ufficiale di collegamento permanente per la pattuglia marittima trilaterale nei centri di comando marittimo di ciascun paese, al fine di scambiare informazioni, monitorare la situazione e attuare una sorveglianza marittima e aerea. I ministri hanno anche convenuto di incontrarsi per discutere degli sviluppi dell’ACT almeno una volta all’anno e di aumentare la presenza complessiva dei tre paesi nelle acque della regione.

Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/week-asia/article/3172185/indonesia-malaysia-philippines-praise-zero-kidnapping-anti-piracy-naval

30 marzo, Indonesia – La partecipazione della Russia al G20 è oggetto di un acceso dibattito

La decisione dell’Indonesia, che ospita il G20, di invitare il leader russo Vladimir Putin al vertice annuale di quest’anno è diventata oggetto di dibattito, con i leader occidentali, incluso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, inclini a espellere la Russia e la Cina che insiste invece che Mosca sia un membro importante del forum.

In qualità di presidente del G20 di quest’anno, l’Indonesia si trova in una posizione scomoda, dato il rischio che le rivalità geopolitiche esacerbate dall’invasione russa dell’Ucraina vadano a gravare sul clima dell’importante vertice su economia e sviluppo globale. La maggior parte dell’Occidente e dei suoi principali alleati asiatici hanno condannato Mosca e imposto sanzioni, mentre Cina e India, anch’essi partecipanti al forum, non hanno espresso critiche contro le azioni del presidente Vladimir Putin.

L’Indonesia, che ha sostenuto la risoluzione delle Nazioni Unite per condannare l’invasione, ha cercato di tenere la crisi fuori dall’agenda del G20. Il ministro degli Esteri Retno Marsudi ha affermato che Jakarta continuerà ad ascoltare “tutti i punti di vista e i suggerimenti” dei membri del G20, ma ha ricordato loro che il forum deve essere un “catalizzatore per la ripresa dalla pandemia e per la ripresa economica”.

Biden la scorsa settimana ha affermato che se l’Indonesia e altri membri del G20 non accetteranno di espellere la Russia, l’Ucraina dovrebbe essere autorizzata a partecipare alle riunioni, mentre il leader australiano Scott Morrison, che sarà candidato alle elezioni nei prossimi mesi, ha affermato che l’idea di sedere con Putin al vertice significherebbe “andare troppo oltre”. L’ex primo ministro britannico David Cameron ha chiesto il boicottaggio del vertice del G20 in un editoriale del Wall Street Journal della scorsa settimana.

Dewi Fortuna Anwar, un ex consigliere del vicepresidente ora con l’Agenzia Nazionale per la Ricerca e l’Innovazione (BRIN) con sede a Jakarta, ha affermato che le divisioni tra i membri del G20 sull’eventualità di invitare la Russia o discutere della crisi ucraina hanno rappresentato una “sfida” per l’Indonesia. Ha affermato che sarebbe una prova della sua politica estera “libera e attiva”, aggiungendo che “la pressione [che l’Indonesia sta affrontando] è quella di assicurarsi che il processo di organizzazione del G20 non venga fatto deragliare a causa della crisi in Ucraina. L’Indonesia ha deciso di invitare tutti i membri del G20, inclusa la Russia. In qualità di presidente, l’Indonesia deve colmare tutte le differenze e assicurarsi che il progetto stesso del G20 possa essere salvato”.

Russia e Indonesia hanno stretti legami economici e di difesa anche se i volumi degli scambi sono relativamente bassi. Hanno registrato scambi bilaterali per un valore di 2,74 miliardi di dollari l’anno scorso, ben lontano dai 124,34 miliardi di dollari di scambi commerciali tra Indonesia e Cina.
Prima della pandemia e della crisi ucraina, i turisti russi erano tra le maggiori fonti di entrate per gli hotspot turistici indonesiani. La società energetica statale Pertamina inoltre gestisce una joint venture con la società energetica Rosneft con sede a Mosca per costruire un complesso petrolchimico greenfield da 13,5 miliardi di dollari a Tuban, East Java, e all’inizio di questa settimana ha espresso interesse ad acquistare forniture di petrolio greggio russo.

Fonte: South China Morning Post
Link:https://www.scmp.com/week-asia/politics/article/3172301/russia-g20-debate-indonesias-guest-list-hits-crescendo-us-china

31 marzo, ASEAN – L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar ha incontrato la controparte dell’ASEAN

Il principale inviato delle Nazioni Unite che si occupa della crisi in Myanmar ha incontrato giovedì il suo omologo dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico per discutere dei loro sforzi congiunti per promuovere la pace nella nazione dilaniata dai conflitti.

Il ministero degli Affari esteri della Cambogia ha dichiarato che il ministro degli Esteri Prak Sokhonn ha informato Noeleen Heyzer, l’inviato speciale in visita in Myanmar per conto del segretario generale delle Nazioni Unite, sulla sua recente visita ufficiale in Myanmar in qualità di inviato speciale dell’ASEAN.

Prak Sokhonn ha descritto i progetti per un incontro consultivo sull’assistenza umanitaria per il Myanmar previsto all’inizio di maggio e ha affermato che durante la sua visita dal 21 al 23 marzo, ha sottolineato “tre priorità urgenti, vale a dire: compiere passi avanti per porre fine alla violenza, facilitare la distribuzione degli aiuti umanitari e creare un ambiente costruttivo di fiducia”. Ha anche parlato a Heyzer delle sfide che deve affrontare, affermando che i diversi attori politici in Myanmar non sono pronti per i colloqui e sono ancora fortemente determinati a continuare le loro lotte, soprattutto attraverso la lotta armata. “È ovvio che non esiste una soluzione rapida ai problemi che sono così profondamente radicati nel paese, nella società, nella mente delle persone”, ha affermato.

Fonte: AP News
Link: https://apnews.com/article/business-asia-myanmar-global-trade-united-nations-09fdec8004e977bc1674eb3ba02a6b50

1 aprile, Malesia e Indonesia – Firmato accordo sulla protezione dei lavoratori migranti

Nel corso di un incontro tenutosi a Jakarta, il presidente dell’Indonesia e il primo ministro della Malesia hanno presenziato alla firma, da parte dei rispettivi funzionari dei due paesi, di un accordo sul collocamento e la protezione dei lavoratori migranti indonesiani in Malesia.

Il memorandum d’intesa, firmato dal ministro malese per le risorse umane Saravanan Murugan e dal ministro indonesiano per il lavoro Ida Fauziyah, delinea il cosidetto “One Channel System”, che regola l’intero processo di reclutamento, collocamento e rimpatrio dei lavoratori migranti indonesiani in Malesia.

“I lavoratori migranti indonesiani hanno contribuito molto allo sviluppo economico in Malesia”, ha affermato il presidente indonesiano Joko Widodo, “quindi è naturale che ottengano il massimo dei diritti e della protezione dai nostri due paesi”.

La popolazione indonesiana, che ammonta a oltre 270 milioni, ha generato un surplus di lavoratori e la Malesia è uno dei principali paesi di destinazione per la ricerca di occupazione. Secondo il National Board for the Placement and Protection of Indonesian Overseas Workers, più di 79.000 lavoratori migranti indonesiani hanno registrato incarichi di lavoro in Malesia nel 2019. Il numero è diminuito nel 2020 e nel 2021.

Il primo ministro malese Ismail Sabri Yaakob ha parlato in occasione di una conferenza durante la sua seconda visita a Jakarta da quando ha iniziato a ricoprire la carica ad agosto. “In quanto paese vicino, la Malesia ha sempre apprezzato e stimato il contributo dei lavoratori migranti indonesiani allo sviluppo economico e alla vita del popolo malese”, ha affermato Ismail. “Questo accordo garantirà che tutti i processi per il reclutamento e la protezione dei lavoratori migranti siano svolti in modo completo dalle parti interessate sulla base delle leggi applicabili in entrambi i paesi”.

Widodo ha aggiunto che i due paesi hanno deciso di avviare una discussione in collaborazione con le forze dell’ordine per combattere l’alto tasso di traffico di esseri umani tra Indonesia e Malesia.

Fonte: AP News
Link: https://apnews.com/article/business-indonesia-malaysia-jakarta-joko-widodo-dc4177054ef257f9ca33c09a84fe3278

2 aprile, Thailandia – Raggiunto accordo con il principale gruppo rivoltoso del sud per cessare le violenze nel periodo del Ramadan

Sabato il governo thailandese ha salutato “progressi significativi” negli ultimi colloqui con il principale gruppo di rivoltosi che sta portando avanti un’insurrezione nel profondo sud musulmano della Thailandia, dopo che le parti hanno concordato di cessare le violenze durante il mese sacro del Ramadan.

Una delegazione del governo thailandese e i rappresentanti del principale gruppo ribelle, il Barisan Revolusi Nasional (BRN), si sono incontrati faccia a faccia all’inizio di questa settimana in Malesia nell’ultimo round di colloqui dopo che il dialogo di pace è ripreso a gennaio dopo la pausa di due anni imposta dalla pandemia di COVID-19.

Più di 7.300 persone sono state uccise nel corso di un’insurrezione iniziata nel 2004, quando una ribellione decennale è esplosa nelle province di Narathiwat, Yala, Pattani e in alcune parti di Songkhla, un’area musulmana a maggioranza malese nella Thailandia a maggioranza buddista.

Il BRN ha affermato in una dichiarazione che le due parti hanno concordato di fermare gli attacchi durante il periodo di Ramadan, che va dal 3 aprile al 14 maggio, per “creare un’atmosfera sicura e prospera” per la comunità come processo di “costruzione della fiducia” per ” stabilire una pace significativa”.

Il governo thailandese ha affermato in una dichiarazione che la creazione di un “ambiente favorevole alla pace” durante il Ramadan consentirà alle persone di “svolgere in sicurezza le proprie pratiche religiose” e aumentare la fiducia del pubblico nel dialogo di pace. Entrambe le parti hanno anche concordato di istituire gruppi di lavoro congiunti in tre aree, tra cui la riduzione della violenza, le consultazioni pubbliche e la ricerca di una soluzione politica.

Gruppi ribelli hanno chiesto l’indipendenza per le province meridionali a maggioranza malese-musulmana, che facevano parte di un sultanato chiamato Patani e annesso dalla Thailandia nel 1909 come parte del trattato con la Gran Bretagna. I separatisti hanno a lungo lamentato che i musulmani malesi sono stati assimilati con la forza dalla Thailandia e hanno accusato le forze di sicurezza thailandesi di atrocità passate. Il governo thailandese ha invece difeso le sue operazioni condotte nell’area.

I colloqui tra il governo thailandese e i gruppi ribelli sono iniziati nel 2013 per poi interrompersi frequentemente negli anni successivi. L’ultimo ciclo di colloqui risale al 2019 e ha portato ai colloqui di pace formali mediati dalla Malesia all’inizio del 2020, che sono stati poi interrotti a causa della pandemia.

Fonte: Reuters
Link:https://www.reuters.com/world/asia-pacific/thailand-southern-insurgent-group-halt-violence-during-ramadan-2022-04-02/

3 aprile, Singapore – I singaporiani scendono in piazza contro la pena di morte in una rara manifestazione di protesta

Centinaia di manifestanti in una Singapore strettamente controllata hanno organizzato domenica una rara manifestazione di protesta contro la pena di morte, mentre crescono i timori che la città-stato stia per dare inizio ad una lunga serie di impiccagioni. La scorsa settimana le autorità hanno infatti eseguito la sentenza di condanna a morte di un trafficante di droga, la prima esecuzione nel paese dal 2019. Diversi altri condannati a morte si sono recentemente visti respingere gli appelli presentati. Gli organizzatori hanno detto che circa 400 persone si sono unite alla manifestazione allo “Speakers’ Corner” in un parco del centro, l’unico luogo della città-stato in cui le manifestazioni di protesta sono consentite senza la previa approvazione da parte della polizia.

Le proteste sono insolite a Singapore, che è stata spesso oggetto di critiche per aver frenato le libertà civili. A parte lo “Speakers’ Corner”, è illegale anche per una sola persona organizzare una manifestazione senza un permesso della polizia.

Abdul Kahar Othman, un trafficante di droga di Singapore di 68 anni, è stato impiccato mercoledì nonostante gli appelli alla clemenza delle Nazioni Unite e dei gruppi per i diritti umani. Il prossimo ad essere giustiziato potrebbe essere Nagaenthran K. Dharmalingam, un malese affetto da disabilità mentale e condannato per traffico di eroina, che ha perso il suo ricorso in ultimo appello la scorsa settimana. Il suo caso ha attirato una tempesta di critiche, anche da parte dell’Unione Europea e del miliardario britannico Richard Branson. Altri tre uomini condannati a morte per reati di droga hanno visto respingere i loro appelli all’inizio di marzo.

Nazione prospera ma socialmente conservatrice, Singapore ha alcune delle leggi sulla droga più severe al mondo e si deve confrontare con le crescenti richieste da parte dei gruppi per i diritti umani di abolire la pena di morte. Le autorità insistono sul fatto che la pena capitale rimane un deterrente efficace contro il traffico di droga e ha contribuito a mantenere la città-stato uno dei luoghi più sicuri dell’Asia.

Fonte: The Jakarta Post

Link:https://www.thejakartapost.com/world/2022/04/03/singaporeans-protest-death-penalty-in-rare-demonstration-.html

 

 

(Featured image source: Flickr Un Women)