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Rassegna settimanale 2-8 novembre 2020: Africa Subsahariana

2 Novembre, Tanzania: Arresti i leader del partito dell’opposizione Chadema

In Tanzania, la polizia ha arrestato Freeman Mbowe, il leader di Chadema, uno dei principali partiti dell’opposizione, e altri personaggi politici a lui affiliati tra cui un ex membro del parlamento e l’ex sindaco di Dar es Salaam. Secondo il capo della polizia Lazaro Mambosasa, il motivo dell’arresto sarebbe legato ad un tentativo del gruppo di organizzare proteste e altri atti criminali, come l’incendio di stazioni di servizio, mercati e uffici governativi.

L’opposizione aveva richiesto di tornare alle urne in seguito alle irregolarità registrate durante le elezioni dello scorso 28 ottobre, che hanno visto l’attuale Presidente Magufuli vincere con l’84% dei voti. In un comunicato, il candidato presidenziale di Chadema e altri leader del partito hanno accusato l’attuale governo di tenere un “comportamento tirannico”, comportamento condannato anche dall’Ambasciatore americano nel Paese, che si è detto “profondamente preoccupato” per gli arresti” e ha invitato il governo a rilasciare i detenuti.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/11/2/tanzania-police-arrest-opposition-party-leader-ahead-of-protests

3 Novembre, Costa d’Avorio: Il terzo mandato di Ouattara provoca una dura reazione dei leader dell’opposizione

Alassane Ouattara sarà Presidente della Costa d’Avorio per un terzo mandato, dopo aver vinto con il 94,27% dei voti le ultime elezioni, caratterizzate da episodi di violenza e dal boicottaggio da parte membri dell’opposizione e di gran parte della popolazione ivoriana.

Secondo i principali oppositori, il terzo mandato di Ouattara, reso costituzionale solo dopo una modifica della Costituzione voluta dallo stesso Ouattara nel 2016, rappresenta un duro colpo per la democrazia in Africa Occidentale, a distanza di soli tre mesi dal colpo di stato in Mali e la vittoria di Alpha Conde in Guinea, che permetterà all’attuale Presidente di governare per un terzo mandato. I leader dell’opposizione, tra cui l’ex Presidente Henri Konan Bedie, hanno dichiarato che non riconosceranno l’elezione di Ouattara e hanno annunciato la creazione Consiglio di transizione, guidato da Bedie. Il Consiglio avrà il compito di preparare il Paese a delle elezioni presidenziali completamente trasparenti e affidabili e procederà alla nomina di nuovo governo.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/11/3/ivory-coast-election-president-ouattara-wins-third-term

4 Novembre, Etiopia: Ahmed inizia operazioni militari nella regione del Tigrè

Diversi scontri sono scoppiati nella regione settentrionale del Tigrè Dopo che il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed ha lanciato un’offensiva militare in risposta a presunti attacchi contro le truppe federali. Nella regione l’escalation di violenza continua da settembre, quando il Tigrè ha deciso autonomamente, senza il consenso del governo centrale, di procedere con le elezioni regionali.

Secondo Ahmed, Mercoledì 4 novembre il partito locale al potere, il Tigray’s People Liberation Front, avrebbe provato a sottrarre artiglieria e munizioni alle forze militari federali di stanza nella regione. Secondo fonti diplomatiche di Addis Abeba, il governo federale avrebbe già iniziato le operazioni militari, mentre il Primo Ministro ha subito dichiarato uno stato di emergenza della durata di 6 mesi in tutta l’area del Tigrè.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato le parti a collaborare per allentare le tensioni e garantire una risoluzione pacifica delle dispute.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-conflict/ethiopia-sends-army-into-opposition-tigray-region-idUSKBN27K0D1

5 Novembre, Malawi: Il Malawi annuncia l’apertura della propria ambasciata in Israele

Il Malawi diventerà il primo Paese africano a seguire l’esempio americano aprendo una propria ambasciata nella città di Gerusalemme, in Israele. In un comunicato, il Ministro degli Esteri israeliano Gabi Ashkenazi ha dichiarato di “essere sicuro che numerosi leader Africani imboccheranno la stessa strada del Malawi”, congratulandosi contemporaneamente con il proprio omologo Eisenhower Mkaka.

Nonostante le relazioni diplomatiche tra i due Paesi risalgano al 1964, il Malawi non aveva ancora stabilito una propria ambasciata in Israele. La mossa dell’amministrazione del Presidente Lazarus Chakwera, in carica dallo scorso giugno, fa da eco alla decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele nel 2017 e di trasferirvi l’ambasciata USA, nonostante la città sia la capitale proclama dello Stato di Palestina.

Fonte: AfricaNews
Link: https://www.africanews.com/2020/11/05/malawi-to-establish-capital-in-jerusalem/

6 Novembre, Africa: L’ONU avverte che 3 dei 4 Paesi attualmente sull’orlo della carestia sono africani

Secondo un nuovo report delle Nazioni Unite pubblicato venerdì 6 novembre, diverse aree di 4 Paesi, di cui 3 africani (Burkina Faso,  Sud Sudan e Nigeria) sarebbero sull’orlo di una grave crisi alimentare e, man mano che il Covid-19 si fa largo tra la popolazione, potrebbe dover affrontare una vera e propria carestia entro 3-6 mesi.

Il report, chiamato Early Warning Analysis of Acute Food Insecurity Hotspots e realizzato dalla FAO e dal WFP, ha rilevato che milioni di persone che si trovavano già in situazioni precarie di sicurezza alimentare, aggravate da altre problematiche quali conflitti, crisi economiche e calamità naturali, potrebbero veder peggiorare la propria condizione a causa degli effetti della pandemia, che influisce pesantemente sull’occupazione, la rendita dell’agricoltura e i prezzi del greggio.

In Burkina Faso, dove conflitti, sfollamenti e Covid-19 hanno seriamente messo in ginocchio l’economia nazionale, si stima che il numero di persone con problemi di accesso al cibo sia quasi triplicato dall’anno scorso. In aggiunta, la FAO e il WFP hanno stilato un elenco di 16 Paesi e territori, da Haiti allo Zimbabwe, in cui il rischio di emergenza alimentare è in costante aumento, richiamando inoltre i Paesi sviluppati ad agire tempestivamente in modo da evitare una crisi alimentare di portata internazionale.

Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/economy/2020/11/6/millions-in-four-hotspots-hit-by-covid-face-famine-un-warns

7 Novembre, Etiopia: Lo spettro di una guerra civile suscita preoccupazione per il Corno d’Africa

Dopo l’inizio del conflitto tra governo federale e forze armate nel Tigrè lo scorso mercoledì 4 novembre e la decisione del Primo Ministro Abiy Ahmed di lanciare attacchi aerei contro il Tigray’s People Liberation Front, il parlamento di Addis Abeba ha approvato la formazione di un nuovo governo ad interim per la regione, con lo scopo di delegittimare l’amministrazione locale autoproclamata.

La paura per lo scoppio di una vera e propria guerra civile in Etiopia ha suscitato la reazione di numerosi diplomatici, che temono che un eventuale conflitto possa destabilizzare tutta l’area del Corno d’Africa. Nel frattempo, il Sudan ha deciso di chiudere parzialmente il proprio confine con l’Etiopia a causa delle violenze.

Secondo diversi analisti, uno dei principali rischi è che l’esercito etiope si divida sulla base dell’appartenenza etnica, con la sezione del Tigrè che potrebbe disertare le forze federali per sostenere le truppe regionali. Un’ulteriore pericolo è che la mobilitazione dell’esercito verso settentrione possa lasciare scoperte altre zone critiche, che rischierebbero di soffrire gli effetti della violenza senza possibilità di risposta.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-conflict/ethiopias-pm-seeks-to-regain-control-over-restive-tigray-region-idUSKBN27N09O

8 Novembre, Senegal: Migliaia di manifestanti a Dakar protestano contro le parole di Macron sulla satira religiosa

Migliaia di manifestanti in Senegal, Paese per il 95% di fede musulmana, si sono riversati per le strade di Dakar per protestare contro la dichiarazioni del Presidente francese Emmanuel Macron, che ha pubblicamente difeso il diritto di fare satira sulla religione e di rappresentare il poeta Maometto tramite vignette caricaturali.

Le parole di Macron, pronunciate dopo che l’insegnante francese Samuel Paty era stato ucciso per aver mostrato delle caricature del profeta Maometto ai suoi alunni, sono state recepite da molti fedeli come un attacco contro la religione musulmana.

Nonostante il Presidente abbia cercato di mettere fine alle tensioni esprimendo comprensione nei confronti della reazione dei fedeli alle vignette satiriche in questione, egli ha comunque dichiarato di “non poter giustificare l’utilizzo della violenza e di voler comunque difendere la libertà di parlare, di scrivere, di leggere e di disegnare”.

Fonte: AfricaNews
Link: https://www.africanews.com/2020/11/08/senegal-protests-mohammed-cartoons-despite-macron-s-efforts-to-calm-tensions/

 

(Featured image source: Flickr UNAMID)