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Rassegna mensile Gennaio 2023: Sud Est Asiatico

Le 10 principali notizie del mese dal Sud Est Asiatico – Gennaio 2023
a cura di Fabiola Frigerio

18 Gennaio – Filippine – Il premio Nobel Maria Ressa assolto dall’accusa di evasione fiscale

Maria Ressa, vincitrice del premio Nobel per la pace nelle Filippine, ha ottenuto una vittoria legale dopo che il tribunale fiscale del paese ha assolto lei e la sua testata giornalistica Rappler da quattro accuse di evasione fiscale, ponendo fine ad anni di processi per casi che ha affermato essere politicamente motivati.

La Corte d’appello fiscale (CTA) ha archiviato i casi di violazione fiscale presentati contro l’imputata nel marzo 2018 dal Dipartimento di giustizia (DOJ) sotto l’ex presidente Rodrigo Duterte.
La signora Ressa avrebbe rischiato 34 anni di carcere se condannata. “Oggi i fatti vincono, la verità vince, la giustizia vince”, ha detto ai media pochi minuti dopo la sua assoluzione.“Queste accuse, come sapete, erano politicamente motivate, uno sfacciato abuso di potere, e avevano lo scopo di impedire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro”.
Nei casi fiscali ora archiviati, il Dipartimento di Giustizia aveva sostenuto che l’emissione da parte di Rappler di ricevute di deposito filippine (PDR) agli investitori stranieri Omidyar Network e North Base Media generava un reddito imponibile del valore di 141,86 milioni di pesos che la società di media digitali non aveva dichiarato nel 2015. Un mese prima che il DOJ aprisse i casi e le indagini fiscali, Omidyar aveva già donato i suoi PDR a 14 manager di Rappler.

Un PDR è uno strumento finanziario che consente agli stranieri di investire in una società filippina senza possederne alcuna parte o essere coinvolti nella gestione quotidiana.

Ressa e Rappler hanno negato le accuse, affermando che le transazioni PDR avevano lo scopo di raccogliere capitali. Hanno sostenuto che i PDR sono meccanismi finanziari legittimi che non generano reddito imponibile e i giudici del CTA si sono mostrati d’accordo con loro. La corte ha affermato che non c’era nulla nella formulazione dei PDR di Rappler che mostrasse che le entità straniere Omidyar e North Base Media sarebbero diventate proprietarie delle azioni della società.

I PDR citati nei casi fiscali sono stati anche il motivo per cui era stata revocata la licenza di Rappler per presunta violazione delle restrizioni costituzionali sulla proprietà straniera. La revoca rimane ancora pendente e Rappler per ora può continuare ad operare poiché l’ordine di chiusura nei suoi confronti non è definitivo e non può ancora essere effettivamente eseguito.

Rappler aveva pubblicato rapporti investigativi su Duterte e il suo governo aveva intentato diverse cause contro Maria Ressa, la società e i suoi giornalisti, una mossa considerata come parte di un più ampio attacco del regime di Duterte contro una stampa che si era mostrata critica nei suoi confronti.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/philippines-nobel-laureate-maria-ressa-rappler-acquitted-of-tax-evasion-charges

18 Gennaio, Vietnam – La legislatura del Vietnam approva le dimissioni del presidente Nguyen Xuan Phuc durante la campagna di repressione della corruzione

La legislatura del Vietnam ha approvato le dimissioni del presidente Nguyen Xuan Phuc, hanno riferito i media statali, nel mezzo di una grande escalation della campagna anti-corruzione nel paese del Sud-Est Asiatico.

Il vicepresidente Vo Thi Anh Xuan sarebbe il presidente ad interim, hanno detto i media statali. Fonti hanno affermato che è probabile che un nuovo presidente venga nominato alla prossima riunione dell’Assemblea nazionale a maggio.

Phuc, 68 anni, ha presentato le sue dimissioni dopo che il Partito Comunista al potere lo ha accusato di “violazioni e illeciti” da parte di funzionari sotto il suo controllo mentre era primo ministro, essendo in ultima analisi responsabile dei reati commessi da molti funzionari, tra cui due vice primi ministri e tre ministri, quando ha ricoperto la carica di primo ministro dal 2016 al 2021, ha affermato il comitato centrale del partito.

Alcuni diplomatici e funzionari stranieri con base in Vietnam hanno dichiarato che i nuovi sviluppi potrebbero causare incertezza, che potrebbe influire sugli investimenti esteri. La stabilità politica è stato un grande fattore di attrazione per le società straniere che investono in Vietnam. Il paese è pronto per essere tra i principali beneficiari dei piani delle aziende globali per ridurrne la dipendenza dalla Cina, che sta subendo le conseguenze della strategia “zero-COVID” di Pechino e dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/vietnam-legislature-approves-presidents-resignation-amid-graft-crackdown-2023-01-18/

21 Gennaio, Filippine – Stati Uniti e Filippine promettono di affrontare i “punti critici” per rafforzare i legami reciproci

Gli Stati Uniti e le Filippine hanno promesso di “rinvigorire” la cooperazione in materia di difesa per affrontare le condivise preoccupazioni sulla sicurezza della regione, che comprendono le controversie sul Mar Cinese Meridionale.

Manila ha ospitato un dialogo sulla sicurezza di alto livello con il suo principale alleato come parte degli sforzi del presidente Ferdinand Marcos per ripristinare una partnership settantennale che era stata minata dal suo predecessore Rodrigo Duterte. Durante la sua presidenza 2016-2022, Duterte aveva infatti ripetutamente espresso i suoi dubbi sul fatto che gli Stati Uniti sarebbero venuti in aiuto delle Filippine in caso di conflitto armato con la Cina, nonostante il loro patto di difesa e ha di conseguenza lavorato per costruire legami con Pechino per sviluppare commercio e investimenti, mettendo da parte le dispute territoriali.

I due alleati hanno concordato di “rinforzare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza e garantire che l’alleanza riesca ad adattarsi efficacemente per affrontare le nuove sfide emergenti”, si legge in una dichiarazione congiunta.”Posso assicurarvi che l’importante questione relativa al Mar Cinese Meridionale è stata al centro delle nostre conversazioni”, ha detto in una conferenza stampa Daniel Kritenbrink, vicesegretario di Stato americano per gli affari nell’Asia orientale e del Pacifico.

“Abbiamo concordato diverse iniziative importanti che dimostrano il nostro impegno incrollabile nella nostra alleanza e partnership”, ha detto il sottosegretario agli Esteri filippino Maria Theresa Lazaro durante la conferenza stampa. I due paesi, vincolati da un trattato di mutua difesa del 1951, hanno concordato di tenere colloqui a metà del 2023 che consentirebbero ai loro governi di “pianificare in anticipo e garantire risposte più coordinate a potenziali punti critici”. Si sono anche accordati per accelerare il completamento di progetti che consentono alle forze statunitensi di immagazzinare attrezzature in determinate basi militari filippine, nonché di identificare “ulteriori luoghi concordati” per lo scopo.

Washington ospiterà quest’anno un “dialogo marittimo” con Manila per organizzare potenziali attività marittime congiunte. Manila, male armata, ha anche concordato di adottare misure per “semplificare il trasferimento di tecnologia” e sviluppare una “road map per la modernizzazione della difesa”.

Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3207676/us-philippines-vow-address-flashpoints-boost-security-ties?mo

24 Gennaio, Myanmar – Attivisti e vittime birmane sporgono denuncia in Germania per presunte atrocità

Attivisti del Myanmar e sedici presunte vittime di abusi hanno presentato una denuncia penale in Germania accusando alti generali di istigazione al genocidio contro i musulmani Rohingya e di altre atrocità dopo il colpo di stato di due anni fa.

Si tratta dell’ultimo di una serie di sforzi legali internazionali volti a fare in modo che l’esercito birmano venga ritenuto responsabile delle presunte atrocità compiute contro la minoranza Rohingya e i sostenitori della democrazia contrari al golpe.

Fortify Rights, un gruppo per i diritti umani che sostiene la denuncia, ha affermato che la Germania è stata scelta per il riconoscimento del principio di “giurisdizione universale”, secondo cui un tribunale nazionale può processare individui accusati di gravi crimini internazionali”. La denuncia fornisce nuove prove che dimostrano che l’esercito del Myanmar ha sistematicamente ucciso, violentato, torturato, imprigionato, fatto scomparire, perseguitato e commesso altri atti che equivalgono a genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra”, ha detto Matthew Smith, amministratore delegato e cofondatore di Fortify Rights, in una conferenza stampa a Bangkok.

Il gruppo spera che le autorità tedesche accolgano la denuncia e avviino un’indagine. L’anno scorso un tribunale tedesco aveva condannato all’ergastolo un ex ufficiale dell’intelligence siriana per omicidio, stupro e crimini contro l’umanità, segnando la prima condanna per tortura sostenuta dallo stato commessa durante la guerra civile siriana.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/myanmar-activists-victims-file-criminal-complaint-germany-over-alleged-2023-01-24/

 

25 Gennaio, Sud-Est Asiatico – L’aumento degli arrivi internazionali segna la ripresa del turismo

La Thailandia ha accolto 11,15 milioni di visitatori stranieri nel 2022, superando l’obiettivo del governo per lo scorso anno e suggerendo che la ripresa del suo settore turistico continuerà anche quest’anno, ha affermato ieri il ministero del turismo del paese.

Le autorità del turismo thailandese puntano ora a 25 milioni di visitatori internazionali nel 2023, un obiettivo che sarà notevolmente aiutato dalla ripresa del turismo dalla Cina, in seguito alla decisione di Pechino di abbandonare la politica “zero COVID” e le relative restrizioni di viaggio all’inizio di questo mese. Nel 2019, la Thailandia ha accolto un record di 11,5 milioni di visitatori, ma la politica adottata dalla Cina ha rallentato l’attesa ripresa della Thailandia.

La ripresa del turismo dalla Cina è stata accolta con entusiasmo in tutta la regione. Nella capitale filippina Manila, Reuters ha riferito che filippini in abiti tradizionali “suonavano marimbe di bambù e distribuivano collane e regali” ai primi visitatori cinesi che tornavano nel Paese da prima della pandemia.

Le autorità indonesiane hanno anche organizzato uno spettacolo simile a Denpasar a Bali, dove il primo volo diretto dalla Cina in tre anni è stato accolto con una guardia d’onore di hostess balinesi vestite in modo tradizionale e danze per celebrare il capodanno lunare.

All’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur in Malesia, nel frattempo, il ministro del turismo, delle arti e della cultura Tiong King Sing ha accolto personalmente i visitatori cinesi in arrivo da Fuzhou con souvenir del capodanno. Nel 2019, le Filippine e l’Indonesia hanno accolto rispettivamente 1,7 milioni e 2 milioni di visitatori cinesi. Ma come in Thailandia, l’anno scorso i numeri sono diminuiti drasticamente a soli 39.627 viaggiatori nelle Filippine e circa 100.000 in Indonesia. Anche la Malesia ha visto un calo simile, ma ha fissato l’ambizioso obiettivo di attrarre 5 milioni di turisti cinesi quest’anno, un aumento del 60% rispetto ai 3,1 milioni che l’hanno visitata nel 2019.

Il governo di Singapore ha dichiarato questa settimana di essere sulla buona strada per una piena ripresa del suo settore turistico entro il 2024. La città-stato ha visto 6,3 milioni di visitatori l’anno scorso, secondo le autorità del turismo, in calo rispetto ai 19,1 milioni registrati nel 2019 ma di poco superiore alla previsione del governo di 4-6 milioni. Come i suoi vicini, anche Singapore è destinata a essere sostenuta dal ritorno dei viaggiatori cinesi in uscita. Il paese ha accolto 3,6 milioni di visitatori dalla Cina nel 2019, la più grande fonte di arrivi stranieri del paese.

Fonte: The Diplomat
Link: https://thediplomat.com/2023/01/thai-tourism-recovery-on-track-as-international-arrivals-jump/

27 Gennaio, Filippine – La Corte Penale Internazionale riapre l’indagine sulla “guerra alla droga”

La Corte penale internazionale (International Criminal Court – ICC) ha riaperto le indagini sui presunti crimini contro l’umanità commessi durante la sanguinosa guerra alla droga dell’ex presidente Rodrigo Duterte, che ha portato a migliaia di morti in tutto il paese.

L’ICC ha affermato di aver accolto la richiesta del procuratore Karim Khan di riprendere l’indagine e questo significherebbe che Khan può ora cercare prove per chiedere potenzialmente all’ICC di emettere citazioni o mandati. L’indagine copre anche i presunti omicidi commessi a Davao City, nel sud delle Filippine, quando Duterte ha ricoperto la carica di sindaco e vice sindaco dal 2011 al 2016. È stato poi presidente dal 2016 al 2022.

L’ICC ha affermato di non essere convinta che le Filippine siano disposte a portare avanti le proprie indagini sulla guerra alla droga. Duterte aveva infatti ritirato le Filippine dal tribunale dell’Aia nel 2019 quando la corte aveva condotto un’indagine preliminare sulla campagna che ha visto migliaia di sospetti di droga uccisi nelle operazioni di polizia in tutto il paese.

L’ICC ha sospeso le sue indagini nel novembre 2021 quando il governo di Duterte ha richiesto un rinvio per presentare prove che il paese può indagare da solo sulle morti dovute alla guerra alla droga. Ma l’ ICC non si è dichiarata soddisfatta, dichiarando che “il tribunale ha concluso che le varie iniziative e procedimenti interni, valutati collettivamente, non equivalgono a sviluppi investigativi tangibili, concreti e progressivi pari a quelli di un’indagine portata avanti dalla Corte”.

I dati ufficiali del governo di Duterte dicono che 6.181 persone sono state uccise durante la “guerra alla droga”, ma le organizzazioni per i diritti umani hanno affermato che il numero delle vittime potrebbe arrivare invece fino a 30.000. La polizia nazionale filippina ha negato che gli omicidi fossero esecuzioni e ha affermato che i sospetti uccisi si sono opposti all’arresto. Ma le famiglie delle vittime raccontano una storia diversa, sostenendo che i loro parenti morti hanno seguito gli ordini della polizia, ma sono stati comunque colpiti a distanza ravvicinata. Anche i loro certificati di morte sarebbero stati falsificati dalle autorità così da indicare che si trattava di decessi per cause naturali.

Il Dipartimento di Giustizia sotto il successore di Duterte, il presidente Ferdinand Marcos Jr, sta ora riesaminando la questione. Marcos si è allontanato dall’approccio del predecessore al problema del traffico di droga, ma ha anche affermato che avrebbe protetto il suo alleato Duterte da qualsiasi indagine della Corte penale internazionale. Nell’agosto 2022, Marcos ha affermato che le Filippine non sarebbero comunque tornate a far parte dei paesi membri dell’ ICC.

Duterte, attraverso una dichiarazione rilasciata dal suo ex portavoce Harry Roque, ha affermato che non permetterà mai agli stranieri di giudicarlo finché i tribunali filippini saranno disposti e in grado di farlo.“Si sottometterebbe umilmente all’accusa e al giudizio di qualsiasi tribunale locale. È pronto ad affrontare tutti i suoi accusatori”, ha affermato Harry Roque, ex portavoce di Duterte, aggiungendo che l’ex presidente non si sottoporrà alle indagini di nessun’istituzione estranea “perché è un insulto alla competenza e all’imparzialità del nostro funzioante sistema di giustizia penale “.

Il segretario alla giustizia Jesus Crispin Remulla ha detto in una conferenza stampa che non capisce perché la Corte penale internazionale insista a indagare sulla guerra alla droga quando le Filippine non fanno più parte ma ha affermato che il governo di Marcos è “aperto al dialogo”, sottolineando però al tempo stesso che l’ICC non può imporre la propria giurusdizione alle Filippine.

Lo scorso ottobre il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato che la giustizia rimane sfuggente per le vittime della guerra alla droga di Duterte. Finora ci sono state solo due condanne. Nel novembre 2018, tre agenti di polizia sono stati giudicati colpevoli e condannati a 40 anni di carcere per aver ucciso uno studente liceale di 17 anni al culmine della campagna antidroga. Un altro ufficiale è stato incarcerato due anni dopo per aver torturato due adolescenti.

Circa 800 generali e colonnelli di polizia hanno presentato dimissioni “di cortesia” a Marcos, che all’inizio di questo mese ha ordinato un’indagine sui presunti legami della polizia con il traffico illegale di droga. Nelle Filippine, ai funzionari governativi nominati presumibilmente coinvolti in illeciti viene solitamente chiesto di dimettersi per rispetto dell’autorità che ha il potere di nomina mentre è in corso un’indagine. Solo le dimissioni di agenti di polizia con comprovati legami con la droga saranno accettate dal Presidente. Nel frattempo gli ufficiali continuano a svolgere le loro funzioni.

Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/icc-grants-new-inquiry-into-manilas-deadly-war-on-drugs

27 Gennaio, Thailandia – Il partito al governo sceglie il veterano Prawit come candidato alla carica di primo ministro

Il partito filo-militare Palang Pracharat al governo ha scelto il veterano politico ed ex capo dell’esercito Prawit Wongsuwon come candidato primo ministro, mentre i partiti si preparano per le elezioni che devono tenersi entro maggio.

Prawit, un abile affarista politico nell’establishment conservatore thailandese e attuale vice primo ministro, andrà probabilmente a scontrarsi con Paetongtarn Shinawatra del partito Pheu Thai, figlia dell’ex premier autoesiliato, Thaksin Shinawatra. Prawit, 77 anni, potrebbe anche doversi confrontare con l’attuale primo ministro in carica, Prayuth Chan-ocha, 68 anni, che si è unito allo United Thai Nation Party e mira a tentare di estendere il suo mandato, iniziato con il colpo di stato che ha guidato otto anni fa.

Nonostante condividano una base elettorale conservatrice, alcuni osservatori affermano che i due generali che si candidano per partiti diversi potrebbero essere strategici e vantaggiosi per garantire la loro permanenza al potere. “C’è una forte probabilità che lavoreranno insieme durante e dopo il voto”, ha affermato Ben Kiatkwankul, partner del gruppo di consulenza per gli affari governativi, Maverick Consulting Group. Una strategia “divide et impera” potrebbe funzionare, ha aggiunto, con il partito di Prawit in grado di ottenere voti in aree in cui Prayuth potrebbe non essere popolare.

Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/thailands-ruling-party-picks-veteran-kingmaker-prawit-pm-candidate-2023-01-27/

 

27 Gennaio, Myanmar – Secondo una rilevazione dell’ONU, la coltivazione di oppio in Myanmar è aumentata del33% a causa del clima di crescente violenza

La produzione di oppio in Myanmar ha visto un crescente sviluppo dalla presa del potere da parte dei militari, con la coltivazione di papaveri aumentata di un terzo nell’ultimo anno, poiché gli sforzi per contrastarla sono diminuiti e l’instabilità economia ha portato sempre più persone ad operare nel traffico di droga.

Nel 2022 il Myanmar ha visto un aumento del 33% dell’area coltivata, secondo il rapporto dell’ Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (United Nations Office on Drugs and Crime – UNODC). Il clima di violenza creatosi a seguito del golpe militare ha fatto sì che il governo non sia riuscito a raggiungere molte zone per effettuare raid antidroga e ha anche dovuto dirottare le proprie risorse altrove. Di conseguenza, gli sforzi per combattere il traffico di droga sembrano essere notevolmente diminuiti. “Una situazione di instabilità dell’economia, della sicurezza e della governance ha fatto seguito alla presa di potere da parte dei militari del febbraio 2021 e ha portato gli agricoltori in aree remote, spesso soggette a conflitti nello Shan settentrionale e negli stati di confine, a non avere altra scelta che tornare alla coltivazione di oppio per garantirsi fonti di redddito”, ha affermato Jeremy Douglas, rappresentante regionale dell’ UNODC.

Il valore complessivo dell’economia degli oppiacei del Myanmar, sulla base delle stime delle Nazioni Unite, varia tra i 660 milioni e i 2 miliardi di dollari americani, a seconda di quanto è stato venduto localmente e di quanto dell’oppio grezzo è stato trasformato in eroina o altre droghe.”Praticamente tutta l’eroina segnalata nell’est e nel sud-est asiatico e in Australia ha origine in Myanmar, e il paese rimane il secondo più grande produttore di oppio ed eroina al mondo dopo l’Afghanistan”, ha detto Douglas.

La cosiddetta area del Triangolo d’oro, dove si incontrano i confini di Myanmar, Laos e Thailandia, è stata storicamente una delle principali aree di produzione dell’oppio e ha ospitato molti dei laboratori che lo hanno convertito in eroina. Decenni di instabilità politica hanno reso le regioni di frontiera del Myanmar senza legge, favorevoli a produttori e trafficanti di droga.

Fonte:AP News
Link: https://apnews.com/article/politics-myanmar-government-united-nations-aung-san-suu-kyi-9b78ee0b925ae961a462d152c09e3f13

 

28 Gennaio, Myanmar – Emanata una nuova legge sui partiti politici

Il governo della giunta militare del Myanmar ha emanato una nuova legge sulla registrazione dei partiti politici che renderà difficile per i gruppi di opposizione sfidare i candidati sostenuti dall’esercito nelle elezioni generali che dovrebbero tenersi entro la fine dell’anno.

La nuova legge elettorale, pubblicata sul quotidiano statale Myanma Alinn, stabilisce i livelli minimi di finanziamento e di adesione per i partiti che si candideranno alle urne e vieta inoltre la partecipazione di partiti o candidati ritenuti illegali o legati a organizzazioni dichiarate terroristiche dal governo militare

La nuova legge concede ai partiti due mesi per registrarsi di nuovo presso la Commissione elettorale dell’Unione e afferma che coloro che non lo faranno saranno “automaticamente invalidati” e considerati sciolti.

I partiti che competono a livello nazionale dovranno raggiungere un minimo di 100.000 membri entro tre mesi dalla registrazione, che è 100 volte superiore al livello minimo stabilito dalla legge utilizzata nelle elezioni del 2020. I partiti devono inoltre aprire uffici in almeno la metà dei 330 comuni del paese entro sei mesi e devono essere in grado di contestare in almeno la metà di tutti i collegi elettorali, dice la legge.

L’annuncio della nuova legge è arrivato quattro giorni dopo che l’anziano generale Min Aung Hlaing, il capo militare del paese, ha convocato una riunione di gabinetto per proporre una nuova legge che andrebbe a strutturare il sistema dei partiti politici in modo da ridurrne il numero. Ha detto che le elezioni potrebbero tenersi una volta revocato lo stato di emergenza.

Attualmente ci sono più di 90 partiti politici, ma il Partito dell’Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo, sostenuto dai militari, sembra essere l’unico certamente in grado di soddisfare i requisiti previsti dalla nuova legge.

Fonte: AP News
Link: https://apnews.com/article/politics-myanmar-government-thailand-asia-pacific-aung-san-suu-kyi-13b3874fe362af29e9cb346dae5cdd48

 

30 Gennaio, Malesia – Il Primo Ministro Anwar Ibrahim in visita di stato a Singapore

Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha effettuato una visita di stato nella vicina Singapore, il suo terzo viaggio all’estero da quando è stato nominato alla massima carica politica del paese a novembre.

L’ itinerario di un giorno è iniziato con una cerimonia ufficiale di benvenuto, seguita da una visita di cortesia al presidente Halimah Yacob e da un incontro con il primo ministro Lee Hsien Loong. Nel corso della visita, Anwar e Lee hanno firmato tre accordi, i primi due dei quali erano accordi quadro che delineavano la cooperazione sulle economie digitali e verdi tra il Ministero del commercio e dell’industria di Singapore e il Ministero del commercio internazionale e dell’industria della Malesia. Il terzo era invece un memorandum d’intesa sulla cooperazione in materia di protezione dei dati personali, sicurezza informatica ed economia digitale, tra il Ministero delle comunicazioni e dell’informazione di Singapore e il Ministero delle comunicazioni e del digitale della Malesia.

La visita di Anwar potrebbe dare una scossa a un rapporto che è rimasto fermo a causa della recente instabilità politica in Malesia, che ha rallentato il ritmo dei progressi relativi ad una serie di importanti questioni bilaterali. Queste includono, tra le altre, il ripristino della connettività terrestre e aerea tra le due nazioni dopo la chiusura dei confini e le restrizioni della pandemia di Covid-19, una questione particolarmente importante dato che prima del Covid circa 300.000 persone attraversavano ogni giorno la Johor-Singapore, la strada rialzata che collega i due paesi.

Fonte: The Diplomat
Link: https://thediplomat.com/2023/01/malaysias-pm-anwar-ibrahim-makes-state-visit-to-singapore/

 

(Featured Image Source: Flickr – ccdoh1)