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Rassegna settimanale 15-20 marzo 2021: Cina e Corea del Nord

15 Marzo, Cina – La Cina dice ad Alibaba di svendere le risorse dei media nella repressione tecnologica

Pechino teme che la società di e-commerce abbia troppa influenza su piattaforme come Weibo e Twitter.

Pechino ha ordinato alla società di e-commerce Alibaba di svendere il proprio impero mediatico, come il South China Morning Post (SCMP) di Hong Kong, nell’assecondare la volontà del governo cinese di reprimere la sempre più crescente influenza pubblica detenuta dai conglomerati tech nazionali.

Il protezionismo cinese, che prevede l’esclusione di società straniere come Google e Netflix in Cina, ha consentito a un gruppo di conglomerati tech locali di prosperare in un terreno fertile che potrà dare origine ai nuovi colossi tecnologici globali e sfidare la Silicon Valley.

Nonostante Pechino incoraggi il grande balzo in avanti della tecnologia, persiste una forte divisione tra coloro a favore di una maggiore apertura per il perseguimento di tale obbiettivo e coloro che invece mostrano grande preoccupazione per queste enormi aziende e le figure pubbliche che le cappeggiano.

Non è ancora chiaro se il governo cinese abbia richiesto ad Alibaba, che controlla una quota maggiore del mercato dell’e-commerce del paese rispetto ad Amazon negli Stati Uniti, di disfarsi completamente dalle risorse multimediali o semplicemente di cedere alcune delle sue partecipazioni.

Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2021/mar/16/china-tells-alibaba-to-divest-media-assets-to-curb-influence-report

16 Marzo, Corea del Nord – BTS e BLACKPINK trattati come schiavi: le accuse della Corea del Nord

Un sito web di notizie nordcoreano ha mosso pesanti accuse alla Corea del Sud, affermando che i gruppi K-pop dei BTS e BlackPink sarebbero trattati alla stregua di schiavi, costretti a vivere una vita miserabile, sottostando a condizioni contrattuali estremamente precarie.

Le accuse, in particolare, sono dirette alle “diaboliche” compagnie artistiche che schiavizzano i giovani artisti e le band musicali.

Fonte: Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2021/03/103_305680.html

17 Marzo, Cina – Il Regno unito chiede il divieto di importare pelli dalla Cina per abuso sugli animali

Numerose campagne di protesta stanno sollecitando il governo inglese affinché vieti le importazioni di pelli provenienti dalla Cina, a causa di segnalazioni di abusi sugli animali in Cina. Gli investigatori della Humane Society International (HSI) hanno anche documentato casi di fattorie che vendono carcasse di animali ai ristoranti, in violazione delle regole cinesi che vietano il consumo di carne della fauna selvatica. Tali divieti sono stati introdotti lo scorso anno a causa dei sospetti che la pandemia di coronavirus sia emersa dal commercio di animali selvatici nella città di Wuhan. Gli allevamenti indagati sembravano infrangere i protocolli di biosicurezza di base relativi alla prevenzione della diffusione del Covid dagli animali all’uomo e viceversa, senza le stazioni di disinfezione richieste e senza controlli o procedure di sicurezza per i visitatori che entrano ed escono dagli allevamenti. Uno degli aspetti più inquietanti è l’uso di un dispositivo di elettrocuzione per abbattere velocemente gli animali, erogando una scarica direttamente al cervello. Tuttavia, le riprese video della HSI mostrano animali pugnalati ripetutamente e casualmente con una lancia a doppia punta, che li paralizza senza ucciderli nell’immediato.

Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/environment/2021/mar/17/uk-urged-to-ban-fur-imports-from-china-over-animal-abuse-claims

18 Marzo, Corea del Nord – I coreani americani chiedono a Biden di porre ufficialmente fine alla Guerra di Corea che perdura da 70anni

Sono oltre settanta i coreani americani che hanno partecipato a una lettera aperta per inviare al Presidente USA una richiesta di aiuto. Professori universitari, TikTokers e altre personalità influenti hanno chiesto che Biden intervenga immediatamente per porre ufficialmente fine alla guerra di Corea, attuando una risoluzione pacifica del conflitto che, dopo settant’anni, fa ancora sentire i suoi strascichi dopo un accordo di cessare il fuoco firmato nel 1953. Durante la guerra sono morte più di 2.5 milioni di persone ma, da allora, hanno avuto luogo anche altri scontri.

Una dichiarazione ufficiale della fine della guerra di Corea avrebbe implicazioni significative e concrete per il progresso del più ampio processo di pace nella penisola. Il costo della guerra di Corea è stato pari a quasi 400 miliardi di dollari e continua ad essere una giustificazione per le politiche militari USA, sudcoreane e giapponesi.

Gli autori della lettera vogliono anche un regime di pace più ampio. Per loro, ciò significa un veicolo per potenziali accordi che potrebbero condurre all’istituzione di uffici di collegamento diplomatico a Washington e Pyongyang e impedire a entrambe le parti di attuare un primo attacco nucleare e riunire le famiglie separate dalla guerra.

Christine Ahn, direttrice esecutiva di un gruppo di difesa chiamato Women Cross DMZ, nonché una degli autori principali della lettera, ha affermato che l’imminente revisione delle politiche statunitensi per la Corea del Nord da parte di Washington è un fattore motivante per il messaggio della lettera. Secondo Ahn, in quell’occasione gli americani avrebbero dovuto includere le voci dei coreani americani che sono stati personalmente colpiti da questa guerra irrisolta.

Fonte: NK News
Link: https://www.nknews.org/2021/03/korean-americans-urge-biden-to-officially-end-the-70-year-korean-war/

19 Marzo, Cina – La Cina formula contromisure alle sanzioni imposte dall’UE per lo Xinjiang

Il governo cinese sta formulando aggressive contromisure contro l’UE, che prevede di sanzionare i funzionari cinesi per gli abusi sui diritti umani nello Xinjiang.

Le fonti affermano che se l’UE insistesse di andare per la propria strada, la Cina raddoppierà le contromisure.

Le sanzioni previste dall’UE consisteranno in divieti di viaggio e congelamento dei beni contro quattro funzionari cinesi, che i ministri degli esteri dei paesi dell’UE potrebbero approvare formalmente le sanzioni lunedì.

Secondo le fonti cinesi, il cosiddetto “genocidio” nello Xinjiang non è altro che una voceria con secondi fini perché se se ci fosse stato un “genocidio” nello Xinjiang, la popolazione uigura nello Xinjiang non sarebbe più che raddoppiata da 5,55 milioni a oltre 12,7 milioni in passato 40 anni.

Le stesse fonti sostengono che le accuse di genocidio sono soltanto un pretesto per manipolare le politiche estere e minare la stabilità nello Xinjiang, e ribadiscono che la Cina accoglie tutti nello Xinjiang, indipendentemente dal paese da cui provengono, compresi i diplomatici dell’UE in Cina, aggiungendo che la porta dello Xinjiang rimarrà aperta.

Quanto al motivo per cui i diplomatici dell’UE rimandano le visite nella regione musulmana, secondo le fonti cinesi,  questi non oserebbero guardare la vera realtà dello Xinjiang, completamente diversa da quella che immaginano.

Fonte: Global Times
Link: https://www.globaltimes.cn/page/202103/1218882.shtml

20 Marzo, Corea del Nord – Nazioni Unite: tutto il personale internazionale ha lasciato la Corea del Nord

L’intero personale internazionale delle Nazioni Unite ha lasciato la Corea del Nord e lavora da remoto. Nonostante affermi di essere libera dal coronavirus, la Corea del Nord ha sigillato i suoi confini nell’ambito di rigorose misure anti-pandemiche che hanno comportato anche la dipartita dei diplomatici e cittadini stranieri.

Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha detto che l’ufficio delle Nazioni Unite rimane aperto e funzionante e continua a lavorare da remoto a beneficio del popolo della Corea del Nord insieme al personale locale.

Dujarric ha affermato che dopo più di un anno in Corea del Nord, il personale internazionale delle Nazioni Unite è tornato dalle proprie famiglie e farà ritorno a Pyongyang non appena la chiusura del confine legata alla pandemia sarà revocata.

Diverse agenzie delle Nazioni Unite tra cui il WFP, l’OMS e l’UNICEF hanno uffici in Corea del Nord. Ma non è chiaro quanto presto potranno tornare i loro dipendenti internazionali.

Gli esperti mettono in dubbio l’affermazione della Corea del Nord di zero casi. La Corea del Nord, il cui sistema sanitario pubblico rimane allo sfascio, sarebbe a rischio di una crisi umanitaria in caso di una grave epidemia.

Un gruppo sanitario internazionale istituito per promuovere l’accesso globale ai vaccini contro il coronavirus ha dichiarato il mese scorso che la Corea del Nord potrebbe potenzialmente ricevere 1,9 milioni di dosi di vaccini prodotti in India durante la prima metà dell’anno. L’ONU sta lavorando con il governo a sostegno di una campagna di vaccinazione COVAX e spera di poter permettere il rientro del personale delle Nazioni Unite in Corea del Nord per continuare a fornire il proprio supporto alla nazione.

Fonte: News Optimist
Link: https://www.newsoptimist.ca/un-says-no-international-staff-left-in-north-korea-1.24296983

21 Marzo, Cina – Disputa sul Mar Cinese Meridionale: un’enorme “flotta peschereccia” cinese allarma le Filippine

Le Filippine hanno accusato la Cina di aver invaso le proprie acque nel Mar Cinese Meridionale e hanno chiesto la ritirata di più di 200 navi.

Le foto rilasciate dalla guardia costiera filippina mostrano una fila di navi cinesi ormeggiate a Whitsun Reef (chiamata Julian Felipe Reef dalle Filippine) nel Mar Cinese Meridionale, il 7 marzo. La task force intergovernativa del Paese ha dichiarato che la barriera corallina si trova all’interno della zona economica speciale di esclusiva proprietà filippina, e che è proprio in quel punto che la Cina ha fatto ormeggiare circa 220 navi.

Il ministro della Difesa, Delfin Lorenzana, ha perciò dichiarato che le navi cinesi stanno violando i diritti marittimi delle Filippine, secondo le quali i pescherecci non sembrano condurre attività di pesca, ma sono equipaggiati dalla milizia marittima cinese.

Cinque anni fa un tribunale internazionale ha respinto le rivendicazioni cinesi di sovranità su oltre il 90% della massa d’acqua.

Filippine, Brunei, Malesia, Taiwan e Vietnam hanno contestato per decenni la rivendicazione della Cina su quasi tutto il mare, ma la tensione è costantemente aumentata negli ultimi anni, vista la riluttanza di Pechino ad abbandonare le acque che rivendica di suo dominio assoluto, con la costruzione di isole e pattuglie, espandendo la sua presenza militare.

Fonte: BBC
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-56474847

 

(Featured image source: Unsplash Kuzzat Aktay)